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32: Finalmente a casa

Francesca's Pov
È il giorno di San Valentino e posso finalmente uscire dall'ospedale. La febbre mi è passata, ma purtroppo il dottore non riesce a stabilire la causa del mio silenzio forzato. Daniel ha passato tutto questo tempo accanto a me e non so come cavolo abbia fatto e faccia a sopportarmi.
"Buongiorno piccola mia" mi dice dolcemente.
Cerco di dirgli qualcosa, ma la mia voce non fa che un semplice verso, per di più strozzato.
"Non ti sforzare angelo mio, non è necessario" mi dice prendendo le mie mani e lasciandomi un bacio sulla fronte. "Se non ce la fai a parlare non sforzarti solo per rispondermi. Su, prendi! Potrai parlarmi con questa!" E detto questo mi mette tra le mani la mia macchina da scrivere.
Gli scrivo: "Buongiorno!" e cerco di alzarmi.
"Vuoi darmi la mano?" chiede.
Per tutta risposta io gli tendo la mano e lui la porta sul suo cuore.
"Questo prima batteva fortissimo per l'ansia, adesso corre perché sei libera! Oggi ti dimettono Francesca, ti dimettono!" Gli salto al collo e lo abbraccio.
Lui mi alza il viso e sento il suo sguardo su di me.
"Sei bella quando sorridi!"
Arrossisco e nascondo il viso sul suo petto. Non voglio che mi veda ridotta in questo stato.
"Sei silenziosa e nonostante tutto non sei cambiata per niente!" mi dice ridendo.
Afferro la mia macchina da scrivere e metto il cellulare tra le mani del mio ragazzo. Quando le nostre mani si toccano provo ancora quel brivido tanto... MERAVIGLIOSO!
Comincio a scrivere quello che ho da dirgli: "Non ti stanchi mai di starmi accanto?"
"Ehi, che storia è questa? Io non potrei mai stancarmi di starti vicino!"
Dopo averlo ringraziato con un sorriso a trentadue denti inizio a mettere a posto le mie cose e a saltare per la stanza.
"Ehi, ehi, fai piano! Non vorrai cadere proprio adesso!"
Nego con la testa per poi scoppiare in una risata.
"È bello sentirti ridere" mi dice Daniel con il suo solito tono dolce.
Cerco di fargli capire che gli sono riconoscente con un sorriso. Lui come sempre lo capisce, mi accarezza il viso e mi bacia.
Dopo qualche istante vengo assalita da un brivido. Di nuovo! Di nuovo quelle maledettissime grida! Basta, ora basta! Devo dimenticare o diventerò matta.
"Francesca! Ehi! Calmati."
Lui mi stringe, cerca di consolarmi, so che capisce tutto. È come se lui vivesse nel mio cuore. Non so mentire quando siamo insieme, anche perché mi è difficile mentire, a meno che io non debba ingannare me stessa.
"Tu non hai colpa! Non voglio più vederti soffrire piccola mia! È una prigione... tu vivi in una prigione, lo capisci? I tuoi demoni ti hanno quasi uccisa, poi ti hanno tolto la parola. Non permettere che ti estorcano definitivamente anche la tua pace, ti prego!"
Le parole di Daniel mi toccano il cuore, ritrovo quella forza che credevo di aver perso per sempre.
Lui mi prende per mano e, una volta recuperate le mie cose, ci dirigiamo verso la libertà.
Tutti coloro che mi sono stati accanto mi salutano con abbracci ed effusioni, in modo particolare Ginevra, Linda e Calum.
Ma cos'ha il mio amico? Perché si comporta così(
"Vi dispiace se la porto a casa io?" chiede Daniel.
"No, ma stai attento!" gli raccomanda mia madre.
"Tu cosa preferisci?" mi chiede con tono dolce.
Io lo indico e lui capisce che mi fa piacere trascorrere del tempo insieme a lui.
Mi stringe la mano e mi porta sulla spiaggia.
La spiaggia è deserta, ma ci sono i lettini e lui mi invita a sedermi. Mette un braccio dietro la mia schiena e mi dice: "So che ti piace stare qui!"
Gli sorrido come per dire sì e lui lo capisce, come al solito.
Restiamo per un po' qui e ci baciamo con le onde in sottofondo.
Quando decidiamo di tornare, però, incontriamo uno dei miei tanti demoni sulla strada del ritorno.
"Ma guarda chi si vede!" dice Samuele.
Io divento rigida e stringo più forte la mano di Daniel.
"Cosa c'è? Non mi saluti?" mi chiede il mio demone. "Sei diventata anche muta per caso?"
"Cosa diavolo intendevi dire con questa frase?" chiede Daniel lasciando la mia mano e correndo verso Samuele.
"Ma come? Non ti sei ancora accorto che lei..." gli dice Samuele, beffardo.
"Non continuare con le tue stupidaggini o mi farai commettere uno sproposito!" gli dice Daniel a denti stretti. "E ringrazia lei perché se non fosse per la sua presenza io ti avrei preso a pugni!"
Nascondo il viso tra le mani e cerco di calmarmi.
"Spiegami cosa ci trovi in questa ragazza!"
"Lei ha molto cervello e molto cuore, cose che a te mancano da un bel po' a quanto pare! E poi non vedo perché non dovrei essere innamorato di lei! Forse anche tu lo sei, ma hai talmente tanto veleno e tanti pregiudizi in quell'anima che ti costa troppo ammetterlo!"
Detto questo Daniel mi si avvicina, mi prende la mano e mi porta a casa.
"Non ti agitare tesoro! Adesso va tutto bene!"
Gli mando un messaggio in cui ho scritto: "È solo che forse Samuele non ha tutti i torti... io non sono molto di compagnia, specialmente in questo periodo!"
"Ehi, no! Non è così, non devi nemmeno pensare una cosa simile angioletto!"
Angioletto! Oh cielo, quanto mi piace quando mi chiama così!
"Me lo vuoi fare un sorriso( Anche solo uno piccolo piccolo" mi supplica con un tono dolce, come un bambino.
E come faccio a non ricambiare almeno un favore dei tanti che lui mi ha fatto?
"Brava piccola" dice lui prendendo le mie mani tra le sue.
Rabbrividisco di colpo e per giunta ho le mani fredde.
"Hai freddo?" mi chiede.
Annuisco semplicemente. Lui strofina le mie mani tra le sue e sento una specie di vuoto allo stomaco... non saprei come spiegare quello che lui riesce a farmi provare.
Finalmente il calore trasmesso dal suo movimento frenetico mi riscalda. Ora mi sento meglio.
Daniel's Pov
Stringo forte a me la mia piccola, è tanto cara! Non posso lasciarla, non voglio abbandonarla proprio adesso né ho intenzione di farlo più avanti. Mi piace stringerla tra le mie braccia, provo una sensazione bellissima nel sentire il suo cuore che batte, il calore della sua pelle e il suo essere tanto piccola che mi fa desiderare di proteggerla dal dolore che chiunque potrebbe infliggerle.
La riporto a casa sua, è giusto che lei stia un po' con la sua famiglia.
Ripenso al messaggio che mi ha scritto. È triste sapere che ad un piccolo angelo sono state tarpate le ali e che ora, non potendo più spiccare il volo, si sente un peso per tutti. Io so che lei ama parlare e anche cantare nonostante se ne vergogni tanto.
Siamo arrivati a casa sua e prima di lasciarla andare le lascio un bacio sulla fronte.
"Ci vediamo domani tesoro" le dico.
"Domani? Verrai davvero a trovarmi anche domani?" scrive lei.
"Ovvio! Non so se potrò passare tutto il giorno con te o solo una piccola parte, ma io per te ci sarò sempre, te lo giuro!"

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