70: Conforto, risse e lezioni di vita
Serena's Pov
Mentre l'auto sfreccia davanti a me vedo la mia vita passare in un secondo: i momenti felici con i miei fratelli, "compreso Ernesto", le fiabe che a turno mi raccontavano Diana e Daniel quando ero solo una bambina e... quello che ora siamo diventati Ernesto ed io. Non so perché, ma sento che lui ce l'ha con me... anche se adesso... non ha più importanza.
Sento due braccia trascinarmi indietro prima che la macchina mi venga addosso e mi ritrovo sopra il petto di qualcuno. Sento dolore alla testa e ho veramente caldo.
"Stai bene?" mi chiede Franco.
Aspetta un momento... FRANCO? Cosa ci fa lui qui?
"Ahi! Più o meno." rispondo.
"Perché correvi in quel modo?" chiede con molta dolcezza.
Non mi va molto di parlarne, ho paura di essere giudicata, ma ho la sensazione che non accadrà niente di tutto questo.
Mi volto e comincio a piangere sul suo petto. Lui mi stringe forte a sé e mi accarezza la schiena. Piango disperatamente, non so più come comportarmi.
"Sery!" mi dice Franco. "Ehi! Cosa succede?"
Riesco a dirgli cos'è successo, ma lui non mi giudica. No, non mi giudica. Lui mi abbraccia. Lui mi consola. Lui è la mia sicurezza.
"Stai un po' meglio?" chiede.
Annuisco e lui tocca la guancia che Ernesto ha toccato, ma non con la stessa delicatezza.
Ci alziamo dal marciapiede e lui dice: "Vieni, ti porto a casa mia. Avviso io Francesca."
"Spero... che mio fratello non venga perché... mi fa paura..."
"Sery, lui non agisce così per cattiveria... lo fa perché tiene a te, anche se si comporta come un energumeno."
"Lo so, ma..."
"Tranquilla" mi rassicura lui. "Finché vorrai io ti starò accanto."
Mentre andiamo a casa di Franco decido di chiamare Daniel e parlare direttamente con lui.
Daniel's Pov
Mi arriva un messaggio da parte di Sery.
Sery: "Dan, ho urgente bisogno di parlarti..."
Io: "Dimmi..."
Sery: "Io non sono a casa. Sono con il proprietario del bar in cui lavora Francy."
Io: "Perché Sery?"
Sery: "Ernesto mi ha dato uno schiaffo e mi ha parlato in malo modo come suo solito ed io sono scappata."
Io: "Come Ernesto ti ha...?"
Ma è mai possibile che io debba fare da guardia ad Ernesto per evitare che se la prenda sempre con quella povera creatura?
Intanto avverto Francesca, lei sarà già a conoscenza della fuga di Sery e sarà preoccupata.
Francesca's Pov
"Allora?" mi chiede Ernesto.
"Non risponde."
La risposta che gli do da almeno un'oretta è secca e pungente. Ha una bella faccia tosta a fare il fratello scosso dai sensi di colpa dopo aver fatto quello che ha fatto. Non dico che lui non le voglia bene, ma le dimostra l'esatto contrario e le dice cose, a parer mio, del tutto sbagliate.
"Francesca, anch'io sono preoccupato!" si scusa lui.
"Potevi pensarci prima!"
"Ero preoccupato perché non sapevo dove fosse."
"E TI SEMBRA IL CASO DI TRATTARLA COME UNO STRACCIO E COLPIRLA?" gli urlo in faccia.
"Tu non hai sorelle, non puoi capire." mi dice a bassa voce.
"Hai ragione." dico scattando in piedi e dirigendomi verso la porta. "Ma io ti giuro che se avessi una sorella non la tratterei di sicuro come fai tu con la tua, e sai perché? Perché non avendone una so apprezzare il valore della parola: "Fratelli"!"
"Francesca, per favore, aspetta un momento!" mi chiama Diana.
Mi volto. Lei, poverina, non ha alcuna colpa.
"Tu sei molto amica di Sery e forse lei non si fiderà neanche di me... quindi se dovessi riuscire a metterti in contatto con lei avvertici. Per favore!"
"Tranquilla, se dovessi sapere qualcosa te lo dirò" le dico.
"No! È a me che dev..." inizia Ernesto.
"Il fatto che tu abbia la barba e la voce profonda non fa di te un uomo in tutti i sensi e intendo nel coraggio. Non sei il capofamiglia solo perché per adesso Daniel non è presente."
"Senti, lei è mia sorella! Francesca, devi capire che..."
"Devi? Ancora? Io non ti devo proprio niente, ficcatelo in quella testa che hai sul collo!"
M'innervosismo: se mi ripete di nuovo quella parola giuro che gli lascerò un segno eterno sul viso con un ceffone, e non lo faccio per dire, purtroppo!
Mi allontano e mi dirigo verso il bar. Mentre raggiungo il mio posto di lavoro sento il telefono squillare e rispondo subito.
"Pronto?"
"Tesoro... sono io!" sento la voce profonda di colui che mi ha salvata dall'altro capo del filo.
"Dan... è stata colpa mia se Sery è..."
"Non dire così, piccola! Non è stata colpa tua e poi Serena è in buone mani!"
"Io... io..." balbetto per poi scoppiare in lacrime.
"Tesoro, ti ho già detto che tu non hai colpa!"
La sua voce è rassicurante anche da quest'apparecchio. Non so come sia possibile...
"Ti assicuro... che non credevo che Ernesto... fosse in grado di arrivare a questo punto..."
"Lui ha una storia complicata alle spalle, Francesca! Non è giusto che tu ti prenda colpe che non hai..."
"Grazie."
"Prometto che ti terrò informata su tutto, ma tu sta tranquilla, d'accordo? Andrà tutto per il meglio, vedrai! Anzi, se vuoi mi prendo qualche giorno di ferie e torno a Napoli."
"Non è il caso. Ti piace quello che fai e non voglio che tu la perda solo perché qualcuno fa il gradasso, soprattutto se si tratta di..."
"Un giorno ti spiegherò perché mio fratello si comporta così e forse riuscirai a comprenderlo, almeno un po'."
"Perdonami" gli dico, "sono una sciocca."
"No, sei risentita ed è una sensazione che non conosci" mi spiega lui. "Può capitare e non è una cosa di cui colpevolizzarsi. Chi ferisce o uccide deliberatamente è colpevole, chi fa del male senza pensarci è da incolpare, e non chi è risentito."
Sorrido e dico: "Okay, grazie. A presto."
Il tempo di giungere al posto di lavoro è quello che separa la chiamata di Daniel dal messaggio di Franco che mi avverte che Serena è a casa sua, togliendomi un peso enorme dal cuore.
Serena's Pov
"Sery, ti va di venire al bar?"
Sento la voce gentile di Franco e mi volto.
"Non so..." gli rispondo, "sai, ho paura di incontrare mio fratello."
"Se dovesse accadere ti proteggerò io." mi tranquillizza ed io accetto, convinta.
Andiamo al suo bar e c'è Francesca che serve ai tavoli.
"Tieni" mi dice dandomi un piattino con sopra una tazza di caffellatte e un cornetto, "offre la casa: parole del Padrone!"
"Grazie." dico.
Vedo il suo volto rilassarsi quando mi sfiora il viso ed io non sussulto. Franco mi ha medicato la botta e devo ammettere che è molto bravo, non mi fa più male.
"Sei con lui?" chiede sottovoce mentre sistema il tutto sul tavolino.
"Sì, Francy!" le rispondo io.
"Beh Sery, ora mi tocca andare via perché devo fare una cosa."
Beh, io so cosa deve fare, ma è meglio evitare di dirlo.
Eccola, sta uscendo con una maschera sul volto. Lei odia le maschere metaforiche, ma quelle materiali pesano di meno.
Con la sua voce dolce lei dice: "Oggi vorrei proporvi una canzone che mi ha accompagnata e mi accompagna da quando è uscita. Si chiama: "Se cadrai" ed è di Francesca Michielin, (scusa se te la rovinerò compagna di nome e soprannomi.")
Scoppia una risata generale: lei è molto brava, perché dovrebbe "rovinare" questa canzone?
Parte la base e lei inizia a cantare pochi attimi dopo.
"Anni volati già,
giorni veloci,
ora che penso a cosa farai.
Vorrei comprenderti,
sentire il tuo cuore,
riuscire a parlare il giorno che tu,
l'ora che tu,
l'anno che tu te ne andrai, partirai, griderai.
E CHI TI AMERÀ,
E CHI TI ASCOLTERÀ,
E CHI TI CAPIRÀ,
QUANDO TU CADRAI?
Il mondo da fuori è
un ramo sottile,
non è più forte ma ti appoggerà,
io ti proteggerò
anche se non ho ali,
e sognerai sempre il giorno che tu, l'ora che tu, l'anno che tu lo vorrai, partirai, griderai
A CHI TI AMERÀ,
A CHI TI ASCOLTERÀ,
A CHI TI CAPIRÀ,
ANCHE SE SBAGLIERAI!
CHI TI AMERÀ,
E CHI TI ASCOLTERÀ,
E CHI TI CAPIRÀ, ANCHE SE... cadrai... cadrai... cadrai, capirai.
Hai visto quel mondo se
è bello com'è.
Hai sentito quel vento
soffiare per te,
soffiare per te,
il giorno che tu te ne andrai, partirai, urlerai.
E CHI TI AMERÀ,
CHI TI ASCOLTERÀ,
CHI TI CAPIRÀ,
ANCBE SE SBAGLIERAI?
E CHI TI AMERÀ,
E CHI TI ASCOLTERÀ,
E CHI TI CAPIRÀ,
QUANDO TU... cadrai, cadrai, cadrai, capirai...
Vieni a cercarmi se ti senti persa,
nel silenzio io ci sarò, ti guiderò, ti aiuterò..."
La ringrazio mentalmente per aver scelto quella canzone. È riuscita a ridarmi coraggio con la sua voce unita alle parole di quella straordinaria cantante che è la Michielin ed io non potrei ringraziarla a sufficienza neanche tra duemila anni.
Improvvisamente quella visione e quella sensazione spettacolare s'interrompono e vedo mio fratello seduto ad un tavolino accanto al mio, di spalle, che si sta praticamente scolando una birra.
Ti prego, ti prego, fai che non venga qui... ti scongiuro!
Peccato che oggi la fortuna mi abbia voltato le spalle. Ernesto si alza dal suo posto accanto al tavolino e si dirige a grandi falcate verso di me.
Cerco di stare calma, ma non mi serve a niente.
"Ah, eri qui!" dice infuriato.
"E-Ernesto..."
"E finiscila di fare la bambina come al solito! Devi farmi capire quanto sei forte perché non arriverai da nessuna parte con quelle lacrime di coccodrillo! Devi imparare a controllarti!"
"Lasciami stare Ernesto! Non sei nessuno per trattarmi così!"
La mia voce è spezzata dai singhiozzi.
"Ti ho detto di smetterla di piangere come una bambina di tre mesi! Neanche loro si comportano così e tu hai sedici anni! Devi imparare a controllare le tue emozioni!"
Inizio a dibattermi e gridare come una pazza finché un pugno non lascia un segno rosso sul volto di mio fratello.
"Quello che dovrebbe darsi una regolata tra te e lei sei proprio tu!" dice Franco. "E adesso alzati. Alzati! Non ti permettere di toccarla ancora, ti è chiaro?"
"Sono suo fratello e lei verrà a casa con me e farà tutto quello che IO le dirò!" grida Ernesto.
"Ma non capisci che sei ridicolo? Il tuo dispotismo ti rende ridicolo! Sei ubriaco fradicio, non puoi venire qui a fare scenate a tua sorella dopo averle addirittura dato uno schiaffo!"
"Se non ti togli di mezzo le prenderai anche tu!" minaccia Ernesto.
"Ma sei impazzito?" dico terrorizzata.
"Tu stanne fuori!" mi blocca subito lui.
Francesca's Pov
Tre voci in un angolo del bar mi fanno scattare dentro una specie di allarme ed io corro in quella direzione.
Il Signor Sarnataro mi accompagna e mi dice: "Accidenti, il signor Franco e un ragazzo se le stanno dando di santa ragione! Tu porta via la ragazza, io penso a quei due scapestrati!"
Mi avvicino a Serena e la prendo per mano.
"Chi sei?" chiede.
Evidentemente ha chiuso gli occhi.
"Sery, sono Francesca. Dai vieni con me, ti porto a prendere un po' d'aria."
Il suo corpo trema in maniera convulsa ed io la porto con me.
"Dai, calmati."
"N-non posso... mio fratello sembra impazzito Francesca, non fa che ripetermi le stesse cose, aggredire me e chi ho intorno!"
"Sery, non si diventa così per una sciocchezza ed io credo che tuo fratello si stia nascondendo dietro una maschera di onnipotenza per mascherare le sue debolezze."
Franco's Pov
Io ed Ernesto, credo si chiami così, continuiamo ad accapigliarci, almeno finché il mio aiutante ce lo "permette", ma per fortuna lui ci separa.
"Smettetela voi due!" ci sgrida osservandoci. "È assurdo come sembriate dei selvaggi! E soprattutto tu!"
"Io sono venuto a prendere mia sorella!" si difende Ernesto per poi tornare alla carica.
"Stai fermo, accidenti! Ma è tanto difficile da capire che tua sorella non vuole venire con te? E cerca di darci un taglio con questa storia dell'autocontrollo, perché non ci credi neanche tu!"
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro