16: Incubi saluti e partenze
Francesca's Pov
Un ragazzo mi chiama con un tono che non mi piace e, a dirla tutta, neanche la sua voce mi è molto gradita.
"Ma guarda chi si rivede, la dolce e picccola Francesca!" mi dice beffardo. "Sai che sei davvero bella?"
"Stai indietro, Samuele!" dico cercando di dare alla mia voce un tono fermo e sicuro, cosa che, ovviamente, mi riesce male.
"Ma smettila!" mi dice infatti il ragazzo. "Vieni con me!"
"No, io non vengo da nessuna parte, lasciami stare!" grido.
"Non ti azzardare a gridare, ragazzina! A chi vuoi che importi di una come te?" mi urla contro lui.
Mi tappa la bocca con una mano e con l'altra mi blocca i polsi.
Affonda le unghie nelle mie braccia. Sento un bruciore atroce, ho una gran voglia di gridare, ma non posso. Tutto quello che posso fare è piangere disperatamente.
Mi sveglio di soprassalto, con la fronte imperlata di sudore. Cerco di respirare lentamente per regolarizzare il battito accelerato del mio cuore, ma è più difficile del previsto. Vorrei chiedere aiuto a Daniel per sentirmi protetta, ma è tardi, non posso chiedere a lui!
Senza che io ci speri, però, è lui a scrivermi.
Dan: "Ehi Francesca! Ti è piaciuta la serata?"
Io: "Sì, ma ora c'è una cosa che mi preoccupa. Ho avuto un altro incubo."
Dan: "Vuoi che ci vediamo?"
Io: "Se per te non è un problema, è chiaro."
Dan: "Apri la finestra!"
Apro la finestra e sento due mani prendere le mie.
"Dai, scendi, ti aiuto io" mi dice.
"Ma non posso uscire vestita così." sussurro.
"Siamo vestiti allo stesso modo Francesca! Ti copro io se ti vergogni, okay?"
Alla fine acconsento e lui mi aiuta a scendere e mi conduce verso la spiaggia sulla quale abbiamo parlato e ci siamo baciati.
"Eccoci arrivati!" m'informa. "Su, mettiti seduta e raccontami!"
Mi siedo sul lettino e lui si siede accanto a me. Gli racconto il mio sogno, se così si può definire, e un po' alla volta mi avvicino a lui.
"Stai tremando perché hai freddo o perché il tuo incubo ti preoccupa?" mi chiede.
In effetti fa un po' freddo, ma al contempo ho molta paura.
"Entrambe" gli rispondo per non dover parlare troppo.
Un po' alla volta mi sposto fino a trovarmi sulle sue ginocchia, lui mi stringe a sé per confortarmi e strofina le mani sulle mie braccia per scaldarmi. Ferma le mani sul mio cuore e sente la mia agitazione.
"Tranquilla, il ragazzo dei tuoi incubi non c'è, non può farti del male."
Respiro profondamente per calmarmi e lui, senza toccare zone indesiderate, mi fa una specie di massaggio e dopo un po' il mio battito si calma.
All'improvviso lui si stacca leggermente da me e subito dopo sento un tessuto pieno di calore sulle mie spalle.
"Non vorrei mai che ti prendessi un raffreddore!" mi spiega ridendo.
Le sue mani raggiungono le mie guance e lui inizia a strofinarle.
"Scusami tesoro ma sei fredda!"
"Beh, io... ti ringrazio" rispondo.
Mi fa voltare, lascia un piccolo bacio sulla mia guancia e chiede: "Ti senti meglio?"
"Sì, ora sì..."
"Bene, allora se vuoi ti porto a casa" dice.
Annuisco e mi alzo esitante.
Arriviamo lì ed io scavalco la finestra e lo saluto con la mano.
"Buonanotte principessa!" mi saluta lui dolcemente.
"Buonanotte" ricambio a bassa voce...
È mattina presto e purtroppo è il giorno della partenza.
Abbiamo finito la colazione e io mi sono appena vestita.
Esco in giardino, per l'ultima volta, e sento la voce di Giorgio.
"Ehi, ciao Francesca!" dice in tono allegro. "Su, vieni qui, ci siamo tutti!"
TUTTI? Oh mamma, questo vuol dire che...
Raggiungo i ragazzi e assisto ad una scena dolcissima il cui protagonista è Giorgio.
"Ciao Lucrezia!" dice, rivolgendosi probabilmente ad una bambina.
"Giorgio!" esclama la bambina.
"Allora Lucry, vuoi venire qui a darmi un bacio?" chiede lui e, a quanto pare, la bimba corre verso di lui che la prende subito in braccio. Sento lo schiocco di un bacio e subito dopo Giorgio dice: "Ora però vai dai tuoi genitori... e fai la brava!"
"Okay! Ciao" dice, ma prima di andare via saluta tutti gli altri.
Quando arriva a Daniel, però, evidentemente si rattrista perché lui dice: "Non fare quel viso triste, ci rivedremo presto!"
"Okay" dice la piccola per poi allontanarsi.
Ci fermiamo per qualche minuto a chiacchierare, poi Giorgio mette in mezzo un paese un po' strano e chiede a me se secondo il mio parere ci vivono molte persone.
"Guarda, ad essere sincera non lo so, ma se qualcuno dicesse che viene da là verrebbe scambiato per un pazzo o peggio, un maniaco!" rido.
"Bene" dice Giulia, "è arrivato il momento! Ciao tesoro!" E detto questo mi dà un bacio sulla guancia.
"A presto Francesca!" mi dice Simone.
"Puoi contarci" dico convinta.
"Buon viaggio!" dice Gaia.
Valeria, Alice ed Alessandro mi salutano con un bacio sula guancia.
"Ciao piccola cavallerizza!" dice Salvatore.
"A presto!" gli dico.
Giorgio mi viene incontro e mi abbraccia. Credo di avere gli occhi, o meglio un occhio, un po' lucido a causa del caldo, infatti lui mi dice: "Ehi, non piangere... non stai andando in guerra e non voglio vederti o saperti triste!"
"Hai mai visto qualcuno piangere da un occhio?" chiedo.
"Fino ad oggi no" risponde lui.
"Comunque tranquillo, io sono un po' triste ma questo mi sembra davvero troppo!"
"Mi mancherai bella!" mi dice.
"Non sono bella ma lo apprezzo" commento, "e anche tu mi mancherai, folle!"
Anche Daniel si aggrega all'abbraccio.
"Fidati, lo sei" mi dice, "ma non serve che tu sia triste! Chissà, forse ci vedremo prima di un'altra estate!"
"Speriamo!" dico stringendo entrambi.
"Dobbiamo andare tesoro" dice Linda.
"Ehi piccola mia" dice Giorgio, stavolta a Ginevra, "neanche tu devi essere triste!"
"Va bene" dice lei.
Ci dirigiamo tutti alle auto e ora posso dire che mi sta venendo voglia di piangere, ma non capendone il motivo e avendolo promesso a Giorgio e Daniel scaccio subito quella voglia.
C'è poco da fare, quando si è felici il tempo ha maggior fretta di trascorrere! Sembrava ieri il giorno in cui siamo partiti e oggi stiamo tornando alla solita routine, con qualche amico in più e nuove esperienze da condividere.
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