Francesca's Pov
Sento il ragazzo davanti a me girare il mio viso verso di sé e sollevarlo, poi il suo sguardo mi brucia addosso, proprio nell'occhio sinistro che mi fa maledettamente male.
"Oddio, Francesca... hai l'occhio pieno di sangue..." dice.
Il suo tono è dannatamente sconvolto e questo mi preoccupa molto.
Arriviamo davanti a casa mia, poi lui mi fa salire in auto e mi allaccia la cintura, non perché non sappia farlo da sola, ma per il semplice fatto che non riesco a concentrarmi perché mi sta letteralmente scoppiando il cervello!
Mi accorgo che anche lui è molto nervoso perché sta andando veloce. Forse anche troppo veloce!
Nonostante il debilitante mal di testa mi accorgo di un particolare che mi fa venire la pelle d'oca. Un rumore di ruote che sfrecciano dall'altra parte della strada, proprio verso di noi.
"ATTENTO!" grido quando sono sicura che l'auto ci stia venendo addosso.
L'ultima cosa che riesco a udire è lo schianto, poi tutto diventa silenzioso.
Ginevra's Pov
Io e Giorgio stiamo camminando insieme. Siamo appena scesi dalla sua auto quando lui si ferma e io divento di marmo.
Le sirene di un'ambulanza mi trapanano i timpani e un tremendo afflusso di persone blocca il passaggio.
Mi accorgo del fatto che ci sono due auto in mezzo alla strada, entrambe semi-distrutte.
Da una di esse viene tirato fuori un ragazzo e a suo seguito una bottiglia vuota. Forse quel ragazzo era ubriaco... ma in pieno giorno mi sembra assurdo. Poi mi prende una morsa allo stomaco quando vedo che dalla macchina di fronte a quella del ragazzo probabilmente ubriaco viene estratta una ragazza con una chioma di capelli ricci e due occhi inconfondibili.
"Francesca..." sussurra Giorgio.
È lei! La mia migliore amica è là, svenuta, e chissà se si riprenderà? Dio mio, ti prego!
Poi viene tirato fuori l'altro ragazzo e quasi mi viene un colpo quando riconosco i suoi lineamenti e i suoi occhi, castani come quelli della mia amica, però più chiari.
"Ma quello è... Daniel!" dico a bassa voce.
Giorgio mi fa salire sulle sue spalle e iniziamo a correre. O meglio: lui corre.
"Siamo amici dei ragazzi di quell'auto" dice indicando la macchina, "la prego, ci faccia salire!"
L'uomo che trasporta le due barelle ci fa salire sull'ambulanza e io sento delle voci.
"Com'è successo?"
"Il ragazzo che era solo nell'auto era ubriaco, l'altro stava andando verso l'ospedale, credo ci stesse andando perché la ragazza seduta accanto a lui non si sentiva bene..."
Questo è tutto.
Il resto posso solo immaginarmelo: commenti su commenti.
Mi avvicino alla barella della mia migliore amica. Vedo che l'occhio sinistro è arrossato, ma non ne capisco il motivo.
Arriviamo in un batter di ciglia e tutti e tre, compreso il ragazzo ubriaco, vengono subito affidati alle cure dei medici.
"Chi avrà chiamato aiuto?"
"Un passante, credo. Ma perché lo vuoi sapere, tesoro?"
"Giorgio... se fossero rimasti qualche secondo in più là dentro io... non so come sarebbe finita."
"Ginevra, cerca di calmarti. Se ho visto bene si è fatta più male l'auto di loro."
Spero con tutta l'anima che sia come dice lui e che loro non si siano fatti troppo male.
Vedo un dottore uscire da una delle stanze in cui sono stati portati i ragazzi.
"Dottore... lei di chi si è occupato?"
"In realtà ho visitato entrambi e confesso che mi stupisco di come ne siano usciti indenni." dice.
Tiro un piccolo sospiro di sollievo.
"Potreste dirmi il nome e cognome di entrambi?"
Giorgio risponde al dottore che chiede se siano fratelli. Il mio ragazzo scuote la testa, poi chiede: "Quindi? Qual è la diagnosi?"
"C'è stato uno svenimento a causa del colpo, ma riguardo questo non ci sono state gravi conseguenze ed entrambi riprenderanno conoscenza tra qualche ora... ma per quanto riguarda la ragazza c'è un altro problema."
Scatto in piedi e mi fermo come se fossi un palo della luce.
"Cos'è successo alla mia amica, dottore?" chiedo con un filo di voce.
"Vedete... la ragazza ha un glaucoma all'occhio sinistro."
Un glaucoma? Che cos'è? Cosa significa?
Il dottore risponde alla mia domanda mentale, ma l'unica cosa che riesco a capire è che questa malattia provoca forti dolori alla testa e all'occhio stesso perché  la pressione dell'occhio è molto alta, anche se non ho capito bene il motivo.
"Possiamo entrare?" chiede Giorgio.
"Sì, potete entrare." risponde calmo il dottore.
Ci conduce verso una stanza e mi stupisco nel vedere che sono sistemati entrambi nello stesso posto.
Daniel's Pov
Riapro gli occhi e mi trovo disteso su di un letto d'ospedale. Ho una macchinetta sul petto e guardandomi il polso sinistro trovo una fasciatura. Mi volto verso destra e vedo la mia piccola, ancora immobile.
Cerco di alzarmi, ma sento una mano bloccarmi il braccio destro, quello che è senza fascia.
"Non credo ti convenga alzarti adesso, amico!"
Torno a sdraiarmi, ma ho lo sguardo fisso sul volto pallido della ragazza sdraiata nel letto che si trova dalla parte opposta di questa stanza.
"Di lei cosa vi è stato detto?"
Ginevra mi si avvicina e dice: "Anche lei si riprenderà a breve, ma ci è stato detto che ha una malattia ad un occhio..."
Nel pronunciare le ultime parole abbassa drasticamente il tono, come se avesse paura che Francy potesse sentirla, cosa che non mi sembra affatto impossibile. La sento bene in ogni caso, un po' perché ho sempre cercato di non concentrarmi soltanto sugli occhi anche prima di conoscere la dolcissima ragazza bruna ancora sdraiata lì, in quel lettino, un po' perché lei stessa mi ha insegnato ad ascoltare.
"E ti hanno detto... come si chiama questa cosa?" chiedo, rimanendo vago per lo stesso motivo di Ginevra.
La bionda si porta una mano alla bocca e si morde le labbra.
La vedo attraverso il minuscolo spazio tra le due dita e vedo anche la sua mano tremare.
"Glau-co-ma..."
Un sussurro. Un'altra volta.
"Almeno credo si chiamasse così..."
Un leggero mugolio mi fa voltare di nuovo verso l'altro letto e vedo le palpebre della mia piccola iniziare ad andare su e giù.
Francesca's Pov
Mi risveglio ritrovandomi su una superficie morbida, ma non esattamente comoda. Inizio a tastare quello che mi capita a tiro e quel fastidioso beep tipico degli ospedali mi fa capire dove sono. Porto una mano alla testa e capisco che è stata fasciata.
Faccio mente locale e ricordo l'incidente, lo schianto e il mal di testa che non mi lascia in pace. Percepisco delle presenze e un altro beep che va allo stesso ritmo del mio. Identico.
"C'è qualcuno?"
Parlo sottovoce perché non ho la forza sufficiente per alzare il tono.
"Sì. Ci siamo io, Giorgio e Ginevra." mi risponde Daniel dall'altro letto.
"T-ti sei fatto male?" chiedo.
"Solo un po' al braccio sinistro, ma sto bene, tranquilla." è la sua risposta.
Tiro un sospiro di sollievo, ma mi pento subito di aver fatto un movimento con la testa. Mi copro l'occhio sinistro con una mano e inizio a stringere forte i denti... è un dolore lancinante!
"Cos'hai?" mi chiede Ginevra.
"Ahi! Mi fa male!" rispondo.
Ginevra capisce e dice: "Vado a chiamare... il dottore, okay?"
La sento correre verso la porta e uscire.
Poco dopo torna e sento la voce di un uomo che mi dice: "Cara, sono il dottor De Martino e vorrei aiutarti. Ce la fai ad aprire un po' l'occhio?"
Ci provo, ma le mie palpebre vanno per conto loro.
Sento il medico collegare qualcosa ad una presa elettrica, poi mi mette due dita ai contorni dell'occhio e lo apre. Sento un oggetto premere su di esso dopo la sensazione di un liquido che vi cade dentro e un altro beep, più veloce di quello della macchina che mi controlla il cuore. L'operazione viene ripetuta un altro paio di volte.
"Ti senti tranquilla?" mi chiede gentilmente.
"Abbastanza..."
In effetti ora il mal di testa mi è passato del tutto, anche se non so per merito di cosa.
Sento la porta riaprirsi ed entra un altro medico che mi spiega che ho una malattia che non avevo mai sentito nominare in precedenza, ma solo il nome mi fa ghiacciare il sangue.
Glaucoma!
(Collegamento tra il video e il capitolo: l'incidente alla fine del video.)