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165: Come vedere un film ad occhi chiusi

Francesca's Pov
È il 28 dicembre. Domani mi faranno uscire, finalmente, e i miei cari sono tutti qui. Siamo una bella comitiva, cosa che diciamo spesso io e la mia cuginetta Linda, alla quale non sono mai stata tanto unita. Lei ha una mano appoggiata sul mio ginocchio destro e sorride come un angelo.
Sono felice di aver chiarito con lei, ma ora sto iniziando ad avere dubbi su altro. Quando tornerò a scuola i professori cercheranno di insegnarmi la strada con metodi per nulla validi e quando vedremo i film dovrò fare un lavoro dieci volte maggiore, perché mi verrà spiegato tutto, cosa che non solo m'infastidisce e mi fa sentire inferiore, ma fa tutt'altro che "semplificarmi le cose".
"Fra! A cosa pensi?" chiede Linda.
"A quando tornerò a scuola. Sarà tremendo, me lo sento. Loro non mi spiegano i percorsi, ma dei film mi dicono l'impossibile... lo so che le intenzioni sono quelle di rendermi le cose più facili, però..."
"Perché non proviamo a vederlo insieme un film?" propone Alex. "E uno di noi sarà il "prescelto" per trovare un metodo alternativo per farlo vedere anche a lei se necessario."
"Bravo genietto!" gli dice Daniel. Lui ed Alex si vogliono molto bene, e lo posso percepire dai colpetti non troppo forti che si scambiano. "Forse io un metodo ce l'ho."
"Dai, sono curiosa" dice Denise.
"Bene, allora vieni qui che te lo faccio vedere." le dice lui.
La sento alzarsi e andare verso di lui.
"Dimmi sottovoce una scena di un film da interpretare." le dice. "Fra, mi raccomando, schermati le orecchie. È una sorpresa!"
Mi copro le orecchie con le mani, poi, dopo alcuni secondi, Linda mi fa capire che posso scoprirmi le orecchie.
"Francy, vuoi che venga io o preferisci avvicinarti?"
Mi alzo e vado verso di lui, mentre Denise chiama Linda e Mirko e dice: "Francy, se non capisci qualcosa tocca la spalla di chi ti sta vicino."
Io annuisco e del discorso che fa a Mirko e Linda riesco solo a capire che il film preso in esame è: "12 anni schiavo". Capisco che la scena interpretata è quella di una certa Eliza, mia cugina, e di un uomo, Mirko. Improvvisamente lui inizia a parlare stringendo i denti ed io non sono sicura di capire cosa succede, quindi tocco la spalla del mio angelo, che mi prende le mani e si volta molto velocemente per poi sollevare, con altrettanta velocità, la giacca che ha addosso.
"Okay, okay, fermi!" dice Denise. "Francy, cos'hai capito?"
"Lui le ha mostrato le sue ferite?" chiedo.
"Perfetto!" mi dice Daniel. "Ti piace?"
"È divertente!"
"Beh, potresti proporre una cosa simile a scuola" dice Denise.
"Preferirei di no. Ci ho provato, ma l'hanno dimenticato dopo due giorni." dico rammaricata.
"Va bene... c'è qualche film in programma?" mi chiede ancora lui.
"Selma: la strada per la libertà" rispondo con voce flebile.
"Ahi ahi! Film abbastanza crudo, piccola."
"Oh mio Dio... non è il caso..." sussurro.
"E se per adesso vedessimo: "E fuori nevica" in versione cinematografica?" propone Mirko con un sorriso.
"Ce l'hai?" chiedo battendo le mani. L'ho visto insieme a loro l'anno scorso, verso ottobre.
"L'ho pescato da Internet" risponde Mirko.
Daniel mi prende le mani e mi chiede: "Vuoi vedere che cos'ha fatto Mirko per dire: "Pescato"?"
"Vorrei..." rispondo.
Lui mi fa posizionare le mani come se stessi reggendo qualcosa, poi, come una rete, usa quella stessa mano per intrappolare il dito dell'altra, come un pesciolino nella rete.
"Sei diventato un pescatore?" chiedo ridendo.
"Qualcosa di simile!" mi risponde lui con la stessa risata.
Mirko scrive qualcosa sul suo computer e dopo pochissimo parte il film di cui ho parlato.
Mi diverto molto, e non mi sento nemmeno in difetto, perché per un quarto d'ora, a turno, qualcuno dei miei cari mi si mette accanto ed io, senza parlare, faccio capire alla persona di turno qual è la scena che mi ha fatto porre almeno qualche domanda.
Quest'operazione la conclude Denise, che alla fine del film mi abbraccia forte.
"Che bel sorriso avevi durante il film, amica mia!" mi dice Ginevra aggregandosi a quell'abbraccio.
"Siete stati i miei occhi... ma io sono riuscita a godere lo stesso appieno del film che abbiamo visto, come quando lo faccio per conto mio."
"Non ne hai avuto tutto questo bisogno!"
Le parole di Denise mi fanno sorridere. Mi sento orgogliosa di me, ed è una sensazione un po' strana. Non mi capita molto spesso, se devo dire la verità.
"Tu credi?" le chiedo.
"Vuoi testarlo, piccola?" mi chiede Alberto.
Bene! Adesso anche lui mi dà questi soprannomi.
"V-va bene..."
"Vieni qui." mi dice Giorgio. "Mettiti di spalle e copriti le orecchie. Io metterò una scena a caso e tu dovrai indovinare cosa succede. Te la senti?"
"Se dovessi sbagliare... accadrebbe qualcosa?"
"Ma che dici? Certo che no, piccola!" risponde Daniel con gentilezza.
Detto questo è lui stesso a coprirmi le orecchie, ed io mi concentro sul calore che quel contatto mi trasmette. Improvvisamente, quasi in modo istantaneo, lo sento spostare le mani e mi giunge alle orecchie il rumore dell'acqua.
"Il fratello viaggiatore, sul balcone di casa, ha ricevuto una secchiata d'acqua in testa dalla vicina che voleva comperare la casa in cui vivono i tre fratelli!" dico.
"Visto? I rumori sono la tua luce!" dice Denise. "Molto bene, direi..."
"No! La mia luce non è fatta solo di rumori. La mia luce sono anche le mani, i battiti del mio cuore, e soprattutto..."
Okay, nel momento culminante del finale travolgende, ovvero quello del complimento, come sempre mi sono bloccata.
"Soprattutto?" mi esorta mia cugina Matilde.
"Soprattutto... tutti voi..." sussurro, con il cuore che batte a mille.
"Veramente è il contrario..." dice Linda, "la nostra luce sei tu, cuginetta!"
Quasi scoppio a piangere a quell'uscita di mia cugina. Mi erano mancate le sue parole dolci, dette all'improvviso. Reggo solo per qualche istante, poi crollo tra le braccia della prima persona che mi capita a tiro, e quella persona è Giorgio. Lo capisco dal tono della sua voce, quando dice: "Ehi, bellezza! Che faccia triste! Hai fatto e detto cose bellissime, non è di sicuro il caso di piangere!"
"Piango perché sono troppo felice" gli dico sorridendo mentre le lacrime smettono di colpo di scorrere.
"Francy, se tu non te la senti posso provare a chiedere io agli insegnanti il favore di tentare quest'esperimento" dice Denise.
"Lo faresti sul serio?" chiedo.
"Ovvio! Tu sei mia amica!" mi dice sorridendo.
Denise è sempre stata gentile con me. È una ragazza dalla forte personalità, quindi a volte è toccato a me calmarla, e sa bene quello che vuole, ma nonostante la sua forza non giunge mai alla prepotenza, come invece fanno altre persone che conosco. Anche lei, come me, propone la sua presenza, ma quando lo fa ha sempre delle valide motivazioni. È quel tipo di persona che ti dà il cuore, ma non è stupida: se la colpisci alle spalle una volta con lei hai chiuso. A volte penso che faccia bene, perché ci sono persone che approfittano della buona fede di coloro che hanno ferito, ma altre mi chiedo se sia giusto chiudere tutte le porte a qualcuno. Io non ne ho la capacità né tantomeno la forza. Mi viene da sorridere se penso alla fortuna che ho avuto ad incontrare persone come lei. Magari non siamo d'accordo su tutto, ma sappiamo discutere senza per questo darci addosso come belve scatenate.
Lei è molto protettiva con me, ma non in maniera eccessiva, e in queste cose, esclusa la questione del perdono, assomiglia molto a suo cugino, cosa che, se devo proprio essere sincera, non mi dispiace.
"Ehi Fra! Sei ancora viva?" chiede Giorgio.
"Sì, tranquillo. E non vedo l'ora di uscire di qua per dimostrarvi che mai come ora sto bene." rispondo felice.
Ed è vero. Spero di uscire da qui il prima possibile e di trascorrere del tempo insieme ai miei cari, però all'aperto, in modo da poterci divertire insieme. Magari la notte di San Silvestro.

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