188: Sorprese [parte 1]
Francesca's Pov
Da un mese a questa parte ogni notte ho un incubo diverso, anche se il tema è sempre lo stesso: il tipo che ha cercato di estorcermi un bacio. Ogni notte piango per questo, mi ritrovo sveglia, mi alzo per non avere altri incubi e puntualmente sto male per tutto il giorno, nonostante la vicinanza dei miei amici, della mia famiglia e del mio ragazzo, che fanno di tutto, e sottolineo DI TUTTO, per farmi stare meglio. Quando sto con loro per un po' riesco a mettere da parte quell'orribile ricordo, ma quando vado a letto non c'è bel ricordo che tenga: lui ricompare sempre nei miei sogni.
Spero soltanto che quello di stanotte in cui quel tipo mi prendeva di peso e mi portava via sia la conclusione degli incubi, che scatti qualcosa dentro di me che possa aiutarmi a stare veramente bene.
Se non dovesse succedere cercherò aiuto... chiederò consiglio a Bruno, il padre di Salvatore, per farmi prescrivere delle gocce che mi facciano dormire, almeno per un po' di tempo... quello necessario a sentirmi meglio.
Sono distesa sul letto quando sento qualcuno accarezzarmi il viso e non ci metto moltissimo a capire chi è.
"Alberto!" dico alzandomi per abbracciarlo.
"Francesca!" mi saluta a sua volta, stringendomi a sé. "Ho saputo quello che ti è successo... come ti senti?"
"Avresti una domanda di riserva?" chiedo esitante.
"No. Io e Sofi siamo venuti per farti stare meglio, quindi non ho preparato altre domande." mi risponde facendomi sorridere.
"Tu e Sofia? E lei dov'è?" chiedo sorpresa.
"Eccomi!" esclama Sofia. "Dai, cambiati, andiamo a fare un giro ai giardinetti, almeno ti distrai un po'."
Mi alzo velocemente, mi fiondo sotto la doccia e mi diverto a spiaccicarmi in faccia il bagnoschiuma per poi fare lo stesso un po' ovunque. Dopo essermi quasi del tutto asciugata ripeto l'operazione utilizzando la crema di Lush. Fortunatamente il Color Test va che è una meraviglia e non mi è stato difficile scegliere qualcosa che fosse semplicemente decente per vestirmi.
"Sei stata velocissima!" mi dice Sofia, abbracciandomi.
Afferro la mia guida ed esco velocemente di casa insieme ai ragazzi. Sono veramente dolcissimi. Si vede che quella di strappare una risata è una dote comune ai De Martino, perché i tre fratelli ci sanno fare benissimo!
Dico: "Tre" perché intendo anche Giorgio.
Intanto io, Sofi e Alberto andiamo a sederci su una panchina, in un posto in cui c'è un po' di Sole che ci permette di sopportare meglio il freddo di febbraio.
"Ragazzi, ma dov'è vostro fra..." dico, ma non faccio in tempo a concludere poiché mi sento toccare le spalle e, dopo un sussulto, esclamo: "GIORGIO, ACCIDENTI, MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO!"
"Francesca, ma come hai fatto?"
E io che pensavo di aver gridato contro uno sconosciuto!
Alberto sembra sconvolto, ma forse la più sconvolta sono proprio io, perché non lo so nemmeno io come ho riconosciuto quel pazzo che non mi ha ancora tolto le mani dalle spalle!
"Ecco... io..."
"Così" interviene Giorgio toccandomi... un labbro? "Hai riconosciuto il mio odore, Francesca?"
"Ehi! Non sono un segugio io!"
"Ah, non funziona in questo modo?" mi chiede.
"Per alcuni, ma a me non ispira molto come metodo... e poi, se anche fosse, ho un raffreddore che non ti dico. Come potrei farlo? Piuttosto credo di averti riconosciuto per una tua abitudine, ovvero quella di comparirmi alle spalle ogni benedetta volta. Ti piace molto spaventarmi..."
"Beh, evidentemente tocca a me farlo, perché io ho riconosciuto i capelli ricci, la voce e il profumo della mia migliore amica."
"Wow... grazie" dico arrossendo violentemente.
"Giorgio, me la fai diventare rossa con questi complimenti!" dice Alberto.
"Beh, ora sapete che lei è la mia migliore amica, il mio migliore amico la conosce benissimo e prima di stare insieme loro avevano fatto amicizia... giusto Francy?"
"È vero, ma mi puoi spiegare perché stai facendo tutto questo?" chiedo.
"Perché ora ti farò ascoltare una canzone che ti farà sorridere, anche perché ce l'hai sul cellulare!"
Giorgio, dal suo telefono, fa partire: "La regola dell'amico" degli 883 e ha ragione, mi viene da ridere.
Molto spesso gli 883 interpretano brani divertenti e significativi perché è vero che molto spesso gli amici che scoprono che l'amore che c'è tra loro è diverso non si dichiarano. Basti pensare a Salvatore e Giulia che ci hanno messo una vita! A proposito di questo: dato che Salvatore ha il telefono in assistenza ed io avevo la febbre l'unica volta in cui sono andata a casa sua ho chiesto a Daniel di procurarmi un appuntamento con lui perché vorrei organizzarmi per una sorpresa che desidero fare alla Veneta. Lei mi ha detto che desidera tanto andare a Verona... è normale, è la città in cui è nata!
"Giorgio... mi potresti dire che ci fai qui?"
"Aspetto Ginevra. Dovevamo vederci qui." mi risponde lui. "Però ne volevo approfittare per farti ridere un po' e per chiederti come stai!"
Cavolo, è proprio un panda!
"Sei stato davvero gentile, sai? Comunque... beh, ecco... per quella cosa non so proprio come spiegarti... ma ci sto male..."
"L'importante è che non inizi a pensare che sia colpa tua." mi dice accarezzandomi i capelli, come fa sempre il suo migliore amico.
"Questo lo pensavo all'inizio... ma ora più che altro la cosa mi fa rabbia, perché sai quanto mi dà fastidio che qualcuno che nemmeno mi conosce mi metta le mani addosso. Da te, dai tuoi fratelli o da una qualunque dei ragazzi della CSC non mi dà alcun fastidio, perché so che non potreste mai farmi del male, ma quando qualcuno che non conosco mi tocca, specie la faccia, mi manca il respiro. Specie dopo quello che mi è successo."
"Allora io ti tocco, anzi, ti stringo" mi dice girando intorno alla panchina e stringendomi tra le sue braccia. Sento il suo cuore battere in modo regolare, il suo mento sulla mia testa e le sue mani che tengono il mio corpo ancorato al suo e lo sorreggono.
"Vieni Checca" mi dice prendendomi delicatamente il braccio. No, Checca in siciliano è un soprannome troppo carino!
"Ecco! Siediti qui che a breve arriverà la tua sorpresa." dice facendomi mettere seduta su una panchina.
Ci vuole poco prima che inizi una sorta di cabaret. Solo che non sono singoli sketch, ma viene rappresentata una visione comica dei Promessi Sposi. Non ho bisogno di descrizioni, perché lo spettacolo è fatto su misura.
Quando finisce mi alzo e grido un sentito: "BRAVI!"
Tutto il gruppo della CSC mi si avvicina ed i ragazzi mi stringono forte.
"Potrei sapere di chi è stata quest'idea meravigliosa?" chiedo.
"Di Fra Cristoforo." mi risponde Giorgio.
"Ma Fra Cristoforo è..." sussurro.
Fra Cristoforo è... Daniel...
"Hai capito bene, tesoro" mi dice lui per poi avvicinarsi.
Mi lascia un dolce bacio sulle labbra e, prendendo le mie mani, dice: "Ora puoi anche dire a Salvatore quella cosa. Giulia la distraggo io."
Sorrido e sento qualcun'altro avvicinarsi.
"Fra, volevi parlarmi?" mi chiede il Boss.
Annuisco e gli chiedo di andare più lontano, non vorrei che Giuly sentisse.
"Ecco. Siamo soli. Dimmi: di che si tratta?"
"Io vorrei fare un regalo alla Veneta" spiego.
"E di che si tratta?" chiede.
"Di farle fare un viaggio affinché riveda casa sua. Solo per qualche giorno, intendo. Lei ha detto che non se la sentiva di chiedertelo, per questo ho voluto farlo io" ammetto.
"Cavolo, non volevo sembrarle un orco, Fra!"
"Ma no, quale orco, Sal? Lei non voleva che pensassi che non si trovava bene qui, nient'altro."
"Credo che tu abbia pensato alle spese, vero?"
"Ovvio! Mi sono informata e ho trovato un treno abbastanza economico."
"Tranquilla, io sono con te..."
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