2: Partenza!
Scendo quasi di corsa le scale e quando anche i miei genitori mi raggiungono Linda, la mia cuginetta, mi dice da lontano: "Ciao gioia!", e mi abbraccia.
"Ciao Lì!" dico ricambiando l'abbraccio.
"Allora piccola, sei pronta?" chiede Mirko, il ragazzo di Linda.
"CLARO QUE SÌ!" rispondo.
Io e la mia fissa per lo spagnolo.
"Che bello Francy!" dice Alex, il mio amico della squadra di nuoto.
Anche suo padre Riccardo, suo fratello Carmine e la sua mamma, Michela, ci salutano e ci chiedono come stiamo.
"Allora? Vogliamo partire?" chiede Michela.
"SÌÌÌÌ!" rispondiamo all'unisono.
Io, i miei genitori, Linda e Mirko ci dirigiamo verso l'auto dei miei e Alex e la sua famiglia vanno verso la loro.
Durante il tragitto ridiamo e scherziamo, ma nel frattempo la mia testa è occupata da altri pensieri.
Sono curiosa di sapere cosa ci sia nel villaggio, ma soprattutto penso alle persone che incontrerò lì...
Eccola che inizia a farsi i complessi!
Ah, mi sembrava strano che non mi attaccassi!
Sai benissimo che è la verità, Francesca!
Visto che sei così brava perché non ti ci metti tu al mio posto invece di osservarmi e criticare di continuo, me lo spieghi?
Sono la tua coscienza tesoro, non posso!
"Siamo arrivati!" dice Linda interrompendo la mia assurda conversazione con la mia coscienza e a quelle parole io scatto.
"Sembra che tu abbia fretta!" dice Linda.
"Può darsi" dico visto che neanch'io riesco a capire cosa mi prenda.
"Andiamo in direzione per farci dare le chiavi delle casette?" propone mia madre.
"Okay" rispondono gli altri genitori.
Spero ci sia l'aria condizionata lì dentro perché qui fuori il Sole non perdona!
Entriamo in direzione e noto subito che per fortuna le mie mute preghiere vengono percepite da chi ha le redini della situazione.
Gli uomini della comitiva si fermano a parlare con un ragazzo, credo sia un animatore ma non ci metterei la mano sul fuoco... soprattutto in estate perché la temperatura è già troppo alta!
Potevi risparmiarti questa battuta squallida!
Non dimenticare che sei la mia coscienza e mi suggerisci tu le cose da dire e da fare, quindi siamo entrambe squallide!
Stiamo camminando verso la casetta. A quanto ne so Linda e Mirko hanno la numero 19, io e i miei la 20 ed Alex e i suoi hanno la 21. Che bello!
"Qui posso gridare quanto voglio!" dice Linda entrando nella casetta dove starò io.
Io intanto mi tasto il braccialetto che ci è stato dato in direzione. Credo proprio che lo terrò per molto tempo!
Sono stanca, forse perché mi sono svegliata all'alba per l'agitazione, sta di fatto che mi siedo su una sedia, porto una mano alla bocca e crollo addormentata...
Non passa molto tempo prima che tutti insieme decidiamo di andare in spiaggia. Ahi ahi, a me piace andare in spiaggia, ma non sopporto la sabbia!
In ogni caso prendo il mio "occhio a rotelle" che sarebbe il bastone bianco che utilizzo per non inciampare, e seguo gli altri.
Arrivati in spiaggia lo richiudo e inizio a camminare. Un momento! Ma questa sabbia non mi si attacca addosso!
Mi metto in costume anche se ho un'avversione indefinibile per il due pezzi, mi sento troppo esposta!
Calmati Francesca, è una vacanza e non devi stare a preoccuparti...
Entro in acqua con le ciabatte visto che ci sono i sassi, ma è scomodo, quindi ho deciso che la prossima volta ne farò a meno, anche se camminare sui sassi sarà di sicuro doloroso.
Intanto mi rilasso e mi godo l'acqua... gelata!
Sono silenziosa perché non saprei cosa dire adesso, ma tutti mi chiedono: "Stai bene?"
"Sì, sto bene, ma il fatto è che il primo giorno mi sento sempre un po'... scombussolata!"
Usciamo dall'acqua e ci sediamo sui lettini a fare due chiacchiere, poi torniamo alle casette per fare la doccia e ci riuniamo nella mia casetta per la cena.
Mi metto seduta su di una sedia di plastica, ma ho paura di ritrovarmi seduta a terra!
Un attimo... ma sto scendendo!
Ma che diamine, cominciamo bene!
Mi aggrappo al tavolo per non cadere e cerco di alzarmi.
"Sono tanto pesante?" chiedo imbarazzata.
"No tesoro, hai preso una sedia mezza sciolta!"
Le parole di mia cugina mi danno sollievo.
"Oggi è la giornata delle cadute!" dico avendo sentito dire che anche Linda è caduta.
La cena è abbastanza allegra e io mi sento tranquilla e sono felice di essere qui.
All'improvviso una voce sconosciuta mi fa voltare.
Credo sia uno dei ragazzi dell'animazione, ma non so se sia quello di stamattina.
Lui fa un giro per salutarci e quano arriva a me Linda, conoscendo la mia timidezza, mi salva dal dire come mi chiamo.
"Quella è mia cugina, si chiama Francesca." gli dice.
Lui mi prende la mano e la stringe. Oh mio Dio, perché questo contatto mi piace?
"Lieto di conoscerti Francesca! Io mi chiamO Daniel" mi dice stringendo la mia mano.
"Piacere!" dico disinvolta, sorridendogli.
Aspetta un attimo... io ho appena detto di essere stata... DISINVOLTA?
Sì, l'hai detto!
Ma tu sei sempre in mezzo(
Okay, okay, ho capito, me ne vado!
Ecco, brava!
Lui non sembra stupito da quello che vede, sono sicura che mi stia guardando, ma questo sguardo è dolce, lo immagino dal modo in cui mi ha stretto la mano.
"Credete di poterci raggiungere(" ci chiede.
"Credo di sì" risponde Linda.
"Okay, allora se tutto va bene ci vediamo più tardi. Ciao Francesca!"
"Ciao" dico con un sorriso che in pratica mi divide il viso in due.
Contieniti Francesca, ti stai facendo dei film mentali su una persona che neanche conosci.
Ammetto che stavolta la mia voce interiore ha ragione.
Alle 21:30 è il turno dei bambini di divertirsi, poi toccherà a noi.
"Per favore, cerchiamo di non fare tardi la prima sera!" scherzo.
"Tranquilla, siamo quasi pronti!" dice Michela.
Infatti in poco tempo andiamo all'anfiteatro dove ci sono sia il cabaret che le presentazioni del programma e dei ragazzi.
Dopo questo viene quella che io definisco la parte più difficile: i balli di gruppo!
È proprio allora che lui mi si avvicina.
"Ti sei divertita?" mi chiede.
"Sì, molto" rispondo sincera.
"Mi fa piacere. Senti, hai voglia di ballare?"
Ahi ahi ahi, la domanda che più temevo è arrivata!
"Io... io n-non sono capace e poi... m-mi vergogno."
PERCHÉ STO BALBETTANDO?
"Tranquilla, se non te la senti non farlo, il mio compito non è costringerti a fare quello che non vuoi" mi tranquillizza prendendomi il polso e iniziando a tracciarvi dei cerchietti con le dita.
"Se vuoi ti accompagno dagli altri" mi dice.
Infatti sono rimasta indietro e gli altri si sono spostati: chi è andato in pista, chi si è seduto sui divanetti... almeno da quello che mi dice Daniel.
"Siamo arrivati a destinazione" mi dice.
Linda mi vede e mi corre inconntro.
"Che fine avevi fatto Francy?"
"Mi ero persa!"
"Grazie per averla portata qui Daniel" dice Linda.
"Figurati, è stato un piacere! Ora però devo andare perché è quasi ora di chiudere tutto! Ciao Francy!"
Mi piace un sacco sentire il mio nome pronunciato da lui!
Mi piace tanto la sua voce profonda e allo stesso tempo dolce, mi piace il contatto con lui quando c'è. Ma che mi prende?
Spazio Autrice
Ciao a tutti! Spero che questo capitolo sia migliore del precedente e che la storia si faccia un po' più interessante.
Vorrei dire alcune cose:
1: la mia mancanza di nervo ottico è vera e in passato mi offendevo a leggere o sentire cose a riguardo, quindi se qualcuno che è nella mia stessa situazione dovesse leggere questa storia... giuro che non voglio offendere nessuno, è semplicemente uno sfogo;
2: c'è una storia che vorrei consigliarvi perché leggerla mi ha spinto a scrivere questa. Si chiama: "Una settimana in villaggio" e credetemi, vale la pena di leggerla;
3: riguardo all'accento sulla frase in spagnolo so che non si mette l'accento grave, ma sinceramente non avevo voglia di selezionare la tastiera spagnola;
4: a proposito di spagnolo: ho sostituito la canzone: "Buon viaggio" di Cesare Cremonini con: "Y la vida" della serie Flor perché mi è sembrata più adatta al primo incontro tra Francesca e Daniel.
Beh, ora scappo.
Un abbraccio!
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