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200: L'amore merita!

Francesca's Pov
Da quanto tempo sono qui dentro? Due ore? Tre? Forse persino quattro. Perché nessuno mi dice come sta la mia amica?
"Signorina, stia tranquilla. La sua amica è entrata solo da cinque minuti!"
"Mi scusi, sono molto nervosa."
"Ha ragione, ma il dottor Bonaventura sa svolgere il suo lavoro."
"Non è questo."
"Lo so, in questi momenti ci si rende conto della precarietà della vita."
Annuisco e resto in attesa.
Passa altro tempo e sento il rumore di una carrozzina. Mi alzo di scatto e raggiungo il punto dal quale proviene quel suono. Dio mio, ti prego, fa' che non sia puello che penso!
"Francy! Si sa qualcosa di Asia?" mi chiedo Denise.
"N-no... ma tu che ci fai qui?"
"Carlotta, quando ha saputo cos'è successo, ha aggredito Natasha. Io l'ho portata fuori dall'aula, perché sai bene che con gente come leinon vale la pena di mettersi... ho cercato di calmarla, ma si è sentita male!"
"Santo cielo... oggi ne succedono di tutti i colori!"
Mi trattengo dal piangere. Asia e Carlotta avranno molto bisogno di noi al loro risveglio. Carlotta viene portata via e a quel punto Denise, notando il mio stato, mi toglie di mano la mia guida, l'appoggia non so dove e mi abbraccia forte.
"Francy, credo ci convenga piangere adesso, perché dopo per sostenere le ragazze avrebo bisogno di molta forza." mi dice con la voce già incrinata dal pianto. Io all'inizio non riesco a sciogliermi, poi scoppio in lacrime anch'io.
Denise, però, è in uno stato ancora peggiore.
Mi accarezza i capelli mentre piange, ma il suo corpo trema.
Io, procedendo a tentoni e a seconda di quello che mi ricordo, la porto verso la sedia sulla quale ero seduta, o almeno credo si tratti di quella, mi volto e la faccio sedere per poi stringerla a me.
"Tira tutto fuori, Denise."
In genere è lei che sostiene le persone che soffrono, ma ora è lei ad avere più bisogno di sostegno. Asia è la sua migliore amica. L'ho notato dal primo momento. Loro discutono spesso perché Asia ha la testa tra le nuvole, ma si confidano e so che sono molto legate.
"Fra..." sussurra.
"Tranquilla, tranquilla" dico tenendola stretta, "vedrai che andrà tutto bene, Denise."
Lo so, non posso saperlo, ma in fondo lo sento e, come già detto, io mi fido molto dei presentimenti... sono uno dei miei sensi, se si può dire così.
Sento qualcuno toccarmi una spalla, mi stacco da Denise e mi volto.
"Francesca... Denise... mi dispiace tanto."
Il dottor Bonaventura esita. È come se non volesse dirci quello che è successo ad Asia per evitare di farci star male.
"Vedete... lei ha riportato un grave trauma cranico. Prima era cosciente... poi ha iniziato gradualmente a perdere il contatto con la realtà. È come se il suo corpo avesse voluto difendersi viste le pessime condizioni in cui era... e a complicare le cose c'è il fatto che il suo cuore è piuttosto malmesso."
Sento il cuore fare un balzo. Asia ha problemi cardiaci! Per questo in educazione fisica non doveva sforzarsi troppo!
Sembra che a Denise stia per mancare l'aria.
"Denise! Denise, parlami!" dico.
"Malata!" sussurra Denise. "Asia era... malata! Perché non me l'ha detto? Da amica l'avrei protetta!"
"Denise, Natasha è una bestia! L'avrebbe distrutta in ogni caso e forse avrebbe fatto qualcosa anche a me o a te! Io ero talmente arrabbiata che a momenti le spezzavo i polsi, forse per questo non mi ha aggredita un'altra volta!"
"Devo avvertire Marisa! Lo so che le provocherò molto dolore, ma lei merita di sapere che figlia ha!"
"Denise, come la puoi avvertire se sei in questo stato?"
"Tesoro!" Sento la voce dolce della madre di Asia. "Tranquilla, mi ha già avvisata la scuola del fatto che Asia non stava bene!"
"Oh, Marisa! Mi dispiace..."
"Denise, non è colpa tua!"
"Ora non è solo Asia a stare male! Anche Carlotta si è sentita male..."
Denise spiega a Marisa, la madre di Asia e Natasha, quello che è successo per filo e per segno. Io sento qualcuno avvicinarsi a me e prendere la mia mano.
"Francesca, sono la dottoressa Miriam. Volevo dirti che Carlotta si è svegliata. È nella stanza in cui eri ricoverata tu l'altra volta."
"Grazie. Posso andare da lei?"
"Certo! Ha detto che voleva vederti, cara!"
Io saluto Denise e Marisa e lascio che la dottoressa mi accompagni. Lei non mi prende neanche la mano, come se sapesse che quando ho la mia guida non mi serve essere accompagnata da qualcuno che abbia con me un contatto fisico.
"Eccoci!" mi dice. "Sai, ti ho accompagnata perché ho pensato che da qui non ricordassi la strada."
"Ha fatto bene, dottoressa, ed è stata davvero gentile a fare questo e a limitarsi a precedermi anzicché accompagnarmi per mano."
"Io ero come te, Francesca."
"Lei... cosa?"
"Hai capito bene. Una malattia aveva praticamente distrutto i miei occhi. Era una malattia curabile, ma la mia famiglia d'origine, della quale ho ricordato l'esistenza solo qualche anno fa, non poteva o non voleva aiutarmi. I miei genitori adottivi mi hanno aiutata, facendomi fare una terapia sperimentale, ed ho recuperato la vista."
Perché mi sembra che questa donna mi sia tanto familiare se la conosco da poco?
"Capisco." dico con un sorriso.
Sono felice che ci sia passata.
O meglio: non è che mi faccia piacere che qualcuno soffra le difficoltà dell'abituarsi a una realtà per altri anomala, ma sono contenta di avere qualcuno, oltre al mio ragazzo e alla mia migliore amica che s'immedesimano molto, che possa capirmi.
Istintivamente abbraccio la dottoressa, non solo per quello, ma perché ho bisogno di un po' di conforto.
"In genere non sono tanto avventata... mi scusi." balbetto staccandomi.
"Tesoro, non preoccuparti. A me non dà fastidio, posso assicurartelo. Mi sono sempre piaciuti gli abbracci, specie da chi ne ha la necessità."
"Grazie mille!"
"Non ringraziarmi..."
La donna mi dà un bacio sulla guancia per poi allontanarsi.
Io entro nella stanza di Carlotta cercando di non fare rumore.
"Carlotta, sono Francesca" dico sottovoce.
La sento muoversi per poi ricadere sul letto. Deve aver provato ad alzarsi.
"Resta là, ti raggiungo io" le dico avvicinandomi ed abbracciandola.
"Fra... sai qualcosa di Asia?" mi chiede. So che ha le lacrime agli occhi: la sua voce è leggermente incrinata dal pianto, come lo era prima quella di Denise.
"Lei è viva, ma è come se non lo fosse." cerco di dirle, ma viene da piangere anche a me. Non voglio che succeda: mi bruciano gli occhi e ultimamente le lacrime mi provocano molto fastidio... in più Carlotta ha bisogno di conforto adesso.
"Che significa? È in coma?" mi chiede agitata.
Annuisco debolmente. Sento che non posso resistere, ma non voglio piangere, voglio stare bene, per lei e per Asia... o forse anche per Denise, che ora sta vivendo le pene dell'inferno per colpe che non le appartengono.
"Voglio vederla!" mi dice.
"Non fanno entrare nessuno, Carlotta" dico prendendole le mani. Lei trema come una foglia e so che il suo stato è un misto di rabbia e paura.
"Non mi fanno entrare perché due ragazze che formano una coppia in questa maledetta vita non vanno bene!"
"Non faranno entrare neanche me, Carlotta!" dico, ma lei sembra non ascoltarmi.
"Voglio vederla! Voglio vederla!" dice.
"Ti prego! Sei troppo debole!"
"Non m'importa, Francesca! Io voglio vederla" dice sottovoce.
"Va bene, va bene" le dico. "Vieni, siediti qui."
L'aiuto a sedersi sulla sua carrozzina e la faccio uscire. Chiedo dov'è ricoverata Asia e mi dicono che la camera è la numero 4, vicino all'ingresso.
"Chi è questa ragazza?" chiede un'infermiera.
"Sono la ragazza di Asia Prisco" risponde Carlotta con tono sicuro.
"Non puoi entrare" le dice l'infermiera.
Sgrano gli occhi e forse lo ha fatto anche lei.
"Perché non può entrare?" chiedo.
"Se fosse stata sua sorella, sua cugina o la sua migliore amica l'avrei fatta entrare, ma dato che non è nulla di tutto questo non posso!"
"Perché? Quale legge lo vieta, scusi?" chiedo.
"Infermiera, le lasci passare!"
"Dottor Bonaventura!" esclamo sollevata, dato che Carlotta era sul punto di fare scintille.
"Il direttore non vuole che... che una ragazza come lei entri" dice l'infermiera. "E in teoria neanche l'altra ragazza dovrebbe entrare!"
"Dica al direttore che mi prendo io ogni responsabilità."
L'infermiera si allontana e il dottore ci dice: "Il nuovo direttore è un po' strano, purtroppo. Ragazze, vi prego. Soltanto cinque minuti."
"Per quel tipo?" chiedo.
"No, perché le condizioni di Asia sono molto delicate." risponde lui.
Mette una mano vicino alla mia, sulla spalla di Carlotta.
"Coraggio, cara! Vedrai che si riprenderà! Asia è una ragazza gracile, ma caratterialmente è quella che si dice una tipa tosta, credimi!"
Carlotta sorride ed io spingo la sua sedia verso la camera. Entriamo insieme ed io mi avvicino ad Asia.
"Ehi, Asia! Sapessi chi ti ho portato!" dico baciandole la fronte. "Io resto qui fuori, in modo che lei parli un po' con te... okay?"
Avvicino la sedia di Carlotta al letto e r sussurro: "Avanti! Dalle la mano! Il tuo contatto le darà più forza!"
Lei, prima di lasciarmi andare, mi dice: "Tu sei fortunata, perché non hai problemi a stare con i diversi!"
"Non dire certe cose! L'amore non è solo uomo-donna, e lo sai! L'amore ha mille sfaccettature e tu sei una di quelle, capito?"
Detto questo esco dalla stanza e chiudo la porta. Loro hanno bisogno di tranquillità... hanno bisogno di stare vicine.
Carlotta's Pov
Tengo stretta la mano di Asia nella mia. Ho bisogno di lei, ne ho molto bisogno.
"Principessa... tu sei stata la sola a farmi scoprire chi ero davvero. Tu mi hai dato la forza di andare avanti, di amare davvero me stessa, di stare bene con la mia nuova realtà... io mi odiavo... credimi, mi odiavo da matti. Mi odiavo per questa sedia a rotelle, mi odiavo per la mia cattiveria e mi odiavo perché amavo te. Poi, con il tempo, ho scoperto che per amore vale la pena di fare qualunque cosa!"
Scoppio a piangere e decido di far parlare una canzone che mi ha fatto conoscere Francesca, intitolata: "L'amore merita", che è diventata per me come un mantra.
Metto una cuffia ad Asia e l'altra la infilo io, in modo che i nostri cuori ascoltino la stessa voce attraverso le nostre orecchie.
"Nessuno merita di odiarsi perché non si accetta, il mondo pensa che è diversa, un solo bacio e s'imbarazza, poi condanna una carezza perché crede malattia o una sporca fantasia quella che da sempre è la storia solo mia!"
Le sussurro quel ritornello, insieme alla cantante, sperando che lei possa sentirmi.
Dopo un po' arriva un momento che amo e ripeto anche tutta quella strofa e parte di quello che credo sia il secondo ritornello.
"...Io scelgo me stessa, scelgo noi. Non sarà facile vivere, ma sarà cielo senza nuvole. Perché la libertà non può costare il mio silenzio, al mondo griderò il mio segreto. Chi ama capirà. L'amore non ha sesso e nessun prezzo pagherà... L'amore merita, di amarsi come e quando vuole, nonostante le parole della gente che ci guarda..."
Sento Asia stringermi la mano e le dico: "Io ti amo e lo voglio gridare al mondo intero. Non m'importa niente di quello che diranno: io voglio che lo sappiano tutti!"
Rischio di cadere dalla sedia mentre le parlo e cerco di abbracciarla, ma non è quello a farmi rinunciare. Mi spaventa il fatto che lei sia piena di macchinari, i cui schermi sembrano impazziti.
"Asia! Tesoro! Ti prego, di' qualcosa!" dico.
Ovviamente lei non mi risponde.
"AIUTO! AIUTATEMI!" urlo.
Sento qualcuno entrare. "Esci subito di qui, ragazzina! VATTENE!" mi grida Natasha.
Che ci fa lei qui?
Io mi dirigo verso di lei con la sedia, la blocco per le spalle e le alzo la testa con forza. Lei urla. Io letteralmente non ci vedo più dalla rabbia e la spingo via, rischiando anche di cadere.
"TU NON SEI NESSUNO PER DIRMI COSA FARE!" le grido contro.
"E tu chi saresti? Una povera invalida, che per sfogare le sue frustrazioni ha aggredito mia sorella, dopo averla illusa per bene del fatto che l'amava!"
"MALEDETTA!" urlo ancora, andandole di nuovo addosso.
Sento una rotella muoversi velocemente verso di noi.
"CARLOTTA, CHE FAI?" urla Francesca.
"Sto dando una lezione a questa strega!" rispondo tenendo ferma la belva.
"LASCIALA!" mi grida la mia amica correndo verso di me.
"Non posso fargliela passare liscia!"
Tengo stretti i capelli scuri della ragazza e con l'altra mano le tiro uno schiaffo sulla guancia ancora "pulita" con tutte le mie forze, al punto da farle voltare il viso dall'altro lato.
"LASCIALA STARE!" mi urla Francesca.
Mi afferra il polso e lo stringe fino a quando non mi decido a mollare la presa.
"Ma sei impazzita? Vuoi finire nei guai o cosa?" chiede irritata. "E tu non azzardarti a muoverti da dove sei!" dice seria, stavolta a Natasha.
Lei è in lacrime.
"No, eh? Non metterti a piangere adesso! Tu hai distrutto la mia Asia!" le dico furente, cercando di tornare all'attacco.
"Carlotta, basta! Non muoverti!" dice Francesca. "Ma non capite che Asia sta male?"
"È questo il motivo per cui non posso farla passare liscia a questa strega!"
"Ti ho detto di darci un taglio e calmarti! Quale parte non ti è chiara?" chiede la bruna.
"Brava! Dillo a quella bionda ridicola!" dice Natasha.
"Tu cerca di stare buona!" la fulmina Francesca. "Possibile che non sappiate parlare invece di aggredirvi in continuazione?"
"Come pretendi che io possa parlare con calma con quella lì?" le chiedo.
"Io pretendo che voi usciate da qui e facciate fare ai dottori il loro lavoro!" dice, spingendo la mia sedia e prendendo sottobraccio Natasha, ma con forza. Porta lei in cortile e me nella mia stanza.
"Senti, lo so che ami Asia, ma in questo modo non le stai dimostrando un bel niente!"
"Perché mi dici questo?"
"Riflettici: se Asia si svegliasse e perdesse la memoria, Natasha potrebbe sfruttare quello che è successo per incastrarti, non lo capisci? E poi non vale la pena di rischiare il carcere per una come lei, ed io l'ho imparato molto tempo fa!"
Lei parla dell'eventuale idea di Natasha usando soltanto il labiale, come se temesse di dare un'idea alla ragazza, cosa molto probabile.
"Lo so che è difficile. Ci sono passata anch'io, lo sai? Ma credimi: il modo di risolvere questa cosa non è prendertela con quella ragazza!"
"Ho paura di perdere l'amore della mia vita!"
"Lo so, è successo anche a me, Carlotta!"
"E cos'hai fatto?"
"Ho parlato con lui. Sapevo che poteva sentirmi, e sono certa che Asia sia riuscita a sentire te."
Detto questo mi abbraccia. Le sue dita sono piccole e delicate, lo noto quando mi accarezza la schiena. La sua guancia è morbida a contatto con la mia e poggiando la testa sulla sua spalla sento il suo cuore battere. Ora che sono seduta su quest'affare la supero di poco. Stando in piedi sarei stata molto più alta di lei. Prendo una ciocca dei suoi capelli e inizio a giocarci. Sento la sua pelle scaldarsi, la guardo e vedo che è diventata rossa.
Sorrido, mentre continuo a giocare con i suoi capelli e mentre lo faccio mi rilasso così tanto da finire per addormentarmi...
Francesca's Pov
Non ho il coraggio di muovermi dalla mia posizione. Dorme così bene che non vorrei svegliarla. Sento qualcuno entrare nella stanza.
"Aspetta, ti do una mano." dice con dolcezza Daniel. "Attenta... fai piano."
Mi aiuta a far sdraiare Carlotta e mi si siede davanti per poi prendere le mie mani.
"Ecco! Ora la copro!" mi dice.
Gli sorrido e lui mi dice: "Denise mi ha raccontato tutto... o quasi, perché credo che tu sappia qualcosa. Come stai?"
"Non te lo so dire. Quando Asia stava male mi sono sentita impotente e..."
"E...?" chiede.
"E ho paura che quello che le è successo possa provocare dei danni ad Asia e a Carlotta..."
"Cosa intendi?"
"Voglio dire... che il dottor Bonaventura mi ha riferito che se Asia dovesse svegliarsi ci sarebbero complicazioni... per esempio potrebbe perdere la memoria. A quel punto credo che Natasha ne approfitterebbe per separarla da Carlotta..."
"Calmati, piccola" mi dice lui, notando che sono scossa.
Mi attira verso di sé e mi abbraccia forte.
"E poi... prima Asia si è sentita male..."
"E cos'è successo?"
"È entrata Natasha. Voleva cacciare Carlotta, che l'ha aggredita."
"E scommetto che tu sei intervenuta." mi dice lui calmo.
"Sì... non so come ho fatto a dividerle, ma ti posso assicurare che Carlotta era disperata. Tu ci hai trovate così perché io ho cercato di consolarla, lei è crollata e mi ha abbracciata!"
"Ora però sei tu quella che è sul punto di crollare..."
"È vero! Non ne posso più, te lo giuro!" dico scoppiando in lacrime, anche se non vorrei.
"Vieni qui, tesoro." mi dice lui, attirandomi a sé e stringendomi.
"Non so più che fare, credimi!"
Lui mi tiene più vicina a sé.
"Dopo una notte di tempesta il Sole prima o poi dovrà ritornare" dice.
"Che vuoi dire, scusa?" chiedo.
"Quello che intendo è che tu dovresti avere fiducia, tesoro. Se è vero che la vita è una ruota prima o poi la fortuna girerà da questa parte, vedrai!"
"Ne sei certo?"
"Lo sento. Qui." mi dice portando la mia mano sul suo petto. Sento il suo cuore battere a mille.
"Quanto vorrei che il presentimento di prima tornasse" dico sottovoce.
"Che presentimento?"
"Ho sentito che Asia si sarebbe ripresa, che sarebbe andato tutto bene... ma quando ho sentito quel trambusto e la macchinetta che controlla il cuore di Asia impazzire... ho sentito di essermi illusa!"
"Forse per ora, ma non per sempre, tesoro."
Mi mette tra le mani la mia guida e chiede: "Vuoi uscire?"
"Come?" chiedo.
"Vuoi uscire da qui?" mi chiede gentilmente. "Quando c'è un vento così secco e c'è solo il rumore dei lamenti unito a quello delle macchine ci si sente soffocare. Ho notato che prima facevi fatica a respirare. Vuoi uscire un po'?"
"Hai ragione... ma Carlotta?"
"Ci penso io a lei, tranquilla" mi dice lui dandomi un bacio sulla guancia.
"Grazie mille!"
"Ma figurati." mi dice lui.
Vado nel cortile dell'ospedale. Mi hanno detto che ci sono anche dei fiori.
M'inginocchio sul prato e li sfioro piano uno per uno. Sento la consistenza di un fiore molto piccolo e delicato. Ne riconosco la forma: è una viola. Le viole mi piacciono moltissimo, perché una volta ho letto una storia a riguardo. La primavera aveva una scatola con un regalo speciale e voleva regalarlo al fiore più gentile. Altri fiori, tra cui la primula, se lo contendevano, ma la viola disse che era contenta di quel che aveva e ricevette il regalo della primavera. Prendo un petalo del fiore tra due dita e, accarezzandolo, inizio a pregare.
"Io non voglio niente, lo sai!"
Rivolgo il viso verso il cielo.
"Tu lo sai, no? Ti chiedo solo una cosa: salva la mia amica... salvala, ti scongiuro!"
Scoppio a piangere di nuovo. Sembra che oggi io non sappia fare altro, accidenti a me! Piango e sento che le mie lacrime bagnano la viola dato che la sto ancora tenendo tra le mani, anche se cerco di non reciderla da dove si trova. Nel giro di pochi istanti le mie mani ed i petali del fiore sono più che fradici.
Abbasso la testa in avanti, mi lascio trasportare dalla calma di quel posto e, anche se non so come, mi addormento in mezzo ai fiori.
Daniel's Pov
Continuo a guardare Carlotta che si è addormentata.
Ripenso al viso stravolto di Francesca e mi porto le mani alle tempie. Per fortuna, quando è accanto alla natura, lei è in pace con se stessa.
Sento la bionda mugolare e muoversi sul letto, poi mi volto e lei caccia un grido.
"Tranquilla, sta tranquilla!"
"Daniel..." sussurra lei, portandosi entrambe le mani agli occhi. Il suo viso è pallido come uno straccio. "Io l'ho sognata..."
"Chi hai sognato, scusa?"
"Asia! Ecco... ho sognato di essermi ritrovata in un cimitero per caso. All'improvviso una ragazza mi è passata davanti dicendomi di seguirla. Era uguale ad Asia. L'ho seguita e lei si è fermata davanti ad una tomba di quelle piccole e bianche. Io mi sono chinata su quella lapide e ho letto il nome di Asia... La mia Asia!"
"Calmati, non è successo nulla" le dico prendendo le sue mani. Vedo che lei trascina le gambe da una parte all'altra.
"Vorrei potermi alzare, lo sai? Vorrei poterlo fare per andare dalla mia Asia e abbracciarla, ne ho bisogno!"
"Questo lo puoi fare comunque!"
"Come posso farlo?" chiede.
"Ti siedi su questa sedia, fai girare velocemente le ruote e la raggiungi! Non è difficile come credi, tesoro!"
Lei mi sorride.
"Allora vado... tu vai pure da Francesca. Lei avrà bisogno di te. Poveretta, era a pezzi..."
"Grazie di cuore, Carlotta" dico.
"Ma di niente!"
Vado in cortile. So che lei è là, perché le piace.
La vedo distesa sul prato, tra i fiori. Ha le labbra sovrapposte. I suoi occhi sono completamente lucidi. Ora sembra veramente la Bella Addormentata, con le mani a coppa e le dita allargate, come se stesse proteggendo quella violetta.
M'inginocchio vicino a lei. È praticamente coperta di fiori e fili d'erba e non ho il coraggio di toglierglieli... le fanno una sorta di vestito davvero carino!
Lei si scuote leggermente e si volta nella mia direzione. Le sue palpebre iniziano a sbattere e lei solleva una mano verso il cielo.
Io la prendo e lei mi sorride.
"Come sapevi che ero qui?" le chiedo.
"Non lo sapevo" mi risponde lei timidamente, "almeno fino a quando non mi hai dato la mano."
Francesca's Pov
"Sei bellissima!" mi dice sorridendo.
"No, mi sento ridicola!" dico.
"Per niente, piccola" mi dice lui dolcemente.
"Non posso rientrare in ospedale in questo stato..."
"Va bene. Puoi andare a casa."
"Mi sento in colpa." ammetto.
"E di che cosa? Tu hai portato Asia in ospedale, tu hai calmato gli animi e hai anche consolato mia cugina."
"Va bene" dico.
"Sai, ho una novità da rivelarti!"
"Cioè?" chiedo.
"Vieni con me!"
Io, facendo l'opposto degli spaventapasseri, mi muovo verso di lui.
"Che cos'è questa?" chiede.
Io sfioro quel qualcosa e...
"Un'auto!" esclamo felice.
"Per l'appunto. Ci ho messo una vita, lo so, ma quando si può contare solo su se stessi... sai, no?"
"Già" rispondo.
"Dai, sali! O hai paura?"
"Come potrei aver paura di te, scusa? Il fatto è che non te la vorrei rovinare ora che ce l'hai!"
Lui scoppia a ridere. "Rovinare? Tutt'altro! Dai, vieni!"
Capisco che gli fa piacere che io sia conciata in questo modo, anche se non so perché.
"Meno male che sei riuscita a riprenderti un po'. Prima avevi una faccia davvero distrutta, sai?"
Gli sorrido e lui mi stringe una mano.
"Ora ti riporto a casa! Sarai stanca" mi dice.
"Grazie... Com'è andata di là... con Carlotta?"
"Ha avuto un incubo" risponde lui per poi spiegarmi quello che lei gli ha detto in merito.
"Spero solo che ce la faccia a superare questa cosa... e che ci riesca Asia."
"Ce la faranno, Francesca! Si amano troppo per separarsi." mi rassicura. "Vedrai che presto staranno meglio tutt'e due!"
Carlotta's Pov
Vorrei tanto entrare in camera di Asia, ma mi è stato detto che sta molto male.
Si è fatta ormai sera quando il dottor Bonaventura esce dalla stanza e mi prende entrambe le mani.
"Carlotta... mi dispiace tanto" dice sottovoce.
"Dottore... cos'è successo?"
"Vedi... per lo stato in cui è attualmente Asia rischia di non risvegliarsi..."
[Poiché Wattpad non mi fa aggiornare oltre la storia, ho pubblicato il sequel. Si chiama: "Luce dei miei occhi (sequel of: "Quel meraviglioso villaggio")".]

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