39: Chiarimenti proposte e progressi
Francesca's Pov
Spiego alla mia migliore amica quello che è successo tramite messaggio poiché non posso fare diversamente. Questa condizione di forzato silenzio sta iniziando a essermi odiosa.
"Senti Francy, io credo che tu dovresti dirlo anche a lui. Il tuo è stato una specie di incubo, quindi è una cosa che non è accaduta!"
Non è accaduto!
Ha ragione lei, non è accaduto!
Forse se lo raccontassi a Daniel lui capirebbe! È tanto buono lui!
L'abbraccio fortissimo per ringraziarla e lei ricambia.
Sorrido e lei se ne va dicendo: "Quando vuoi io ci sono."
La ringrazio con un altro sorriso, ancora più ampio.
Non ho voglia di restare in casa, ho voglia di andare vicino al Mare. Lì riesco sempre a chiarirmi le idee.
Chiedo a mia madre il permesso di andare su una spiaggia e lei me lo accorda a patto che mi copra bene.
Indosso un cappotto, una sciarpa, "questa di malavoglia", e un paio di guanti.
I miei fantasmi continuano a darmi il tormento. Sono davvero agitata.
Andrò in bicicletta, prendere il bus sarebbe troppo complicato.
Scrivo la meta, parto a tutta velocità e arrivo nel giro di una mezz'ora.
Prendo una sedia pieghevole da uno zaino che porto sempre con me e che chiamo: "La valigia di Mary Poppins" visto che spesso mi è difficile trovare le cose.
Metto per terra la sedia e mi soffermo sul rumore ritmico delle onde... oh mamma, è così rilassante!
Vorrei che fosse sempre così, non solo quel gigante d'acqua chiamato Mare, ma anche la mia vita. È un vero peccato che il mio cuore sia in continua tempesta. Sento alcune lacrime minacciare di scendere, ma sono stanca di piangere. Tutto sembra andare al contrario, la mia vita si sta trasformando in un vero incubo.
All'improvviso due braccia mi circondano il busto e una voce mi dice: "Ti è sempre piaciuto stare vicino al Mare, vero?"
Riconosco la voce di Daniel.
Annuisco per rispondergli e lui mi dice: "È naturale che ti piaccia stare qui... ora come ora è tutto così tranquillo..."
Ha ragione, mi sento così in pace qui! Sento che solo qui mi sarà possibile trovare un po' di tranquillità.
"Allora principessa, che ti è successo?"
Resto un po' interdetta dopo la sua domanda.
"Perché eri così disperata?"
Gli spiego tutto e lui s'inginocchia sulla sabbia per arrivare alla mia altezza e dice: "Se sei svenuta perché credi di aver fatto qualcosa?"
Gli faccio capire che non lo so e lui dice: "Okay, ma ora basta pensare a queste cose! Hai voglia di fare qualcosa?"
Con un braccio indico tutto quello che ho intorno per fargli capire che ho voglia di restare qui.
"Va bene tesoro mio" acconsente Daniel. "Però vorrei portarti in un posto che è qui. Ti va?"
Mi alzo e lui mette a posto le mie cose e mi prende per mano.
"Sei mai entrata in una palafitta?" mi chiede.
Scuoto la testa e lui mi dice: "C'è sempre una prima volta..."
Mi aiuta a salire su una sorta di palo e arriviamo all'interno di una casetta. In parte essa si trova sull'acqua dato che sento il pavimento scuotersi un po' sotto di noi.
"Ti piace, vero principessina?"
Generalmente mi preoccupa che mi si chiami con un diminutivo dato che sono un po' piccola di statura, ma lui potrebbe cambiarmi nome all'anagrafe ed io lo accetterei senza problemi. Non so perché, ma mi succede questo.
Per rispondere alla sua domanda mi limito ad annuire. Lui mi avvicina al suo corpo ed inizia ad accarezzarmi la testa, come di sua abitudine del resto.
"Sei bella" mi dice, "sei bella nel tuo essere una ragazza semplice e non mi piace vederti piangere! Non dico che tu non sia carina anche allora, ma preferisco vederti sorridere perché un sorriso, di quelli veri, mi fa capire che sei felice e quando lo fai ti s'illumina tutto il viso!"
Ma quanto sa essere dolce questo ragazzo? Quanto riesce a sopportarmi(
Mi limito ad abbracciarlo, poi lui si stacca da me e mette qualcosa sul pavimento. Mi fa sdraiare e quando poggio la testa su quel qualcosa capisco che si tratta del mio zainetto di Mary Pofpins.
Lo sento sdraiarsi accanto a me e stringermi forte a sé con un braccio. Ci addormentiamo così, stretti l'uno all'altra, con le onde del mare che fanno da sottofondo...
Calum's Pov
Samuele ha chiesto di avere un colloquio con me. Ma se neanche ci conosciamo, se non per sentito dire, che cavolo mi vorrà dire?
Entro nel parlatorio del carcere e mi siedo per aspettarlo. Non vorrà propormi qualcosa che possa ferire Francesca? No, eh! Se vuole questo mi alzo e me ne vado via!
Sento la porta aprirsi e vedo un biondino che mi guarda. Deve essere lui!
"Ciao Calum" mi saluta sedendosi di fronte a me.
Ricambio il saluto aggiungendo: "Allora? Cosa volevi dirmi?"
"Io so che tu sei molto innamorato di Francesca, no?"
Sì, io sono innamorato di lei, ma sto cercando di dimenticarla per non crearle altri problemi. Poverina, sta già soffrendo troppo per conto suo, se mi ci mettessi anch'io la distruggerei definitivamente e non voglio!
"Sì, e allora?"
"Non ti piacerebbe che lei fosse tua?"
"MIA? MA TI SENTI QUANDO PARLI ALMENO? LEI NON È MIA! NON STIAMO PARLANDO DI UN OGGETTO!"
Gli urlo contro infuriato e mi alzo in piedi per andarmene.
"Riflettici: se tu facessi credere a quella stupida che il suo ragazzo in realtà è suo cugino potresti avere il suo cuore!"
"Ascoltami bene Samuele! Devi ringraziare il fatto che sei qua dentro, altrimenti credo che ti saresti trovato un segno sulla faccia! Lei non è una stupida, chiaro? Non ripetere mai più una cosa del genere!"
"Va bene! Se dovessi cambiare idea avvisami!"
Esco dal parlatorio lasciando solo Samuele, non lo sopporto!
Mi allontano il più velocemente possibile dal carcere e corro a casa. Sarei tentato di agire come dice lui, ma non otterrei altro se non fare del male a Francesca! No, non posso farlo!
Ma forse potrei cercare di avvicinarmi a lei... No, no, no e ancora no!
Daniel's Pov
Mi sveglio e mi accorgo che la mia piccola è ancora assopita.
Guardo l'ora: oh accidenti, sono già le sei!
"Francesca! Ehi!" la chiamo con dolcezza, ma la stringo a me per evitare che si spaventi.
Questo sistema sembra sortire qualche effetto, infatti lei si risveglia senza prendersi uno spavento particolare. Le cingo la vita con un braccio e la guardo: ha un'espressione preoccupata. La conosco, so che cosa sta pensando, quindi le rispondo: "Sta tranquilla tesoro, non è successo nulla."
Mi sorride e si alza. Prende le sue cose e scrive: "Che ora è?"
"Sono le sei" rispondo, "dobbiamo proprio andare!"
Recupera il suo zainetto e insieme torniamo giù. La riporto a casa e la saluto con un bacio sulle labbra. Lei arrossisce e cerca di dire qualcosa. Resto con il fiato sospeso quando dalle sue labbra esce una specie di: "Grazie". O, per dirla meglio, ho visto le sue labbra muoversi e formare la parola: "Grazie", il suono della sua voce è quasi impercettibile, anzi, potrei dire che ci sia stato solo per un millesimo di secondo.
Non ci credo! È da quasi un mese che non vedo le sue labbra muoversi!
L'abbraccio fortissimo e sua madre fa lo stesso. Lei sorride: è davvero felice!
"Angelo mio, ci sei quasi!" le dico. "Ci sei quasi!"
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