8: Dubbi e sogni ad occhi aperti
Francesca's Pov
Mi sento realizzata. Lo so, ho cantato ad un karaoke ed è una cosa che fanno tutti o quasi, ma non bisogna mai dare le cose per scontate. Per me nulla è scontato e sono stata così felice! Le persone che mi hanno applaudito sono riuscite a farmi provare una sensazione magnifica e indescrivibile, una sensazione che anche adesso mi pervade. Non riesco a non pensarci. È così che si sente chi si mette in mostra per mestiere allo scopo di far divertire gli altri(
Lo spettacolo continua ancora per un po' e io conosco anche la voce dei ragazzi, a livello canoro intendo, e li ammiro per il coraggio, ma anche per la bravura.
Alla fine andiamo a sederci su di un muretto.
Dopo un po' Ginevra mi raggiunge e dice: "Non dovevi dirmi una cosa?"
"Oh, sì, dovevo parlarti" dico.
Mi alzo e lei mi prende per mano e mi porta dietro un albero.
"Allora? Cos'è successo?" chiede.
"Ieri notte ero fuori con papà, Linda, il suo ragazzo e il fratello maggiore di un amico. Poi... è arrivato lui ed io... io mi sono vergognata di non essere rientrata prima. Lui mi ha detto: "Non sentirti in imbarazzo", e io, che stavo letteralmente annegando nel mio imbarazzo, mi sono alzata e stavo andando via, ma ho dimenticato i gradini e sono caduta a terra."
"E lui che ha fatto?"
"Io sono andata via prima che potesse parlare, ma quando sono rientrata mi ha mandato un messaggio per chiedermi se mi fossi fatta male visto che non era riuscito a chiedermelo da vicino. Ma non è tutto: dopo un po' mi sono addormentata e ho avuto un incubo... sai che non ho avuto un'infanzia facile, no? Beh, lui era entrato in casa dalla finestra e mi ha consolata!"
Lo so che dire semplicemente lui è come parlare in ostrogoto, ma Ginevra sa chi è la persona di cui parlo e io so chi è la persona di cui lei vuole parlare con me, quindi ci permettiamo di dire soltanto: "Lui", o al massimo: "Il mio lui". Beh, permettiamo è una parola grossa, più che altro tocchiamo l'argomento in un certo modo.
"Sai Ginevra, io non so se quello che provo si possa proprio chiamare: "Amore", ma la sola cosa che posso assicurarti è che di qualunque cosa si tratti è un sentimento stupendo... anche se forse chi mi conosce capirà prima di me cosa mi succede."
Lei non dice nulla, mi abbraccia e questo mi basta.
Decidiamo di tornare a casa e io ci sto andando, a furia di fare avanti e indietro sto imparando com'è il villaggio.
All'improvviso una voce familiare attira la mia attenzione.
"Ehi Francesca, dove vai tutta sola?"
Il mio cuore si ferma quando capisco chi mi ha rivolto la parola e il mio corpo ne segue l'esempio.
"Oh, ecco, i-io stavo tornando a... a casa" rispondo.
"Beh, ci sei molto vicina, sai?"
"Beh, io... per riconoscerla ci ho attaccato un foglietto con il numero 20."
Abbasso subito il viso. Ma perché l'ho detto( Oh, maledizione!
"Sì, l'ho visto! Hai fatto bene. E non solo a fare questo."
"Non capisco."
"Hai fatto bene anche a cantare davanti a tutti perché anche in questo sei un angelo. E non lo dico solo perché ti voglio molto bene, ma anche perché è vero!"
"TI VOGLIO TANTO BENE!"
Il mio cuore accelera la sua corsa e io mi sento così felice! Lo so, ad una ragazza ipoteticamente innamorata piacerebbe molto di più sentirsi dire: "Ti amo", ma io non so nemmeno se sono innamorata e in ogni caso sono una tipa strana, che chiede poco, anche se un: "Ti voglio bene", non è mai una cosa di poco conto.
"A-anch'io t-ti voglio bene" dico balbettando come al solito.
Lui mi abbraccia e io lo ricambio.
All'improvviso l'abbaiare di un cane mi fa rabbrividire... oh no, no, ti prego!
Si sta avvicinando, so che si sta avvicinando!
"Non ti toccherà" mi dice Daniel, e detto quasto mi prende in braccio e mi porta davanti a casa mia. Lo capisco dal cartellino in Braille che è attaccato alla porta.
"Io... i-io non me la sento di superare questa cosa, non voglio farlo!" dico, temendo che lui voglia dirmi quello che mi dicono tutti.
"Ehi! Nessuno ha detto che devi farlo per forza, è chiaro? Le paure si superano se si vuole, ma le imposizioni non fanno altro che accrescerle! Se tu lo vorrai io sarò qui per aiutarti con questa paura, ma se non vuoi affrontarla, se è una paura di cui non t'importa e che ti costa troppo distruggere, troverai un altro modo per superare l'ostacolo senza dovertelo per forza trovare di fronte."
Nessuno ha mai parlato così, mi suona strano sapere che qualcuno capisce quello che provo. Le mie paure sono da sempre la mia maledizione perché nessuno si preoccupa di mettersi fino in fondo nei miei panni. Beh, forse un po' mia madre, Linda e Ginevra, ma molte persone che mi parlano dicono sempre le stesse cose. Io capirei se fosse una paura che compromette gli altri, ma io non vieto a nessuno di adottare un animale e odio i maltrattamenti.
A proposito di Linda, credo sia uscita!
"Stai bene?" mi chiede.
"Sì, sto bene!"
"Credevo ti fossi spaventata per... i-il..."
Annuisco semplicemente.
"A domani principessa! E ricorda: fai sempre quello che ti senti di fare" dice Daniel dandomi un bacio sulla fronte.
Gli sorrido e ricambio il saluto non riuscendo a fare altrettanto con il suo gesto.
Linda mi porta in casa e mi saluta allo stesso modo.
Poco dopo aver messo il pigiama ed essermi infilata a letto mi arriva un messaggio.
Linda: "Tesoro, mi sei sembrata un po' strana poco fa. C'è qualcosa che non so?"
Io: "Non credo Lì, perché?"
Linda: "Perché eri tesa e quando ti ho accompagnata sei rimasta ferma per un pezzo e se non ti avessi chiamata saresti rimasta là fuori a congelarti! Ehi, aspetta un momento... mmm, non è che ti sei innamorata?"
Io: "Ma che cosa dici, Lì?"
Quel messaggio mi porta una grande preoccupazione, eppure è un semplice messaggio della mia cuginetta telepatica che mi capisce sempre al volo!
Linda: "Ehi, è tutto okay, sta tranquilla. È una constatazione, e forse è anche sbagliata. Non ti preoccupare."
Io: "Okay Lì. Scusa, ma ora sarà meglio che vada... chissà che io non trovi la risposta alla tua domanda questa notte!"
Linda: "Okay!"
Io: "Notte Lì, a domani!"
Linda: "A domani Fra!"
Metto dei video che ho scaricato visto che il silenzio assoluto mi dà un po' fastidio.
E se fosse vero che mi sono innamorata di lui? E se quel suo essere così dolce, protettivo e simpatico con me mi avesse fatto scattare qualcosa dentro?
No, no, questo non deve succedere, no! Lui incontrerà tantissima gente in futuro e probabilmente un giorno non si ricorderà più di me... non che sia difficile dimenticarmi! E poi mancano solo due giorni, dopodiché la vacanza finirà e non lo vedrò mai più!
Questo non l'ha deciso nessuno, Francesca! Chi dice che non lo rivedrai?
È la prima volta che mi chiami con il mio nome, sai? E poi come fai ad esserne tanto convinta?
Io ti voglio bene, stupidina, sono la tua coscienza in fondo, no? E poi nessuno sa quello che accadrà in futuro. Anche questa sua promessa di aiutarti vorrà dire qualcosa, non credi? Non so se prova qualcosa per te, ma gli sei simpatica ed è anche per questo che ti tratta in questo modo.
Tu credi?
Sì, e poi lui è per natura una persona affettuosa! Hai notato quanto bene gli vogliono i bambini?
Come potrebbe essere altrimenti?
Ricordo che una volta una bambina, credo si chiamasse Clelia, gli è corsa incontro e lo ha salutato con un abbraccio. Non me l'ha detto nessuno, ma spesso anche i suoni fanno capire cosa ci accade intorno. Io ho solo chiesto conferma e l'ho avuta!
I bambini capiscono subito di chi possono fidarsi, quindi io mi fido di lui.
Sorrido ricordando quella scena e decido di non programmare nulla. Sarà la vita a decidere per me!
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