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34: La goccia che fa traboccare il vaso

Francesca's Pov
I miei sono tornati a casa. Abbiamo appena finito di cenare quando, per un motivo secondo me molto stupido, scoppia l'ennesima accesa discussione tra i miei genitori.
A volte quando litigano mi fanno paura.
Invio un messaggio nel gruppo: "Famiglia".
"MANCATE SOLO VOI A ROVINARE DEL TUTTO QUESTA GIORNATA!"
La mamma cerca di farmi uscire, ma io mi stacco da lei in modo brusco per far capire che non resterei a sentirli farsi verbalmente del male un secondo di più.
Devo andare via. Non ce la faccio ad ascoltarli.
Ricordo che una volta Daniel mi ha detto che in caso di bisogno potevo rivolgermi a lui, in un'occasione analoga a questa.
Io: "Posso chiederti un favore?"
Il messaggio di risposta mi arriva subito.
Dan: "Quello che vuoi."
Io: "Portami via, anche solo per poco, per favore!"
Dan: "Cosa intendi?"
Io: "Quello che vuoi, mi basta uscire di casa almeno per un minuto! Ti prego!"
Dan: "Allora aspettami, arrivo."
Mi chiudo a chiave in camera mia e infilo la testa sotto un cuscino, naturalmente sdraiandomi sul fianco per poter respirare. Pur essendo ovattate le voci mi arrivano, le parole mi feriscono.
Ma perché non la smettono di farsi del male, perchq?
Sento il cellulare vibrare e leggo il messaggio che mi è appena arrivato.
Dan: "Ehi piccola, sono di fronte al tuo palazzo!"
Prendo le mie cose, scrivo un: "Okay" ed esco di casa senza fare rumore. Ho scritto ai miei per dire che esco, quindi che non vengano a cercarmi con la polizia!
Scendo dal marciapiede e sento delle mani afferrare le mie.
"Ehi! Ma che cosa ti è successo?" mi chiede Daniel.
Tremo leggermente al pensiero di quello che ho sentito.
"Francesca! Oh tesoro, ma cosa ti è successo?"
Cerco di fargli vedere a gesti la scena e lui prende il mio viso tra le mani e mi solleva il mento con molta delicatezza. È sempre tanto dolce!
"Principessa, ora calmati, è tutto passato. Ascolta: so che per te questa frase sarà una cantilena, ma ti assicuro che la scena che ti sei trovata di fronte non è una cosa tanto strana. A volte non si riesce a parlare... come sarebbe giusto. Ora lasciali sbollire, poi vedrai che tutto andrà per il verso giusto."
Istintivamente lo abbraccio: è sempre così gentile con me.
Andiamo a fare un giro in modo che io possa calmarmi, poi lui mi chiede: "Quando torneremo a casa ti va di venire a dormire a casa mia?"
Resto un po' interdetta: questa sarebbe la prima volta che vado a casa sua.
Ma sì, sono sicura di potermi fidare.
Annuisco e dopo qualche minuto trascorso su un'altaltalena andiamo a casa sua.
Lui mi mostra la casa. Sono le undici e io mi sento un po' stanca.
Anche se lui è contrario chiedo in qualche modo di sistemarmi nella stanza degli ospiti.
Denise, che a quanto pare resterà da lui per qualche giorno, mi presta qualcosa da indossare per la notte e io vado a mettermi a letto.
Daniel's Pov
Non so quanto tempo sia passato, ma ho proprio voglia di vedere come sta Francesca. Mi alzo dal letto e vado nella camera degli ospiti.
Oh povera piccola, è avvolta su se stessa come un riccio e sta tremando. La faccio sdraiare e le rimbocco le coperte. Cavolo, se prima era del tutto silenziosa solo da addormentata, eccezion fatta per gli incubi, ora lo è sempre.
Le bacio la fronte e la sento un po' accaldata. Forse tutto questo caos le fa un effetto molto negativo.
Lei si scuote leggermente, ma la fermo e le dico sottovoce: "Dormi piccola, sei al sicuro."
Vedo la sua mano tremare leggermente e la copro un po' meglio. Spero tanto che così riesca a stare più tranquilla.
Esco dalla stanza e la chiudo per non infastidirla troppo. Credo sia meglio avvertire i suoi genitori, se non hanno letto il messaggio che lei ha scritto loro saranno in ansia.
Contatto sia il padre che la madre scrivendo: "Francesca è qui, a casa mia. Mi ha chiesto di andare a prenderla perché era un po' agitata."
Ricevo un: "Grazie" come risposta da entrambi. Spero che si calmino.
Francesca's Pov
"Ehi! Ehi! Piccola mi senti?"
Ci metto poco a capire chi mi sta chiamando e faccio un salto che mi fa cadere dal letto. Per fortuna Daniel mi prende al volo.
"Hai intenzione di romperti la testa Francesca?" mi chiede dolcemente.
Questo modo di scherzare mi piace, senza offendere ma non per questo senza "lasciarsi andare".
Nego con la testa e scoppio in una risata.
Mi aiuta a rialzarmi e mi fa sdraiare sul letto.
"Sei molto agitata" mi dice. "Ora fai un respiro profondo e cerca di calmarti..."
Mi prendo la testa tra le mani.
"Hai mal di testa?" chiede.
Annuisco.
"Hai dolori anche da qualche altra parte?"
Annuisco e mi indico anche le altre parti del corpo. Cerco di fargli capire che cerco un termometro e lui me lo passa. Lo infilo sotto il braccio e mi sdraio sul letto.
"Ahi ahi! 37."
Perfetto, forse il destino vuole che io abbia la febbre solo quando sono insieme a lui.
Oddio, ora sono sicura che se non vado a scuola quel signore, ovvero il supplente, mi farà strappare i capelli dal nervoso per tutte le cose che mi dirà.
"Ah no, eh! Mi spieghi dove vorresti andare con questa febbre? Oggi tu e Denise rimarrete qui."
"Ma... con le giustifiche come faremo?" chiede Denise.
"A te penso io" risponde lui, "per quanto riguarda te, Francesca, non preoccuparti, ora avverto i tuoi genitori e loro si occuperanno di farti la giustifica. Ma tu, cuginetta, sappi che non potrò fare questo ogni giorno altrimenti i tuoi mi faranno pentire di questo favore."
"Lo so, ma aiutare un'amica credo sia sufficiente come ragione" gli dice Denise.
Povera, anche per lei è stata dura con quel professore, anche se forse lo sostituiranno presto. I miei hanno fatto presente i motivi del mio stato emotivo e i rischi che ho corso per una questione psicologica, quindi forse cambierà qualcosa...

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