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67: Con pazienza e perseveranza otterrai tutto!

Francesca's Pov
Mi sono divertita tantissimo oggi.
È la prima volta che faccio parte di un'ora e passa di cabaret, è la prima volta che ascolto risate di persone che non conosco e in più sapendo che io stessa le ho provocate. È una sensazione a dir poco... MERAVIGLIOSA!
"Ehi! Hai un sorriso che ti spacca il viso a metà!" mi fa notare Daniel.
"È perché sono troppo felice!" gli rispondo io.
"Non immaginavo che una cosa semplice potesse renderti tanto felice!"
Per la prima volta la timidezza mi lascia in pace e io gli dico: "Sono felice di avervi aiutati, di aver fatto una cosa che mi piace tantissimo e di essere di nuovo qui, insieme a te..."
Lui si avvicina al mio viso e mi lascia un dolce bacio sulle labbra.
"Sei sempre così... così unica!" mi dice.
Gli sorrido d'istinto e lui ricambia, senza staccarsi dalle mie labbra, come se desiderasse che io sentissi quel sorriso sulla mia pelle.
...CINQUE GIORNI PIÙ TARDI...
È il giorno della partenza.
Questa volta me ne andrò in treno e ho contattato una persona del servizio di assistenza in modo da evitare di ritrovarmi sui binari.
"Stai attenta!" mi dice Salvatore.
"Contaci!" gli dico mentre lo abbraccio.
"Ehi, prima che tu vada via io dovrei ringraziarti" mi dice Giulia, "mi hai salvata."
"Di niente. E poi... l'importante è che la tua caviglia non fosse grave." dico dato che Giuly si è ripresa molto velocemente.
"Salutami i matti!" dice Simone riferendosi agli altri.
"Va bene, lo farò" gli dico.
Per quanto riguarda Daniel lui ha un tipo di saluto speciale.
Mi stringe a sé e mette il suo viso proprio di fronte al mio, come se ci stessimo fissando negli occhi. So che lui lo sta facendo e il massimo che io posso fare è sorridergli e puntare il mio viso verso di lui. In questo modo anch'io lo guardo, basta una posizione del viso per imitare uno sguardo... o meglio: per rimediare alla sua eventuale mancanza.
Lui mi lascia andare e porta le mie mani vicino alle sue tempie. Le sento stringersi leggermente.
"Sai cos'ho fatto?" mi chiede.
"Hai chiuso gli occhi?" dico un po' insicura.
"Sì, esatto!"
Iniziamo a cercare reciprocamente le nostre labbra e le troviamo quasi subito. Restiamo con le labbra che combaciano alla perfezione per alcuni secondi, poi lui mi dice: "Le cose più belle si fanno così. Non vergognarti mai di te stessa, non dovresti farlo perché tu non hai niente di cui vergognarti."
Gli getto le braccia al collo e lo stringo forte a me. Mi è mancato tanto questo nostro cuore a cuore, nel vero senso della parola. I nostri cuori battono all'unisono, come se fossero un duetto.
"Aspetta!" dico estraendo un biglietto dalla tasca e mettendoglielo tra le mani.
Credo che lui abbia riaperto gli occhi.
Ho scritto quel biglietto sulla mia macchinetta ieri pomeriggio, nell'ora di riposo, e sono andata a stamparlo in un posto isolato.
"Io ti aspetto e nel frattempo vivo,
finché il cuore non è più da solo.
Questo cielo è così leggero..."
"MA TU SEI MERAVIGLIOSA! LO VEDI CHE NON LO DICO A CASO?"
Stavolta è lui a gettarmi le braccia al collo e stringermi al suo petto, come se avessi fatto la miglior cosa del mondo.
"Dovevo pur ripagarti per il biglietto che mi hai scritto tu dieci mesi fa, no?"
"Che tenera!" mi dice Salvatore che ha assistito alla scena.
"A-adesso... è meglio che vada" dico con voce un po' triste.
"Ehi, non fare così! Ci terremo in contatto e ci vedremo presto!"
Ecco perché lui ha il ruolo di Boss nel campo dell'animazione: ha una capacità di rallegrare la gente che non è da tutti. Ed è di sicuro per questo motivo che Daniel è il suo vice.
"Va bene! Ci vediamo presto!"
Li saluto con un gesto della mano e mi dirigo verso la stazione. L'uomo dell'assistenza è già arrivato e mi aspetta.
"Tu devi essere Francesca Bernardi, giusto?" chiede.
"Sì, sono io." rispondo.
"Bene, allora vieni, seguimi."
Mi prende per mano e mi conduce verso il mio treno per poi aiutarmi a salirvi.
"Ecco il tuo posto." mi dice.
"Grazie." dico, poi lui va via.
Mi siedo, prendo il telefono e vi collego gli auricolari.
Metto la musica a riproduzione casuale e la prima canzone che parte è: "Io ti aspetto" di Marco Mengoni. Mentre lui canta io ripenso alle parole che più di una volta mi sono state dette da Linda e da mia madre: "Devi dimenticarti di lui e andare avanti." Lo dicevano con buone intenzioni naturalmente, ma la mia risposta era sempre: "Non si può dimenticare qualcuno che è entrato in possesso del nostro cuore..."
Alla fine ho fatto bene a seguire il consiglio di Marco Mengoni, perché ho aspettato un po' cercando di andare avanti e alla fine ho scoperto che lui ed io non siamo affatto parenti e non abbiamo mai avuto un rapporto incestuoso.
"Affiderò le mie parolle al Mare di un vento che le consumi un po',
forse cadrò, ma sempre e comunque in piedi mi rialzerò.
Tu che non sai più niente di noi,
tu che di me non hai capito mai,
che sono qui, e sempre ti sento vicino anche adesso che non ci sei.
Tu che non hai più niente di noi,
tu che mi dai assenza e non lo sai,
e gli occhi si abituano a tutto e i piedi si alzano in volo.
Io ti aspetto e nel frattempo vivo,
finché il cuore abita da solo,
questo cielo non è poi leggero wohooo, wohohoooooooooo.
Affiderò queste parole ad un libro già scritto che poi rileggerò,
vivo così, coi sogni piegati in valigia, mischiati ai vestiti da scena.
Tu che non hai più niente di noi,
tu che mi dai assenza e non lo sai,
e gli occhi si abituano a tutto e i piedi si alzano in volo.
Io ti aspetto e nel frattempo vivo,
finché il cuore abita da solo,
questo cielo non è poi leggero wohooo, wohohoooooooooo.
Strade che si uniscono davvero
possono poi diventare un filo,
senza te io sono ciò che ero, wohooo, wohohoooooooooo.
Sono solo sotto un diluvio di stelle, a ognuna un nuovo nome darò.
E cerco di trovare il mio sorriso migliore, ohooo.
E sai che sono qui già da un po'...
Io ti aspetto e nel frattempo vivo,
finché il cuore abita da solo,
questo cielo non è poi leggero, wohoooo, wohohoooooooooo.
Strade che si uniscono davvero
possono poi diventare un filo,
senza te io sono ciò che ero ohooooh, wohohoooooooooo.
Io ti aspetto e nel frattempo vivo,
finché il cuore non è più da solo,
questo cielo è così leggero wohooo, wohohooooooooo."

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