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23: Giochi risate e abbracci

[Nota Autrice: la canzone del video che ho aggiunto sarà il sottofondo più adatto per una buona parte del capitolo, perché rilevante nella vita di Francesca.]
Francesca's Pov
Visto che ci sono due bagni andiamo due alla volta a fare la doccia. Io di solito ci metto tempo, ma ora non sono a casa mia, quindi mi sbrigo. Uscita dalla doccia metto la crema, ma a piccole dosi per non sentirmi sporca.
Tiro fuori il mio accappatoio e mi asciugo velocemente per poi vestirmi.
Il bagno in cui mi trovo è alla seconda porta, proprio prima della mia stanza. Meglio: almeno non dovrò penare per trovarlo durante la notte!
Esco dal bagno e vado in camera mia. Beh, sarebbe meglio dire: "La mia camera attuale", ma non ho molta voglia di essere pignola. Mi siedo sul letto e mi stringo nella giacca. Ma anche qui si gela?
All'improvviso una voce familiare mi chiama: "Ehi Francesca!"
Mi alzo e vado a salutare il mio angelo. Lui chiude la porta e mi bacia dolcemente.
"Tranquilla, non l'ho fatto per farti del male" mi dice. "Volevo solo che non ti sentissi in imbarazzo."
"Beh... allora grazie..." dico.
Ci sediamo sul letto e di colpo lui scoppia a ridere.
"M-ma cosa...("
"Scusami" dice Daniel, "è solo che mi è venuta in mente un'immagine tenera, ma anche ridicola."
"Ovvero?" chiedo curiosa.
"È che quando ti ho vista tutta bagnata e infreddolita mi sei sembrata un pulcino! Per carità, nel senso buono della parola..."
"Nel senso che hai fatto l'associazione: "Bagnata come un pulcino" o qualcosa del genere?" chiedo.
"Sì, esatto!" mi risponde lui.
"Beh, è una cosa molto romantica." dico con voce flebile.
"Perché tu sei una ragazza che ispira soltanto cose romantiche" mi dice lui.
"Non capisco come tu abbia trovato qualcosa di bello in me" gli dico.
So che lui non sopporta che io, a suo dire, mi sottovaluti. Il vero problema è che io mi sento tutto fuorché una ragazza bella o almeno che riesca a trasmettere qualcosa di simile al positivo.
"È proprio questo tuo non sapere quanto sei bella e buona a renderti tale" mi spiega lui tranquillo.
"Francesca! Daniel! Siete là dentro?" ci chiama il primo Boss Salvatore con voce preoccupata.
"Sì, siamo qui" rispondo.
"Potreste scendere?" ci chiede il Boss.
"Tranquillo, arriviamo!" dice Daniel.
Scendiamo giù e mentre io e Ginevra apparecchiamo la tavola Matilde e Luke sono ai fornelli. Noto che mia cugina è molto agitata e non ne capisco la ragione. Se siamo tutti una specie di grande famiglia cos'ha da preoccuparsi?
Ci mettiamo tutti a tavola e durante la cena ridiamo e scherziamo, ma sempre nei limiti!
Io e Linda laviamo i piatti mentre alcuni dei ragazzi preparano il gioco del: "Mercante in Fiera" ed altri portano fuori l'immondizia.
Dopo aver finito andiamo tutti a giocare.
Linda è seduta accanto a me e mi dice quali carte ho in mano mentre io le tengo in ordine.
"Se vuoi puoi farla tu la dea bendata, Francesca!" dice Giorgio.
"Per quanto riguarda la Dea devo deluderti, ma sono bendata ventiquattr'ore al giorno, quindi vado" dico alzandomi.
La mia frase, che in realtà non mi ispirava ilarità, scatena una risata collettiva.
"Tu sei una piccola..." dice mia cugina, ma la fermo.
"Lììì!" le dico sempre ridendo.
"Volevo dire una piccola grande donna!" si difende lei.
"Okay, se lo dici tu" dico per poi tornare al mio posto.
Al primo giro io vinco il terzo posto, Salvatore il secondo e Giorgio il primo.
"E adesso chi fa l'annunciatore?" chiede Giulia.
"Francesca!" salta su Giorgio.
"Io? E come?" chiedo.
"Ti aiuteremo noi" dice Daniel. "Gli annunciatori potrebbero diventare tre!"
"Ma capiranno anche gli altri!" dico.
"Fidati, andrà alla grande!" mi tranquillizza Daniel. "Vedrai che ti piacerà!"
"Okay, ma almeno cambiate Dea bendata!" dico. "Non posso fare tutto io!"
"Ginevra, che ne dici di farla tu la dea bendata?" chiede Giorgio.
Ginevra si alza e se ho ben capito fa quello che le è stato proposto.
Ora è il nostro turno. Viene pescata la prima carta e Giorgio si avvicina e mi sussurra all'orecchio: "Fai il verso della pecora!"
"Fallo tu" dico, "sei bravo ad imitare gli animali!"
"Okay, ma tu la introduci" dice lui.
"Allora? Che cos'è?" chiedono gli altri.
"È un animale che vive generalmente in una fattoria e fa..." dico facendo un cenno con la mano a Giorgio.
"BÈÈÈÈÈÈ" dice lui marcando parecchio su quella È. Mi sembra incredibile, ma se non sapessi chi è potrei crederci per davvero.
Per la seconda carta Daniel mi coglie alla sprovvista prendendomi in braccio a mo' di sposa e proprio per evidenziare il gesto Giorgio fa partire la marcia nuziale.
Avrei dovuto immaginare che per farmi partecipare avrebbero fatto qualche follia.
Daniel mi mette a terra e la carta degli Sposi ci viene consegnata.
Un altro esempio è la terza carta, infatti Daniel mi prende per mano e mi fa fare una specie di balletto per tutta la stanza.
...TRE ORE DOPO...
Dopo non so quanti giri abbiamo finito il gioco e decidiamo di andare a letto.
Io vado nella mia camera, indosso il pigiama e prima di andare a letto chiudo la porta. Sono sfinita, quindi mi sdraio, mi tappo la bocca con una mano e mi addormento...
"Devi cantare stupida!" disse la maestra.
"Non voglio! Non voglio!" singhiozzavo.
"Devi farlo, quindi non fare la stupida e non continuare a piagnucolare, mocciosa!" mi gridò contro lei.
Iniziai a cantare quella maledetta canzone con voce tremante e bassa.
"Se non fosse per il fatto che hai una bella voce rimarresti all'angolo perché sei una piccola incapace!" gridò la maestra. "Devi alzare la voce, chiaro?"
"NO! NO, BASTA!"
Mi sveglio di soprassalto con la fronte imperlata di sudore e gli occhi sul punto di straripare.
"Non voglio! Non voglio farlo!" continuo a ripetere. "Io non voglio mai più farlo, mai più!"
Piango a dirotto per un po', poi decido di andare di sotto a prendere un bicchiere d'acqua.
La casa è enorme, spero tanto di non perdermi, anche perché se usassi il mio occhio a rotelle potrei svegliare qualcuno, ammesso che non l'abbia già fatto gridando!
Sto girando in tondo e non trovo quella benedetta cucina. Il muro che mi fa da "guida" non dev'essere quello giusto.
"Ti serve qualcosa, Francy?" chiede una voce familiare alle mie spalle.
"Ecco, io... io cercavo la cucina, volevo prendere un po' d'acqua..."
"Sei dalla parte sbagliata" mi spiega Daniel. "Vieni, ti ci accompagno io!"
Mi prende per mano e mi conduce in cucina.
"Ecco, siamo arrivati." dice.
"Ma... ti ha svegliato un grido?" chiedo.
"No, tranquilla" mi risponde lui. "Non riuscivo a dormire per niente! Ehi Francesca, però fai piano con quell'acqua, potrebbe andarti di traverso!" aggiunge notando la velocità con la quale ingoio il liquido contenuto nel bicchiere che ho in mano.
Cerco di calmarmi, ma naturalmente lui si accorge che c'è qualcosa che non va. Poso il bicchiere sul ripiano della cucina e lo sento avvicinarsi. Mi prende una mano e con l'altra mi accarezza il viso per poi usarla per alzarmi il mento e, immagino, guardarmi.
"Tesoro, stai tremando! Per caso poco fa hai pianto?" chiede premuroso.
Non dico nulla, non ho la minima intenzione di rimettermi a piangere davanti a lui, ma questo proposito non mi serve a nulla.
"Ehi piccola... ma che cos'hai? Che cosa ti è successo?" mi chiede con dolcezza.
"È che la mia maestra aveva ragione, sono una stupida, una mocciosa, un'incapace!" dico.
"Ti ha detto così? Ma come ha potuto parlare in questo modo ad una bambina?"
Lui è irritato, ma credo anche preoccupato perché mi tiene più stretta a sé e la sua mano va su e giù per la mia schiena.
"Non riesco nemmeno a non piangere! Sono un'incapace!" ripeto.
"Povera piccola Francesca! Tu non sai che non è facile evitare di piangere! Tu non sei affatto un'incapace! Sai fare tante cose, sei brava a cantare, a ballare se sai come e sai anche scrivere molto bene! Perché ti definisci incapace?"
Gli racconto il mio incubo e lui mi consola stringendomi di più a sé con un braccio e scompigliando i miei capelli con l'altra mano.
Continuo a sussultare sul suo petto e lui mi consola senza dire nulla. Dopo un po' si avvicina al mio viso e mi lascia una scia di baci sulla guancia, poi arriva alla fronte e vi si sofferma per qualche attimo. Si china verso il mio orecchio, ne sfiora il lobo con le labbra e dice: "Sono qui piccola mia, sono qui! Non sei più sola e se non vuoi ripetere quell'esperienza non sarai mai più costretta a farlo, te lo prometto!"
La sua testa è proprio sopra la mia e il mio cuore batte fortissimo, ma non per la paura che mi mettono i miei demoni, non più! Ora il mio cuore batte così perché sono emozionata.
"Sei sicura di star bene?" mi chiede Daniel.
"S-sì" rispondo con un filo di voce.
"Hai una specie di tachicardia" mi dice lui.
"Ah, questo! È una sciocchezza che mi capita spesso, davvero! S-senti... potrei chiederti un favore?"
"E me lo chiedi? Dai, parla!"
"So che probabilmente mi maledirai a vita dopo, ma... puoi dormire con me?"
Daniel's Pov
Perché dovrei maledirla? Sono stato accanto a lei più di una volta e ho visto che l'unico "rischio" che potrei correre è vederla in preda ad un altro incubo.
"Ovvio che posso farlo, piccola!" dico per poi prenderla in braccio e portarla di sopra. All'improvviso noto Giulia che è appiattita contro una parete.
"Giulia, cosa ci fai lì?" chiedo.
"Niente... ho sentito gridare e ho cercato Francesca in camera sua... lei non c'era e sono venuta qui."
"Scusami Giulia, scusami, scusami!" dice Francesca. "È stata colpa mia, ho avuto un incubo e ho gridato per quello... tu sei nella stanza accanto alla mia e... Oddio, che figuraccia!"
"Ehi, guarda che ero già sveglia" dice Giulia, "e poi tu dovevi avere la bocca tappata perché quello non era nemmeno un vero e proprio grido!"
Guardo la ragazza che stringo tra le braccia: un attimo fa era terrorizzata, ora è un po' più rilassata, ma niente di che.
"Okay... Senti Giulia, questa cosa potresti non dirla a nessuno?" chiedo sapendo che con lei per l'appunto basta chiedere, sa mantenere benissimo un segreto.
La Veneta ci sorride: "Difenderò il vostro segreto come un'ape non addestrata difende il miele!" afferma.
"Hai sentito Fra? Puoi stare tranquilla anche su questo punto!" la calmo.
Lei sorride, salutiamo Giulia e andiamo al piano superiore.
Metto a letto la mia piccola e mi sdraio accanto a lei.
"Spero di non avere altri incubi..." dice.
"Anch'io spero che tu non ne abbia altri piccola, e sai perché?"
Lei nega con un cenno della testa.
"Perché mi fa male vederti soffrire" dico asciugandole la guancia ancora bagnata.
"Ho paura" mi dice sottovoce.
La faccio appoggiare al mio petto e le lascio un bacio sulla fronte.
"Dormi piccola" le dico. "Nessuno ti farà più del male, non finché potrò difenderti!"
Il suo volto è illuminato da un sorriso e mi rendo conto che quello che le ho detto l'ha resa felice.
Dopo qualche minuto si addormenta, come suo solito con la mano sulla bocca. Non capisco come ci riesca, ma questa ragazzina è un portento, quindi non mi stupisco più di tanto.
La guardo mentre dorme: sembra un angelo più di quanto non lo sia già durante il giorno. La sola cosa che guasta il tutto è quella mano che, per un motivo a me ignoto, ogni volta le copre la bocca, ma ha fatto tanta fatica ad addormentarsi che non vale la pena di svegliarla per questo. Inoltre io posso chiederle di non farlo, ma non ho il diritto di costringerla ad agire in un modo diverso. Il mio istinto mi dice di baciarla, ma non lo faccio per lasciarla tranquilla. Sta sorridendo ed è un buon segno, quindi, calmandomi anch'io nel vederla tranquilla, le dico un: "Sogni d'oro" che sembra detto più a me stesso che a lei, poi la raggiungo nel mondo dei sogni...
Francesca's Pov
Quando mi risveglio la mia testa è appoggiata al petto di Daniel e lui è immobile, quindi non capisco se stia dormendo o se semplicemente stia evitando di muoversi per non spaventarmi.
Cavolo, se mi ha tenuta così tutta la notte sarà in una posizione scomoda! Mi alzo di scatto, ma lui mi ferma.
"Ehi, ehi, piano!" mi dice.
"Scusami... sarai scomodo in quella posizione e..."
"Calmati Francesca, ti ho fatta mettere io con la testa sul mio petto!"
"Lo so, ma a lungo andare questa posizione diventa scomoda e io..."
Mi blocco, non riesco a spiegarmi maledizione!
"Ehi, non ti agitare. Piuttosto: come ti senti ora?"
"M-meglio" rispondo. "Solo che ora ho un piccolo dubbio."
"Ovvero?" mi chiede lui.
"Mi ha sentita soltanto Giulia, vero?"
"Ma se lei ti ha detto che non sembrava nemmeno che tu avessi lanciato un vero e proprio grido di che cosa ti preoccupi?"
"Non voglio infastidire nessuno con i miei problemi" rispondo.
Lui, che dovrebbe essere irritato da questa cantilena che gli propongo ogni volta, dice invece con tono gentile: "Se ti preoccupa il fatto di essere presa in giro non porti questo problema: tutti noi sappiamo fin dove possiamo spingerci. Se invece hai paura di disturbare è assurdo: qui tutti noi teniamo a te!" E dopo aver pronunciato queste parole mi si avvicina e mi bacia.

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