108: Litigi e amicizia
Francesca's Pov
Ieri, visto che i ragazzi non avevano programmi per la sera escludendo lo spazio riservato ai bambini, siamo andati in paese.
Oggi... aspetta un attimo! Oggi è il 31 agosto!
Guardo l'ora: sono le 8:30, quindi ne approfitto per scrivere ai ragazzi nel gruppo ospiti-animatori della CSC. In teoria non dovrebbero essere ancora in attività.
Io: "Ehi ragazzi! È da esattamente un anno che ci conosciamo, vero?"
Mi arriva una sfilza di messaggi del tipo: "Wow, che memoria!", oppure: "Sei dolcissima!", ma il più bello, per me, è quello che manda il primo con cui ho parlato, il ragazzo che mi ha dato il mio primo bacio sulle labbra.
Mi Angel: "E brava la mia piccola Francesca! Mi avevano detto che certe cose le ricordi bene, ma non pensavo fino a questo punto e sei stata dolcissima a scrivercelo!"
Lo so che non ha scritto nulla di diverso dagli altri, ma forse... forse quel nomignolo è stato il tocco che nessuno ha messo... non so, ma il mio cuore batte talmente forte che sono costretta a coprire il petto con una mano e respirare profondamente... calma, stai calma Francesca o ti porteranno all'ospedale... caalma, caalma.
Finalmente mi riprendo, vado a fare colazione insieme agli altri per poi filare a vestirmi per andare in spiaggia.
È tutto stupendo anche qui, non dico di no... l'unico problema è proprio la sabbia che sembra essersi affezionata al mio corpo, non si scolla più!
Mi hanno fatto anche fare un tentativo (o meglio due in uno considerando che gli oggetti da lanciare erano due), al gioco aperitivo.
Beh, cavolo, 15 punti non possono proprio essere definiti una sciocchezza!
Durante tutto il pomeriggio restiamo in spiaggia, ma la sera accade una cosa che io considero orribile!
"Quel ragazzo ti stava guardando!" grida mio padre.
Ma di chi parlano?
"Quello con i capelli neri e gli occhi marroni?"
"Esatto! Lui!"
Giorgio? Ma se lui sta con Ginevra, e poi ha poco meno di vent'anni!
"Ma è il suo lavoro... voleva proporre una cosa, tutto qui" gli spiega lei.
Sento qualcosa fracassarsi a terra e dopo una doccia veloce e un cambio di vestiti durante il quale non ho fatto che piangere (dato che ero nascosta in bagno mentre loro litigavano furiosamente), prendo il mio occhio a rotelle e corro fuori, sempre in lacrime, prendendo una direzione del tutto presa a caso.
Improvvisamente una mano mi blocca il polso.
Quella presa è delicata, ma non per questo non è salda.
"Francy! Ehi tesoro, che cos'hai?" chiede Alessandro.
"È... è che..."
Lui capisce che non ho la forza sufficiente per parlare e: "Vieni qui!" mi dice tirandomi in un abbraccio.
Che sia una caratteristica dei ragazzi di quest'agenzia la gentilezza?
Lascio che lui mi tenga stretta e che mi consoli, poi lo sento dire: "Vuoi che ti riporti a casa?"
"No, ti prego!"
"Va bene. Allora dai, vieni con me!" mi dice prendendo il mio occhio a rotelle con la mano destra e prendendo me per mano con la sua sinistra.
"Dove mi stai portando?" gli chiedo.
"Dove abito io" risponde calmo.
"Dove abiti tu? Dici davvero?"
"Se non ti fidi ascolta!" ride.
"No... mi fido" dico timida, "è solo che non sono mai entrata in casa di..."
"Ma tanto ci conosciamo! Sta tranquilla, i tuoi li avverto io!"
"No, meglio che faccia io! Non offenderti, ma i miei hanno litigato per questioni di gelosia e..."
"Tranquilla, non mi offendo!"
Rido per il tono che ha usato, invio un messaggio a Michela chiedendole di avvisare i miei e Alessandro mi fa entrare.
"Ehi ragazzi! Vi ho portato un'ospite... doppia dato che è anche villeggiante!" dice e sento gli occhi di tutti puntati addosso.
"Ehi bellissima!" dice Gaia correndomi incontro e abbracciandomi.
"Oh Gaia! Che bello!" esclamo ricambiando il gesto.
"Cosa ti porta da queste parti, amica?" chiede Valeria.
""Chi" mi porta da queste parti, forse!" le dico ridendo.
"Beh, chi ti ha portata lo so già!" ride anche lei.
"Beh... è una lunga storia..."
"Okay, okay, va bene." salta su Alice. "Lasciamola stare e tentiamo di tirarla su."
"Vero! Si vede benissimo che è giù di morale."
Ed eccolo qui, Giorgio!
Si avvicina e mi sussurra uno: "Scusami... non immaginavo!"
"Non hai colpa, non lo sapevi!"
Gli rispondo anch'io a bassa voce, perché lui ha capito tutto e, povero, non ha alcuna colpa.
"Il minimo che possa fare è farti sorridere" dice con calma.
"Non è affatto il minimo! Mi faresti un... un favore enorme!"
Sento la voce cominciare a tremarmi leggermente, gli occhi mi danno un tremendo fastidio, ma una mano che spazza via le lacrime mi fa rendere conto del fatto che sto piangendo. Di nuovo!
"Ehi!" mi dice Alessandro. "Piccola, dai!"
Lo sento tirarmi di nuovo verso di sé e accarezzarmi i capelli... come è nello stile di... Daniel! Mio Dio, è mai possibile che qualunque cosa mi capiti... mi ricollega a lui?
""Ehi, ehi, ora calmati tesorino, va tutto bene"..."
"Francesca! Ehi! Sei qui?"
"Oh... scusami" dico rivolgendomi a Davide che mi ha fatto quella domanda per chiedermi se ero distratta o no.
Anche Ginevra mi raggiunge e, senza dire una parola, mi abbraccia. Riconosco il suo passo svelto e delicato allo stesso tempo e il suo tocco altrettanto delicato sul mio corpo.
Ricambio il suo gesto... è così gentile da parte sua starmi tanto vicina...
"Iei la migliore amica che mi potesse capitare!" dico.
Durante la cena sono tutti gentili con me e mi aiutano a non pensare... in pratica, poveretti, li faccio lavorare!
"Ragazzi... vi chiedo scusa..."
"E per che cosa Francesca?"
"Alessandro, io sto facendo lavorare te e il resto della banda anche durante l'orario di stacco e..."
"Prima di tutto non dire queste cose, perché se si sceglie un lavoro di questo tipo non si smette mai del tutto, e poi ci stiamo divertendo anche noi con te, e non mi piace vederti con quel faccino triste" dice Giorgio. "Dai! Non dire queste cose..."
"Okay, non c'è dubbio! Non potevo trovare amici migliori!"
"Oddio, è molto tardi! Io devo cominciare ad avviarmi verso l'anfiteatro" ci dice Alessandro e sono sicura, conoscendolo, che sia scattato in piedi. "Ehi Francesca, vuoi venire con me?"
"Va bene."
"Tanto anche io devo andare" si aggrega Davide che è l'addetto al dietro le quinte, se si può dire così.
"Ah, vero!"
"Posso darvi una mano?" chiedo.
"Dovremmo allestire il cabaret dopo la presentazione."
"Quindi vi servirebbero gli oggetti di scena, ho capito bene?"
"Esatto!"
"Beh, per sdebitarmi ve li sistemo io!" dico sorridendo.
"Ma tu sei un tesoro!" mi dice Davide.
Ecco, appunto!
Ci dirigiamo tutti e tre verso l'anfiteatro mentre io mi occupo di sistemare gli oggetti di scena in ordine, in modo che possano tirarli fuori più facilmente.
"Credete che vada bene?" chiedo rivolta ai ragazzi. Mi risponde Davide con un: "Perfetto!", che mi fa sentire fiera di me stessa.
"Ora puoi anche prendere posto" dice Alessandro, "sei stata davvero carina."
"Questo casomai dovrei dirlo io a voi!" dico. "Mi avete dato davvero tanto!"
"A questo servono gli amici!" mi dice Alessandro per poi accompagnarmi verso una sedia.
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