Francesca's Pov
La febbre mi è passata e sono tornata a casa e a scuola. Spero che con il nuovo supplente le cose vadano meglio perché sono veramente stanca di soffrire. Spero che questa volta abbiano usato maggiore criterio nella scelta del professore.
Sto per uscire di casa quando il mio cellulare vibra nella mia tasca. È Daniel. Mi ha scritto: "Credo che stavolta le cose andranno molto meglio!"
Oh, ma che dolce! È bello avere un ragazzo che si preoccupa così, non ti sta addosso ma c'è sempre quando hai bisogno di lui. Gli scrivo un: "Grazie di cuore, sei un angelo!"
Prendo tutte le mie cose e salto sulla mia bicicletta.
Arrivo a scuola e l'assistente mi accompagna in classe. Entriamo ed io mi metto al mio posto.
Faccio un cenno per salutare i miei compagni e aspetto la seconda ora. Ho davvero paura.
Il momento fatidico arriva e io inizio ad agitarmi sulla sedia.
"Sta calma." mi dice Denise.
La porta cigola e una voce dolce e profonda dice: "Buongiorno ragazzi."
Mi alzo subito in piedi, cerco la mia voce, ma niente da fare.
"Tu sei Francesca Bernardi?" chiede.
"Dice a te" sussurra Denise.
Annuisco non riuscendo a parlare.
"Tranquilla, so quello che ti è successo" mi dice dolcemente, "non devi avere paura."
Scrivo un: "Grazie" nell'aria.
"Potrasti venire qui un attimo?" chiede.
Vado verso la cattedra e lui mi fa voltare.
"Facciamo così: ora io ti farò delle domande e tu mi risponderai battendo le mani due volte per dire sì e una volta per dire no, okay?"
Istintivamente batto le mani due volte.
"Allora, hai un genere musicale preferito?" mi chiede.
Batto le mani una sola volta.
"Bene. Ti piace un po' di tutto?" chiede lui.
Due battiti. Mi piace questo gioco!
"Quella è la tua macchina da scrivere?" chiede portando la mano sulla mia macchinetta.
Batto le mani due volte.
"Un'ultima cosa e ti lascio andare: non puoi neanche cantare?"
Batto le mani una sola volta.
"Okay, ora puoi andare. Non essere triste, verranno tempi migliori, okay?"
"Prof, posso provare anch'io a fare questa cosa?" chiede Denise.
"Sì, certo, vieni!"
Denise si alza e va verso la cattedra.
Stavolta anche i compagni iniziano a fare domande... io non posso e questo mi dispiace.
"Denise, per stavolta ti concedo di usare il cellulare. E tu, Francesca, se vuoi chiedere qualcosa scrivile un messaggio."
Decido di fare una domanda che, per qualche strano motivo, mi frulla da un po' nella testa.
"Ti è mai capitato di sbagliarti sul conto di una persona?"
Lei batte le mani due volte ed io sorrido... almeno so che non sono l'unica. Per qualche strano motivo mi è venuto in mente Calum in quel lontano giorno di quasi due mesi fa. Perché quel giorno ha cercato di baciarmi? Ma cosa gli è saltato in mente? 
Il tempo passa, le lezioni si susseguono e si avvicina l'ora di tornare a casa.
Sono sulla mia bicicletta e sono quasi arrivata quando sento la testa girare e subito dopo perdo il controllo e vado a sbattere contro un muretto, poi mi sento trasportare, ma non da due mani, da qualcosa di impalpabile... che succede?
Mi ritrovo su di un letto e accanto a me c'è qualcuno. Mi tiro su affidandomi all'appoggio che possono darmi i gomiti e cerco di parlare, ma non posso.
"Shh, sta buona Francesca, non ho intenzione di farti del male!"
Calum? Ma che ci fa qui e perché usa questo tono?
Non mi sento più sicura tra le sue braccia, non sembra più il mio caro amico, ma cosa gli prende?
Sento che la distanza tra noi sta diminuendo, siamo fin troppo vicini per i miei gusti e dalla sua voce impastata immagino che sia ubriaco. Cosa vorrà fare? Ho tanta paura.
"Da quando ti conosco ho sempre provato un'attrazione molto forte per te" mi dice facendomi rabbrividire. Questa situazione non mi piace per niente.
Inizio ad agitarmi, voglio che mi lasci andare, ma lui stringe la presa e appoggiando le labbra sul lobo del mio orecchio mi sussurra: "Non fare rumore, non ti agitare! Ti ho appena detto che non ho intenzione di farti del male."
Cerco di calmarmi ma non ci riesco, lui è troppo vicino alle mie labbra.
Lui si avvicina sempre di più, sempre di più, poi sbatte la sua fronte contro la mia e preme con prepotenza le sue labbra sulle mie. Io cerco in tutti i modi di sottrarmi al bacio. Tento di assottigliare le labbra e di nascondere la lingua, non voglio ricambiare, ma lui è troppo forte per me. Afferra una ciocca dei miei capelli e inizia a tirarla facendomi male. Non posso nemmeno gridare, non posso fare niente. Perché capitano tutte a me, perché il mio amico mi sta trattando così?
La cosa peggiore è che potrebbe entrare qualcuno e vederci ed io non posso fare o dire niente!
Sento la porta aprirsi e mi si gela il sangue. Io cerco di togliermi di dosso Calum, ma la voce di Daniel mi ferma.
"Che cosa stai facendo Francesca?"
No! No, non può aver capito quello che sto pensando, no!
"Non si vede?" lo deride Calum.
Io gli do uno spintone, non so con quale forza, e lo faccio cadere dal letto.
"Sei solo una piccola traditrice! Io credevo in te, perché mi hai fatto questo?" Nel tono della sua voce percepisco un tremito. Lui parla piano, ma so che ci sta maledettamente male.
Salto giù dal letto e cerco di trattenerlo, ma lui sfugge dalla mia presa e se ne va lasciandomi con Calum. Non voglio stare da sola con lui, non voglio! Non ho fatto niente e adesso sembro la persona peggiore del mondo... almeno agli occhi di Daniel.
Lui si avvicina, ma io, presa da un impeto di rabbia, gli tiro uno schiaffo e lascio velocemente la stanza.
Scoppio in lacrime. Sono una sciocca, non posso nemmeno difendermi dalle accuse che mi fa la persona a cui tengo di più e lui crede che io sia una specie di mostro senza cuore, è orribile! Non ci posso credere...
Spazio Autrice
Non mi odiate, so che non è bello quello che ha fatto Calum (in questa storia, è ovvio), ma pensateci, non è un po' strano che non si sia parlato dello svenimento di Francesca in mezzo alla strada?
Beh, a me i litigi tra Francesca e Daniel non piacciono, quindi... Basta! Al prossimo capitolo :)