68: La mia amica Serena
Francesca's Pov
Mi sono addormentata con gli auricolari, in treno mi capita spesso... me ne accorgo quando l'orribile voce metallica dell'altoparlante mi risveglia. Insieme a questa voce c'è la voce dolce della mia cantante preferita: Francesca Michielin, mista alle note della canzone: "25 febbraio". Questa canzone mi addolcisce il risveglio, e di molto. Sono arrivata alla stazione di Napoli. Da qui, passati i binari, non dovrei avere grossi problemi.
Sono appena uscita dalla stazione quando sento un corpo crollare sul mio e subito dopo dei singhiozzi disperati. Alzo un braccio per avvicinare a me la persona che è così disperata.
"F-Fra-Francesca..." sussurra la ragazza tra i singhiozzi.
A quel punto la riconosco: è Serena!
"Sery! Ehi! È successo qualcosa?" chiedo retoricamente.
"E-Er-nesto... m-mi... mi ha detto... che..."
Anche se lei ha una difficoltà evidente nell'articolare in questo momento capisco cosa sta cercando di dirmi e l'abbraccio più forte nel disperato quanto inutile tentativo di calmarla.
"Sery, adesso è tutto a posto!"
"Lui... lui mi detesta!" dice Serena.
"No tesoro, non è proprio così. Il problema è che lui è debole anche se cerca di apparire forte e non sopporta che ci siano persone che si lasciano andare come fai tu. È come se per lui la debolezza fosse un tabù."
"Lui mi detesta e detesta le mie paure!"
"Sery, non fare così, ti prego! Lo so che lui si comporta in un modo che non ti piace e che neanch'io condivido, ma non è vero che ti detesta, puoi credermi!"
"Allora perché mi ha portato un pupazzo?" mi chiede Serena.
"Perché per lui questo... è un modo per aiutarti a combattere la tua fobia, ma lo scontro diretto con una fobia molto raramente porta a risultati positivi."
"Fra... ora mio fratello non è qui per aiutarmi e Diana con Ernesto non parla quasi più. Ti prego, aiutami!"
"Sì, sì, è ovvio che ti aiuto, sta tranquilla." le dico mentre la stringo a me.
Decido di portarla sulla spiaggia, magari lì riuscirà a rilassarsi un po'.
"Sery... tu la conosci la canzone: "25 febbraio"?" le chiedo.
"Più o meno" mi risponde lei.
La faccio sedere su di uno scoglio e dico: "Allora ascoltami, c'è una parte che dice così: "Alzati che è vero, non esiste un'altra volta, qui c'è il Mare che ti aspetta e l'azzurro ti circonda. Tendimi le mani e non aver paura mai. Io sono con te. Tu resti con me"."
"Perché me ne hai parlato?" mi chiede.
"Perché è il mio modo per dirti che non è necessario che tu ti affligga in questo modo... se e quando ne avrai bisogno ti basta chiamarmi: io lascio quello che sto facendo e vengo ad aiutarti. Va bene?"
"Va bene." mi risponde, poi mi mette al corrente di un particolare: "Sai... io sono quella che chiamano la più fragile della famiglia... e non nego che la cosa mi dà fastidio, ma non riesco a cambiare."
"E chi ha detto che devi cambiare? Se non ci riesci vuol dire che deve andare così e poi il fatto che tu ti lasci andare spesso alle lacrime non fa di te una persona fragile. Tutt'altro: sei forse perché non indossi nessuna maschera di onnipotenza, quindi avrai la forza di combattere in caso di necessità."
"Vuoi spiegarmi da dove diavolo salti fuori?" mi chiede lei.
"Non sono speciale, solo che ho sentito questa cantilena della debolezza talmente tante volte da imparare sia quella che la mia risposta a memoria."
"Come faccio con Ernesto?" mi chiede lei.
"Senti, va bene che lui non sia d'accordo con me o con te, anzi va benissimo... ma questo non gli dà il diritto di rompere l'anima a te... Tutti i santi giorni!"
Mi fa rabbia il carattere dispotico di quel ragazzo. Ma chi si crede di essere? Non è possibile che continui a ripetere la stessa litania a sua sorella in modo così gratuito! Credo proprio che gli si dovrebbero dire due paroline. Non è affatto giusto!
"Sery... stai meglio?" chiedo.
"Più o meno..."
"Sery, ti ho già detto che io ci sono sempre. Se hai bisogno puoi dirmelo... senza problemi. Vuoi ritornare a casa e parlare con tuo fratello?"
"Che? No! No, per favore, no! Da Ernesto no Francy... Per favore!" dice.
"Okay, okay, va bene." le dico.
Non posso costringerla a parlare con lui se lei non vuole, soprattutto se si agita tanto.
""Serena, adesso basta..."
"B-basta cosa?"
"Basta con questa storia! Tu devi sconfiggere questa paura. O preferisci che la gente ti veda piangerti addosso, eh"?"
Sto iniziando a pensare che Serena abbia fatto bene a tirargli quello schiaffo. No, ma che dico? Accidenti, io non sono in condizione di giudicare perché ho lasciato il segno sulle gote di due persone.
Serena sembra essersi calmata.
Io, per rassicurarla ancora un po', rubo una citazione alla Michielin. O meglio: un'altra citazione.
"Non conta troppo essere forti, ma sentirsi vivi... quello sì."
"E questa da dove l'hai tirata fuori?"
"L'ho un po' cambiata, ma è sempre di quella canzone..." le rispondo io.
"Tu ci credi?"
"Ovvio! öo stessa sono come te! Tu non mi hai mai vista in quei momenti... ma anch'io piango spesso."
"Sul serio?"
"Prova a chiedere a tuo fratello."
"A Ernesto? No, grazie!"
"Ma no, non a Ernesto!" dico.
"A Daniel?"
"Sì, a lui! Se glielo chiedi lui può dirtelo. C'è sempre stato quando ho avuto bisogno di lui... anzi, quando ho avuto bisogno di aiuto punto e basta!"
"Lui è fatto così... è molto protettivo, ma "molto" non vuol dire di sicuro "IPERPROTETTIVO"..." mi dice evidenziando molto quell'"IPERPROTETTIVO". Credo che a lei diano un po' fastidio le persone che le stanno addosso... e del resto come faccio a darle torto?
"Ora puoi farmi ascoltare quella canzone?"
"Con piacere!" rispondo sedendomi vicino a lei.
Estraggo dal portacellulare di plastica il mio telefono, vi collego gli auricolari e seleziono la suddetta canzone per poi dare una cuffia a Serena e prenderne una anch'io. Per nessun motivo al mondo mi perderei canzoni belle come questa.
Serena sorride: forse le parole di Francesca le hanno dato conforto.
"Partirò senza dire niente,
un soffio leggero tra la gente,
non si può volare senza avere un cielo,
che cielo sceglierai tu?
Ti alzerai senza far rumore
saluterai il Sole con amore,
non conta troppo essere forti...
ma sentirsi vivi sì.
Quante volte abbiamo corso insieme
per farci graffiare dal vento,
per sentire se ancora c'era qualcosa dentro,
quante volte abbiamo pianto,
sciogliendoci sotto il Sole
come gelati in estate
che bagnano le parole...
Alzati che è vero, non esiste un'altra volta,
qui c'è il Mare che ti aspetta, e l'azzurro ti circonda.
Tendimi le mani e non aver paura mai.
Io sono con te,
tu resti con me.
Qui con te... e sempre con me...
Sanguinerà anche questa gioia,
ferirsi a volte può aiutarti più di stare bene.
E non temere di esser sola.
Quando sei solo sei tutto per te...
Alzati che è vero, non esiste un'altra volta,
qui c'è il Mare che ti aspetta e l'azzurro ti circonda.
Tendimi le mani e non aver paura mai.
Io sono con te,
tu resti con me.
Qui con te... e sempre con me...
Finestre aperte, cieli d'estate da desiderare...
e quel sorriso dentro al cuore che ti dice: "Andrà tutto bene"...
Finestre aperte, cieli d'estate
da desiderare...
E quel sorriso dentro al cuore, che ti dice: "Andrà tutto bene"...
"Andrà tutto bene..."
Qui con te... e sempre con me."
Non mi sono neanche accorta di aver iniziato a cantare insieme alla cantante.
"Ma sei bravissima!" dice Serena.
"Perché, che... cosa ho fatto?"
"Hai iniziato a cantare" mi spiega Serena. "Non mi dirai mica che non te ne sei accorta?"
"No. Non ci ho fatto caso." le rispondo piano.
"Dai, non ti vergognare" dice Serena, "ti ho detto che sei stata bravissima, cos'hai da temere?"
"Niente... solo che io... non ci sono abituata." dico.
"Ah, capisco... ma so anche che mio fratello ti sta dando una mano... è vero?"
"Una mano? Lui è un santo." le spiego ridendo.
"Un santo addirittura? Ma glielo dici ogni tanto o no? Sai, credo che a lui farebbe molto piacere sapere che tu hai un'opinione tanto bella sul suo conto."
"Più che dirglielo... si può dire che io glielo faccio capire." spiego.
"Sai, ho saputo che in realtà non siamo cugine e se da un lato mi dispiace da un'altra parte sono contenta... almeno potrai stare con lui... senza farti venire in continuazione i sensi di colpa."
Non c'è che dire: Serena è un'amica fantastica!
"Francesca! Ehi Francesca!" mi chiama la voce dolce di Franco che dev'essere appana arrivato.
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