Francesca's Pov
Sono nervosa, accidenti! Molto, molto nervosa! Dio mio, che staranno combinando quei due? Spero solo che non inizino ad urlarsi contro come belve impazzite.
Sento un rumore familiare di tazze battute le une contro le altre e capisco di essere vicina ad un bar, anche perché il calore familiare di questi posti mi batte sul viso dolcemente.
Entro, prendo un Milk Chocolate e chiedo dove si trova il bagno poiché dovrei cambiare di nuovo il bendaggio all'occhio.
So per certo che tutti mi guardano, sento degli sguardi letteralmente brucianti addosso, ma non importa, ci sono abituata.
Trovo il posto che cercavo, cambio la benda e getto quella vecchia nel cestino dei rifiuti indifferenziati, l'unico presente qua dentro a quanto pare. Esco di lì e riprendo a camminare in una direzione completamente casuale.
"Francesca! Va tutto bene?" mi sento chiedere.
"Ehi!" sussurro avendo riconosciuto il timbro di voce di Daniel. "Sì... va tutto bene... credo."
"Come sarebbe a dire: "Creno"? Che cos'hai?"
"Tua sorella e Franco sono a casa mia e ho paura di come si potrebbe evolvere la cosa... ho paura che litighino!"
"Tu la tua parte l'hai fatta: ora tocca a loro! Non ti agitare, okay?"
"E se avessi fatto male a lasciarli soli?"
"Hai fatto quello che ritenevi giusto, piccola Francesca! Ora tutto dipende da quello che faranno quei due! Se vuoi ti porto a casa mia."
Annuisco e lui mi chiede: "Vuoi camminare da sola?"
"Mi piace camminare da sola, però... preferisco tenerti la mano" ammetto.
"Dammi qua, questo te lo tengo io, tesoro." mi dice lui dolcemente prendendomi di mano l'occhio a rotelle per poi prendermi per mano.
Per un lungo tratto camminiamo in silenzio, poi io perdo la concentrazione ripensando a Franco e non mi accorgo che c'è un dislivello rilevante.
"Attenta allo scalino!" mi dice lui stringendomi leggermente il polso.
"Scusami" dico, "mi ero... m-mi ero distratta!"
"Ultimamente ti succede spesso" mi fa notare, "ma non importa: se non ci sono io ci sarà qualcun'altro o il tuo occhio a rotelle a tenerti in piedi, piccola!"
"Grazie, davvero! Io non so se merito tutto questo, ma ne sono felice, e anche tanto!"
Mi aspetto una predica... o meglio, me l'aspetterei se non lo conoscessi, ma come sempre lui riesce a stupirmi.
"Ti ripeterò che meriti tutto il bene del mondo finché non ti monterai la testa!" mi dice.
"Vale a dire?"
"Vale a dire finché avrò voce, e quando mi verrà meno ti prenderò le mani e ti farò leggere i miei gesti!"
"S-se ci fosse un Premio Nobel... per la pazienza te lo darebbero, te l'assicuro!"
"Visto che le cose belle sai dirle anche tu?"
Arrossisco e lui, continuando a tenermi per mano, mi porta fino a casa sua.
La famiglia Bernardi si comporta come sempre egregiamente, ma il mio pensiero è sempre sulla componente della stessa che si trova a casa mia e che forse sta battibeccando animatamente con Franco Fritzenwalden... Mio Dio, spero solo che non sia come la vedo io!
Serena's Pov
"Ti prego Serena, lascia che ti racconti anch'io la mia versione dei fatti! Non è andata come credi, davvero!"
"Ah, veramente? E allora com'è andata? Dai, spiegamelo tu perché non l'ho proprio capito!"
"Serena, Carlotta mi si è praticamente buttata addosso, mi ha baciato!"
"Ma tu guarda un po' che faccia tosta!"
"Perché "faccia tosta"? Ti sto dicendo solo la verità, Sery!"
"Non chiamarmi Sery, non chiamarmi amore, non chiamarmi e basta! Non voglio che tu mi calcoli più, non voglio che mi spieghi più niente, e stai con quella strega se ti piace tanto... ti... ti è chiaro? Sono veramente stufa di soffrire! E poi a che scopo dovrei continuare così? Dimmi perché!"
La mia voce si spezza ed inizio a piangere. Corro giù per le scale del condominio e Franco mi corre dietro per fermarmi.
"Serena, ti scongiuro, fermati! Ho bisogno che mi ascolti! Ti supplico..."
Io non lo ascolto. Non lo voglio nemmeno ascoltare, a dire il vero, ma lui è più veloce di me e mi raggiunge... purtroppo o per fortuna, direi.
Franco mi ferma per un braccio e dice: "Se non mi vuoi ascoltare sei solamente una ragazzina stupida e capricciosa!"
Lo vedo allontanarsi e dirigersi verso la sua automobile. Apre la portiera, sale a bordo e sento le ruote sfrecciare. A quel punto io inizio a rincorrere l'auto, augurandomi con tutta l'anima di riuscire a raggiungerlo. Che abbia baciato o meno quella ragazza lui resta sempre il mio Franco.
"FRANCO! STAI ATTENTO AL MURO! FRANCOOOOOOOO!"
Sento uno schianto e capisco cos'è successo. L'auto si è distrutta contro quel muro.
"AIUTO! PER FAVORE, AIUTATEMI! VI PREGO, TIRATELO FUORI!" grido.
Qualcuno mi si avvicina e riconosco la mano di mio fratello maggiore che mi sfiora piano la spalla sinistra.
"Serena, spostati da lì!"
Faccio qualche passo indietro e sento la porta dell'auto aprirsi.
"Ora lo faccio uscire, calmati" mi dice per poi avvicinarsi alla macchina di Franco che purtroppo è quasi distrutta.
"Ti prego, fai presto!"
Vedo Daniel tirare fuori dall'auto il ragazzo e caricarselo sulle spalle per portarlo all'ospedale.
"Serena, chiama un'ambulanza, presto" mi dice.
Faccio quello che mi è stato detto e aspetto che arrivino i soccorsi. Quando questo finalmente accade due uomini aiutano mio fratello a far sdraiare Franco su una barella.
"Oh mio Dio, che cosa ho fatto! È orribile!" dico tra le lacrime. "E pensare che... che Francesca ci aveva lasciato casa libera per chiarire, che Franco è venuto da me perché voleva spiegarmi tutto, e io... A proposito, tu sai dov'è lei?"
"Francesca è a casa nostra... è preoccupata, ma sta bene, non agitarti. Mi ha chiesto di cercarvi perché aveva un brutto presentimento, è per questo che sono qui. Ora però calmati, Sery. Franco non è uno che molla facilmente e lo sai bene!"
Mio fratello mi attira a sé e mi stringe forte per consolarmi.
"Come posso pretendere che lui mi voglia ancora bene dopo quello che gli ho fatto, come posso pretendere tanto da lui?" chiedo singhiozzando.
"La vuoi smettere di dire queste cose? Se lui ti vuole bene davvero riuscirà a sopportare anche questo! Vedrai che lui ce la farà e tornerà a starti accanto!"