144: Doppio Cupido!
Serena's Pov
Ho visto Franco e quella strega di Carlotta baciarsi e scambiarsi effusioni. Non posso crederci! Quella ragazza che ha imbrogliato Francesca, che le ha rovinato la vita! Lui diceva sempre di volerle bene, e invece... mio Dio, ha baciato quella strega! E diceva di voler bene a me, ma in realtà non me ne vuole per niente dato che si è messo a baciare quella stupida non appena mi sono voltata! E poi viene a dirmi che non l'ha fatto apposta, che non voleva farmi del male! Certo, come no!
Bevo una birra, due, tre... ne perdo persino il conto! Vedo di sfuggita la figura di Francesca che dà una spinta ad una persona che non distinguo.
"Serena, basta! Se continui in questo modo ti sentirai male!"
Sento delle piccole mani circondarmi i polsi con molta delicatezza. Francy mi tira su e cerca di farmi appoggiare alle sue spalle per portarmi via, ma io mi stacco di colpo.
"Serena! Ti prego, fermati!"
Mi lascio guidare dall'alcool e dal forte rumore del Mare. Vedo un'enorme scogliera. Mi ci arrampico senza nemmeno accorgermene, ma sento qualcuno urlare e due mani trascinarmi di nuovo giù.
"Sery, ti prego, smettila! P-per favore."
"Io non valgo niente! Persino il mio ragazzo se n'è accorto!"
Francesca mi tiene stretta la mano ed inizia a portarmi con sé. Mi fa inginocchiare a terra e mi tiene la testa sollevata mettendosi alle mie spalle.
"Coraggio! Butta tutto fuori, Serena!"
Inizio a rigettare tra le erbacce e quando non ho più la forza di fare nemmeno quello mi metto a piangere. Sento la ragazza che mi sta vicino toccarmi il viso delicatamente e mi aiuta ad alzarmi per poi farmi sedere sotto un albero.
"Piangi tesoro, sfogati! Quando getti tutto fuori riesci a recuperare le forze e dopo aver pianto potrai affrontare meglio il dolore che provi."
Poggio la testa sulle sue ginocchia e continuo a piangere. Lei, con le dita tremanti, mi sistema i capelli, scomposti a causa della tensione e del mio stato di ebrezza.
"Non voglio che i miei fratelli mi vedano così" ammetto.
"Vieni a casa mia, allora! Ma in ogni caso io devo avvisarli, tesoro."
"Ho paura che mi rimproverino. Ho fatto una stupidaggine..."
"Tutti ne commettiamo una, Sery! Anzi, almeno una! Tranquilla, ti prometto che farò tutto il possibile affinché non ti sgridino, okay?"
Sento le sue dita calde tra i miei capelli, appiccicosi a causa del sudore dovuto all'alcool. Lei è così delicata quando tocca le altre persone! Oh Dio mio, ma come ci riesce?
"Ce la fai ad alzarti, Sery?"
Cerco di alzarmi, ma le mie gambe tremano. Lei mi sostiene la testa e mi mette davanti un braccio.
"Attaccati qui" mi dice.
Mi aggrappo al suo braccio ed anche lei si alza. La vedo muovere a destra e a sinistra il suo bastone e portarmi con sé.
"Coraggio Sery, ci siamo" mi dice, ma io la sento per miracolo. La sua voce è ovattata ed io scoppio a ridere di punto in bianco.
"Sery, siamo... siamo davanti al portone" dice battendovi contro la rotella del suo fidato bastone. "Per favore, ti prego, resisti e non gridare!" tenta di dirmi, ma io non smetto di ridere. Lei spinge delicatamente il mio viso contro il suo collo per attutire il rumore delle mie risate ed io ne sento il calore accogliente e mi rilasso. Lei è ancora ferma, immagino voglia lasciarmi il tempo di calmare la mia crisi isterica. Sì, è questo che sono ora. Isterica!
Finalmente riesco a smettere di ridere, quel tanto che basta affinché lei mi lasci andare e mi faccia appoggiare il braccio destro alle sue spalle.
"Coraggio, vieni! Entra!" mi dice mentre spinge la porta.
Entriamo in casa e Francy mi prepara il letto e mi aiuta a cambiarmi poiché è un po' tardi. Nonostante non mi possa vedere volta la testa dall'altro lato.
"Coraggio, sdraiati! Io ti preparo un caffè, almeno ti riprendi un po', d'accordo?"
Annuisco semplicemente e la sento posarmi una mano sul braccio destro, con delicatezza.
"Non so cosa ti sia successo... ma ti assicuro che qualunque cosa sia non vale la pena di distruggersi la vita. Mi prometti che ci penserai sopra?"
Per tutta risposta scoppio nuovamente in lacrime e lei si piega sulle ginocchia e mi abbraccia forte.
"Scusa. Ti sto creando solo un mucchio di problemi." dico.
"Vuoi smetterla o no di dire queste cose? Lo sai bene che se hai bisogno di me io sono qui."
"Mi sembra di sentire mio fratello! Forse è per questo che siete due... anime gemelle!"
Vedo le sue guance tingersi di rosso. Che carina che è, si emoziona per un nonnulla!
Si allontana da me per prepararmi quel famoso caffè e quando torna io decido di confidarle cos'è successo, anche perché mi sento davvero meglio.
"Francy, posso dirti una cosa?"
Lei mi si siede accanto e aspetta che io finisca di bere.
Non so come faccia a capirlo, ma quando finisco mi prende la tazza e la mette sul tavolo per poi tornare a mettersi al posto di prima.
"Cosa vuoi dirmi, Serena?"
"Ecco... io ho fatto quello che ho fatto perché ho visto Franco che baciava quella strega di Carlotta."
Vedo l'espressione di Francesca mutare, come se stesse cercando di assimilare le parole che, con un solo soffio, ho buttato fuori davanti a lei. Come se dovesse metabolizzarle lei prima di me.
"Serena, ne sei proprio sicura? Non è che hai visto una cosa al posto di un'altra? Carlotta non è mica una santa!"
"Che vuoi dire, scusa?"
"Senti, io... io non credo che Franco l'abbia fatto apposta!"
"Come sarebbe a dire che non..."
"Non lo so, ma Carlotta ama far soffrire gli altri, quindi non mi stupirebbe più di tanto venire a sapere che è tutta una sua macchinazione... ora però mettiti sdraiata che quasi sicuramente domani ti alzerai con un terribile mal di testa. Intanto io vado a cambiarmi la benda, va bene?"
Annuisco, ma mi salta in mente il fatto che lei non può vedermi e, coprendomi la bocca con le mani, dico: "Scusami Fra!"
"Okay, okay, va tutto bene, non preoccuparti."
La vedo allontanarsi e faccio fatica a sentirla, se non per il lieve spostamento d'aria. Ora capisco cosa intende mio fratello quando dice che Francy è delicatissima addirittura quando si muove.
Questo, però, non glielo dirò, perché so bene che la vedrò arrossire e preferisco che lo faccia perché queste belle parole gliele dice Daniel.
Quasi non mi accorgo di lei quando torna in camera e si sdraia sul letto accanto a me, silenziosamente.
Franco's Pov
Giuro che appena prendo quella maledetta strega gliene dico quattro. Stupida biondina del cavolo!
"Allora, Fritzenwalden?"
Eccola! Giusto lei mi mancava!
"Dimmi perché mi hai fatto questo!" dico prendendola per le spalle e spingendola contro un muro.
"Fatto che? Mi sembra che tu non abbia fatto molto per allontanarmi... o mi sbaglio?"
"Io giuro che dimentico di essere una brav persona se non mi dici subito perché diavolo mi hai baciato!"
"Franco, lasciami! Mi stai facendo male..."
"A me fa molto più male sapere che vuoi allontanarmi da Serena! Dimmi perché, adesso!"
"Perché tu non puoi amare una come lei! È stata come Francesca per un periodo, no?"
"È anche questo che amo di lei, lo capisci?" le sbraito contro, stringendo di più i suoi polsi e tenendola ferma contro i mattoni.
Vedo una lacrima sgorgare dai suoi occhi.
"Franco, ti prego, lasciami! M-mi fai male! Per favore..."
Le lascio il braccio sinistro ed inizio a tempestare di pugni il muro, in una zona poco distante da quel volto di porcellana.
"Adesso tremi e piangi, vero? Potevi pensarci prima!" le dico senza un filo di emozione nella voce.
Non voglio colpirla, non ne sarei capace per quanto ce l'abbia con lei, ma voglio che mi spieghi perché mi ha fatto questo, e anche in fretta!
"Franco, basta! Lasciala stare!" mi sento dire da qualcuno che è alle mie spalle.
"Allora non t'importa soltanto della piccola..."
"E tu non tirare in ballo Francesca!" la blocca subito Daniel. "Lei non c'entra con questa storia!"
Anche mentre prendeva in giro Francesca, probabilmente senza provare neanche un briciolo di vergogna, Carlotta non ha smesso di piangere.
"Franco, adesso lasciala andare e calmati" dice Daniel per poi allontanarmi da Carlotta.
Lei guarda prima me e poi lui: me con timore e disprezzo e lui con gratitudine.
"Che cosa volevi fare, Franco?" mi chiede.
"Se non fosse stato per quella maledetta arpia io non avrei mai litigato con tua sorella, lo capisci? Ora voglio che mi spieghi perché!"
"Intanto datti una regolata. Cosa credevi di fare sbattendola contro il muro?"
"Costringerla a parlare."
"Lei, con le buone o sotto tortura, ti avrebbe dato una sola risposta e non avresti fatto altro che arrabbiarti ancora di più e mettertela contro. Avrebbe potuto urlare e farti passare dalla parte del torto, capisci?"
Andiamo un po' più avanti e lui mi fa sedere su un altro muretto, però più basso.
"Da un anno a questa parte sono consigliere o qualcosa di simile, quindi adesso siediti e spiegami quello che è successo con mia sorella, anche perché è scappata di corsa e Francesca è andata a cercarla."
"Se hai mandato lei, con o senza vista la troverà in meno di due secondi!"
"Lo so, ma non cambiare discorso! Cos'è successo tra te e mia sorella?"
"Carlotta mi ha strappato un contatto bocca a bocca." spiego.
"Un contatto bocca a bocca? Un nome più breve no, vero?"
"Quella cosa non si poteva definire bacio!"
"Va bene, ma... quella "cosa", come hai detto tu, l'ha vista mia sorella e ha capito male!" dice mimando le virgolette.
"È questo che mi fa più rabbia: il fatto che lei non mi creda! Non posso accettarlo, non voglio perderla, non... Non..."
"Va bene, ma allora perché non provi a parlare di nuovo con lei?"
"Perché sai com'è fatta tua sorella: è molto orgogliosa, non mi darà retta!"
"Guarda il tuo cellulare, Franco! Guarda cos'ha scritto Francesca!"
"Chi?"
"L'omino del Mulino Bianco! Dai, leggilo!"
Leggo il messaggio della brunetta che mi dice che Serena è a casa sua.
"L'ha portata a casa sua! L'ha trovata in uno stato non proprio ottimo!"
"Non ha specificato in quale stato?" mi chiede Daniel.
"No, non l'ha detto! Credo abbia scritto anche a te, però!"
Lui guarda per appena tre secondi lo schermo, poi mi fa un cenno con la testa.
"Adesso, caro tennista, sfrutta questi anni di allenamento e porta quella testa calda che ti ritrovi a casa della tua migliore amica!"
"Certo, così l'uragano mi spazza via!"
"Senti, ci vai da solo o vuoi una mano?"
"Stai scherzando, vero?"
"Certo, però ho cercato di mon dirti troppo direttamente che ti conviene far presto, perché riconquistare la fiducia di mia sorella è un po' complicato."
"Questo lo so."
"Allora? Cos'hai intenzione di fare, Franco?"
"Andrò da lei!"
"Dici davvero?"
"Sì, però... preferirei andarci domani."
"Oggi, domani o dopodomani non importa, basta che le parli perché né tu né lei sopportate l'idea di stare lontani l'uno dall'altra."
"Come lo sai?"
"Senti, ho solo tre anni più di te, ma certe cose sono palesi, Franco! Ti si legge negli occhi quando la guardi e anche lei lo fa capire quando arrossisce solo a sentirti nominare, proprio come fa Francesca!"
"Solo che Serena lo fa con me e Cesca lo fa con te..."
"Mi toglieresti una curiosità?"
"Certo, dimmi."
"Che faccia ha fatto quando hai aggiunto un soprannome del genere alla sua lista chilometrica?"
"È rimasta sconvolta, proprio come te! Infatti inizio a pensare che l'unica persona che possa mandarla in confusione con questa cosa dei soprannomi senza che lei si agiti sia tu..."
Lui si limita a rivolgermi un sorriso e dice: "Ora vai a casa prima di farti venire un altro attacco di rabbia, Fritzenwalden!"
Mi dà un colpetto sulla spalla e si alza per poi allontanarsi. Io faccio altrettanto e mi dirigo anche io verso casa mia.
Francesca's Pov
Sono le dieci quando sento Serena mugolare qualcosa. Vado verso di lei dopo aver cambiato la benda.
"Che hai, Sery?" chiedo.
"Quello che hai detto tu! Ho un mal di testa incredibile, e la colpa è mia!"
"Va bene, va bene, ho capito, ma non agitarti altrimenti rischi di farlo aumentare!"
"Francy, mi spieghi come hai fatto a sopportare l'emicrania sette giorni su sette?"
"Te lo direi... ma sinceramente non lo so neanche io! Vuoi che ti prepari un'Oki? Magari ti allevierà un po' il dolore."
"Tu sai sciogliere le medicine nell'acqua?"
"Ovvio! Non servono per forza gli occhi! Bastano un bicchiere d'acqua, la medicina, un cucchiaino e buone orecchie!"
Vado a prendere l'Oki, l'acqua e l'occorrente.
Inizio a far roteare il cucchiaino nel bicchiere e mi concentro sul suono prodotto dal metallo che sfrega contro il bicchiere e la polvere della medicina, poi torno da Sery.
"Ecco! Prendi che non ti vedo molto bene... anzi! Non bere, non ti vedo per niente!"
Serena scoppia in una fragorosa risata e questo mi tranquillizza. Dopo qualche secondo la sento deglutire più volte, segno che sta mandando giù la medicina.
Improvvisamente sento il campanello suonare.
"Aspetta, vado ad aprire" dico.
Non ho bisogno di chiedere chi c'è fuori perché sento che la persona che ha suonato il campanello di casa mia è... molto affannata.
"Franco?" chiedo.
"Sì... Franco. Ti prego Francesca... Fammi entrare."
"Va bene, vieni" dico aprendo la porta e spostandomi per farlo passare.
Per fortuna sono vestita, quindi posso uscire e lasciarli soli.
"Serena... c'è Franco" dico.
"Mandalo via... non voglio parlare con lui, Francesca, ti prego!"
"Senti Serena, facciamo una cosa: per stavolta ascoltalo, poi sarai libera di scegliere se credergli oppure no, ma almeno lascia che anche lui ti dia la sua versione dei fatti. Bisogna sempre ascoltare l'altra campana per capire a cosa credere e a cosa non credere. Ti prego, provaci!"
"D'accordo, lo farò, ma solo perché non mi hai posto questa cosa come un ordine" mi dice.
"Va bene, allora io vi lascio soli e per qualunque cosa potrai chiamarmi... va bene?"
Vado verso la scrivania, porto la mano sinistra alla cassettiera e prendo il sacchetto contenente l'occhio a rotelle, poi mi dirigo verso la porta ed esco di casa per lasciarli soli. Per riparare hanno bisogno di stare tranquilli, di non sentirsi spiati, ed io spero che quest'incontro sia chiarificatore.
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