196: La Sera dell'Amore
Francesca's Pov
Torniamo a casa verso le cinque poiché Leo ha detto che verrà a prendere Sofi alle sette in punto e le ragazze che ne capiscono vogliono prepararla a dovere. Io mi occupo più che altro di prepararla psicologicamente, perché le mie amiche dicono che ci so fare con queste cose.
Quando Sofia è finalmente pronta fisicamente noto che non fa altro che andare avanti e indietro per il salotto e mi domando come diavolo sia possibile considerando che indossa un paio di tacchi alti.
Anzi, credo che per me definirli alti sarebbe un eufemismo considerando che anche una sporgenza di due centimetri per me è già troppo.
"Sofi, fermati" dico andandole vicino e prendendole entrambe le mani, ghiacciate al tocco. "Ora ascoltami: okay che è un appuntamento con il ragazzo che ti fa star bene, ma se vuoi un consiglio sii te stessa sempre."
"Sei un tesoro" mi dice Sofia.
Hai sentito? Ha detto: "Un tesoro"! Come la metti adesso?
Per caso vuoi che ti mandi di nuovo al diavolo o ci vai da sola, coscienza?
Una scampanellata interrompe i miei pensieri. Sofia fa uno scatto, ma io la blocco.
"Se vuoi aprire la porta va bene, ma non ti sbilanciare assolutamente in avanti, altrimenti andrai ad aprire con la faccia!"
Lei respira lentamente, poi apre la porta ed entra un Leo incantato.
"Cavolo... S-Sofia... tu sei già bella di tuo, poi con quel vestito stai d'incanto!"
Sofia trema ed io la sostengo.
"Leo... per ora tienile la mano perché è troppo emozionata per stare in piedi."
"Grazie Francesca, lo terrò presente!"
I due escono ed io chiudo la porta. Leo mi sembra una bella persona, già dal timbro della sua voce... e sembra che abbia sciolto anche il ghiaccio che Sofia aveva usato per avvolgere il suo cuore e proteggerlo dagli uomini.
"Fra, aspetta!"
Asia fa un'apparizione alle mie spalle, stile Giorgio, per intenderci, ed io sussulto.
"Oh, scusa." mi dice sottovoce.
"Tranquilla. Dimmi: cosa ti serve?"
"Vorrei uscire con Carlotta. Sperando che lei accetti..."
"Proponiglielo, sarà contenta."
"Speriamo" dice Asia con un timido sorriso.
Ricambio il gesto e la lascio passare.
Sento un'altra scampanellata, vado ad aprire ed entra Thomas: l'esperto di tecnologia dei TeenDays, seguito a ruota da Simone, Salvatore, Giorgio, Franco, Calum, Nicolas, Alessandro, Davide e qualcun'altro che però non ha ancora detto una parola. Perché allora il mio cuore è impazzito?
Ognuno dei ragazzi che ho nominato prima va verso il salotto. Io resto sulla porta come una stupida e sento il ragazzo silenzioso prendermi una mano. Cavolo... se è vero quello che penso non posso crederci! Sento che la mia parte istintiva prende il controllo del mio corpo e, senza dire una parola, mi volto verso di lui e lo abbraccio.
"Per caso sei..." sussurro tremando. Sono ancora incredula.
"Sì Francy, sono la stessa persona che tu chiami: "Il mio angelo"." mi risponde lui.
Varie coppie escono di casa e alla fine ci lasciano soli.
"Che ci fai qui?" gli chiedo con un sorriso.
"Mi ha colpito il messaggio che mi hai scritto" risponde. "Non so, forse il fatto che per me è la stessa cosa mi ha spinto a venire. Anche agli altri mancavate, mentre Thomas si è preso una bella cotta per Denise. Pensa che è stata un'idea comune a tutti... specie a Nico, che ha molta paura di perdere Giada."
"Come? Perché? Insomma, lei desidera vederlo e..."
"È proprio questo il punto: lui ha paura di essere visto da lei, di non piacerle."
"Ah, perché una ragazza, che poi in realtà ci vedeva benissimo, lo ha ingannato e piantato quando ha..." sussurro.
"Ecco, brava!"
"Sapessi invece con che voce commossa Giada ci ha svelato il suo desiderio di vederlo!"
Lui mi sorride.
"Denise sapeva che saremmo venuti tutti, ha organizzato tutto lei... ma non sapeva che qualcuno sarebbe venuto a prenderla!"
Stavolta sono io a sorridere.
"Ora però vorrei farti ascoltare una cosa. Ti dico questo perché è prettamente da ascoltare." specifica.
Andiamo a sederci in una stanza della soffitta particolarmente tenuta bene e lui fa partire un brano che ho anch'io: "Il mondo insieme a te" di Max Pezzali. Ascolto ogni singola parola e più l'ascolto più non riesco a credere che lui me la stia dedicando, perché avrei dovuto essere io a dedicargliela date le cose che mi ha aiutata a fare. Un esempio lampante è la Caccia al Tesoro che mi fece fare quando tornai da Palermo, dopo la visita dallo specialista che mi ha salvato l'occhio. È stato l'unico ad organizzarla in modo che potessi farla anch'io. Una lacrima mi riga la guancia, ma l'asciugo subito, perché mi compare anche un sorriso enorme sul viso.
"Sai... forse avrei dovuto dedicartela io."
"Perché, Fra?"
"Perché... ecco, io non sapevo di essere riuscita a fare tutto questo... però tu l'hai fatto per me..."
"A questo punto mettiamola in un altro modo: io l'ho fatto per te, secondo quello che mi stai decendo, e tu l'hai fatto per me, quindi ce la siamo dedicata a vicenda! Che ne dici?"
"Ci sto!"
"Sai, ho visto la tua performance con i ragazzi." mi dice.
"I TeenDays?"
"Precisamente."
"Come hai fatto a..." sussurro, poi mi blocco.
"Conosco Isabel, me l'ha mandata lei" mi risponde lui. "Eri bellissima e sei stata davvero grande!"
"Anche quella era per te" ammetto.
Credo che ora lui abbia una faccia a dir poco sconvolta, anche se non riesco a capire perché. In fondo ho soltanto detto la verità: quel brano era per lui, per quello che mi ha dato.
"Questo è perché non sai fare complimenti, vero?"
"Ho scoperto che riesco a combinare qualcosa solo quando canto..."
"È un bel modo per sfogarti" mi dice. "Ma quello l'avevo già capito..."
"Quando?"
"Quando c'è stato il Festival di Sanremo. Non ci hai messo molto ad imparare alcuni brani, tipo quello di Francesca Michielin..."
"Ecco, vedi, il fatto è che io a quello che ascolto do un'interpretazione personale..."
"E con quello cos'hai pensato, piccola?"
"Ho pensato che essendo tutti diversi siamo di riflesso tutti uguali... o meglio: è il nostro essere diversi a renderci uguali, quindi... non c'è nessun grado di separazione..."
"Vedi perché sei bellissima?"
Io? E perché, tu cosa sei?
MA PERCHÉ NON GLIELO DICI, SCEMA?
DIGLIELO TU!
PERCHÉ MI TIRI SEMPRE IN BALLO?
Improvvisamente mi rendo conto del fatto che siamo vicini... molto vicini. Lui mette una mano dietro la mia spalla destra e la sposta verso il centro, nel punto attraverso il quale si può sentire il cuore. È come se cercassimo un contatto un po' più stretto di quello che abbiamo avuto da quando ci conosciamo... un contatto troppo stretto, che mi mette tensione.
Nessuno dei due sta facendo nulla, ma questa volta il contatto ravvicinato tra di noi ha qualcosa di diverso e questo basta per darmi l'"allarme". Sento una sorta di "mani fantasma" sul viso ed ho molta paura. È come se il tizio che voleva baciarmi mi stesse stringendo il mento per tenere il mio viso voltato nella sua direzione.
Il mio angelo, senza che io dica niente, si stacca da me e dice: "Non voglio farti del male, piccola!"
"Lo so..." sussurro.
Lui mi prende delicatamente la mano e mi porta sulla terrazza.
"Vorrei darti un bacio, ma ho paura che la cosa possa innervosirti..."
"Non tenermi fermo il viso... ti prego" dico.
"La vuoi sapere una cosa? Anche per me... è tutto nuovo."
"Cosa è nuovo?"
"Scoprire certe cose ad occhi chiusi... perché se e quando ci scioglieremo entrambi io desidero che tu non abbia niente da perdere... e per questo chiuderò gli occhi insieme a te. Tu mi guiderai nel tuo mondo, io in parte di un mondo che è un po' di tutti e insieme ne creeremo uno tutto nostro..."
Non so bene perché, ma questo mi rende felice. Vuol dire che se accadrà qualcosa che vada oltre un bacio la scopriremo insieme, impareremo insieme una parte dell'amore. O meglio: io scoprirò l'amore fisico e lui scoprirà l'amore ad occhi chiusi.
Lui, con un dito, traccia dei ghirigori sulla mia guancia destra e, senza trattenermi minimamente, fa scontrare le nostre labbra. Io mi aggrappo a lui per non cadere, per quello che posso dato che, a livello di statura, rispetto a lui sono una nana, dettaglio ormai risaputo.
"Sai, dopo quel giorno..." dice prendendomi le mani, ed io capisco di quale giorno parla, "ho avuto paura che smettessi di fidarti di me."
"Perché?" chiedo sorpresa.
"Non lo so. Forse perché faccio parte di quello che si dice: "L'altro sesso" e dopo quello che ti è successo avresti potuto smettere di fidarti."
"Non di te, perché quello stesso giorno mi hai salvato la vita." gli dico.
"Sai, ho un'altra sorpresa per te, solo che non è qui in casa." mi dice. "Vuoi vederla?"
"Magari!" esclamo felice e usciamo di casa.
Entriamo in un negozio nel quale c'è un giovane commesso con accento spagnolo.
"Hermano!" dice rivolgendosi al ragazzo che mi sta ancora tenendo la mano.
"Carlos, esta es la chica de la que te hablé ayer!" ["Carlos, questa è la ragazza di cui ti ho parlato ieri!"] gli dice lui sorridendo.
"Estas cosas son para ti, chica!" ["Queste cose sono per te!"] dice il ragazzo che sembra si chiami Carlos.
Dentro la busta ci sono modellini di quadri e torri con i nomi scritti in Braille e delle brevi ed efficaci descrizioni, sempre in Braille.
"Gracias! Pero... la cuenta?" ["Grazie, ma... il conto?"]
"Nada! Es un regalo para una chica maravillosa!" ["Niente! È un regalo per una ragazza meravigliosa!"]
BUM! Guance rosse, venite a me!
Ringrazio apertamente Carlos e subito dopo usciamo.
"Come hai fatto ad avere queste cose?" chiedo, sentendomi al settimo cielo.
"Ricordi il padre di Crystal, vero?"
"Sebastián... sì, lo ricordo."
"Lui è di Siviglia e il fratello Carlos ha dei modellini di quello che andrai a vedere quando andrai là. Lui lavora qui e me li ha messi da parte."
"E le descrizioni? I nomi dei monumenti?"
"Sono fatti apposta. Lui un po' di tempo fa lavorava alla Once."
La Once sarebbe il nome dell'Uniene ciechi spagnola.
Quando capisco perché ha fatto questo, senza pensarci due volte, lo abbraccio forte.
"Ti ringrazio!"
"Questo ed altro per la mia principessa" mi dice lui con un sorriso affettuoso.
Ci sciogliamo in un dolcissimo bacio e nella mia testa si ripete ancora la frase della canzone che abbiamo ascoltato prima: "Com'è grande il mondo insieme a te... è come rinascere e vedere, finalmente, che rischiavo di perdere mille miliardi e più di cose, se tu non mi avessi fatto il dono di dividerle con me..." Penso a questa frase, perché lui è stato ed è la mia luce nel buio, la mia rinascita, il mio miglior accompagnatore per le numerose e altrettanto tortuose strade di questo mondo.
Carlotta's Pov
Io ed Asia andiamo su una terrazza dalla quale si vede il panorama. Io lo osservo e mi sento piccola davanti alla visione del Cielo infinito.
L'Infinito, come quello che vedeva Leopardi immaginando quello che la collina copriva.
"La grandezza del mondo!" esclama Asia. "Ci sono tante cose da scoprire, vero?"
"D'accordo, ma come posso fare? Ricordi quello che hanno detto quei ragazzi il giorno in cui siamo arrivate?"
"Lo ricordo, ma non m'interessa minimamente. E poi tu puoi fare sutto quello che vuoi, basta che trovi un metodo. Se necessario ti farai aiutare, altrimenti farai da sola, okay?"
"Ma io odio chiedere aiuto!"
"Non essere così orgogliosa, Carlotta! In questo modo non otterrai nulla!"
"Però..."
"Adesso ti dirò anche un'altra cosa. Mia sorella, quella di cui ho parlato durante il gioco: "I'm dreaming", mi ha insultata pesantemente dal giorno in cui ho rivelato a lei e a mia madre che mi piacciono le ragazze. Io sono andata dallo psicologo. Mi vergognavo, credevo che gli psicologi si occupassero solo dei pazzi e non ne parlavo con nessuno. Ci sono andata fino ad un paio d'anni fa e una volta mi sono sfogata con Francesca e Denise. Loro mi hanno capita, rassicurata, ed io ho capito l'importanza dell'amicizia. Da quando mia sorella mi ha insultata, fino a non molto tempo fa, piangevo continuamente ricordando le sue parole, ma grazie a mia madre, allo psicologo e alle mie amiche... ne sono uscita."
"Ma io non sono tanto forte, il mondo non mi è mai piaciuto..."
"Carlotta, il mondo è bello... ma lo è ancora di più quando lo si guarda e vive insieme a coloro che ami."
E detto questo fa partire il brano: "Il mondo insieme a te" di Max Pezzali. Ascolto quelle parole una per una e finalmente mi convinco del fatto che Asia ha ragione, che il mondo è migliore se lo si guarda insieme alle persone amate.
Mi sistemo meglio sulla sedia a rotelle e allungo le braccia verso Asia. Afferro il suo viso e sento le sue morbidissime guance sotto le dita. Penso al modo in cui vede Francesca, chiudo gli occhi e tocco il viso di Asia. Lo sfioro piano e con delicatezza, poi l'attiro verso di me e faccio scontrare le notrre labbra. Asia trema, è terrorizzata, forse perché in fondo questa è la prima volta che bacia qualcuno. Sento i suoi morbidi ricci solleticarmi il viso, ma non li sposto. Voglio sentirli, perché sono morbidi. Voglio sentire lei, perché è piccola e dolce.
Ci baciamo sulle note di quel brano, tra i brividi di Asia e le mie carezze sulla sua pelle candida.
Apro gli occhi e vedo che molte persone ci osservano, alcune con tenerezza, altre ci guardano in cagnesco, ma non m'importa. Ora voglio soltanto stringerla, guardare i suoi spettacolari occhi verdi, giocare con i suoi capelli e con le sue morbide labbra. Mi sento la ragazza più felice del mondo in questo momento e non so come farei se non fosse per quella piccoletta.
"Ti amo, stupida orgogliosa rompiscatole!" mi dice Asia quando ci stacchiamo per riprendere fiato, poi riprende a baciarmi. Questi dovrebbero essere insulti, ma io non sono affatto offesa.
"Ti amo anch'io, scricciolo dalla lingua biforcuta!" dico accarezzando le sue guance rosse, forse dall'imbarazzo. Non c'è cosa più bella di questo momento, almeno per me, davvero.
Denise's Pov
Thomas è un ragazzo davvero simpatico, che fa lo stupido, ma è anche molto maturo e intelligente. Sono nella sua camera d'albergo ed ora lui mi ha detto che vuole farmi vedere un trucchetto con il computer. O meglio: che vuole farmelo sentire.
Mi ha anche bendato gli occhi!
O, per dirla meglio, io ho provato a tenere la benda, ma un senso d'agitazione mi pervade completamente dopo poco tempo.
"Thomas, toglimela, ti prego" gli dico.
"Denise, che ti prende?"
"Mi sento male. Ti prego, toglimi la benda!" ripeto.
Lui corre verso di me e mi slaccia velocemente la benda, facendomi alzare la testa per farmi respirare meglio.
"Okay, è meglio che io non provi più a chiuderti gli occhi in questo modo!" mi dice, facendomi tirare un sospiro di sollievo. Perché non gli ho spiegato che l'idea di essere bendata m'innervosisce? Cioè, quando è semplice buio ho un po' paura, ma riesco a sopportarla, mentre la benda mi fa sentire obbligata a stare al buio ed io odio le costrizioni, come Francesca.
Quando mi sono calmata del tutto Thomas va di nuovo al computer e premendo dei tasti mi suona: "Il mondo insieme a te" di Max Pezzali, come se stesse suonando il pianoforte. Resto sorpresa.
"Sei un mago!" esclamo ridendo.
"No, diciamo solo che ne capisco" mi dice lui.
"Io non sono un tipo particolarmente romantico, ma questa mi piace" dico, "anche perché parla di ostacoli superati!"
"Allora adesso ti farò ridere!"
Inizia a premere i tasti a caso e ne esce un suono che di piacevole non ha un granché.
"Thomas, mi farai diventare sorda, fermati!"
Lui si ferma, certo, ma mi si butta addosso ed inizia a farmi il solletico. Maledizione, mi sto sentendo veramente male!
"T-Tho-ma-a-s, smet-ti-la-a!" balbetto cercando di liberarmi dalla sua morsa.
"Non finché non ti scuserai!" mi dice lui.
Io riesco a fargli sciogliere la presa dal mio corpo, solo che finiamo entrambi sul pavimento e oltre al freddo pavimento sento anche qualcos'altro entrare in contatto con la mia pelle: qualcosa di caldo e morbido, ovvero le labbra di Thomas. Oddio, che mi succede?
Tremo e sento che il mio cuore sta impazzendo!
Circondo il corpo di Thomas con un braccio, poggio la mano destra dietro le sue spalle e sento che il suo cuore batte alla stessa velocità del mio. È assurdo!
Eppure non voglio che il tempo continui a scorrere: fosse per me lo farei fermare qui, in questo istante.
Perché non voglio che Thomas si stacchi subito dalle mie labbra? Perché?
Dopo un po' siamo costretti a dividerci, per riprendere fiato, e Thomas dice: "Meno male che non sei romantica, piccolo Panda!"
"Thomas, non ti azzardare a chiamarmi ancora in quel modo!" dico intenzionata a vendicarmi del suo solletico.
"Piccolo Panda! Piccolo Panda!" ripete Thomas e, a quel punto, io gli salto addosso e inizio a fargli il solletico.
"D-Denise, per favore, basta!"
"No, finché non ti scuserai..."
Inizio a parlare, ma non finisco la frase perché Thomas fa scontrare di nuovo le nostre labbra, anche se stavolta ci mette più forza.
Non ho la forza di dirgli di staccarsi da me.
O, forse, non ne ho voglia.
"Anche tu sei romantica, Denise... solo che hai un romanticismo tutto tuo." dice lui sorridendo contro la mia bocca.
"Anche tu" gli dico di rimando.
Sarah's Pov
"Ehi, Max! Come ti senti?"
Sono distesa accanto a Max, che ha qualche linea di febbre.
Evidentemente ha preso freddo mentre tornavamo in hotel.
"Tranquilla Sarah, va molto meglio, adesso" dice mettendosi a sedere ed afferrandomi le mani. "È solo che mi spiace che per colpa mia le coppie nella band siano vietate, sai?"
"Perché?"
"Beh, perché... perché da quando ci siamo conosciuti tu mi hai sempre aiutato e mi hai fatto innamorare della tua dolcezza."
"Max, fermati!"
Lui si è inclinato in avanti, ma io non posso permettere che lo caccino dalla band... non voglio!
"Sai, per stare relativamente tranquilli ognuno di noi si dovrebbe innamorare di una ragazza o un ragazzo esterni alla band, come è successo a Leo e Thomas."
"Ti prego... soltanto un bacio, Sarah." mi dice Max.
"M-ma..." provo a ribattere, ma anch'io vorrei dargli un bacio.
"Ti giuro che dopo non ti darò più fastidio."
"Ma tu non mi dai fastidio..."
Cedo. Nemmeno io so quello che sto facendo, ma non m'interessa affatto, voglio continuare a stringerlo a me.
Voglio continuare ad amarlo. Sempre!
Voglio vivere la vita insieme a lui, voglio imparare da lui, voglio insegnargli qualcosa... se ho qualcosa da insegnargli... però non posso!
Mi farò bastare questo bacio, ne conserverò il ricordo e andrò avanti in questo modo. Un bel ricordo, in alcune occasioni, è quel qualcosa in più che ti permette di andare avanti, di fare qualcosa che ti piace, ma al contempo ti fa paura, di conoscerti meglio attraverso delle esperienze, di stare meglio quando dovresti stare malissimo.
Sarà questo il mio amore per lui: il ricordo che mi farà andare avanti.
Sembra un paradosso, a volte succede.
Vado in terrazza, mi metto in un angolo e scoppio improvvisamente a piangere, poi però vedo Isabel che sta facendo lo stesso mentre cammina per la terrazza.
Isabel's Pov
Cammino avanti e indietro per la terrazza dell'hotel. Mi sento dannatamente male. Non posso stare bene come vorrei... non posso dire la verità su me ed Elia... non posso fare nulla, cavolo!
Non sapendo che fare mi metto a piangere, poi vedo una figura girata di spalle, cerco di darmi un contegno e andare verso quella persona. Riconosco i suoi capelli: è Sarah! Quando si volta vedo che anche lei è in lacrime.
"Sarah... che hai?" le chiedo.
"Niente..." mi risponde lei, "e tu, Isabel?"
"Niente." rispondo a mia volta.
Io riesco a calmarmi, ma lei scoppia di nuovo in lacrime e crolla tra le mie braccia. Sta molto male.
"Isabel... non è vero niente!" dice singhiozzando. "Io sto male... sono innamorata di uno dei nostri amici..."
Non me la sento di sgridarla, anche perché per me è lo stesso.
So che lei si aspetta un rimprovero da parte mia, ma con che coraggio potrei farglielo sapendo che io stessa sono innamorata persa di Elia?
"Sarah, a me sta capitando lo stesso... anch'io ti ho mentito dicendo che stavo bene!"
"Chi, Isabel?"
"Elia" rispondo in un sussurro.
"Max." sussurra lei a sua volta mentre cerca di ricacciare indietro le perfide lacrime.
"Lui ricambia?"
La mia domanda, fatta di getto, riceve una risposta affermativa, il racconto del loro bacio furtivo e, per finire, ritorna indietro come un boomerang, perché Sarah mi chiede la stessa cosa. Io le racconto di me e di Elia e lei, tanto complice quanto comprensiva, mi ascolta, senza dire una parola.
Ci abbracciamo più forte, poi le dico: "Mettiamoci d'accordo con Max ed Elia, mettiamo al corrente Thomas e Leo e vediamo che cosa possiamo fare!"
Sarah non sembra convinta.
"Isabel, rischiamo che la band si sciolga e nel caso accadesse non potremo fare nulla, capisci?"
"Se siamo quattro ad essere innamorati tra di noi ne restano fuori soltanto due, no? Non stiamo facendo nulla di male, capisci?"
"Okay, però..."
Sarah si ferma, sembra pensarci sopra, poi, alla fine, dice: "Okay Isabel, proviamoci!"
Io le sorrido e le dico: "Io parlo con Elia, tu prova a parlare con Max!"
"Corro!" dice Sarah, stavolta fiduciosa.
Sopraggiungono improvvisamente Max ed Elia, che a quanto sembra hanno già parlato tra di loro della stessa cosa. Si avvicinano a noi simultaneamente, Elia mi bacia, prendendomi di sorpresa, e Max fa la stessa cosa con Sarah.
Sofia's Pov
Leo mi porta al cinema, nel quale è stato trasmesso un film di un po' di tempo fa che s'intitola: "Amore senza fine". Ho scoperto che lui è il tipo da film romantici, proprio come me.
Ogni tanto mi asciuga qualche lacrima furtiva, se ce n'è bisogno, e quando non piango mi accarezza semplicemente la guancia. Amo il contatto con la sua mano e, per qualche motivo, lo vorrei anche con le sue labbra. Non so da dove prendo il coraggio necessario, ma nella scena in cui i due ragazzi decidono di scappare insieme io mi avvicino a Leo, con le labbra tremanti, e lo bacio. Tremo tutta, ma non m'importa nulla.
"Sofia..." dice sottovoce Leo.
"Se non volevi che facessi questo... ti prego, scusami!"
"No, solo che non avevo abbastanza coraggio da farlo io, sai?" mi risponde lui.
Una volta finito il film Leo mi prende la mano e usciamo dal cinema. Ci fermiamo davanti ad un bar, lo stesso di ieri, e lui mi offre una cioccolata calda bianca. Ci sediamo fuori, perché c'è meno gente... è molto più romantico. Mentre siamo seduti là, a bere ognuno la propria cioccolata tenendoci l'altra mano, parte il brano: "Il mondo insieme a te" di Max Pezzali. Ascolto ogni singola parola e sorrido. Amo quella canzone, soprattutto ora, perché la sento addosso.
"Voglio vedere il mondo con te, Sofia" mi dice Leo con un dolce sorriso.
"Anch'io voglio vedere il mondo insieme a te... voglio perdermi nei tuoi baci e in un tuo abbraccio per poi ritrovarmi insieme a te..."
"Allora ti accontento subito." mi dice lui, avvicinandosi al mio viso e facendo scontrare ancora una volta le nostre labbra. Vorrei restare così, quindi cerco di conservare il più possibile l'ossigeno per continuare a baciare quelle soffici labbra.
Maya's Pov
"Sorellina, c'è una bella sorpresa per te" dice Nicolas.
"Di che si tratta?" chiedo.
"Girati!"
Mi volto di scatto e vedo alle mie spalle l'uomo per il quale ho sofferto di più.
"M-Matias!" balbetto tremando.
"Piccola, posso parlarti?" mi chiede esitante.
Annuisco debolmente.
Nico va via con Giada, io e Matias andiamo in un giardino e ci sediamo su di una panchina.
"Perché sei venuto qui?" gli chiedo tenendomi a debita distanza.
"Volevo chiederti scusa. È passata tanta acqua sotto i ponti... però... ecco... il fatto è che io non riesco a dimenticarti..."
Vorrei tanto fare l'orgogliosa, cosa che mi riesce anche piuttosto bene, ma non ci riesco. Non con lui, perlomeno.
"Nemmeno io ti ho dimenticato!"
Ci ritroviamo a stringerci tra di noi. Io scoppio a piangere tra le sue braccia e lui, continuando ad accarezzarmi i capelli, dice sottovoce una frase che in genere non mi convince, ma che ora mi serve sentirmi dire: "Andrà tutto bene, vedrai..."
"Stringimi forte, ti prego" gli sussurro a mia volta tra le lacrime, mentre lui mi accontenta. Mi abbraccia, come se stesse cercando in ogni modo di proteggermi, se necessario anche da me stessa...
Giada's Pov
"Nico, potresti dirmi come mai sei qui?" chiedo esitante, anche se sono davvero felicissima di rivederlo.
"Principessa... ho bisogno che tu mi faccia una promessa!" dice Nicolas.
"Che promessa?"
"Se vorrai lasciarmi dopo avermi visto dimmelo sinceramente, ti prego" sussurra tra le lacrime.
"Nicolas... non potrei mai lasciare il mio angelo!" dico stringendolo a me. "Io desidero vederti... è anche per questo che aspetto con ansia l'operazione..."
Lui mi stringe, come se avesse paura, ed inizia ad accarezzarmi la schiena.
"Vieni, andiamo in un bel posto." mi dice.
Mi porta su una spiaggia e mi fa arrampicare su di una palafitta, poi distende un telo sul pavimento.
"Nico, che cosa vuoi fare?" gli chiedo.
"Desidero stare un po' con te."
Mi siedo di fronte a lui sul telo e gli afferro le mani.
Lui si sposta, si china verso la mia spalla, cosa che so perché mi tiene la mano, ed inizia a darmi dei delicatissimi baci sul collo. Le sue labbra tremano a contatto con la mia pelle, ma tremo anch'io.
"Non ne so niente di queste cose" gli dico.
"Io qualcosa ne so, ma è poco!"
"Ho paura" dico stringendo forte la sua mano.
"Piccola mia... anch'io, ma ho bisogno di te." mi dice Nico. "So che queste cose ti sono nuove... lo so!"
Avrei preferito lasciarmi andare con lui dopo l'operazione, con o senza vista, ma ora come ora è come se tutto svanisse... non m'importa più di nulla, davvero.
Lascio che lui mi sfiori piano, lascio che il freddo accarezzi completamente la mia pelle, lasciata nuda dai vestiti ammucchiati da qualche parte... lascio che il mio angelo, gracile ma di sicuro più forte di me, mi stringa tra le sue braccia. Lo sento mettersi vicino a me e lascio che il mio corpo si fonda completamente con quello di Nico. Lui è delicato e dolce mentre guida con il suo il mio corpo in quella danza che fino a poco fa mi era sconosciuta. All'inizio verso alcune lacrime, perché ballare in questo modo è sempre doloroso.
Dopo un po', però, seguo il ritmo di Nico, non molto veloce né molto lento.
Mi lascio andare, perché lo amo, e molto.
Ginevra's Pov
"Piccola, ti ricordi del giorno in cui abbiamo ballato insieme, al villaggio?" chiede Giorgio.
"Certo che lo ricordo, ma... perché me lo stai chiedendo?"
"Perché voglio insegnarti un altro ballo." mi risponde lui.
Andiamo all'angolo della strada, perché lui sa che io mi vergogno molto, fa partire una canzone di Max Pezzali e mi cinge i fianchi.
Inizia a farmi muovere a ritmo, mi fa spostare a destra e a sinistra e mi fa muovere piano i fianchi. Sento i brividi percorrermi la schiena al suono delle parole di questa canzone, unito alle mani di Giorgio che stringono forte il mio corpo, ma senza farmi alcun male. Istintivamente appoggio la fronte sulla sua spalla e sento il cuore del mio ragazzo battere forte, molto forte.
"Giorgio... mio Dio, il battito del tuo cuore è la musica più bella che io potessi ascoltare" dico.
"Piccola... la musica più bella non è solo il mio cuore. È il nostro cuore." mi contraddice. "I nostri cuori si sono fusi... se non ci fosse l'uno non ci sarebbe l'altro, capisci?"
"Lo capisco. E ti amo, molto!"
Detto questo, senza pensarci su due volte, mi lascio andare ad un dolce bacio con il ragazzo che amo.
Giulia's Pov
"Salvatore, scusa, ma perché mi hai portata sulla spiaggia?"
"Perché non c'è posto migliore per proporti una cosa che mi sta molto a cuore!"
"Dai! Di che cosa si tratta?"
Salvatore mi copre entrambi gli occhi con la mano destra, mi afferra l'altra e vi infila qualcosa.
"Giulia... vuoi davvero rendere felice un uomo che ti ama?"
"Cosa potrei fare per renderti felice, Salvatore?"
"Ecco... se io ti chiedessi di sposarmi... cosa risponderesti?"
"Che? Dici sul serio?" chiedo.
"Certo!" mi risponde lui. "Ora aspetto la tua risposta."
"Ecco... la mia risposta è... è questa!" rispondo, asciugandomi una lacrima e chinandomi verso di lui per poterlo baciare.
"Voglio vivere l'amore con te!"
Lo abbraccio. Lui mi ricambia e dice: "Amore mio, avevo così tanta voglia e tanto bisogno di abbracciarti... e vorrei vivere l'amore insieme a te."
Ci sdraiamo sul lettino della spiaggia e ci uniamo in un abbraccio. Un abbraccio che si trasforma in un ballo: il ballo dell'amore.
Alice's Pov
Simone mi porta in un locale nel quale si ascolta musica e mi dice: "Sai, volevo parlarti di una cosa, ma mi serve la canzone adatta."
Detto questo si alza, va verso la postazione della consolle e noto che sta sussurrando qualcosa al Dj.
Subito dopo ritorna, si gira di spalle e mi afferra le mani.
"Se non fosse stato per te non sarei mai riuscito ad essere abbastanza forte da sostenere la mia sorellina e il coraggio che hai mi ha insegnato a combattere... ho conosciuto anche il tuo lato fragile, però, ed è per questo che ti amo, piccola!"
"Co-cosa?" balbetto sentendo gli occhi pizzicare.
"Ti amo, Alice!" risponde lui, tremando.
Tremo come lui e sussurro: "E io che desideravo dirti lo stesso! Mi hai battuta sul tempo, Simone!"
Valeria's Pov
Sono insieme a Davide, Gaia e Alessandro. I due si tengono per mano e mentre siamo tutti e quattro a cena fuori, a discorrere del più e del meno, Davide mi coglie di sorpresa baciandomi sulle labbra. Stiamo insieme da un po' di tempo, ma non lo sa nessuno.
"Valeria, credo che almeno a loro dovremmo dirlo... e poi domattina presto abbiamo il treno per il ritorno."
"Allora salutiamoci tutti come si deve appena finiremo qui!" diciamo per poi continuare a discorrere del più e del meno. Alla fine della serata ci scattiamo un selfie, ci salutiamo con dei baci, chi sulla guancia, chi sulle labbra, e andiamo via.
Diana's Pov
"Calum... ho tanto bisogno di confidarti una cosa." gli dico.
"Di che si tratta? Dimmi."
"Ecco, il fatto è che... tutte le notti succede sempre la stessa cosa, faccio sempre lo stesso sogno... sogno l'uomo che mi ha fatta sentire sporca!"
"Perché?" mi chiede.
"Perché penso che nessun uomo potrebbe amarmi, che..."
"Invece l'uomo che ti ama ce l'hai proprio davanti, Lady!"
Detto questo mi coglie di sorpresa, afferrandomi delicatamente il viso e baciandomi molto delicatamente.
"No, Lady, non dire nulla." mi dice appena si stacca per respirare. "Se vuoi che mi allontani, lasciami. Se vuoi che ti baci ancora, stringimi."
Io lo stringo e, incurante di quella parte di frase in cui ha detto: "Non dire nulla", dico contro la sua bocca: "Ti amo anch'io, Cal!"
Serena's Pov
Franco mi porta in un giardinetto rigoglioso, ma non molto frequentato, e si dirige verso un albero piuttosto alto. Guardo in su e vedo che sulla cima dell'albero c'è una casa. Ci arrampichiamo su di esso, poi Franco mi dice: "Ti prego, oggi lascia che ti conosca come vorrei, tesoro.""
Che vuoi dire, Franco?"
Lui accende la torcia del suo cellulare, simulando l'effetto "a lume di candela" e svuota il suo zaino. Ha organizzato una cena romantica!
Come nelle cene dei film questa si conclude con un brindisi seguito da un bacio. Il bacio è più intenso del solito, c'è qualcosa di nuovo. Sfioro con la mano destra il petto scolpito del mio tennista e sento un tamburo suonare la musica dell'amore. Franco mette la testa nell'incavo del mio collo e, respirando lentamente, vi lascia dei baci.
Mi sembra di capire a cosa vuole arrivare e, sinceramente, anch'io desidero conoscerlo bene.
"Franco... io non so nulla..."
"Non devi studiare nessuna materia quando ami, tesoro! Ti basta proprio quello. Amare!"
Ha ragione. Non s'impara ad amare studiando come a scuola, s'impara vivendo, amando, restando sempre se stessi. Ed io lo amo, mentre m'infila un anello al dito. Lo amo, mentre solleva di pochissimo la mia maglietta dopo avermi fatta sdraiare a pancia in giù e mi lascia dei dolci baci un centimetro sotto le spalle. Lo amo, mentre si distende, mi mette una mano sotto la guancia per farmi stare comoda e nasconde il viso tra i miei capelli. Lo amo, mentre, abbracciandomi, sussurra contro di essi: "Lasciati proteggere." Lo amo, quando mi tira su con sé e mi aiuta a liberarmi dei vestiti che ho addosso. Lo amo, quando sono io a liberarlo.
Lo amo quando, mentre i nostri corpi entrano in una sorta di simbiosi, mi viene voglia di sussurrargli un: "Proteggimi."
"Forse non sarei
come sono adesso,
forse non avrei
questa forza addosso,
forse non saprei neanche fare un passo,
forse crollerei... scivolando in basso.
E invece tu sei qui,
e mi hai dato tutto questo.
Invece tu sei qui mi hai rimesso al proprio posto i più piccoli pezzi della mia esistenza, componendoli, dando loro una coerenza.
Com'è bello il mondo insieme a te,
mi sembra impossibile che tutto ciò che vedo c'è da sempre, solo che io non sapevo come fare per guardare ciò che tu mi fai vedere.
Com'è grande il mondo insieme a te.
È come rinascere e vedere, finalmente, che rischiavo di perdere mille miliardi e più di cose,
se nu non mi avessi fatto il dono di dividerle con me.
Forse non avrei
mai trovato un posto,
forse non potrei regalarti un gesto,
forse non saprei neanche cosa è giusto,
forse non sarei neanche più rimasto.
E invece tu sei qui, sei arrivata per restare,
invece tu sei qui, non per prendere o lasciare, ma per rendermi ogni giorno un po' migliore,
insegnandomi la semplicità di amare.
Com'è bello il mondo insieme a te.
Mi sembra impossibile che tutto ciò che vedo c'è da sempre, solo che io non sapevo come fare per guardare ciò che tu mi fai vedere.
Com'è grande il mondo insieme a te!
È come rinascere, vedere, finalmente, che, rischiavo di perdere mille miliardi e più di cose se tu non mi avessi fatto il dono di dividerle con me.
COM'È GRANDE IL MONDO INSIEME A T!
È COME RINASCERE, VEDERE, FINALMENTE, CHE, RISCHIAVO DI PERDERE MILLE MILIARDI E PIÙ DI COSE, SE TU NON MI AVESSI FATTO IL DONO DI DIVIDERLE CON ME!"
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