Daniel's Pov
Il dottore entra nella stanza e mi vede con la mano stretta in quella di Francesca.
"Dottore, la prego, mi dica qualcosa!" lo supplico.
"Le lasci la mano, altrimenti non potrò visitarla" dice il dottore.
Cerco di staccarmi da lei, ma di colpo sento che la sua piccola mano stringe più forte la mia. I macchinari che la controllano sembrano impazziti: emettono un suono orribile e velocissimo. Ma che succede?
"Oh no, no! Tu non puoi lasciarmi così piccola mia, non puoi farmi questo!" dico disperato.
Due infermieri mi staccano dalla mia piccola e il dottore la visita in fretta e furia. Non ho mai visto tanta preoccupazione negli occhi di un medico.
"Dobbiamo portarla subito via, sta rischiando una crisi cardiaca!"
La portano via con i tubi e tutto, io perdo l'equilibrio e crollo a terra. Non ho più la forza di reagire a questo. Ti prego amore mio, non andartene!
All'improvviso vedo una ragazza rintanata in un angolo: sta piangendo! Mi alzo un po' a fatica e la raggiungo. È Ginevra!
"Ginevra! Ehi tesoro, calmati" dico andando verso di lei e abbracciandola forte.
"L'hanno portata via!" mi dice Ginevra.
"Lei è forte e i medici la cureranno! Cavolo, è questo il loro lavoro!"
Il suo viso è inondato dalle lacrime, è pallidissima e trema.
"Dimmi: Giorgio lo sa?"
"Sì, lo sa e ha detto che verrà a trovarla." mi risponde lei.
"Sarà un bene anche per te! Oh, guarda come stai Ginevra!"
"Lei... lei è la mia migliore amica, Daniel!"
"Sì, lo so bene Ginevra! Lei mi parla spesso di te, sai?"
"Perché tutto questo, perché?"
Le accarezzo la guancia e cerco di asciugare le sue lacrime. È distrutta!
Piccola mia, tu sai quello che stiamo passando, sai quanto soffriamo per te, quindi cos'è che t'impedisce di tornare qui?
Giorgio's Pov
Sono al porto e aspetto la nave che mi porterà a Napoli. Sono in pensiero per Francesca, ma anche per la mia dolce biondina.
Quando mi ha scritto quel messaggio in cui diceva che Francesca aveva avuto un incidente per poco non mi è preso un colpo. Vediamo queste cose nei film così spesso che a volte pensiamo che queste sono cose che vivono soltanto i personaggi televisivi, ma quando le tragedie ci piombano addosso come un mattone lanciato dall'alto non sappiamo mai come reagire.
Ripenso a quei momenti in cui quella piccoletta diventava rossa se la chiamavo in un certo modo, al suo essere spiritosa al punto giusto e al suo modo di scherzare che fino ad allora non aveva mai ferito nessuno. Sorrido ricordando quella volta in cui le ho battuto una mano sulla spalla e lei ha detto: "Vuoi farmi cadere il braccio?"
Finalmente la nave che mi porterà a Napoli arriva e io salgo a bordo. L'acqua che scuote dolcemente la grande nave mi fa rilassare per qualche attimo, ma i pensieri che mi hanno attanagliato fino ad ora inevitabilmente tornano a farsi sentire.
Spero di arrivare presto a destinazione!
Daniel's Pov
Francesca viene riportata nella camera in cui ci troviamo io e Ginevra. In tutto questo tempo lei non ha potuto smettere di piangere neanche per un secondo. Si capisce che sono amiche del cuore, anzi, oserei dire sorelle!
"Dottore... come... come sta Francesca?" chiedo.
"Ora è stabile" dice il medico, "ma non saprei spiegare da cosa derivasse quel movimento che ha fatto. So che il movimento c'è stato, ma non è stato rilevato alcun miglioramento. Mi dispiace, mi creda. È una ragazza molto bella... e anche troppo giovane, è orribile pensarla in un letto d'ospedale a tempo indeterminato... quindi io vi assicuro che non resterò a guardare, farò tutto il possibile per aiutarla."
Gli occhi del dottore passano dal dispiaciuto al determinato. Ora so che posso fidarmi, che la mia piccola avrà una possibilità di salvarsi.
Ginevra è sempre là, in un angolino, con la faccia rivolta verso la parete. Il silenzio è completo, ma io so che lei sta piangendo.
Francesca's Pov
Guardo quello che accade nella stanza. Ci sono Ginevra, Daniel e un dottore. I due uomini parlano di me mentre la mia Ginevra è in lacrime. Sta soffrendo tanto quanto me se non di più.
"No! No Ginevra, ti prego, non fare così!" dico scoppiando in lacrime.
"Francesca, lei non può... non può sentirti!" mi dice Carmine abbracciandomi.
"Come faccio a non reagire a questo? Io voglio tornare!"
Carmine mi abbraccia più forte e fa andare la sua mano su e giù per la mia schiena. Questo gesto mi ricorda Daniel.
Anche lui mi dà conforto in questo modo, ma se non mi riprendo non potrò più sentire il suo calore, non potrò più fare nulla. I miei amici non mi sentiranno più e pur ascoltando le loro voci, le loro parole, mi sarà impedito di parlare con loro.
"Carmine... tu hai mai parlato con l'Angelo guardiano?" gli chiedo.
"No, ma so dove si trova. È... è solo che per parlargli di quello che ti occorre dovrai chiedergli udienza."
"Lo farò" dico alzandomi in piedi.
"Fra! Fra, mi senti?" dice una voce familiare.
È molto simile alla mia!
"Sono il tuo angelo custode!"
"Il mio... che( Cos'hai detto?"
"Il tuo angelo custode! Vieni, ti porterò dal Guardiano!"
"Angelo custode aspetta, d-devo chiederti una cosa!"
"Cosa?"
"Potremmo portare con noi anche Carmine?"
"Questo non è compito mio, tesoro! È il suo angelo custode a doverlo portare dal Guardiano!"
"Lo so, ma per una volta si potrà fare un'eccezione, ti prego! Lui è qui da più tempo di me e... ed è tanto buono..."
"Francesca, non credo sia il caso!" dice il mio angelo custode.
All'improvviso un boato fa cadere tutti in ginocchio.
Porto lo sguardo a terra, poi una voce mi fa sobbalzare.
"Francesca! Vieni cara, alzati!"
Mi alzo in piedi, titubante, e un angelo mi prende le mani e le stringe nelle sue.
"Dimmi: preferisci salvarti o salvare un'altra vita?" chiede.
Gli occhi di Carmine traboccano di desiderio e io lo indico con la testa.
"Chi volete che passi?" chiede l'angelo davanti a me.
"Lui!" dico indicando Carmine. "Lui è qui da mesi, è evidente che desidera tornare a vivere! Io posso aspettare. Faccia andare lui!"
"No, lei! Lei è disposta a rinunciare a tutto purché le persone che la amano non soffrano più ed io sono abituato a stare qui! Faccia andare lei!"
"Siete entrambi molto meritevoli. Dovrò pensarci" conclude il guardiano.
Giorgio's Pov
Finalmente sono arrivato. Sono le sette del mattino e quando arrivo al porto tiro un piccolo sospiro di sollievo.
Salvatore mi ha spiegato dove si trova Francesca ed io mi affretto ad andarci, ma quando sono nelle vicinanze vedo che ci sono tutti i miei amici.
O meglio: tutti tranne Dan e Sal che sono all'ospedale.
"Giorgio!" dice Giulia correndo ad abbracciarmi.
"Veneta!" la saluto io accarezzandole il viso.
Lei stringe un po' i denti per non piangere, poi io saluto gli altri e tutti insieme ci dirigiamo verso l'ospedale. Mi preoccupa la mia Ginevra. È la migliore amica di Francesca, deve stare davvero molto male!
Arriviamo a destinazione e all'improvviso vedo qualcuno correre verso di me. È Ginevra!
"Giorgio..." mi dice senza smettere di piangere.
"Piccola! Ehi! Adesso cerca di calmarti, per favore! Non posso vederti in queste condizioni!"
"Non andartene, ti prego! Non lasciarmi sola!"
"Non ti lascio" le dico facendola appoggiare al mio petto e asciugandole il viso bagnato di lacrime.
"Devi essere forte piccola... anche la tua amica ha bisogno di te!"
"S-sì" sussurra lei cercando di calmarsi.
Ginevra's Pov
Avevo bisogno di un suo abbraccio. Non so cosa mi faccia provare questo ragazzo, ma è capace di darmi un grande conforto. Ma cosa diavolo mi hai fatto, Giorgio?
"Stai meglio?" chiede Giorgio.
"Sì, va meglio" rispondo. "Sto molto meglio."
"Bene! Allora entriamo, dai!"
Entriamo di corsa e ci dirigiamo verso la camera in cui si trova Francesca.
Francesca's Pov
Non so cos'altro fare se non andare avanti e indietro per la spiaggia. Spero che l'angelo guardiano non tardi ancora, sono nervosa!
"Ho preso una decisione" dice la voce profonda dell'angelo.
"E... e quale?" balbetto.
Spazio Autrice
Ehi lettori! È brutto rimanere in sospeso, vero?
Beh... vedrete che...
Okay, basta! A presto!