Francesca's Pov
"Sei pronta?" mi chiede il ragazzo che mi è seduto accanto.
Mi ha tenuto la mano tutto il tempo, in attesa che dicessi qualcosa, credo.
"Pronta per cosa?" chiedo di rimando.
"Per la sorpresa vera e propria." mi risponde lui.
"Io sono nata pronta!" rispondo.
Mi accorgo che lui fa un movimento, anche se non capisco di che tipo.
La giostra parte e poco dopo sento dire un: "Ciao Francesca!", che mi fa sorridere per via del timbro molto stridulo stile Cocorito.
"Hai capito chi è?" mi chiede Daniel.
"Salvatore?" mi azzardo a ipotizzare ricevendo una risposta affermativa.
All'improvviso lui porta la mia mano verso un pulsante e dice: "Premi questo, piccola!"
"Perché, mettiamo il Turbo?" chiedo.
La velocità mi mette molta ansia purtroppo.
"Ma no Francy, nessun Turbo!"
"Perché lo devo premere?"
"Tu fidati, non è niente di pericoloso."
A quel punto mi decido, premo il tasto e parte la canzone: "Il mondo è mio", unita ad altri suoni.
Lui porta le mie mani su uno schermo e sento comparire sotto le mie dita delle scritte in Braille. La prima è: "Tramonto" e poi c'è il suono di una palla che cade in acqua. Un tramonto sul Mare, credo. Subito dopo una successione di nomi di costellazioni e suoni, la Luna, i passanti che si vedono più piccoli dall'alto e dei quali io sento le voci più stridule, come per simboleggiare la cosa... e tutto questo con quel sottofondo così dolce e con l'autore di questa meraviglia che mi tiene stretta al suo corpo con un braccio e, se necessario, mi guida con la mano libera. Ascolto una per una quelle parole e sento davvero come se il mondo appartenesse soltanto a noi due, come se non ci fosse nessuno oltre la ruota sulla quale stiamo volando e noi due, abbracciati. O meglio: lui che mi abbraccia, anche se solo per metà. Mi sento davvero in un mondo incantato, come se potessi prendere le stelle con le mani senza farmi male ed è tanto bella questa sensazione che se potessi la vivrei all'infinito. Solo a patto di viverla insieme a lui, però!
Lui: "Ora vieni con me
verso un mondo d'incanto,
principessa, è tanto che il tuo cuore aspetta un sì.
Quello che scoprirai
è davvero importante,
il tappeto volante ci accompagna proprio lì.
Il mondo è tuo,
con quelle stelle puoi giocar,
nessuno ti dirà
che non si fa...
È un mondo tuo, per sempre..."
Lei: "Il mondo è mio.
È sorprendente accanto a te,
se salgo fin lassù,
poi guardo in giù,
che dolce sensazione nasce in me..."
Lui: "C'è una sensazione dolce in me..."
Lei: "Ogni cosa che ho,
anche quella più bella,
no, non vale la stella che fra poco toccherò...
Il mondo è mio..."
Lui: "Apri gli occhi e vedrai."
Lei: "Fra mille diamanti correrò..."
Lui: "La tua notte più bella..."
Lei: "Con un po' di follia
e di magia,
tra stelle comete volerò."
Lui: "Il mondo è tuo..."
Lei: "Corpo celeste sarò..."
Lui: "La nostra favola sarà..."
Lei: "Ma se questo è un bel sogno..."
Lui/Lei: "Non tornerò mai più.
Mai più laggiù,
è un mondo che appartiene a noi..."
Lui: "Soltanto a noi..."
Lei: "Per me e per te..."
Lui: "Ci aiuterà..."
Lei: "Non svanirà..."
Lui: "Solo per noi..."
Lei: "Solo per noi..."
Lui/Lei: "Per te e per me..."
Nel momento in cui la canzone dice: "No, non vale la stella che fra poco toccherò", lui mi prende le mani e me le fa alzare leggermente. Mi ritrovo a sentire delle minuscole stelle che mi sfiorano le dita e sento gli occhi allargarsi. Sto bene, sono troppo contenta.
Sento il cuore martellarmi nel petto e, quasi in un gesto istintivo, stavolta sono io ad appoggiare la testa sulla sua spalla, con la differenza che lui ci ha posato il mento mentre io ci ho messo la guancia.
Mi volto lentamente verso di lui e facendo scontrare la mia fronte con il suo collo gli sussurro un: "Grazie mille."
Lui volta leggermente il viso verso di me per darmi un bacio ai bordi della guancia che è più in alto e, con tono sussurrato tanto quanto il mio, mi dice un: "Di niente, principessa!"
Tremo, forse perché se fossi in una posizione diversa di solo pochi centimetri ribalterei le carte di qualche giorno fa, solo a livello di posizione, però.
Io non sono coraggiosa come lui. Lui se deve dirti una cosa carina te la dice, senza crearsi problemi su come dirtela o non dirtela e invece io mi vergogno anche solo di dire: "Ciao", cavolo!
"Come... come hai fatto a fare tutto questo? Le scritte, il sottofondo, i suoni per il tramonto, le stelle... insomma, che..."
"Grazie ad un impianto di alta tecnologia! Giada mi ha prestato una vecchia macchina da scrivere come la tua, però di quelle che servono solo per leggere, e per i suoni di tecnologia ce n'è a bizzeffe!"
"E... avrei un'altra cosa da chiederti... per il biglietto che mi hai scritto in vacanza... insomma, il Braille non s'impara in due giorni..."
"Hai presente il Ragazzo dei Miracoli, come mi chiamavi tu?"
"Sì..."
"Beh, dopo il ritorno a casa ho iniziato ad informarmi su cos'è il Braille e su come funziona, e anche se non è stato proprio facilissimo ne è valsa la pena!"
"Ne è valsa la pena? Davvero?"
Mi prende la mano, se la porta dietro il collo e lo sento fare un cenno d'assenso.
"Sai, se volevi sorprendermi ce l'hai fatta..."
Okay, questa me la potevo anche risparmiare.
"In positivo o in negativo?" mi chiede Daniel.
"In positivo... e... e scusami, forse sono stata troppo diretta, ma..."
"E allora? Non è un male essere diretti se si deve dire una cosa bella."
Sento la giostra fermarsi e lui mi prende la mano per aiutarmi a scendere.
Arriviamo fuori dal Luna Park e lui mi fa sedere su di un muretto e mi mette due dita ai lati delle labbra per poi tirarmi su gli angoli della bocca in un sorriso enorme.
Mi viene fuori un sorriso strano e spontaneamente lo rendo più largo e lui mi si avvicina e alle dita sostituisce le labbra. Mi sento trasportare come prima, in un mondo che è solo nostro. In un mondo mio e suo.
Voglio essere trasportata! Voglio andare in quel mondo che è soltanto nostro e lasciarmi condurre da lui.
Lui è il miglior cicerone del mondo, quello a cui mi affiderò sempre, senza problemi.