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172: "Non ti permetterò di distruggermi!"

Francesca's Pov
Le vacanze natalizie sono finite. Mia madre mi ha rifornita di prodotti per il corpo come regali per l'Epifania e Ginevra mi ha regalato una collana con attaccata la metà di un cuoricino. Il mio ragazzo, invece, mi ha regalato un braccialetto di plastica, con una pennetta incorporata, che contiene tutti i brani che più amo. I miei mi hanno detto che mi procureranno un iPad appena possibile, in modo che io possa usarlo per la pennetta e per alleggerire un po' il mio telefono dal materiale didattico, ma intanto io ho letto tutti i brani che sono là sopra attraverso la Barra Braille.
Un esempio è: "Hallelujah" dei Pentatonix.
Quelle penne, mi ha spiegato, le danno in dotazione anche nei residence o le fanno acquistare là, e lui se n'è procurata una vuota apposta per prepararmi il regalo di Natale.
Sto andando a scuola, ma ricordando cos'è successo l'anno scorso ho molta paura di come potrebbe andare.
Mi sono confidata con mia madre che ha detto: "Tesoro mio, lo so che per te quei due mesi sono stati orribili, ma non è detto che anche quest'anno debba succedere qualcosa!"
L'ho ringraziata e me ne sono andata.
Arrivo a scuola e quando sento qualcuno chiamarmi per nome mi volto, spaventata.
Non è stato tanto il fatto che mi abbia chiamata improvvisamente a farmi paura, ma la voce che mi è sembrato di riconoscere.
"Buongiorno" mi dice la donna e la conferma che sia lei è definitiva.
Balbetto un: "Buongiorno" solo per un istinto d'educazione che mi è stato trasmesso dai miei genitori, pur avendo paura di quell'arpia.
Barcollo, mi appoggio al muro e cerco di trascinarmici contro, ma sbatto contro la porta antincendio. Il fattore che più m'inquieta è il fatto che lei mi stia seguendo. Dov'è la professoressa Maria?
"La tua insegnante non c'è. Gli altri non possono sostituirla, quindi il tempo che lei non sarà qui lo passeremo insieme." mi risponde la donna, quasi leggendomi nel pensiero. Perfetto: se l'anno scorso è iniziato malissimo quest'anno comincerà ancora peggio! Io preferisco non avere nessuno vicino piuttosto che avere questo mostro! Io non ce la voglio vicino, non la sopporto!
E se mi facesse ancora del male approfittando della sua maledetta posizione?
Mi sento prendere delicatamente la mano, ma non è lei, per fortuna. È la prof della prima ora.
"Francy, stai bene?" mi chiede gentilmente.
Annuisco debolmente, ma è palese il contrario.
"Se dovesse esserci un qualsiasi problema con la professoressa tu dillo" mi avverte la prof.
Io faccio un altro cenno d'assenso e fortunatamente è lei a portarmi in classe ed accompagnarmi al banco, perché io non mi reggo quasi in piedi.
"Lei è in prova, Francesca. Deve lavorare qui come pena da scontare, e ti basta dire solo la minima cosa che lei ti farà, se dovesse farti qualche sgarbo, per farla mandare altrove, capito( Anzi, basta una parola di uno solo di voi" continua la prof rivolgendosi a tutta la classe.
Denise, sapendo che sono tesa, mi prende la mano e la stringe forte nella sua.
Per fortuna le lezioni sembrano andare bene, cosa che mi fa illudere che la "professoressa" Gabriella sia un po' cambiata, ma quando sto per andarmene lei mi blocca e dice: "Francesca, potresti venire un attimo con me? Dovrei chiederti alcune cose."
Io ho paura, ma mi fermo lo stesso in aula. Lei inizia a spostare i banchi, poi mi chiede, fin troppo gentilmente, di togliere il cappotto. Io, come una stupida che non sono altro, me lo tolgo... poi sento qualcosa di freddo sul mio stesso braccio che traccia una riga netta sulla mia pelle. Capisco subito di cosa si tratta e quasi svengo: ha usato una lametta per farmi del male! Brucia tantissimo e forse è una delle sensazioni più brutte della mia vita! La cosa peggiore, però, è che lo sta facendo lei e sicuramente quel gesto avrà uno scopo ben definito. Lei è una mente malata, ma non ristretta, e sa come far stare male le persone.
"Tu sei molto depressa e stai iniziando a fare queste cose orribili. È questo che dirai se qualcuno vedrà il segno!"
"Non lo farò mai!" dico, ma quella maledetta cosa mi passa di nuovo sulla pelle. Io, presa dalla rabbia, le mollo due ceffoni a caso, lei fa di nuovo la stessa cosa ed io la colpisco ancora.
Un altro segno, dannazione! A quel punto io le strappo di mano la lametta e la butto per terra. Lei, per tutta risposta, mi sbatte contro il muro e mi stringe i polsi così forte da farmi gridare. Quando non ho più la forza di reagire lei mi lascia.
"Allora? Lo farai? Hai visto cosa succede! O meglio: l'hai sentito!" dice, e quella frase è una pugnalata dritta al petto.
Io comincio ad urlare e sento la porta aprirsi. Qualcuno mi trascina fuori e mi porta in quello che credo sia un bagno.
"Sono io, Francy, tranquilla" dice Denise prendendomi piano il braccio e mettendolo sotto il getto d'acqua fredda. "Dio mio, guarda che ti ha fatto quella vecchia strega!"
Bagna il braccio, vi mette del disinfettante e me lo fa spostare, cercando di non farmi male mentre inizia a mettere dei cerotti sulle ferite.
"Denise... non dirlo a nessuno, ti prego. Mi vergogno troppo" la supplico.
"Tesoro, ma non è giusto! Tu non hai fatto niente, ti sei solo difesa da lei che ti ha fatto dei segni sulle braccia... non dovresti vergognarti. Chi si DEVE solo vergognare, invece, è lei!"
"Ma ora lei se la prenderà anche con te, io la conosco. Ti prego, Denise, non fare nulla" continuo a dirle sottovoce.
"D'accordo, ma adesso calmati."
"Ti voglio bene, Denise." dico stringendomi a lei con il braccio destro, che non mi fa male.
"Anch'io, amica mia. Mettiti questo, dai. Io ho finito" dice metteendomi una serie di cerotti e una benda intorno al braccio per poi aiutarmi ad infilare il cappotto.
"Oh mio Dio... ho dimenticato la mia guida!" dico agitata.
"Andremo a prenderla insieme. Non ti lascio qui da sola, altrimenti chissà cosa potrebbe ancora farti quel mostro!"
Denise mi prende la mano, recuperiamo velocemente l'occhio a rotelle ed usciamo insieme.
"Ti accompagno a casa, Francy" mi propone lei.
"No, Denise... hai il treno tra pochi minuti ed è già tardi" cerco di dissuaderla, ma lei è irremovibile. Mi accompagna a casa, mi saluta con un dolce abbraccio e va via. Io entro nel condominio. Sono sola, come sempre, perché i miei lavorano.
Loro mi vogliono bene e se sapessero una cosa del genere credo che andrebbero a cercare quella donna e la distruggerebbero in due secondi.
Per quanto lei sia malvagia non sarei io a permetterlo. Ma di certo non le permetterò nemmeno di distruggermi. Le lacrime sono un toccasana per chi sta male per certe cose, ed io ne verso.
Oltre a questo, poi, c'è la musica che, se scelta bene, può far bene al cuore. Ed io me la scelgo. Comincio con: "A te" di Jovanotti, per continuare con altri suoi brani come: "Estate", "Ragazza Magica", "Tanto", "Punto", "Fango", "L'estate addosso" e: "Raggio Di Sole", poi inizio con: "Distratto" di: Francesca Michielin, e della stessa cantante brani come: "Riflessi di me", "Il più bell'abbraccio", "L'amore esiste", "Se cadrai", "25 febbraio" e la sua cover presa da X Factor: "Che cosa c'è?", che è fatta, come dico io dato che ho difficoltà con i termini tecnici, "senza filtr". I ragazzi argentini, poi, mi fanno recuperare completamente. Se quell'arpia vuole distruggermi ci metterà più di due o tre mesi, che è approssimativamente il tempo che ha impiegato il suo "compagno".
E poi può essere che la professoressa che avevo prima ritorni presto e la strega se ne ritorni a casa.
Prendo di nuovo la mia guida, apro il navigatore e seleziono la zona in cui si trova la spiaggia. Mi ci vorranno due ore a piedi, ma non m'interessa: voglio andarci.
Metto la sedia pieghevole nello zaino, mangio velocemente, indosso un cappotto, dei guanti e, malvolentieri, una sciarpa, per poi partire di gran carriera per la mia spiaggia preferita. Quando ci arrivo tiro fuori la sedia, la apro e mi ci metto a sedere. Ascolto le onde del Mare, sono delicate, dolci e libere di fare quello che diavolo vogliono, perché quando il Mare è calmo loro con il vento vanno d'accordo.
Continuo ad ascoltarle, poi, quando sento il coraggio essere sufficiente per farmi sfogare, grido: "NON TI PERMETTERÒ DI DISTRUGGERMI!"

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