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198: Ritorno a casa

Francesca's Pov
Anche per noi è il giorno di tornare a casa.
Questa vacanza è stata intensa, elettrizzante e divertente, ma, come tutte le cose belle, ha un inizio ed una fine.
E tu ne hai già avuta parecchia di esperienza in questo campo.
Oh, ma insomma!
Che c'è? Dico solo la verità! O forse hai dimenticato come ti sentivi mentre stavi andando via dal residence in cui eri stata tanto felice due anni fa, Francesca?
Ma anche di prima mattina devi essere così fastidiosa, eh?
Scusa, volevo farti ricordare i bei momenti!
Se avessi voluto farmi ricordare i bei momenti saresti andata un po' più indietro del giorno della partenza, o mi sbaglio?
Ah, sei insopportabile!
Senti chi parla! Ora lasciami in pace che se non sto attenta rischio di finire su qualche binario!
Mi dirigo verso le mie compagne e sento la mano morbida di Ginevra posarsi sul mio braccio ed aiutarmi a salire sul treno.
Andiamo a metterci ai nostri posti e io resto assorta nell'ascoltare i discorsi delle altre, contente di ritornare, ma con un entusiasmo minore, con toni più spenti rispetto all'andata. Quella che sta peggio è Asia, perché la sento tormentarsi con forza le mani, che probabilmente ha nascosto sotto il tavolino per non farlo vedere alle altre ragazze. Io mi alzo dal mio posto e, barcollando, le vado vicino e le fermo i polsi.
"Hai paura di rivedere tua sorella?" chiedo sottovoce, in modo che mi senta solo lei.
Dato che la mia testa è incollata alla sua, fortunatamente con le labbra spostate verso l'orecchio altrimenti per via di un ricordo il mio cuore avrebbe fatto scintille, la sento annuire.
"Lo sai, se hai bisogno puoi sempre dirmelo."
Lei mi sussurra un: "Grazie" e io le sorrido.
Torno al mio posto e ripenso a quello che è successo ieri.
Asia era atterrita dalla chiamata di sua sorella, e non senza ragione... da quello che mi è sembrato di capire Natasha è un osso duro.
Il tempo passa lentamente, ma alla fine arriviamo. Ognuna di noi viene riportata a casa dal rispettivo ragazzo.
Io e Daniel ci stiamo dirigendo verso casa mia quando sento due voci discutere: una è quella di Ernesto, l'altra mi suona familiare, ma non ricordo dove l'ho sentita. Ci penso un po' e ricordo la conversazione tra Natasha ed Asia.
"T-tuo fratello e... la sorella di Asia." dico in un sussurro.
"Te la senti di venire con me?"
Annuisco debolmente e lo seguo. Raggiungiamo in poco tempo i due e il mio angelo dice: "Non ti sei stancata di creare scompiglio, carina?"
"Che c'è? Ernesto, non sai difenderti da solo? Ti ci vuole tuo fratello accompagnato da una cieca?"
So che Ernesto sta per scattare, ma lo blocco.
"Ernesto, tranquillo" dico prendendogli le mani, "va tutto bene. Tu vai da Melissa, hai bisogno di lei e lei ne ha di te."
"Non azzardarti ad insultare mia cognata!" la minaccia Ernesto.
"Ma non mi ha insultata, ha solo espresso una mia caratteristica!"
Sento la ragazza fregarsi le mani, come se fosse davvero furiosa.
"Perché non te ne vai invece di farti venire le crisi isteriche in pubblico?" le chiede Daniel e lei, per l'appunto, se ne va.
Ernesto è ancora immobile.
Stringe forte le mie mani e mi preoccupo quando sento che dalla sua gola fuoriesce uä verso strozzato.
"Su, vieni qui" gli dico attirandolo a me. Credo che suo fratello sia alle sue spalle e lo sta stringendo a sé, come faccio io.
"Avanti Bro, calmati. Non ti farai sconfiggere da una ragazzina viziata?"
"No Dan, ma ho paura per Melissa!"
"Melissa non è una ragazza tanto facile da buttare giù" gli dico, "io le ho parlato, mi ha detto che per starti dietro è andata contro la tua volontà..."
"È vero, ma..."
Nessuno dei due dice nulla quando lui si ferma, bloccato dai singhiozzi. Continuiamo solo ad abbracciarlo. Povero: sembra un cucciolo spaesato!
"Io credo in lei e in te, Ernesto. Molto spesso le coppie traggono la forza dalla loro unione e tu e Melissa siete molto uniti" gli dico.
"Grazie ragazzi!" dice Ernesto. "Terrò presente tutto questo!"
"Ecco! Questo significa essere forti" gli dice il fratello dandogli un colpetto affettuoso sulla spalla.
"Grazie, Bro!"
Ci separiamo: Ernesto va da una parte ed io e Daniel da quella opposta.
"Hai retto bene alle parole di Natasha, ma hai qualcosa." dice lui portandomi in quello che credo sia un parco e facendomi sedere su una panchina.
"No, niente..."
"Francy, girati da questa parte, ti prego" mi dice prendendomi delicatamente il viso. Io all'inizio mi agito, poi noto che lui non sta facendo niente e mi decido a voltarmi. Mi fanno male gli occhi per quanto sto trattenendo le lacrime. Lui mi accarezza una guancia, contratta per lo sforzo e, poco alla volta, il mio viso si rilassa e piango.
"Non puoi stare così, e lo sai, Francesca. Se vuoi dirmi qualcosa fallo!"
"Non posso dire di aver notato qualche atteggiamento strano da parte tua, perché non è vero, e anche se fosse sarebbe dovuto al fatto che quella ragazza ha fatto soffrire molto tuo fratello, ma io ho paura di perderti. Ho paura che lei si metta in testa qualche strana idea... e se un giorno tu dovessi volerle bene nel modo in cui ne vuoi a me io non avrei il coraggio di fare niente, perché sono solo una vigliacca!"
"Ma la smetti?"
Non è arrabbiato, sta sorridendo mentre lo dice.
"Prima di tutto il bene che voglio a te non si può copiare e per questo motivo sul punto con cui hai concluso puoi stare assolutamente tranquilla. Secondo: tu non sei una vigliacca. La tua non è una mancanza di coraggio, ma una mancanza di cattiveria. Tu sei troppo onesta, come Melania di Via col Vento. Mi piace il tuo modo di essere gelosa, perché non sei aggressiva! Sei sempre dolcissima!"
Ahi ahi ahi, si comincia con i complimenti! Francesca, stai calma, stai calma! Respira!
"Come va? Stai meglio?" chiede lui dolcemente.
"Molto meglio!"
"Meno male, perché hai un sorriso bellissimo!"
"Mi sono mancate le tue parole gentili!"
"Vere, casomai" mi dice lui, "non è che io le cose che dico le metto a caso, e lo sai bene!"
"S-sì... lo so" balbetto sentendo le guance bruciare.
Lui mi sorride.
"Sei sempre la solita, tesoro!"
"Per... per le guance?" chiedo.
"Precisamente."
"Se vuoi saperlo, non so neanche come hai fatto, ma riesci sempre a farmi stare meglio" gli dico sinceramente. Lui mi sorride.
"Sei fatta così, lo so" mi dice dolcemente.
Mi prende per mano e mi riporta a casa.
Quando mia madre mi raggiunge e mi abbraccia io ritrovo la sicurezza delle pareti domestiche. Le sorrido e, passo passo, le racconto tutto quello che io e le altre ragazze abbiamo fatto a Verona.
"Avresti dovuto vederla la sera del concerto!" le dice Daniel.
"Tu eri là?" s'incuriosisce mia madre.
"No, ma conosco la cantante, mi ha mandato una ripresa, però è meglio che te la faccia vedere Francy quando sarà pronta."
"E come faccio, scusa?" chiedo.
"Te la mando, non ci vuole che qualche secondo, tranquilla."
Detto fatto: mi manda il video e io lo ringrazio.
"Ora è meglio che vada! ciao piccola" mi dice dandomi un bacio sulla guancia. "Ciao Angelica!" aggiunge per poi salutare mia madre allo stesso modo. Di lui, fortunatamente, mio padre non è geloso... o almeno così sembra!
"Ciao" gli dice mia madre con un sorriso.
Quando io e mia madre restiamo sole lei mi dice: "Ti vedo raggiante, amore mio! Dipende solo dal viaggio?"
"No, non dipende soltanto da quello" dico sorridendo, "il fatto è che prima abbiamo incontrato una ragazza che ha reso la vita piuttosto complicata ad Ernesto e tanto io quanto il mio an..."
Mi metto una mano sulla bocca appena mi rendo conto di quello che sto dicendo.
"Ho capito, vai avanti" mi dice lei.
"Ecco, l'abbiamo difeso e... la ragazza mi ha "insultata", secondo lei, ma io ho avuto paura che... che lei potesse allontanarmi da lui.. lui si è accorto del fatto che stavo male e mi ha chiesto il motivo... io gliel'ho detto e lui... lui non si è arrabbiato, mi ha parlato con dolcezza e mi ha fatta sentire meglio."
"Gelosa?" mi chiede la mamma.
"Già. Mi sento anche in colpa, però..."
"Ma tu gli hai gridato contro o hai detto parole dure?"
"No... sono scoppiata in lacrime e gli ho detto che di lui mi fidavo, ma avevo molta paura che lui... che lui potesse allontanarsi da me per lei. In quel caso non avrei fatto nulla... sarebbe stata una cattiveria bella e buona da parte mia!"
"Una gelosia singolare." dice mia madre. "Tu non ce l'avevi con lui, ma hai avuto paura di quella ragazza."
"Sì, perché lei ha ferito molto sua sorella..."
"A maggior ragione lui non ti perderebbe per lei, e se si allontanasse lo farebbe solo ed esclusivamente per proteggerti, ma questa è solo un'ipotesi. Si vede che stai crescendo."
"Perché?"
"Perché hai scoperto una forma d'amore speciale, sei andata in viaggio da sola per due volte di seguito e ti stai scontrando con le avversità della vita."
"Spero di non dovermi scontrare anche con quella ragazza." dico.
"Se accadesse io so che tu avrai la forza di risponderle a tono, piccola!"
Lo spero tanto.

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