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182: L'inizio di un incubo

Francesca's Pov
"Chi è lei?" chiedo terrorizzata, facendo un passo indietro e andando a sbattere contro la sedia-sdraio.
"Però! Che strega quella Gabriella! Sai, lei non mi aveva detto che avrei avuto a che fare con un bel bocconcino!"
Scappa Francesca, scappa!
"Che cosa vuole da me?" chiedo.
Ma sei scema? Scappa prima che lui ti blocchi e ti faccia qualcosa!
Avrei dovuto ascoltare la mia coscienza! Quell'uomo mi blocca tenendomi ferme le spalle e sento il suo viso vicino, troppo vicino al mio. Gli volto la faccia, ma lui, prontamente, mi afferra il mento e cerca di indirizzare il mio viso verso di sé. A quel punto io inizio a urlare. Lui, con un gesto veloce, mi tappa la bocca. Dio mio, e adesso che cosa faccio?
"È questo che voglio! Te!" mi risponde. "Gabriella vuole che qualcuno ti creda una donna senza scrupoli!"
Anche se mi farò male mi butto all'indietro, sbattendo la testa contro la sdraio. Fa un male tremendo, ma ora come ora non m'interessa.
"Che fai, stupida?" mi dice lui, continuando a tenermi ferma la testa. Io mi sento come se fossi indemoniata per quanto mi agito.
Riesco a liberare un braccio, cerco la sua spalla troppo robusta e provo a spingerlo da là.
Lui mi mette un braccio dietro la schiena, stringendomi in una morsa che definirei d'acciaio. Dio mio, fa' che gli venga un dolore atroce alle dita, giusto il tempo necessario affinché mi lasci. L'unica via di fuga che mi resta è il Mare, ma non riuscirò mai a raggiungerlo dato il modo in cui mi trattiene quest'individuo che non conosco e che non ha buone intenzioni nei miei confronti. Riprovo a spingerlo, con più forza, e riesco ad allontanarlo un po' da me. Approfitto di questo per liberarmi, mi volto e corro in direzione del Mare, fregandomene della sabbia e degli ostacoli. Spero che non sappia nuotare, altrimenti sono nei guai fino al collo!
"CHE FAI? IL MARE È AGITATO!" urla lui dalla riva.
"MEGLIO L'ACQUA CHE UN MOSTRO!"
Detto questo mi butto di testa, lasciandomi trasportare dalle onde. Sarà un pensiero assurdo, ma credo di avere più possibilità di salvarmi nel Mare che tra le grinfie di quel tipo, anche perché non so se il suo unico obiettivo fosse baciarmi con la forza. E poi perché? Non c'era nessuno... almeno fino a pochi attimi fa.
Sento qualcuno saltare in acqua e ho paura che sia lui. Sono stata in apnea per quanto ho potuto, ma ora ho bisogno di un po' d'ossigeno.
Provo a tirare fuori la testa dall'acqua, ma noto che ce n'è troppa. La mia vita mi passa davanti in poche frazioni di secondo, poi mi sento afferrare per le braccia e trascinare. Non riesco a riconoscere chi mi sta tirando fuori e ho paura che sia quel tizio, ma non ho più la forza sufficiente ad opporre resistenza, quindi mi lascio andare e dopo pochi istanti svengo.
Giorgio's Pov
Sono state le grida di Francesca ad attirare l'attenzione di tutto il gruppo.
Quando siamo arrivati sulla spiaggia lei era già in Mare. L'avevamo vista dimenarsi prima di arrivare, ma non abbiamo fatto in tempo. Quando Dan l'ha vista rischiare di annegare, incurante di tutto è andato a tirarla fuori dall'acqua mentre noialtri abbiamo preso il suo aggressore e l'abbiamo legato per consegnarlo alla polizia.
Vedo che, ringraziando il cielo, Daniel è riuscito a farla uscire dall'acqua, anche se ora è priva di sensi.
"Portate via quell'energumeno!" dico a Linda, Mirko, Sal e Giulia, che prontamente lo trascinano via, in modo che Francesca non lo trovi qui quando si riprenderà.
"Guarda cosa le ha fatto in faccia!" dico guardando dei graffi sul volto della mia amica e notando che anche le sue spalle sono graffiate. In più deve aver urtato qualcosa dato che la sua testa sanguina.
"Dobbiamo portarla in ospedale il prima possibile" interviene Alessandro. "Ha battuto anche la testa!"
Ci dirigiamo verso l'ospedale. Lei non si è ancora svegliata e la sua ferita alla testa continua a perdere sangue.
Veniamo accolti da una dottoressa che, da quello che mi è sembrato di capire, si chiama Miriam Bellavista. Ci chiede cos'è successo e noi, per sommi capi, le raccontiamo la vicenda.
"Povera ragazza!" dice la donna sedendosi accanto ad un lettino coperto di carta e iniziando a medicarla, a partire proprio dalla testa, per poi giungere al viso e alle spalle. Viene affidata a lei che cerca di aiutarla affinché si risvegli, ma senza risultato.
"Ragazzi... lei è viva, ma per un motivo che non riesco a capire non reagisce." tenta di spiegarci la dottoressa, utilizzando il maggior tatto che le è possibile usare.
Vedo che Daniel si porta le mani alle tempie e fa voltare la testa da destra verso sinistra, come se volesse cancellare un evento terribile dalla sua stessa memoria.
"Spero solo che resti parecchio tempo dietro le sbarre" dice serrando la mascella e i pugni, come se si stesse trattenendo dal picchiare qualcuno. "E maledetta anche quella donna che per i suoi comodi è disposta a fare qualsiasi cosa!"
"Daniel, vai da lei." dico dato che siamo in sala d'attesa e lei è stata portata in un'altra stanza.
"Perché, Giorgio?"
"Se tu le parli la farai sentire meglio."
"Spero sia come dici tu, amico, puoi credermi!"
Gli appoggio una mano su una spalla per fargli coraggio.
Daniel's Pov
Entro nella stanza e vedo la mia piccola stesa sul letto, con le mani che le coprono il volto. Dato che ha cambiato posizione deduco che si sia svegliata.
"Tesoro, sei sveglia?" le chiedo.
Lei annuisce soltanto. Capisco che c'è qualcosa che non va, quindi mi avvicino a lei e le tolgo le mani dal viso. Lei fa uno scatto all'indietro, rischiando di sbattere la testa contro la spalliera del letto.
"Piccola, non aver paura, sono io..." le dico.
"Non sai quanta paura ho avuto prima!" mi dice.
"Una volta hai detto che gli abbracci ti aiutano a stare meglio, ricordi? Se tu me lo concedi io posso dartene uno..."
Lei mi crolla tra le braccia e il suo pianto diventa da silenzioso a disperato.
"D-da quando mi sono svegliata mi sento come se non riuscissi a respirare!" mi dice sussurrando. "Ora sto meglio perché ci sei tu, ma anche quando lui mi ha coperto il viso mi sono sentita come se stasse venendo a mancarmi l'aria, te l'assicuro!"

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