49: La paura è più dolce se mi avvolgi in un tuo abbraccio...
Francesca's Pov
Sono tornata a casa da due giorni, ma non sono per niente tranquilla. I soggetti che mi danno il tormento sono tre: Calum, "ma lui è il minore visto che in parte credo di averlo perdonato se così si può dire", Samuele e, immancabili, i protagonisti della mia paura più grande: i cani! Che mi prendano pure per stupida, ma non so chi tra gli ultimi due soggetti sia quello che mi tormenta di più.
Il momento più brutto è la notte perché le opzioni sono due: la prima è girarmi e rigirarmi nel letto con voci, parole cattive e guaiti nelle orecchie, la seconda è il riuscire a dormire, ma avendo degli incubi! Sto iniziando anche ad aver paura di addormentarmi, sono al limite!
Alla fine mi metto a letto e m'infilo sotto le coperte pregando il mio angelo custode affinché vegli sui miei sogni.
Mi ritrovo su di un prato e quattro esseri giganteschi mi bloccano: uno per il braccio destro ed è Calum, ma dalla presa sul mio braccio deduco che non sia al cento per cento d'accordo con la strada che sta seguendo. A stringermi il braccio sinistro pensa Samuele, il quale, al contrario di Calum, a momenti mi spezza il polso.
Per chiudere in bellezza due enormi creature stringono tra i denti la mia pelle poco sotto le ginocchia e quando allentano la presa e le loro bocche emettono un guaito la mia reazione è quella di agitarmi e gridare.
"AAAAAAAAAAH!"
Angelica's Pov
"AAAAAAAAAAH!"
Un grido proveniente dalla camera di mia figlia mi fa sussultare. Mi precipito nella sua stanza per capire cosa le sia successo e la trovo sdraiata a terra che agita braccia e gambe come per liberarsi da una presa ferrea e grida come una disperata.
"Francy! Tesoro svegliati!" la chiamo scuotendola per un braccio.
"L-lascia..." sussurra lei, "ti supplico..."
"Piccola, sono io, la mamma!" le dico per tranquillizzarla, e sembra funzionare perché lei mi racconta il suo sogno, ma io...
"Tesoro, stiamo parlando di un cane, non di una belva feroce!" le dico.
Lei si stacca subito dalla mia presa, si sposta dall'altra parte della stanza dimenandosi e trattenendo i suoi stessi capelli in un pugno dice: "Avrei dovuto immaginare che non era il caso di dirtelo! Per quanto ci vogliamo bene io non sarò mai d'accordo con te su questo punto e tu non potrai mai capirmi!"
Si alza continuando a stringere i capelli tra le mani e a quel punto afferro il cellulare e mando un messaggio all'unica persona che, a quanto pare, riesce a tranquillizzarla davvero: Daniel.
Io: "Ho bisogno di aiuto! Ti prego, vieni qui il prima possibile!"
Daniel: "Cos'è successo?"
Io: "La situazione di Francesca sta precipitando..."
Daniel's Pov
Le ultime parole di quel messaggio mi fanno saltare il cuore. Non è possibile, cos'altro dovrà ancora succedere a quella povera ragazza? Cosa?
Mi rivesto velocemente, scendo di corsa le scale, mi fiondo in auto e parto a spron battuto per casa sua. Ora come ora non m'importa di niente: cugini o no io devo andare da lei, ma non perché me l'abbiano imposto, bensì perché lo sento!
Arrivo a casa sua e sua madre mi apre la porta.
"Cos'è successo Angelica?" le chiedo preoccupato.
Lei mi racconta l'accaduto e la mia prima reazione è quella di portare la mano agli occhi. Ma è mai possibile che un problema tiri l'altro?
Vado nella sua stanza e la trovo rannicchiata sotto le coperte, in posizione fetale. Tutto il suo corpo è scosso da violenti brividi e quando riesco a toglierle di dosso la coperta vedo che i suoi capelli sono gonfi e ha le mani rosse. Ma quanto li ha stretti?
"Francesca! Francesca! Ehi Fra, sono io!"
Lei solleva un po' la testa ed io cerco di separare quel groviglio di riccioli che le ricadono sulla fronte. Noto che è rigida come il marmo e sta sudando freddo.
"Vuoi un po' d'acqua?" chiedo dato che piange a singhiozzi.
"S-sì.... ma non voglio che mi lasci sola, non voglio!" mi dice agitata.
"È stato solo un incubo, non c'è nessuno di... di loro, sta calma" le dico evitando di nominare uno qualunque dei personaggi del suo incubo. Temo che questo possa farla agitare di più.
"Ti prego! Per favore, non giudicarmi... almeno tu non farlo, ti prego" dice con la voce tremante.
"Non ti giudico angelo mio, sta tranquilla. Io non sono nessuno per giudicarti!" le dico.
E non ne ho intenzione, averla vista in questo stato mi è più che sufficiente, oltretutto non mi piace giudicare. Se posso consigliare mi sta benissimo, ma non costringo nessuno a fare quello che gli dico, non mi piace!
"Calmati tesoro mio, calmati... va tutto bene."
Francesca's Pov
Quelle parole mi fanno pensare a quel giorno in cui ho sentito litigare i miei.
Lui ha leggermente cambiato nomignolo, ma la sostanza è quella più o meno.
"Non c'è nessun motivo per cui tu debba angustiarti in questo modo" mi dice dolcemente.
"Gli incubi..."
"Allora aspetta, vieni."
Mi porta con sé a prendere il mio album da disegno e dice: "Qui puoi sfogarti quanto vuoi. Se ti va dopo potrai anche strapparlo principessa..."
Prendo l'album ed inizio a tracciarvi degli scarabocchi. Le mie mani tremano in modo quasi convulso ed io faccio un enorme sforzo per non riprendermi i capelli tra le mani.
Ma che mi prende? Ho sempre detestato farmi del male!
Inizio a torturare il foglio di carta.
"Francesca! Va tutto bene?" mi chiede Daniel.
"Sì, sto bene."
Lui mi toglie di mano il foglio ormai stropicciato.
"Okay. Si vede che non ami molto disegnare" mi dice ridendo piacevolmente. "Beh, ci abbiamo provato, dai!"
Scoppio a ridere. Lui è davvero bravo a confortare le persone.
"Ti senti un po' meglio ora?"
"Sì, adesso va meglio" gli rispondo tranquillamente.
Vorrei tanto baciare le sue labbra, ma non posso farlo... è mio cugino ed io non posso farlo.
Ricordo due strofe di una canzone che si chiama: "Una finestra tra le stelle". La prima dice: "Ed è più dolce la paura se mi tieni in un tuo abbraccio", mentre l'altra è: "Scoprire che l'ossigeno mi arriva dritto al cuore solo se mi baci te..." Ma io non posso baciarlo, non posso!
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