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99: Congetture e scoperte

Francesca's Pov
Do il cellulare al commissario, sperando che la registrazione che ho fatto sia utile.
Improvvisamente, presa da un assurdo malore, giro la testa da ogni parte come se mi stessi guardando intorno. Sento i brividi scuotere tutto il mio corpo e di colpo cado di lato, facendo cadere la sedia.
Sento solo una voce sussurrare il mio nome prima di perdere conoscenza.
Daniel's Pov
Accidenti, ma quanto ci vuole?
Sono là dentro da venti minuti!
"Ehi amico, non continuare a girarti le dita, altrimenti te le staccherai." dice Salvatore.
"Lo so, ma lei non è abituata a sentirsi sotto processo, o, per dirla meglio... s'innervosisce, la conosco come le mie tasche!"
"Questo è vero" mi dice calmo, "ma Francesca è forte e lo sta facendo per aiutare un'altra persona."
Rimaniamo in silenzio per un altro po' di tempo, poi sento il rovesciarsi di una sedia e, quasi spinto da un presentimento che mi ha tormentato tutto il tempo, mi alzo in piedi e, con un filo di voce sussurro il suo nome. Quel benedetto nome!
"Francesca..."
La porta viene aperta e vedo un uomo che tiene tra le braccia la mia piccola priva di sensi.
"La lasci a me" dico all'agente avvicinandomi a lui che fa quello che gli ho chiesto, lasciandomi tra le braccia la mia Francy. "Posso portarla via? Mi sembra troppo scossa."
"Forse è meglio che te la porti via... Abbiamo fatto una copia di una registrazione del suo telefono e con lei abbiamo finito."
L'agente sorride, poi mi fa l'occhiolino.
"Tienitela stretta che questa ragazzina vale oro, sai?"
"Lo so, la conosco bene..."
Stringo forte a me il corpicino gelido di quella poverina.
"Va tutto bene, angelo mio." le dico sottovoce.
Le sposto dei ricci dalla fronte e usciamo.
Salvatore, come all'andata, è alla guida mentre io sono sui sedili posteriori e ho il corpo della mia piccola sulle ginocchia.
Dopo qualche minuto un lieve mugolio mi fa capire che lei è sul punto di svegliarsi e quando vedo le sue palpebre fare su e giù come loro solito sorrido.
"Ciao amore mio!" le dico abbracciandola.
"Ciao..." sussurra. "Cosa mi è successo?"
"Hai perso i sensi mentre eri là dentro" le rispondo.
"Sai... ora che ci penso, prima di svenire mi è sembrato di sentire la tua voce... mi avevi chiamata?" chiede, diventando color porpora un secondo dopo. Su questo aspetto non è cambiata per niente, anche se non posso dire che mi dispiace.
Francesca's Pov
"Sai... ora che ci penso, prima di svenire mi è sembrato di sentire la tua voce... mi avevi chiamata?" gli chiedo esitante.
Me ne pento subito dopo dato che sento le guance bruciare.
"Sei sempre la mia piccola!" mi dice ridendo. "E comunque sì, ti ho chiamata. L'ho fatto perché mi sono spaventato quando sei caduta a terra!"
Sorrido timidamente. Eh già, come al solito, timidamente.
"Siamo arrivati al tuo castello principessa!" dice, facendomi ridere.
Sto per scattare a sedere, ma lui, avendo evidentemente sentito il mio battito accelerato, mi blocca.
"Ferma, non c'è fretta" mi dice tranquillo.
È assurdo il fatto che io e lui ci vediamo in situazioni del genere! Lui è sempre accanto a me quando sto male.
Addirittura nei casi come questo, in cui lui, in realtà, dovrebbe essere altrove. Povero angelo, gli ho fatto affrontare due ore di viaggio in piena notte. E non è venuto da solo.
C'era anche il nostro caro amico Salvatore insieme a lui.
Scendiamo dalla macchina, ma di colpo una voce mi blocca.
"Francesca!" mi chiama Nicolas avvicinandosi e abbracciandomi.
Ricambio subito l'abbraccio e lui mi dice: "È possibile... che in questa storia sia invischiata anche un'altra persona?"
"Perché me lo chiedi?"
"Perché quando nostro fratello era in coma... c'era una donna che si occupava di me e dei miei fratelli ed era una sottospecie di strega... se la prendeva soprattutto con i bambini e con Flor. Pensa che una volta ha rinchiuso in soffitta Thomas, Roberta e Martin."
"Che?" sussurro completamente sotto shock.
"Dico davvero!"
"Non ne dubito. Il fatto è che spero che non sia come pensi!"
"Ho una pessima sensazione a riguardo" spiega lui, cercando di mantenere la calma.
Annuisco piano: spero vivamente che quello che Nico mi ha appena riferito sia soltanto una sua sensazione.
Nico mi stringe fotiissimo a sé ed io sorrido, ma il mio è un sorriso triste e lui lo capisce.
"Non disperare. Credo che la tua registrazione si dimostrerà un tassello importantissimo per l'indagine."
Annuisco ancora contro il petto del mio amico e lui sorride. È un sorriso così lieve che quasi faccio fatica a sentirlo.
Sciolgo lentamente l'abbraccio e mi volto verso i ragazzi alle mie spalle.
Entriamo in casa e ci richiudiamo la porta alle spalle. Torno a sorridere davvero soltanto quando sento il contatto tra le dita di Daniel e la mia guancia destra, gelida come non mai. Con questo gesto innocente e semplice riesce sempre a tranquillizzarmi e nemmeno ho capito perché. Lo conosco da poco meno di un anno, ma è sempre stato il solo a sapere cosa fare per tranquillizzarmi. Gli sono veramente grata.
"Sei stanca piccola?" chiede con dolcezza.
"Un po'..." gli rispondo io, "è soltanto che... che io non..."
"Vieni" mi dice prendendomi tra le sue braccia.
Il mio cuore per un istante perde un colpo a quella sensazione di sicurezza e calore. Lascio che lui mi trasporti, che le sue braccia mi stringano e i suoi battiti si confondano con i miei. È tanto tenero! Il momento, il modo. Lui. È un momento tenero. Un modo di fare tenero.
Lui nel suo complesso è molto tenero.
Mi sono distesa e sono sul punto di lasciarmi trasportare dal buon Morfeo fino alla porta che dà accesso al mondo dei sogni quando lo squillo di un telefono mi fa sussultare. Sto per alzarmi, ma un bacio datomi sulla fronte mi fa rinunciare all'idea e all'imbarazzo di rispondere al telefono di casa e la voce gentile del mio ragazzo mi dice: "No, vado io!"
"Grazie" sussurro per poi sentirlo allontanarsi da me e rispondere.
Daniel's Pov
Il telefono squilla e sento un piccolo e delicato movimento, ma mi volto appena in tempo per vedere Francesca che si sta alzando. Mi avvicino a lei e le bacio piano la fronte.
"No, vado io." dico staccandomi subito da lei e andando a rispondere.
"Pronto?"
"Lei è uno dei ragazzi accompagnatori della signorina Francesca Bernardi?"
Accidenti, odio questi giri di parole! Perché diavolo non possono limitarsi a dire quello che devono dire punto e basta? Perché tutto questo caos?
"Sì... sono io. Qualche novità?"
"Vede... i dati che ci ha fornito la signorina Bernardi ci hanno permesso di scoprire che la signorina Ania è innocente e la sua persecutrice non ha agito da sola."

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