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77: Progressi regali e obiettivi raggiunti

Francesca's Pov
Esco di casa molto presto per andare a prendere Serena. Alla fine il mio istruttore ha preso volentieri Serena ed è il primo giorno di attività. Ginevra e Daniel sono partiti, lui per lavoro, lei per rivedere Giorgio. La capisco, poverina! Per quanto riguarda lui si sentiva in colpa per la sorella, (e non posso biasimare la sua preoccupazione, per quanto lui non abbia colpa) infatti stava per farsi togliere spontaneamente dal posto di lavoro, però... Serena sapeva che lui aveva un disperato bisogno di distrarsi ed io, dal canto mio, ho conservato un po' di risparmi del bar per portarla da lui e, se lei vuole, per comprarle anche un bastone bianco come quello che ho io. In questo periodo sono stata tutto il tempo con lei e gliel'ho prestato qualche volta, per farglielo sperimentare, e mi ha detto che lo vorrebbe anche lei. Le ho fatto provare vari prototipi e lei dice che preferisce quello da un metro e venti, come il mio. Magari le farò una sorpresa.
Inoltre, per la lettura, le sto insegnando a leggere il Braille, con l'aiuto della mia amica Giada. Un buon motivo per andare quasi tutti i giorni al maneggio, no?
Serena conduce una vita attiva, nonostante tutto, e lo fa perché lei l'ha deciso! Lei è la dimostrazione del fatto che con le forzature e i devi non si ottiene niente.
Suono il campanello di casa Bernardi, (ho imparato la strada a memoria), e viene ad aprirmi Ernesto.
"Chi è?" chiede.
"Sono io: Francesca!" rispondo.
Lui mi apre e mi fa entrare.
"Ehi Francy!" mi saluta con un abbraccio. Chi l'avrebbe mai detto? Io e lui che ci abbracciamo!
"Ehi! Come stai, Ernesto?"
"Alla grande! Sai, da quando vedo mia sorella tanto attiva mi sento molto meglio!" mi risponde lui. "E tutto questo grazie a te!"
"Ma dai, non è niente!" dico.
"Sery è in camera sua. Sai qual è, vero?"
"Sì, ricordo qual è. Vengo qui tutti i giorni!"
Vado al piano superiore e busso alla porta della stanza di Serena. Sento la porta aprirsi e Serena mi viene subito incontro abbracciandomi.
Sono cambiate molte cose in due settimane, me ne stupisco anch'io!
"Francy! Ti aspettavo" dice.
"Sono qui, Sery: andiamo?"
"Sì, andiamo."
Scendiamo le scale e apriamo la porta, poi lei si appoggia alle mie spalle.
"Chiedo scusa" dico rivolgendomi ad una persona che poi scopro essere una signora. "Potrebbe dirmi dove passa la C63?"
"Venite, prego" dice la donna, prendendomi sottobraccio e conducendomi alla fermata. "Se volete aspetto che arrivi."
"Sì, grazie..."
La mia voce esce leggermente tremante e la signora sorride.
Arriva il bus, (dopo tre quarti d'ora, purtroppo), la signora ci accompagna verso di esso e ci saluta. Salgo per prima sul bus e aiuto anche Serena.
"Ecco, ci siamo." le dico.
Credo che non ci siano posti a sedere, per cui mi aggrappo ad una sbarra e faccio aggrappare anche Serena.
"Senti: per quanto mi riguarda la prossima volta preferirei che prendessimo la metro!" esclamo.
"Forse è meglio la metro." dice Serena, con un lieve sorriso.
Nessuno si degna di alzarsi per far sedere almeno Serena, ma appena noto qualcuno alzarsi la conduco verso il sedile.
Metto un braccio davanti a lei per coprirla, come fanno gli altri con me.
"Stai più comoda, adesso?"
"Sì, adesso sì. Come hai fatto a capire che qualcuno si era alzato? E il posto preciso, poi!"
"Ho sentito lo spostamento." le rispondo.
Mi accorgo che lei sta cercando di concentrarsi e arrivati alla settima fermata si alza anche la persona che è di fronte a Serena.
"Francy, si è liberato quel posto" dice, probabilmente indicando dato che, con una mano sulla bocca, mi dice: "Oddio, scusa!"
"Ehi, non fa niente." le dico con calma, sedendomi di fronte a lei e afferrando l'altra sbarra. "Non sai quante volte mi è successo!" Detto questo scoppiamo a ridere insieme.
"Sei fantastica Francy!" mi dice Serena. "Non so come ci riesci, ma fai quasi di tutto!"
"Quasi?"
"No, di tutto!"
"Dai, scherzo!"
"Lo so, per questo te l'ho detto. Comunque dico davvero: sei fantastica!"
"No! Sono solo un essere umano che ha imparato a convivere con i suoi occhi, e stai tranquilla Serena, che lo imparerai anche tu! O ti andrà di lusso e recupererai la vista!"
"Speriamo!"
"Fidati: con un po' di pazienza e di volontà si può fare tutto! Ma soltanto se tu lo desideri, se ci tieni a fare quella cosa o ad ottenere quell'obiettivo, altrimenti non ti riuscirà mai. L'ho sempre pensato e lo sto riscontrando proprio con te!"
Mentre parliamo il tempo scorre ed arriviamo a destinazione.
"Sery, dobbiamo scendere." dico alzandomi e mettendomi di spalle, in modo che lei possa aggrapparsi a me.
Recupero il mio occhio a rotelle dal sacchetto della CSC e mi preparo per immergermi nella folla... poi ci ripenso e cerco l'uscita adibita allo scendere dal bus, che non tutti usano. Ci arrivo per prima e quando le porte si aprono per poco la folla non mi getta per terra.
"Okay, ci siamo! Sane e salve!" esclamo.
Camminiamo un po', fino ad arrivare alla piscina. Una volta arrivate a destinazione ci accolgono i ragazzi della squadra. Uno su tutti: Alex!
"FRANCYYYYY!" dice stringendomi in un abbraccio.
"Koala!" dico, visto che lui in vacanza mi ha chiamata con un diminutivo. "Come stai?"
"Alla grande! Lei è Serena?"
"Sì, è proprio lei!"
"Ma somiglia molto a..."
"Infatti è sua sorella!" rispondo capendo a chi si riferisce.
"Wow! Dai, venite!" dice prendendomi per mano. Serena ci segue, sempre appoggiata a me.
Ci dirigiamo verso la piscina e togliamo gli abiti che coprono il costume per poi indossare una cuffietta e degli occhialini (nel caso di Sery quelli più scuri perché non può esporli al Sole.
"Sery! Sery, mi senti?" la chiama la mia amica Chiara.
Ognuno di noi ha un piccolo "problema", (lo metto tra virgolette perché non so se definirlo un problema sia corretto, anche se ne dubito fortemente), e nel caso di Chiara lei non ha una gamba.
"Dove sei?" le chiede Serena.
"Vieni avanti, vieni avanti!" le dice Chiara.
"Aspetta, vado io!" le dice Alex.
"No no, faccio da me!" dice subito Serena.
Si dirige verso di noi e ci mettiamo tutti in cerchio.
"Sery, io credo che questa posizione sia un presagio per un gioco con la palla. Metti le mani avanti e allarga un po' le braccia, va bene?"
"Va bene." mi risponde lei.
Giochiamo un po' con la palla, poi iniziamo ad immergerci e riemergere fino all'ora del break.
Io sono seduta tra Chiara e Serena, di fronte a me c'è Camilla, un'altra delle mie compagne, e accanto a lei ci sono Alex e Michele, un altro dei miei compagni, mentre i coach sono al tavolo accanto.
Camilla ha una piccola distorsione alle gambe credo, mentre Michele non ha le braccia.
"Francy, posso chiederti un favore?" chiede Serena.
"Dimmi."
"Vorrei provare a camminare da sola."
"Ah... aspetta, forse c'è un modo."
"Davvero?"
"Allora, adesso io cammino davanti a te e tu stai attenta a dove vado e mi tocchi ogni tanto, in modo da non perdermi" le propongo.
"Va bene."
"Tranquilla, se c'è un ostacolo ti fermo io, ed andiamo piano."
Ci dirigiamo verso i lettini, camminando lentamente, e Serena mi tocca una spalla ogni tanto, in modo da non perdermi.
"Okay, ci siamo! Sei stata bravissima!" le dico.
Lei mi stringe fortissimo e mi sento felice di esserle stata di aiuto.
"Sai... dopo il maneggio vorrei darti una cosa" le dico.
"Cosa?"
"Ti fidi o no?"
"Mi fido."
...TRE ORE PIÙ TARDI...
Dopo una doccia fredda e un cambio di vestiti torniamo a casa di Sery e Diana mi convince a restare da loro.
Dopo pranzo Sery dice: "Fra, andiamo?"
"Sì, andiamo!" rispondo.
"Senti, ho un'idea!"
"Dimmi."
"Visto che io porto sempre con me un carrellino come quelli del mercato per l'attrezzatura da cavallo e quella per scrivere in Braille... invece di farlo portare a te..."
"Vorresti spingerlo tu, usandolo come se fosse il mio occhio a... va beh, hai capito" dico capendo cosa vuole fare.
"Credi che sia pericoloso?"
"Proviamo. Non ci costa nulla" dico con calma, "però tu restami vicina."
Serena prende tutto quello che le occorre per scrivere e tutt'e due ci dirigiamo verso il maneggio, che è qui vicino.
Giada ci accoglie con un abbraccio e ci porta verso i cavalli.
Angel è diventata la compagna fissa di Serena mentre Beth è la mia e Cleo quella di Giada, (questo già da prima che arrivassimo noi.) Stiamo bene tutt'e sei.
Facciamo un giro per quello spazio gigantesco, poi riportiamo le nostre amiche ai rispettivi box.
"Sei pronta Sery?" chiede Giada.
"Sì, sono pronta" risponde lei.
Entriamo in casa, andiamo a lavare le mani e ci sediamo al solito tavolino.
Io e Giada le diciamo cosa scrivere e lei esegue il tutto alla perfezione.
"Vuoi provare a leggere?" chiedo.
"Ho paura di non riuscirci." mi dice Serena.
"Ti aiutiamo noi." le dice Giada posandole una mano sulla spalla.
Lo fa con delicatezza, ma il leggero spostamento d'aria mi fa pensare che abbia fatto quel gesto.
Prendo un bigliettino con una frase del libro: "Il piccolo principe" che mi piace moltissimo.
"Ecco." le dico passandoglielo.
Lei lo prende tra le mani e inizia a leggere, un po' insicura.
"Non si ve-de... be-ne che... con... il cuore... perché l'essenziale... è in-vi-si-bile a-gli occhi..."
L'abbraccio per farle capire che è andato tutto bene e spegnere la sua agitazione.
"Ma ho letto come una bambina di cinque anni" controbatte lei un po' nervosa.
"Non fa niente" le dico, "all'inizio funziona sempre in questo modo!"
"Dai, adesso vai che c'è una sorpresa per te" le dice Giada.
Mi schiarisco la voce e mi alzo, tirando fuori dallo zaino un pacchetto e mettendolo tra le mani di Serena.
"Che cos'è?" mi chiede lei.
"Aprilo!" la esorto.
Lei apre il pacchetto e a momenti mi salta addosso per abbracciarmi.
"Questo... è per me?" chiedo.
"E per chi, sennò?"
"Questo è come il mio" le dico.
"Quindi in teoria non dovrò più appoggiarmi a te, giusto?"
"No, non ne hai più bisogno" le rispondo. "Che ne dici? Ti va di provarlo ora?"
"Va bene! Però... Gabriele, puoi venire un momento?" chiama Serena.
"Che vuoi fare, Serena?"
Gabriele viene verso di noi e Serena gli passa il suo cellulare e disattiva la voce-guida.
"Puoi fare un video a me e Francesca mentre camminiamo?"
"Sì! Aspetta, ho un'idea! Davanti a voi c'è una panchina! Perché non fate una gara a chi ci arriva prima?"
"Dai! CHI ARRIVA PER ULTIMA È UN'ARAGOSTA!" grida Serena.
La registrazione parte ed io e Serena corriamo, arrivando in contemporanea alla panchina, "anche se abbiamo rischiato più volte di incrociare il mio e il suo occhio a rotelle!"
"Wow, fantastico!" mi dice Serena.
"Perché mi hai fatto registrare questa scena?" chiede Gabriele ridendo.
"Perché vorrei mandarla ai miei fratelli." dice Serena. "In particolare spero che questo lo veda il mio fratello maggiore, che è lontano e visto che Francy lo informa di tutto, "su mia richiesta", desideravo che sapesse questo in modo speciale!"
Serena manda il video nel gruppo dei suoi fratelli e le arrivano subito messaggi di complimenti.
Diana le scrive: "Brava piccola mia!", Daniel: "Non potevi darmi una notizia migliore di questa!", ed Ernesto le scrive una cosa davvero toccante, ovvero: "Perdonami per averti fatto del male, per aver creduto che le tue lacrime ti rendessero fragile! Tu sei molto più forte di quanto non lo sia io, sai?"

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