Daniel's Pov
È molto presto quando mi suona il cellulare. È un messaggio da un numero anonimo, ma capisco di chi si tratta.
Numero anonimo: "Mi hanno presa. Sono in carcere, nella cella 327, e desidero che tu venga da me domani."
Io: "Che vuoi, Gabriella? Perché mi vuoi vedere?"
Numero anonimo: "Perché voglio parlare con te, mi sembra più che ovvio. Ci verrai o preferisci che accada qualcosa alla tua bella?"
Numero anonimo: "Com'è che si chiama? Francesca?"
Io: "La conosci fin troppo bene, perché le hai già creato troppi problemi, quindi verrò, ma solo per lei, e dopo voglio che tu non cerchi più né me né lei. Okay?"
Lei non mi risponde. Io contatto la mia piccola, perché vedo che è online.
Io: "Come va?"
My Little Francesca: "Va tutto bene, grazie. Tu come stai?"
Non posso dirle che domani devo andare dalla strega in prigione. Se lo sapesse, poverina, sarebbe in pena.
Io: "Tutto bene."
Lei mi manda un occhiolino, segno che dev'essere molto stanca, ed io le do la buonanotte.
È mattina presto quando mi sveglio, vado a prepararmi e mi dirigo verso il carcere. Sento che quello che mi dirà quel mostro creerà problemi a me e a Francesca.
Entro, dico alla guardia che mi aspetta la detenuta Gabriella Fioretti, anche se non so cosa darei per lasciarla a bocca asciutta.
Francesca's Pov
Mi è stato detto che devo andare a dare la mia versione dei fatti in carcere alle otto precise e per questo metto la sveglia alle sei, mi preparo ed esco di casa. Stavolta andrò a piedi.
Quando arrivo davanti al carcere sono appunto le otto.
"Signorina, se preferisce parli con il collega Vitale."
Il collega Vitale sarebbe Enrico.
"Vieni qua, Francesca." mi dice prendendomi il polso e facendomi sedere su una poltrona. "Vuoi spiegarmi tutto quello che ti è successo con quella donna?"
"Okay, lo farò" rispondo, ma un attimo dopo mi rendo conto del fatto che non ho voce. Sento la voce di Gabriella e quella di Daniel, ne sento i discorsi e mi vengono i brividi.
Daniel's Pov
"Che diavolo mi vuoi dire?" le chiedo.
"Voglio dirti di lasciare quella stupida e di metterti con mia figlia."
"E perché? Non provo quel tipo d'amore per lei e nemmeno lei è innamorata di me, quindi stai perdendo tempo!"
Lei estrae la lametta, ma io gliela strappo di mano e me la infilo in tasca.
"Non azzardarti a rifare quello che hai fatto a Francesca, perché non sarò tanto gentile come lei, cara!"
"Potrei rifarlo a lei, però" mi dice.
"E come? Non la faranno entrare qui dentro, lei probabilmente non ti vorrà più vedere e questa è l'unica lametta che hai e ora ce l'ho io e non ho intenzione di restituirtela!"
Lei scoppia a ridere.
"Cos'hai da ridere tanto, vecchia megera?"
"Hai detto che lei non mi vuole vedere. Lei è cieca, non mi può vedere."
"Lei! Senti, non farmi ridere tu a questo punto, perché hai detto una cosa stupidissima! È chiaro?"
"Lei è soltanto un peso per te. È questo che le dirai quando la lascerai."
"Io posso anche allontanarmi da lei per proteggerla da una creatura vile come te, ma non le dirò mai che lei per me è un peso, perché non lo è. L'unico peso per me sei tu, e detto questo ti saluto!"
Lei m'infila le unghie nelle braccia per intimorirmi, come suo solito, ma le do uno spintone e me la tolgo di dosso.
"Io e te... non abbiamo più nulla da dirci."
Esco dalla cella e la chiudo.
Su una sedia poco distante da quella cella vedo una ragazza con il volto nascosto tra le mani. Sta piangendo! Vado alle sue spalle e riconosco i suoi capelli. È la mia piccola!
"Francesca!" la chiamo sollevandole il viso.
"Daniel..." mi dice sottovoce.
"Sono qui, non piangere!" dico.
Lei mi tocca le braccia ed io m'irrigidisco. Fa piuttosto male, accidenti!
"Dio mio, ma tu sei ferito!" mi dice senza smettere di piangere.
"Non mi ha fatto dei tagli, mi ha solo graffiato le braccia con le unghie, tesoro."
"Davvero non sono un peso per te?" chiede.
"È ovvio che non lo sei! Tu sei la cosa più bella che mi sia capitata, e te l'ho detto un sacco di volte."
Francesca's Pov
"Dio mio... io non posso permettere che quella donna ti faccia del male, non posso!"
Lui mi abbraccia, incurante delle ferite che forse gli provocano dolore, anche se spero di no, e nasconde il viso tra i miei capelli per lasciarvi un bacio.
"Nemmeno io voglio che quella donna ti faccia ancora del male, tesoro mio. Tu non lo meriti. Okay?"
"Ti voglio bene!" gli dico.
"Anch'io te ne voglio, tesoro."
Enrico mi si avvicina e dice: "Francesca, se vuoi puoi tornare a casa."
"Enrico... dici davvero?" chiedo sorpresa.
"Certo! Quello che abbiamo visto poco fa è più che sufficiente." mi dice. "Daniel, quella donna si è incastrata da sola, quindi se vuoi puoi anche portarla a casa visto quant'è scossa."
"Sei davvero un amico!" dice il mio ragazzo afferrando la mia mano dato che, come ha detto Enrico, a stento mi reggo in piedi.
Usciamo da quel luogo orribile, nel quale, parola mia, mi sentivo soffocare. Ora che il vento mi colpisce il viso mi sento meglio e lui se ne accorge subito.
"Però ora non posso andare a casa. Devo andare a scuola" dico.
"Entri in seconda ora?" mi chiede.
"Per l'appunto" rispondo. "A proposito... non è che potresti dire a mia madre di scrivermi la giustifica?"
"Certo, piccola mia. Vuoi che ci vada subito?"
"No, non c'è fretta." rispondo.
"Allora ti accompagno a scuola" mi dice.
Vorrei dissuaderlo, perché credo sia piuttosto provato, ma ho una strana sensazione. Ho paura che qualcuno mi segua, che mi faccia del male.
Daniel's Pov
C'è un tizio che continua a fissare Francesca con un'espressione meschina. In genere a me fa piacere che la guardino, perché è bellissima, ma non in quel modo. Continuiamo a camminare e quel tizio ci segue.
"Tesoro, adesso dobbiamo correre. Sei pronta?" le sussurro all'orecchio.
Anche lei è molto agitata. Mi stringe il braccio per farmelo capire e annuisce. La sollevo, anche se ha la cartella sulle spalle, e corro.
"Ci stavano seguendo, vero?"
È terrorizzata quando me lo chiede e capisco che si è accorta di quella presenza.
"Hai fatto centro e la persona che ci seguiva ti guardava con una faccia che, mi puoi credere, non prometteva nulla di buono!"