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42: Luna Park e dedica musicale

Francesca's Pov
"Francesca... ehi tesoro, svegliati!" dice una voce profonda, ma al contempo così dolce da calmare anche un orso!
Le mie labbra emettono una sorta di mugolio e lui mi bacia dolcemente la fronte, forse perché sa che così riesce ad addolcire il mio risveglio.
"Buongiorno amore mio" dice.
Io gli sorrido, lo abbraccio e mi alzo.
Indicando un orologio che è appeso da anni in camera mia gli faccio capire che vorrei sapere che ora è.
"Io te lo dico, ma non farti venire un colpo" mi avverte. "Sono le undici e un minuto."
Sussulto, non posso credere di aver dormito tutto questo tempo... per di più davanti a lui! No, non è possibile che le combini tutte io, non è possibile e non è giusto!
"Non è grave" dice lui, "eri solo stanca e non devi fartene una colpa. Mi dispiaceva molto svegliarti, ma dobbiamo andare a quel famoso appuntamento con Giorgio e Ginevra tra un'ora. Ehi, che non ti salti in mente di correre qua e là come una forsennata per questo, okay?"
Accidenti, che carino! Lui è rimasto qui tutto questo tempo... nella stessa posizione in cui era stanotte mentre mi abbracciava!
Allungo un braccio verso la scrivania, afferro il cellulare e la macchinetta per leggere e scrivere e gli mando un messaggio.
Io: "Mi dispiace di averti fatto restare tanto a lungo in questa posizione... spero solo che non sia stata troppo scomoda!"
"Ma no, affatto! Sono stato benissimo" ribatte lui.
Io mi alzo dal letto, prendo una barretta e un bicchiere di latte che sarebbe più adatto per il caffè date le sue dimensioni ridotte e vado a vestirmi.
Per fortuna mia madre ha pensato a tutto prima di andare via! I vestiti sono già pronti.
Faccio una doccia flash, mi asciugo velocemente, mi vesto, lavo i denti ed esco.
"Però! Non credevo fossi così veloce!" mi dice lui per poi andare a sua volta a prepararsi.
Subito dopo prendiamo le nostre cose ed usciamo di casa.
"Ehi ragazzi!"
Ah, eccolo il mio amico siculo un po' matto!
"GUAGLIÒ!" ["RAGAZZO/AMICO!"] lo saluta Daniel.
Giorgio gli risponde qualcosa in siciliano che non ho capito e presumo che Ginevra l'abbia compreso poiché è scoppiata a ridere.
"Gli ha detto: "Sempre confidenziale tu, eh amico"?"
"Ehi, ottava e nona meraviglia del mondo!" dice Giorgio. "Che ne direste di andare al Luna Park?"
Ma l'Edenlandia non ha chiuso?
Aspetta... ottava e nona meraviglia del mondo? Giorgio, perché vuoi farmi arrossire(
"Ma in quale Luna Park?" chiede Ginevra.
Almeno lei dà voce ai miei pensieri.
Prima che qualcuno possa rispondere, però, sento un latrato fin troppo familiare e un brivido mi percorre la schiena.
Sento qualcuno avvicinarsi a me e una mano prende la mia.
"Rilassati" mi sussurra all'orecchio colui che è a tutti gli effetti il mio angelo custode da quando lo conosco per poi prendermi in braccio e farmi inginocchiare su una panchina, poi mette le mani ai lati delle mie ginocchia e, rivolgendosi al cane ormai vicinissimo, dice: "Ehi, lo sai che non è educato spaventare la gente? Guarda un po' questa ragazza. Guarda come trema poverina! Su, vai dai tuoi padroni! Vai!"
Ma che caro! Ha cercato di non offenderlo, ma sembra che abbia funzionato benissimo.
"Ora puoi anche scendere" dice.
Devo essergli sembrata ridicola, aggrappata a lui e tremante come una foglia d'autunno, ma non posso farci nulla. È una fobia e contrastarla mi farebbe più male di quanto me ne faccia tutto quello che mi è successo, che, nonostante sia una piccola cosa, per me è un maledetto incubo!
"Ehi! Va tutto bene, sta tranquilla" mi rassicura accarezzandomi la guancia.
"Tutto a posto, amica?" chiede Ginevra. Io le rispondo con un cenno d'assenso della testa.
"Allora? Qual è questo famoso Luna Park?" chiede ancora Ginevra.
"Vieni dolcezza, fidati che ti piacerà" dice Giorgio.
"Non ne dubito" ribatte Ginevra.
"Oh, la mia piccola curiosa" la schernisce innocentemente lui.
"Ehi! Guarda che sei ingiusto! Se tu facessi meno il misterioso io non ti farei tante domande perché la mia curiosità sarebbe in parte appagata! Non è mica colpa mia se tu scegli di farmi diventare tanto curiosa!"
"Posso darti un bacio per farmi perdonare?" le chiede Giorgio.
"No, ora sono troppo offesa!" gli fa il verso Ginevra.
"Ehi! Avete intenzione di continuare in questo modo o volete andare al Luna Park?" chiede Daniel.
"Decisamente io preferisco il Luna Park" risponde finalmente la mia migliore amica. "Su, dai, andiamo!"
Arriviamo a destinazione in pochi minuti, ci vengono dati dei braccialetti e noi entriamo.
La prima giostra per la quale optiamo è il famoso bruco-mela.
"Giorgio, posso andare nella carrozza con la mia amica?" chiede dolcemente Ginevra.
"Sì, ma state attente ai ragazzi perché io sono geloso!"
No, tu sei il mio amico pagliaccio il che è molto diverso.
"Dai Giorgio, non spaventarla" dice Daniel. "Se ci si diverte in modo sobrio non c'è niente di male!"
Ho avuto fortuna ad avere un ragazzo tanto buono e tanto saggio e anche Ginevra è stata fortunata. Giorgio fa sempre il pagliaccio, ma io so che è anche un ottimo confidente e se hai bisogno di una spalla su cui piangere lui c'è sempre. I ragazzi sono l'esatto opposto di quello stupido di Samuele che purtroppo continua a terrorizzarmi.
Oh, ma insomma Francesca! Sei ad un parco dei divertimenti, attorniata da persone che ti amano, per quale motivo pensi a quel deficiente?
Scusami se quel ragazzo mi ha torturata per tutta la durata dell'asilo, dopo anni è ricomparso e mi rende la vita impossibile!
Lo so, lo so, ma adesso che sei con i tuoi amici e il tuo ragazzo non potresti cercare di distrarti un po'? Ti costa tanto provarci?
Okay, okay, farò un tentativo!
Se qualcuno venisse a sapere che molto spesso ho delle accese discussioni con la mia coscienza probabilmente mi manderebbero al manicomio.
Io e Ginevra ci sediamo in una delle carrozze del bruco-mela, aspettiamo qualche minuto e la giostra parte, all'inizio molto lentamente, poi in una corsa quasi sfrenata durante la quale mi sembra di cadere nel vuoto a causa della velocità e dell'inclinazione della giostra.
Io e Ginevra, insieme agli altri, gridiamo a squarciagola una sola vocale: la lettera A. La cosa mi solleva perché so che non sono l'unica a dover gridare così. È ancora utopico per me il pensiero di pronunciare una parola vera e propria, ma il semplice fatto di avere ancora una voce mi solleva e molto.
...TRE ORE DOPO...
Mi sono divertita moltissimo. Abbiamo girato per quasi tutto il parmo: dalle giostre ai giochi a premi, fino ad arrivare al piccolo spazio alimentari e ora qui, su di una panchina, a goderci ciò che abbiamo acquistato. O meglio: che Giorgio e Daniel hanno acquistato dato che non hanno voluto sentire ragioni riguardo al pagamento!
Riguardo le giostre le abbiamo provate quasi tutte, anche quelle che, secondo alcuni impiegati, "non sono idonee ad una ragazza come me". Beh, già immagino il motivo di questi avvertimenti...
"Ehi ragazze, vi dispiace aspettarci qui?"
Sussulto a quelle parole pronunciate da Giorgio che, attraverso questa domanda, mi riporta alla realtà.
"Sì, ma io non capisco... cosa dovete fare?" chiede Ginevra.
"Vedrai piccola mia, vedrai!" risponde lui avvicinandosi e dandole un bacio con tanto di schiocco, anche se non so se sulla guancia o sulle labbra.
"Ehi! Spero tanto che la nostra sorpresa piaccia anche a te, Francesca!"
Le parole che Daniel mi ha appena sussurrato all'orecchio mi fanno sorridere.
È bello avere accanto qualcuno che si prodiga per renderti felice, che si preoccupa per te, e io sono sicura che la sorpresa che lui e Giorgio hanno in serbo per me e Ginevra mi piacerà molto, anzi moltissimo!
Mentre ci penso percepisco dei suoni, ma non capisco da cosa siano provocati, poi il suono di una canzone interpretata con una chitarra acustica, per giunta ben maneggiata credo, e le due voci più belle che io e Ginevra abbiamo mai sentito in tutta la vit...
G: "A te che sei l'unica al mondo, l'unica ragione
per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro,
quando ti guardo dopo un giorno pieno di parole,
senza che tu mi dica niente tutto si fa chiaro.
A te che mi hai trovato all'angolo, coi pugni chiusi
con le mie spalle contro il muro, pronto a difendermi.
Con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi,
tu mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te."
G/D: "A te io canto una canzone perché non ho altro.
Niente di meglio da offrirti di tutto quello che ho.
Prendi il mio tempo e la magia che con un solo salto
ci fa volare dentro all'aria, come bollicine.
A te che sei,
semplicemente sei,
sostanza dei giorni miei,
sostanza dei giorni miei..."
D: "A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più.
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore.
A te che io ti ho visto piangere nella mia mano,
fragile che potevo ucciderti stringendoti un po',
e poi ti ho visto con la forza di un aeroplano
prendere in mano la tua vita e trascinarla in salvo."
G: "A te che mi hai insegnato i sogni e l'arte dell'avventura,
a te che credi nel coraggio e anche nella paura,
a te che sei la miglior cosa che mi sia successa,
a te che cambi tutti i giorni e resti sempre la stessa."
G/D: "A te che sei,
semplicemente sei,
sostanza dei giorni miei,
sostanza dei sogni miei,
a te che sei, essenzialmente sei,
sostanza dei giorni miei,
sostanza dei sogni miei..."
D: "A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia,
le forze della natura si concentrano in te
che sei una roccia, sei una pianta, sei un uragano,
sei l'orizzonte che mi accoglie quando mi allontano."
G: "A te che sei l'unica amica che io posso avere,
l'unico amore che vorrei se io non ti avessi con me,
a te che hai reso la mia vita bella da...
a te che rendi la fatica un immenso piacere."
D: "A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore..."
G/D: "A te che sei,
semplicemente sei,
sostanza dei giorni miei,
sostanza dei sogni miei,
e a te che sei,
semplicemente sei,
compagna dei giorni miei,
sostanza dei sogni miei..."
Scoppia un applauso e la gente inizia ad accerchiare sia loro che noi. Io e Ginevra ci abbracciamo fortissimo, io personalmente rido e piango contemporaneamente, sono commossa e allo stesso tempo tanto felice!
Ci sono esclamazioni del tipo: "Oh, ma che teneri!", o: "Sono ragazzi con dei valori, non se ne trovano più!", o ancora: "Che pensiero carino hanno avuto! Guardate: le ragazze si sono commosse!"
Quindi anche Ginevra è nella mia stessa situazione!
Addirittura il proprietario del parco fa i complimenti ai ragazzi e sono così felice per loro e per quello che hanno fatto che vorrei gridarlo al mondo intero!
"I ragazzi stanno venendo qui!" dice Ginevra alzandosi e prendendomi per mano. Mi accompagna nella zona in cui si trova Daniel ed io gli corro incontro e lo abbraccio. Non posso metterci la mano sul fuoco, ma mentre diceva le parole: "A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia", avrei quasi potuto giurare che mi stesse guardando.
"Ehi amore mio, va tutto bene?"
Annuisco contro il suo petto e lo abbraccio più forte. Sorrido e verso lacrime nello stesso momento, infatti credo di averlo un po' confuso.
"Ehi, non fare così" dice abbracciandomi, "ti giuro che non volevo farti star male, te lo giuro!"
Non vorrei staccarmi da lui, ma scuotendo semplicemente la testa non potrò fargli capire quello che provo davvero. Cerco di allontanarmi dal suo petto in modo che lui possa vedere le mie labbra, poi afferro la mia macchinetta e gli mando un messaggio.
Io: "Ma non mi hai fatta stare male, davvero!"
"Allora perché stai piangendo?"
Io: "Perché sono davvero troppo felice!"

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