25: Ritorno a casa
Francesca's Pov
Ebbene sì... è arrivato il momento di tornare a casa!
Questa notte mi è andata bene, non ho avuto nessun incubo per fortuna.
Sto rimettendo a posto tutte le mie cose quando una voce alle mie spalle fa: "BÙ!", facendomi sobbalzare.
"Ehi Francy, ti ho spaventata?" La voce di Giorgio mi colpisce come un pugno dopo lo spavento preso.
"Giorgio! Accidenti, mi hai fatto prendere un colpo! Dovrebbero denunciarti per tentato omicidio e ti confesso che io lo farei!"
"Tanto lo so che mi vuoi bene Francesca, non lo faresti mai" mi dice lui.
"Sentiti in colpa" dico prendendogli la mano e mettendola sul mio polso.
"Ehi, calma, non è niente!" mi dice lui. "Volevo sapere cosa stavi facendo, tutto qui!"
"Ahahah, folle, ma ti sembra il modo( È come se io gettassi un piatto a terra per chiederti come stai!"
Lui ride. "Vedo che stai rifacendo i bagagli!"
"Sì, infatti" gli rispondo. "Sai, mi sono divertita molto, anche se né tu né gli altri eravate in servizio. Si vede che ce l'avete nel sangue!"
"Mi fa piacere" dice Giorgio, "aspetta, ti aiuto con il resto dei bagagli."
"Eh no! Se permetti questo piacere me lo prendo io!" dice Daniel.
"Piacere? Non immaginavo che mettere a posto delle cose in uno zaino fosse piacevole!"
"Dipende da chi devi aiutare" mi risponde lui.
"Beh, io vado a cercare la mia Ginevra, temo che sia ancora in alto Mare." dice Giorgio.
"Dove?" chiedo, riscossa da quel proverbio.
"In alto..." dice Giorgio, poi si ferma avendo evidentemente notato qualcosa di strano in me.
Esce dalla stanza e io, insieme al mio angelo, finisco di sistemare tutto.
"Okay. Pronta a tornare?" chiede Daniel.
"Non lo so" gli rispondo. "Mi sta capitando quello che è già successo al villaggio: se da una parte sono felice di tornare a casa dall'altra mi dispiace di non vedervi più con la stessa frequenza."
"Oh piccola, sei dolcissima!"
Si avvicina al mio viso e mi prende entrambe le mani. Le nostre labbra si sfiorano e non so spiegare la sensazione che quel contatto mi fa provare.
"Dai, ora andiamo. Ti giuro che ci terremo in contatto e quando avrò un po' di tempo lo passerò con te."
Mi carico lo zaino in spalla e scendiamo.
Gli altri sono già al piano di sotto. Siamo in proccinto di partire, ma manca qualcuno.
"Ragazzi, ma Giorgio e Ginevra che fine hanno fatto?" chiede Matilde.
"Non lo so, non li abbiamo incrociati per le scale" risponde Daniel che forse è confuso almeno quanto me.
"Eccoci!" dice Ginevra.
"Ma vi avevano rapito gli alieni?" domanda Alessandro.
"Veramente due aliene avevano rapito lei per invidia" risponde Giorgio, "erano innamorate del sottoscritto, ma il mio cuore batte solo per la più bella ragazza del mondo e dintorni!" E a giudicare dallo schiocco immagino che si siano baciati.
"Sei sempre il solito!" dice Ginevra. "E se due alieni mi rapissero("
"Dovrebbero stare attenti perché io sono un tipo moooolto geloso!" spiega Giorgio.
"Ma davvero?" chiedo ridendo.
"Ahahah sì Francesca, c'è chi può confermartelo."
"Dai, andiamo!"
Beh, Linda ha ragione, se non ci muoviamo arriveremo alla vigilia di Natale... nel vero senso della parola.
Squallida!
Queste battute me le suggerisci tu, GENIO!
Oh, uffaaa!
Afferro il mio occhio a rotelle e seguo gli altri fuori dalla casa.
Stiamo percorrendo lo stesso sentiero dell'altra volta e per me è difficile avanzare con questo coso, farò meglio a metterlo via. Andando avanti, però, all'improvviso scivolo sulla neve. Mi sento afferrare per un polso e il mio angelo mi dice: "Attenta Fra!"
"Grazie" dico aggrappandomi al suo braccio per recuperare un equilibrio sufficientemente stabile.
"Tutto bene?" mi chiede lui.
"Sì, tranquillo, sto bene." rispondo.
Verso la fine, però, m'inginocchio sulla neve e ne prendo un mucchio. Faccio una palla di neve, mi volto indietro visto che sono l'ultima della fila, e la lancio lontano.
"Scusate, volevo avere un ultimo contatto con la neve" spiego.
"Tranquilla" mi rassicurano gli altri.
"Eccoci!" dice Linda.
Come all'andata Daniel mi aiuta a salire, ma stavolta sono seduta accanto al finestrino e al mio fianco c'è mia cugina Matilde.
"Ehi brunetta!"
Ecco, il saluto tipico di Luke.
"Ehi biondo! Sei seduto vicino a Matilde?" gli chiedo.
"Sì, sono accanto a lei!" risponde Luke.
Il ritorno funziona più o meno come l'andata, con la differenza che prima di partire abbiamo fatto il pieno... almeno non dovrò rivolgermi ad una signora con la luna storta!
"Ti è piaciuto quello spettacolo di fuochi?" chiede Ashton.
"Sì, mi è piaciuto molto."
Noto che ogni tanto Matilde mi stringe la mano. Sembra nervosa. Ma che succede?
Matilde's Pov
Perché quando sono accanto a Luke mi sento così... strana? Ora, per esempio, ho l'impulso di stringere la mano di mia cugina più di una volta e con forza. Credo che lei abbia notato che sono molto agitata... chissà, forse dipende dal nostro quasi bacio sugli sci.
"Matilde, dopo devo parlarti" mi dice Luke a bassa voce.
Mia cugina lo sente, ne sono sicura, ma essendo una persona discreta non fa domande.
Arriviamo ad un autogril e Luke mi prende per mano.
"Vuoi qualcosa, piccola?" mi chiede.
"Non saprei" rispondo.
"Dai, offro io" mi esorta lui.
"D'accordo, ma andiamo insieme agli altri."
Prendiamo tutti qualcosa all'autogril, poi usciamo dall'edificio.
"Vi rubo un attimo Matilde" dice Luke.
Mi prende per mano e mi porta in un boschetto.
"Cosa devi dirmi?" chiedo con le mani tremanti e il cuore in tumulto.
"Matilde... non avrei mai cercato di baciarti se non avessi provato qualcosa per te, lo sai. Il fatto è che... da quando ti ho vista per la prima volta io... ho provato una sensazione meravigliosa..."
"L-Luke..." balbetto tremante. "I-io non immaginavo che..."
"Perdonami" dice Luke, "non avrei dovuto né dirtelo né quantomeno tentare di baciarti. Non pensare a quello che ti ho detto, va bene?"
"Come puoi chiedermi una cosa del genere( Come puoi chiedermelo se anch'io ti amo?"
Luke's Pov
Non ci posso credere! Ma che parte mi sono perso? Perché nessuno dei due ha mai osato dire nulla all'altro?
"Matilde..." la chiamo a bassa voce stringendola tra le mie braccia.
Lei non dice nulla, continua soltanto a tremare come una foglia.
"Piccola mia... non ti agitare" le sussurro all'orecchio.
Mi avvicino alle sue labbra, lei si sta agitando troppo, non voglio che si spaventi. Di colpo la sento rilassarsi. Lei si avvicina al mio viso e chiude la distanza tra di noi. Quello che ne segue è un bacio dolce e innocente, ma tanto intenso da trasmettere più di mille emozioni in una volta sola. Non avrei mai creduto di poter sfiorare le sue labbra innocenti o di poterle dire: "Ti amo" in un giorno d'inverno durante il quale splende il Sole, forse apposta per noi.
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