159: Una felice Vigilia di Natale
Francesca's Pov
Sono passati due mesi dal litigio avvenuto tra i miei genitori. Io ho avuto la febbre per una settimana, poi ho iniziato la scuola. Eh già, l'ho proprio iniziata, perché non ci sono tornata affatto.
Finalmente ho potuto togliere anche quella benda dall'occhio, anche se ora indosso sempre un paio di occhiali da Sole quando esco di casa.
Giorgio è stato dimesso dall'ospedale solo una settimana fa, perché gli hanno fatto fare anche una riabilitazione o qualcosa del genere. Sono felice che ora stia bene perché lo merita e la felicità della mia amica quando è insieme a lui è una visione meravigliosa per gli occhi del mio cuore. Sentirla sorridere o gridare di gioia mi fa star bene perché la mia sorellina, dato che lei per me è proprio questo, è meravigliosa.
A proposito di fratelli: Sofia e Alberto sono venuti qui a Napoli il giorno dopo che io sono andata a trovare Giorgio, me l'ha detto lui stesso, e quando sono tornata a fargli visita in ospedale, Alberto mi ha rivelato che anche lui svolge lo stesso mestiere del fratello. Non mi stupisce tanto, a dire il vero. Dev'essere una dote genetica quella di far ridere la gente, perché anche Sofia ne è un esempio, anche se non lavora in quel settore. Per quanto riguarda Alberto non posso dire che abbia la "faccia dell'animatore" perché non ho mai avuto il coraggio di chiedergli il permesso per toccargli il viso, ma me lo sentivo ugualmente.
Oggi è la Vigilia di Natale ed io mi sto preparando per andare a casa di Linda. Lei mi ha detto che quest'anno ci sarà una sorpresa per me.
Sono talmente curiosa che non faccio altro che trotterellare avanti e indietro, afferrando oggetti e riponendone altri.
Sto per uscire di casa quando ricevo un messaggio da parte di Salvatore che mi scrive parole un po' enigmatiche: "Perché non provi ad indovinare quale regalo ti abbiamo fatto noi della CSC?"
Un regalo? I ragazzi mi hanno fatto un regalo di Natale? Oh mio Dio, io non ho portato loro nulla di particolare e mi sento in colpa.
Io: "Sal, non avreste dovuto disturbarvi..."
Boss: "Scherzi? Non è un disturbo! Comunque... proprio non riesci ad immaginarlo?"
Io: "N-no..."
Boss: "Aspetta e vedrai!"
Io: "Va bene."
Digito velocemente il messaggio sulla Barra Braille, poi afferro il sacchetto della CSC e l'occhio a rotelle. Seguo i miei genitori senza dire una parola.
Non so perché, ma percepisco molta tensione fra loro. Spero solo che questa storia non vada a finire come la volta scorsa.
Vorrei che ci fosse il mio angelo accanto a me. Lui riuscirebbe a tranquillizzarmi in meno di un minuto. Gli basterebbe stringermi la mano e sussurrarmi all'orecchio: "Va tutto bene" per rassicurarmi del tutto. Gli basterebbe farmi una carezza tra i capelli o sul volto per farmi sentire meglio.
Infilo gli auricolari e mi appoggio al sedile, sperando di assopirmi e di non sentire più il peso di quella tensione.
Arriviamo a destinazione. Lo capisco perché sento mio padre premere con forza sul clacson e il cancello aprirsi lentamente. Mi preparo per scendere dalla macchina e corro verso la casa di mia cugina. Ed eccola che mi viene incontro facendomi quasi cadere per terra per abbracciarmi. Sinceramente non è un problema, perché io le voglio un bene dell'anima e voglio cadere in ogni momento se questo vorrà dire stringerla a me e farmi stringere da lei come quando eravamo piccole.
"BATTITOOOO!" le grido felice.
"VITA MIA!" mi grida di rimando lei.
Amo quando mi chiama in questo modo. Sembra Monica degli Arteteca, cosa che è nata da quando, nell'estate del 2014, si è messa a scherzare con Carmine.
"Vieni, entriamo che qui fa molto freddo e se ti ammali di nuovo chi dorme più?" dice facendomi ridere. "A proposito... è arrivato un pacco per te!"
"Cosa?" chiedo.
"Hai capito bene, ma potrai aprirlo soltanto a mezzanotte!" dice lei. "Ti do un indizio: lo mandano i ragazzi della CSC! Sembra che non ti abbiano affatto dimenticata. Non che fosse possibile, eh?"
"Sei sempre la solita esagerata, Lì!"
"Se lo dici per la faccenda del karaoke dell'anno scorso è stato come mi aspettavo: mi hai lasciata senza parole..."
""...E poi potresti anche riuscire a sorprenderci..."
"Sorprendervi?"
"Ma sì, sorprenderci! Dai, ti prego, fallo per la tua cuginetta che ti vuole tanto bene e che tu ricambi"!"
"Fra! Ehi! Sei ancora tra noi?" mi chiama Linda.
"Sì, ci sono... è che non parlavo proprio di questo, però mi è tornata in mente quella scena... e... beh... ecco..."
"Se sei capace di dirmi anche che giorno era ti assicuro che ti sverrò davanti!" mi avverte ridendo.
"D'accordo, non te lo dirò!" le dico.
"No, dai! Sono curiosa!" mi supplica. "Ti prego, ti prego, ti prego, dimmi che giorno era, Francy!" E mi s'inginocchia davanti.
"3 settembre." le dico tutto d'un fiato per poi sentirla afflosciarsi sul mio petto. "Ti prego, Lì, non mi spaventare!"
Lei non risponde ed io mi agito sempre di più, timorosa che sia svenuta per davvero.
"Ti prego, di' qualcosa!" dico.
Lei non reagisce.
"LINDA BERNARDI!" urlo spaventata.
Anche i miei zii hanno entrambi lo stesso cognome.
"Calmati, stavo scherzando!" mi dice alzandosi.
Le prendo la mano e la porto sul mio cuore che batte forte.
"Amore mio, non volevo mica spaventarti!" mi dice sottovoce.
"Meno male!" le dico sorridendo debolmente.
Entriamo finalmente in casa ed io chiudo l'occhio a rotelle, lo infilo nel sacchetto e appendo lo stesso alla sedia. Mi ci metto seduta ed inizio a parlare del più e del meno con i miei familiari. I miei pensieri, però, sono rivolti al misterioso regalo dei miei amici animatori.
Sono dei ragazzi dal cuore d'oro, altrimenti non mi spiego come siano riusciti a vedere qualcosa di bello in me.
Sento gli occhi di mia cugina puntati su di me durante quasi tutta la serata.
"Piccolina, non stare sulle spine. So che sei curiosissima di aprire i regali, ma non è il caso che tu sia così tesa." mi dice infatti.
"D'accordo, proverò a non pensarci." dico.
Infatti ci provo e cerco di concentrarmi sui vari discorsi tra i miei familiari. Amo il clima natalizio perché si sta in famiglia, sembra che ci si voglia stringere di più gli uni agli altri per scaldarsi a dovere perché fuori fa freddo.
Tra le varie portate, le battute, gli scherzi e le cadute, il novanta per cento delle quali sono toccate a me, arriva la mezzanotte, ovvero il momento fatidico dell'apertura dei regali. Io sono sempre più tesa. Ho sempre avuto un atteggiamento da bambina quando si tratta dei regali di Natale o di compleanno. Sono una ragazza curiosa, a volte troppo, anche se cerco sempre di contenermi per non spezzare la magia e, chissà come, ci riesco.
"Tesoro, questi pacchi sono per te." dice Linda sistemando dei pacchi sul tavolo. Io mi appresto ad aprirli ed ogni scoperta è un sorriso che mi spunta sul viso.
Carte da gioco in Braille, una borsa, degli attrezzi per il suono dato che amo la musica, e infine è rimasto soltanto un pacchetto. Lo volto e lo rivolto, sempre più curiosa, anche se non voglio aprirlo subito. C'è una scritta in Braille e quando la leggo mi s'illumina il viso. C'è scritto: "CSC" ed io sono estremamente curiosa di sapere che cosa contiene questo pacchetto. C'è della carta che lo avvolge ed io, cercando di non strappare la scritta, la tiro via. Per fortuna riesco a mantenere intima la suddetta scritta e controllando il pacchetto trovo un'altra scritta, sempre in Braille. Quest'altra dice: "Cambratech. Color Test." Apro lentamente il pacchetto e vi trovo un piccolo marchingegno. Sono talmente felice che sto per mettermi a piangere. Il Color Test costa moltissimo e i ragazzi hanno avuto il gentile pensiero di ricordare il mio desiderio di vedere i colori senza il supporto altrui.
"Amore mio, sei contenta?" mi chiede Linda.
Io, sul punto di commuovermi, le rispondo: "E me lo chiedi?"
"C'è anche una lettera nella busta che hai spostato. Vuoi leggerla ad alta voce o preferisci farlo per conto tuo?"
"Io... i-io non lo so" balbetto con un sorriso.
Afferro la lettera e la stringo forte al petto, sentendo il cuore accelerare sensibilmente la sua corsa, e dopo averci pensato un po', decido di leggere la lettera ad alta voce.
"Dolce angelo dal sorriso luminoso e dagli occhi chiusi ma sempre allegri, tutti noi conosciamo da sempre il tuo grande desiderio di vedere i colori e provare le sensazioni che questi possono trasmettere. Sappiamo che tu colleghi i colori alle sensazioni e che vorresti non vederli tramite altri occhi. Forse non sarà lo stesso di vederli con gli occhi, anche se nessuno di noi probabilmente lo scoprirà mai, ma speriamo con tutto il cuore che questo piccolo regalo doni al tuo cuoricino la luce che meriti, quella che purtroppo i tuoi occhi non possono percepire, ma che tu vedrai sicuramente meglio di noi. Sii sempre felice e goditi la luce del cuore che, puoi crederlo, è la luce che più conta. Un forte abbraccio. I tuoi amici: gli animatori della CSC."
"Credo proprio che avrai molta cura di questo regalo." mi dice mia madre avvicinandosi ed asciugandomi le lacrime. "Dai, non piangere più che se ti vede..."
Le parole di mia madre mi lasciano di stucco. Chi mi dovrebbe vedere?
"Se mi vede...? Chi dovrebbe vedermi, scusa?"
"Se ti vede Mirko!" interviene mia cugina. Infatti Mirko non è ancora arrivato.
Questa storia potrebbe anche reggere se non fosse per il fatto che lui, per quanto mi voglia bene, non ha niente a che fare con questo regalo!
"Se ti vede Mirko si preoccuperà." continua Linda.
"Va bene" dico, anche se non ne sono per niente convinta. Questo piccolo dettaglio, però, lo tengo per me perché voglio vedere come andrà a finire. Credo ci sia un'altra sorpresa e sono in fibrillazione.
Qualcuno bussa al citofono della casa di mia zia e sento qualcuno alzarsi per andare a vedere chi è arrivato. Sento il cancello aprirsi e due persone entrare.
"We, bellezza!"
Mirko saluta mia cugina con un bacio, anche se non so dove, poi si dirige verso di me.
"Ehi Checca!" dice schioccandomi un bacio sulla guancia.
"Ciao Mirko!" esclamo ridendo.
"Ti è piaciuto il regalino?" mi chiede.
Capisco subito di quele "regalino" parla e gli rispondo: "È un sogno!"
Mi sento prendere le mani e mi ritrovo con la testa posata sul petto di qualcuno che non riconosco subito, ma che mi sussurra all'orecchio: "Tu sei un sogno!", facendosi riconoscere.
"Ciao!" esclamo stringendomi a lui e tremando come una foglia.
"Ehi! Va tutto bene, tesoro?" chiede il mio angelo.
"Sì, tutto bene. Sono molto felice." dico sorridendo.
"Se tu sei felice lo sono anch'io, tesoro" dice sorridendomi. "Sei bellissima quando sorridi. Anzi, sei bellissima... Punto e basta."
"Così mi farai trasformare in una fontana, però!" gli dico.
"La fontana del mio cuore" dice accarezzandomi il viso. "Ah... ho anche un altro regalo per te, piccola."
Non capisco perché si sia preso tutto questo disturbo, ma al contempo sono felice. Apro il pacco che mi ha messo tra le mani e quando lo apro trovo un altro bigliettino. Questo ha come uniche scritte due lettere maiuscole: "F M".
"F M sono le iniziali di un nome e di un cognome" mi dice Daniel. "Pensa al tuo idolo. Come si chiama il tuo idolo?"
"Il mio idolo?"
"Sì, esatto!"
"Non sono sicura... mi daresti un altro indizio?"
"Mi servirebbe il tuo telefono" mi dice, ed io glielo passo. Dopo qualche istante parte la canzone: "L'amore esiste" di Francesca Michielin... Ehi, un momento... F M corrisponde a... FRANCESCA MICHIELIN!
"C'è un'altra cosa nella scatola!" mi dice.
Scavo e trovo un biglietto.
"U-un biglietto per un concerto di Francesca Michielin!" esclamo saltando a destra e a sinistra dalla gioia.
"Certo piccola Francesca, però adesso fermart" mi dice Daniel prendendomi per i fianchi per fermarmi.
"Non sai quanto sono felice!" esclamo.
"Ah no, eh! Non posso sentirlo, ma lo leggo in ogni parte del tuo corpo!" mi dice.
"Grazie! Grazie davvero" dico stringendolo a me.
Improvvisamente mi arriva un messaggio da parte di Ginevra.
Ginevra: "SISTER, HO UN BIGLIETTO PER IL CONCERTO DI FRANCESCA MICHIELIN!"
Che cosa? Anche lei?
Ginevra's Pov
La mia famiglia e quella di Giorgio sono insieme a casa mia, per la prima volta. Giorgio è seduto accanto a me e ogni tanto gioca con i miei capelli, sorridendo con quella bella faccia d'angelo.
Sono felice che ora stia meglio: ho avuto veramente paura che gli accadesse qualcosa.
"Bellezza, hai saputo del regalo che abbiamo fatto a Francy?" chiede Giorgio.
"Eccome! Sarà stata al settimo cielo" rispondo immaginando il bellissimo sorriso della mia migliore amica.
"Beh, io ho dei regali anche per te!" mi dice mettendomi tra le mani due pacchetti.
Aprendo il primo trovo sia un dischetto che una collana con un ciondolo a forma di cuore sul quale è incisa la scritta: "Mi princesa". Apro l'altro pacchetto e vi trovo dentro un... biglietto per un concerto!
A dir la verità i miei idoli sono soprattutto inglesi, ma ce n'è anche qualcuno italiano. Una di queste persone è Francesca Michielin. Giorgio mi ha regalato un biglietto per un suo concerto.
"Ginevra... ora chiama Francy" mi dice.
Prendo il telefono e le scrivo.
La sua risposta è: "Anche tu?"
"Sì, anche io!"
"Qual è il numero del tuo biglietto?" scrive lei.
Io le dico il mio e quando lei fa lo stesso con il suo io le scrivo: "CE LI HANNO REGALATI PERCHÉ CI ANDASSIMO INSIEME!"
Sono felice! Andrò in un concerto con la mia "sorellina"!
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