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111: Lei è quella giusta!

Francesca's Pov
Oggi è stata una giornata davvero intensa.
Insomma: ho chiarito con Giuditta, ho partecipato a quasi tutte le attività d'animazione, (cose che mi hanno fatto piacere), e sono stata dietro alla mia comitiva di folli scatenati.
Adesso ho una gran voglia di mettermi a letto e farmi trasportare nel mondo dei sogni.
Spero tanto di sognare lui...
Sono in mezzo a un campo, ma questa volta non c'è lui ad accogliermi. O meglio, non c'è soltanto lui.
"Ehi piccola Francesca!" Eccolo, immaginavo che mi avrebbe detto questo, ma sono felice che sia stata la sua voce a pronunciare quel soprannome.
Una voce che ho sentito in un sogno, ma ne era pur sempre lui il proprietario, quindi mi va bene ugualmente.
"Ehi!" gli dico andandogli incontro per salutarlo come si deve.
"Vieni, ti devo far conoscere una persona." mi dice prendendo la mia mano.
Arriviamo e la voce di una ragazza mi dice: "Sono la cugina di Samuele, mi chiamo Miriam."
Ci salutiamo e lei dice ad entrambi: "Ragazzi, dovrei fare una cosa e mi serve il vostro aiuto. Si tratta di mio cugino..."
Tutti e tre ci dirigiamo in un posto che solo Miriam conosce.
Sento la voce di Samuele che dice: "Dove mi trovo?", e tutti andiamo verso di lui.
Samuele's Pov
Su questa nave mi sento davvero un emarginato, ma me lo merito.
Dopottutto sono io che innalzo intorno a me un muro di cemento.
Un muro che soltanto Evangeline ha potuto scalare. È l'unica persona che mi sta vicino, anche al tavolo della mensa. Mi ricorda tanto Francesca per la sua timidezza, e al tempo stesso mi fa pensare a mia cugina Miriam.
Anche lei, come Francesca ed Evangeline, non possedeva il dono della vista, ma prima io avevo un bellissimo rapporto con lei. Trascorrevamo insieme giornate intere. Io ero i suoi occhi e, allo stesso identico modo, lei era le mie orecchie, il mio cuore... tutto.
Quando ero piccolo non ero tanto terribile.
Poi, un giorno, mentre andavamo al parco, accadde qualcosa che cambiò per sempre la mia vita, il mio modo di essere. Insomma, tutto.
"Io la tenevo per mano, ma lei si faceva anche strada con quel bastoncino. Io avevo un giocattolo nella mano libera e lo stavo usando, ma di colpo questo mi sfuggì di mano cadendo a terra.
"Samuele, non ti allontanare!"
Troppo tardi! Io mi ero già allontanato e guardavo per terra, cercando il mio giocattolo, quando vidi un'auto sfrecciare verso di me e la figura di mia cugina che mi raggiungeva. Il mio ultimo contatto con lei furono i suoi capelli lisci che mi coprivano il viso, poi mi ritrovai a terra, sotto il suo corpo. Non sentii nulla. Nulla escludendo la testa di mia cugina che si appoggiava sulla mia spalla e il suo corpo freddo sul mio."
A dir la verità non so che fine abbia fatto mia cugina. Dicono che sia deceduta sul colpo, ma in alcune occasioni ho sentito mia madre parlare con delle persone di una ragazza che aveva il suo stesso nome. So soltanto che mi portarono via subito e che lei rimase a terra.
"Evangeline..."
La mia voce viene fuori come un sussurro, ma la bruna volta la testa verso di me e mi regala un sorriso gentile.
"Dimmi Sam..."
"Perché mi stai vicina? Cioè, nonostante tutto quello che ho fatto prima di conoscerti."
"Perché... i-io a te ci tengo."
Le sorrido, poi succede qualcosa di strano. Mi gira la testa e cado lateralmente, ritrovandomi con la testa posata sulle ginocchia di Lin.
Evangeline's Pov
"Evangeline..."
"Dimmi Sam..."
"Perché mi stai vicina? Cioè, nonostante tutto quello che ho fatto prima di conoscerti."
"Perché... i-io a te ci tengo."
Gli sorrido, mi accorgo che lui ricambia, ma di colpo un frastuono giunge alle mie orecchie. Una sedia rovesciata e un corpo che mi cade addosso.
"SAMUELE! OH MIO DIO, SAMUELE!" urlo presa dal panico.
Cerco di portarlo via sostenendolo per le braccia, ma in questo modo ho difficoltà a camminare. Come faccio?
"Potrebbe aiutarmi?" chiedo alla prima persona che mi capita a tiro e che, per fortuna, altri non è che un dottore.
Samuele's Pov
Sono disteso su di un prato in fiore. Apro gli occhi ed una luce fortissima mi costringe a richiuderli, poi delle voci mi giungono alle orecchie. Delle voci ridenti.
Apro di nuovo gli occhi, ma questa volta li schermo con una mano per proteggerli dalla fortissima luce.
Una mano fredda mi sfiora piano il mento e vedo il volto di mia cugina.
"Ma... MIRI!"
Tendo le braccia verso di lei, ma l'abbraccio mi torna indietro.
"Non ancora" mi dice. "Prima lascia che ti dica che con loro ti sei comportato molto male, davvero!"
Indica altre due figure che però sono più lontane, ma che io distinguo benissimo: una è Francesca e l'altro accanto a lei è Daniel.
"So che sono stato un mostro" dico.
"Ma sei cambiato... e la tua nuova vita è iniziata qualche giorno fa... quando hai incontrato quell'angioletto: EVANGELINE!"
"Angioletto...?" salta su Francesca. "Me la dovresti far conoscere se un giorno dovessi tornare dal tuo lungo viaggio!"
"Sarà di sicuro come te!" dice di colpo Daniel ed io vedo la ragazza bruna diventare rossa.
È troppo carina quando fa così.
Mi risveglio su un letto, tra le braccia della ragazza di cui parlavano Miriam, Daniel e Francesca nei miei sogni. Le prendo la mano e la porto vicino alla mia bocca. Ha una pelle morbida e delicata... è... talmente dolce!
"Samuele... che stai facendo?" mi domanda Lin.
"Come sei bella Lin!" le dico.
"S-Samuele..."
Sento le sue labbra posarsi sulla mia fronte e quando si stacca vedo il suo viso più rilassato.
"Ah, meno male! Almeno non hai la febbre" dice più tranquilla.
"Sto bene." la rassicuro.
"Il dottore ha detto che hai avuto un piccolo calo di pressione."
"Sì, ma ora sto bene. Ti va di andare sul ponte?" le chiedo.
"Sul ponte? Ma tu non stai ancora bene. Ti sei appena svegliato." dice Evangeline, ma io la prendo per mano e, appoggiandomi a lei, scendo dal letto.
Lei mi sostiene mentre io la porto sul ponte e la faccio sedere sui gradini per poi cingerle le spalle con un braccio e attirarla a me.
"Vogliamo fare una foto insieme tesoro?" chiedo stringendola a me.
"Eh...?" chiede in un sussurro.
"Solo una, poi te la descriverò io ogni volta che vorrai vederla" le dico abbracciandola.
"Ehm... Okay."
Mi avvicino di più a lei. Ora ho il mento sulla sua spalla e volendo stare più vicino al suo viso le lascio un bacio sulla guancia mentre punto il telefono verso di noi e scatto.
Evangeline's Pov
È troppo strano e bello al tempo stesso quello che provo quando sono vicina a lui. Mi ha raccontato tutto del suo passato eppkure non mi sono allontanata da lui, perché ho visto la sua fragilità, tanto quanto lui ha visto la mia. E poi... oddio, il selfie con le nostre facce incollate, lui che bacia la mia guancia e tiene stretto al suo il mio corpo con un braccio.
"Lin, stai bene?" mi chiede improvvisamente massaggiando le mie spalle con la mano che ha usato per tenermi vicina a sé.
"Sì... perché?"
"Il cuoricino."
"Il... che?" chiedo, sorpresa da quella parola che ha utilizzato per definire il mio cuore.
"Scusami, volevo dire che ti batte fortissimo... il cuore." spiega.
Sorrido timida, poi gli spiego: "Oh... ecco... io sono un po' agitata, è tutto qui... non sono mai stata tanto vicina... ad un ragazzo."
"Sei adorabile" mi dice, senza smettere di tenermi stretta.
Tempo due secondi e ci ritroviamo volto contro volto. Sono sicura che lui mi stia guardando, tanto che cerco di coprirmi la faccia, ma prima che io possa muovermi... ecco che lui posa le sue labbra sulle mie, molto delicatamente.

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