22: Tutti sugli sci!
Daniel's Pov
"Ehi Francesca, siamo arrivati!"
La chiamo con la massima dolcezza di cui sono capace. Povera piccola, dopo tre ore abbondanti in cui ha cercato di aiutarci a trovare la strada il suo corpo ha ceduto alla stanchezza!
Ginevra è seduta vicino a lei e ha una faccia che fa immaginare che qualcuno le abbia fatto qualcosa!
Intanto la mia piccola fa uno scatto e l'afferro prima che batta la testa contro il sedile davanti al suo. A quel punto, per farle capire che non ha fatto una figuraccia, le parlo sottovoce: "Ehi, tranquilla, va tutto bene" le dico, e lei si calma.
Nonostante la coperta che le ho dato ha ancora le mani fredde e qui in montagna non è che la situazione cambi più di tanto.
"Hai freddo?" le chiedo.
"Un po'" risponde lei e io prendo le sue mani e le strofino tra le mie.
"Perché non impari da lui, Giorgio?" chiede Ginevra.
"Giuro che non capirò mai le donne!" dice Giorgio.
"Io non capirò mai voi due, invece!" ribatte Francesca. "Mi spiegate cos'è successo?"
"Ma niente!" le risponde Giorgio. "Non immaginavo che si sarebbe spaventata se le avessi fatto un po' di solletico!"
"Giorgio, però lasciati dire che te le cerchi!" dico. "È assurdo svegliare una persona in questo modo!"
"Tutte tu le inventi, eh?" gli fa notare la mia brunetta.
"Dovrò pur dare uno scossone al gruppo, Francy!"
"TU SEI MATTO!" dice Francesca. "Ma ti dirò, è per questo che ti vogliamo bene!"
"E io ti amo!" dice Ginevra. "Ma credevi davvero che ce l'avessi con te?"
Gli salta al collo e lo bacia. Quei due sono dolcissimi e forse anche Ginevra è un po'... suonata, come il mio amico siciliano.
"Ginevra, non finisce qui!" le dice Giorgio.
"Su, dai, adesso siete pari, fate i bravi!" dice Salvatore.
E che diamine, era ora che intervenisse! Non è mica un dovere mio e di Francesca mettere pace!
"Ti posso chiedere un favore?" chiede Francesca.
"Dimmi piccola" rispondo.
"Non farai come lui, vero? Sai, mi sentirei troppo in colpa nel fare quello che ha fatto Ginevra!"
"Tranquilla, io non arrivo a questo punto, ma se non ti dispiace vorrei fare un'altra cosa!"
"Ovvero?"
"Questo!" Mi avvicino a lei e la bacio. Le sue guance, a differenza delle mani, sono infuocate e guardandola noto che è diventata rossa come un pomodoro, quindi mi stacco subito dalle sue labbra per non metterla ulteriormente in imbarazzo. Giro lo sguardo intorno e noto che, per fortuna, nessuno ci sta, almeno ora, fotografando con gli occhi.
"Va tutto bene, sta tranquilla" le dico notando che questo le fa "effetto".
Scendiamo tutti e camminiamo in fila per due, come i bambini delle scuole elementari. Io sono in coppia con Francesca, come accade da un po' di tempo a questa parte, davanti a noi ci sono Giorgio e Ginevra e alle nostre spalle Salvatore e... Giulia? Beh, Linda e Mirko sono più avanti, poi ci sono Alice e Simone che di solito non si sopportano... non me la raccontano giusta! Ah, e non dimentichiamo il vice-boss e Gaia seguiti da Davide e Valeria!
All'improvviso Alice inciampa in un rametto e Simone, per tirarla indietro, la fa cadere comunque, ma all'indietro!
"MA SI SCEMO?" ["MA SEI SCEMO?"] grida Alice. Ecco, era questo che intendevo!
"Ma tu non stai attenta!" dice Simone con la faccia innocente di un bambino.
Francesca, che non ha avuto bisogno di chiedere nulla per capire quello che è successo, si porta una mano alla bocca per non ridere, cosa che mi ricorda il giorno in cui l'ho vista nel giardino della sua casetta con Linda, Mirko, suo padre e un altro ragazzo: Carmine.
Non tutti hanno avuto la stessa delicatezza, ma questo non importa.
"Ehi colombi, la smettete di farvi dei complimenti e vi alzate o volete rimanere lì per terra?" chiede Giorgio con tono sarcastico.
"E io che vi credevo una compagnia unita!" dice giustamente Linda.
"Infatti è così finché quei due non iniziano ad accapigliarsi!"
Scoppia una risata generale per l'affermazione di Salvatore.
"Alice! Simone! Non vi conviene restare a terra, fa freddo" dice Francesca con quella vocina dolce che si ritrova. Che tenera che è a preoccuparsi così per quei due! La cosa divertente è che la stessa cosa la dice lei a me ed è... assurdo e bellissimo al tempo stesso.
Arriviamo alla villa dove alloggeremo, che poi è la residenza invernale della Crazy Smile Company.
Francesca's Pov
Finalmente Ali e Simo, che sarebbero Alice e Simone, hanno deciso di alzarsi da terra e seguirci.
Arriviamo alla fantomatica villa ed entriamo. Ah, finalmente un po' di calore!
"Credo che dovrò fare un bel po' di giri per imparare com'è la casa, è enorme!" dico.
"E tu che ne sai?" chiede Giorgio.
"Anche la grandezza di un posto si può percepire!" rispondo. "E poi siete in dieci, dubito che avreste scelto una sede piccola piccola" concludo mimando un: "Piccola" con le mani.
"Abbiamo l'erede di Sherlock Holmes in casa!" esclama Giorgio battendomi una mano sulla spalla. L'è venuto 'o 'ngrippo! [Ha preso il vizio di fare questa cosa!]
"Perché vuoi staccarmi un braccio?" chiedo con una finta voce esasperata.
"Ma dai che non ti dispiace che ti si faccia un complimento!"
"Forse, ma preferisco non riceverne se mi si deve staccare un braccio!" lo fulmino, sempre per scherzo.
"Okay, calmati PICCOLA FRANCESCA!"
Ah no, eh! Questo si può solo definire giocare sporco!
"Ehi! Così non vale" gli dico.
"Okay, ma se tu sei piccola e ti chiami Francesca io cosa posso farci?"
"Non associare le due cose, ti prego!" dico.
"Okay, allora ti accompagno in camera tua... PICCOLA FRANCESCA!" mi fa il verso.
Prendo il mio bagaglio e Giorgio mi porta su per le scale. C'è una porta prima della scalinata, quindi potrò capire quando ce l'ho di fronte.
"Okay. Ora ascoltami: la porta della tua camera non è la prima..." E mi fa fare un passo avanti. "Non è neanche la seconda..." Un altro passo. "È la terza porta sulla destra." Un altro passo.
Resto un po' sorpresa: sembra che Giorgio abbia un modo tutto suo per far assimilare le cose.
"Ricordi qual è la tua camera?"
Ma che domande fa?
"Guarda, dopo che me l'hai fatto assimilare a passo di danza credo sia difficile dimenticarlo." rispondo tornando vicino alla porta sulle scale e avvicinandomi alla parete che si trova sulla destra. "Non la prima..." E tocco la prima porta. "Non la seconda..." Vado verso la seconda porta. "È questa!" Mi fermo vicino alla terza porta sulla destra.
"Oh, bravissima! Ora vai a sistemare le tue cose che dopo usciamo!"
Entro nella mia stanza e inizio a sistemare le mie cose.
"Ma perché stai mettendo delle buste nell'armadio?" mi chiede Giorgio.
"Qui c'è il mio guardaroba diviso per colori e se non facessi così non conoscerei i colori dei miei vestiti!"
"Però!" esclama lui. "Sei ben organizzata!"
"Mi ha aiutata mia madre" spiego.
"Francesca, però devo dirti una cosa. Si vede che non vai spesso in montagna... ti conviene mettere un cappotto e dei guanti, fa molto freddo da queste parti."
"Grazie Giorgio, lo faccio subito!"
Prendo un cappotto e un paio di guanti e li indosso per poi tornare giù.
"Giorgio, non vuoi proprio dirmi dove si va di bello?" chiedo.
"Certo che te lo dico! Andiamo a sciare" risponde Giorgio.
"Cavolo! Io non so sciare!" dico preoccupata.
"Tranquilla, ci siamo tutti noi qui ad aiutarti bella!" mi dice Giorgio. "Non ti faremo certo cadere! Ah, e poi se capiti con Daniel o con me sei a posto perché modestamente... anch'io ci so fare con gli sci!"
"Questo "modestamente" è di troppo!" gli faccio notare.
Lui si mette a ridere.
"Fidati che sono bravo... e anche carino a quanto pare!"
"E molto umile, eh?" gli dico, tanto se scherza lui posso farlo anche io... no?
"Sai che screrzo, vero?"
"Ovvio che lo so! Giorgio il montato... no, non ti si addice!"
"Era ora che ti aprissi con me!" mi fa notare.
In effetti ha ragione. Io non mi apro facilmente, ma con lui, come con gli altri, è impossibile fare diversamente... sono degli ottimi animatori e delle persone meravigliose, e sanno tirarti su anche quando sono fuori servizio, cosa che io, sinceramente, apprezzo moltissimo.
Una volta arrivati giù ognuno di noi riceve un paio di sci che vengono subito indossati., poi usciamo di casa e prendiamo la funivia per arrivare in cima alla montagna. Una volta arrivati andiamo sulla pista.
"Ehi Francesca, va tutto bene?" mi chiede Daniel.
"Ho un po' paura. Non ho mai sciato prima!" rispondo un po' agitata.
"Non so quanto questo possa aiutarti, ma se vuoi ti accompagno." mi propone. "Però... Ehi Ashton, puoi venire qui?"
Ashton? Perché lo cerca?
"Io sarò il tuo secondo cavaliere!" dice Ashton, per poi prendermi la mano destra mentre Daniel mi prende la sinistra.
"E se cadessi?"
"Tranquilla, in quel caso sarai al sicuro perché ti copriremo noi!" dice Ashton.
"Ma io non voglio che vi facciate male!" dico.
"Non preoccuparti per questo" mi rassicura Daniel, "andrà tutto bene, vedrai! Allora? Siete pronti?"
"Sì" rispondiamo io e Ash, lui convinto, io tremante.
Prendiamo un respiro profondo e contiamo insieme.
"Uno... Due... TRE!" Andiamo giù per quella discesa di neve, a tutta velocità. Io stringo le mani dei miei accompagnatori, non so se lo faccio per paura o per la troppa adrenalina che mi porta quella bellissima sensazione.
Arriviamo giù e ci sediamo sulla neve.
"Hai mai visto la neve, Francesca?" mi chiede Daniel.
"Non proprio... cioè, l'ho vista, ma non era lo stesso che vederla qui."
"Allora aspetta qui, te la farò vedere io!" mi dice lui.
Aspetto che lui torni e all'improvviso mi sento afferrare le mani e subito dopo qualcosa di freddo e morbido finisce su di esse. Inizio a girare quella palla di neve tra le mani ed è una sensazione meravigliosa! A un certo punto, però, la neve inizia a sciogliersi e l'acqua gelida mi bagna il maglione. Ho tolto i guanti per vedere la neve, ma ora ho le dita irrigidite dal freddo e sono bagnata fradicia. Inizio a strofinarmi il maglione con le mani per asciugarlo, ma non sembra funzionare.
"Così non finirai più" mi dice Daniel. "Qui vicino c'è un bar, avranno un camino, no?"
"Non capisco dove vuoi arrivare!" gli dico.
"Stai congelando Francesca, con queste temperature potresti ammalarti." dice lui prendendomi per mano.
Entriamo nel bar di cui mi ha parlato e c'è un riscaldamento credo, o non so cosa, però qui si sta benissimo. Lui mi fa sedere davanti ad un... ah, ecco, è un termosifone! Se non fosse per il fatto che ho paura di scottarmi abbraccerei questo fantastico oggetto!
"Mi permetti di offrirti qualcosa?" chiede Daniel.
"Sì, però... non da sola!" gli rispondo.
"Se stai meglio ti faccio vedere cosa possono darci!" propone Daniel.
Mi alzo e andiamo a vedere quello che ci possono offrire.
Prendiamo entrambi una cioccolata calda e ci sediamo l'uno accanto all'altra. Il liquido dolce che scende in fondo alla mia gola mi regala una sensazione di calore. È bello stare così con lui, mano nella mano, con una tazza di cioccolata nella mano libera.
All'improvviso mi distraggo e mi rovescio addosso una parte del contenuto di quella tazza. Mi copre con la mano, ma finisco per scottarmi.
"Ahi... brucia" dico mordendomi le labbra e ritirando la mano.
"Aspetta, fa' vedere" mi dice Daniel.
Gli tendo la mano, lui la riprende e visto che ha la testa a poca distanza dalla mia mano immagino che la stia osservando.
"Tranquilla, io non sono un medico ma non è grave" mi dice.
Porta la mano sulle sue labbra e lascia un piccolo bacio nella zona della scottatura. Mi accorgo che sto arrossendo e cerco di voltare la faccia dall'altra parte per evitare che lui se ne accorga. Beh, tentativo inutile!
"Non mi dire che nessuno ha mai fatto questo!" esclama sorpreso.
"A volte, ma io non... non sono abituata a..."
"Ehi, tranquilla! Sai che non mi piace vederti in difficoltà, meno che mai se la colpa è mia."
"Ma no, non è che..." cerco di spiegarmi, ma lui mi dice: "Su, finisci questa che poi andiamo a vedere cosa combinano gli altri!"
È bello che lui mi dica la parola: "Vedere" senza preoccuparsi. A volte io mi sento dire cose del tipo: "Hai sentito il film?" Che cavolo, solo perché vedo a modo mio non vuol dire che io non conosca il termine: "Vedere!"
Dopo aver pagato, o meglio dopo che LUI ha pagato, usciamo dal bar.
Una folata di vento mi investe appena usciamo, quindi lui si ferma e mi chiede: "Hai freddo piccola?"
"Io... io..." balbetto, ma lui mi strofina una mano su un braccio per scaldarmi. In poco tempo smetto di tremare e raggiungiamo gli altri.
"Sai che tutti gli altri sono ancora lassù?" chiede Daniel.
"Cosa?" Ma ci stavano aspettando o cosa?
"Te l'assicuro" ripete Daniel.
"Ma io ti credo... È solo che..."
Mi blocco di colpo nel sentire la voce di mia cugina Matilde. Sta parlando con... Luke?
Matilde's Pov
"Luke... ho paura di scendere da sola." gli dico.
"Dammi la mano" mi dice il biondo. "Ti giuro che non ti farò cadere!"
Gli prendo la mano e lui conta fino a tre. Ci gettiamo nella mischia ed è... stupendo!
All'improvviso intravedo una cunetta e sto per cadere, ma lui mi tira indietro e cado sul suo corpo.
"Oh, Luke! Ti prego, scusami" gli dico sinceramente mortificata.
Lui mi aiuta ad alzarmi vedendo che sono troppo imbarazzata.
"Tranquilla Mati, non è successo niente" mi dice con un sorriso dolce. "Piuttosto dimmi: ti sei fatta male?"
"No... ma... ma come... Mati?"
"È un soprannome di Matilde" risponde Luke. "Come quelli che vengono dati a Francesca, per intenderci!"
Sorrido al pensiero di mia cugina che arrossisce se la si chiama in un certo modo.
Mentre ci penso, però, sento che Luke mi si sta avvicinando e ho una stranissima sensazione.
"L-Luke..." gli dico a bassa voce.
"Scusami" dice lui staccandosi.
Dopo di noi, a due o tre alla volta, scendono tutti.
Ci avviciniamo al gruppo e tutti insieme torniamo a casa.
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