Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

103: Sogni e gesti inaspettati

Francesca's Pov
"Neanche se si tratta di qualcuno che ti ama?" mi chiede.
A quelle parole io faccio un salto indietro colpendo il piatto che è a terra con un calcio che lo fa roteare a terra e lo spedisce, a giudicare dal fracasso, dall'altra parte della cantina.
"Non tirare in ballo l'amore!" dico con un filo di voce, come se fossi prossima ad uno svenimento. "Non puoi parlarmi d'amore dopo quello che hai fatto solo per distruggerlo..."
Sento gli occhi darmi fastidio.
Dio mio, no, ti prego, non voglio che accada di nuovo!
Troppo tardi! Le lacrime sono già lì, scendono lungo le mie guance ed è inutile che provi a fermarle.
"Ehi!" sento la sua voce che mi chiama. Per un attimo ho scambiato Samuele per qualcun'altro... penso non serva specificare con chi, perché lui non mi avrebbe mai confortata.
Sento le sue dita di ghiaccio posarsi sul mio viso e spazzare via le lacrime.
"Perché adesso sei tanto carino e gentile con me?" gli chiedo.
Lo sento staccarsi da me.
"Forse riesco a capire, adesso" mi risponde lui tranquillo, "ho capito che non meriti di essere né derisa né tantomeno maltrattata e so perché quella persona di cui mi parli spesso ha fatto breccia nel tuo cuore!"
"Lui un nome ce l'ha! Se non lo vuoi nominare almeno non generalizzare!" dico. "E poi, "quella persona" come dici tu... mi ha fatta sentire una persona come tutte le altre!"
"E perché?"
"Perché lui non è un bulletto!"
Sto iniziando a scaldarmi sul serio, ma stavolta non sento il fuoco della febbre che mi brucia addosso.
"Lui le difende le persone che per i canoni sono deboli, non passa di sicuro il tempo a fare loro del male!"
"Ti prego piccola, non..."
Piccola! Perché?
Ma insomma, non lo vuole capire che questi sono soprannomi che accetto soltanto da chi mi vuole bene sul serio?
"Ti ho già detto mille volte di non chiamarmi piccola... né... Francy... né tesoro... né... né nient'altro!"
Non sopporto il suo continuo arrogarsi il diritto di darmi dei soprannomi.
Questo diritto lo concedo a pochi eletti, se così si può dire!
"Okay, okay, ti chiedo scusa."
"Io vorrei solo che... che t-tu mi lasciassi in pace! Insomma: chiedo troppo?"
Continuo a piangere a singhiozzi e non so più che cosa fare. Sto male e non posso farci niente, accidenti! Non me ne importa di farmi vedere in lacrime da lui, non m'importa se gli sembrerò una debole che si arrende alla prima difficoltà perché non è a lui che voglio fare una buona impressione! Me ne infischio di sembrargli una ragazza fragile!
Lui resta fermo al suo posto, non mi tocca più perché sa che da lui non voglio conforto!
"Vuoi restare un po' da sola?"
Non ho la forza di rispondergli e mi limito a fare un gesto che sta per: "È casa tua ed io sono stata sequestrata! Tu devi decidere!"
Lui non mi dice niente. Se ne va e basta, ma non prima di aver raccolto quello che prima era in terra. Io appoggio la fronte ad una porta, quella da cui sono entrata questa mattina e continuo a piangere... fino ad addormentarmi...
Sono su un prato, o almeno credo. È molto morbido e c'è il Sole intorno a me e percepisco cinguettio degli uccellini.
Sento qualcuno toccare il mio viso, piano piano, con delicatezza.
Non è Samuele, o almeno credo.
Quelle dita non sono gelide, al contrario, sono in grado di darmi molto calore!
"Chi... chi sei?" chiedo con voce flebile.
"Se te lo dicessi non mi crederesti. Tanto vale che te ne accorga da sola." mi dice.
E... Oh mio Dio, non posso credere che sia lui: il mio Angelo delle Risate, il mio protettore... il mio consigliere quando sono in difficoltà! L'uomo che ha fatto breccia nel mio cuore...
"Sei qui..." sussurro tra le lacrime.
"Ehi piccola, non piangere" mi dice dolcemente lasciandomi un delicato bacio sulla fronte. "Qui possiamo vederci e se non ci credi io ho la sensazione che tu stia riuscendo ad intenerire il cuore di Samuele. Lui non è irrecuperabile, Fra! Basta poco per aiutarlo, e tu l'hai fatto molte volte, ma lui se ne sta accorgendo soltanto adesso. Mi credi?"
Se gli credo? E come potrei non credergli se lui è uno dei pochi di cui mi fido completamente? Sta di fatto che non riesco a smettere di piangere, infatti dalla mia gola viene fuori un: "Sì", che più che altro sembra un verso strozzato.
"Però se fai così mi metti in difficoltà, non riesco a crederti! Non perché non mi fido di te, ma perché si capisce che stai male! Me lo fai un sorriso?"
Sembra la sera prima della partenza. Io ero triste e ricordo che lui aveva usato le stesse identiche parole per consolarmi. E allora lo faccio, glielo faccio sul serio un sorriso, ma enorme, perché solo lui riesce a farmi stare bene addirittura quando affondo.
"Ecco, brava, così va meglio."
Prima che il sogno possa interrompersi mi lascio avvolgere da un abbraccio di quelli che solo lui sa darmi e lui mi sfiora il viso, ma con le labbra, come faceva quando ci eravamo appena conosciuti. Lui è così, ha il cuore tenero.
Mi sveglio e mi accorgo di essere ancora nella cantina di Samuele.
Capendo che era solo un bellissimo sogno m'inginocchio in un angolo e decido di fare una promessa. Non come quella di Lucia dei Promessi Sposi, è ovvio, ma... beh, per me è importante.
"Smetterò di coprirmi la bocca con la mano prima di dormire" dico a bassa voce, "mi basta tornare a casa!"
Samuele's Pov
Mi accorgo che sono qui da ore, non ci sono più quei suoni strozzati che fanno pensare ai singhiozzi che io ho provocato a quella povera creatura. Forse ora che si è calmata posso scendere e vedere come sta.
Mi dirigo verso la scala che porta in cantina e quando entro vedo la bruna rannicchiata in posizione fetale sul pavimento, con la testa contro la porta.
Avvicinandomi a lei e cercando di non fare rumore la guardo e noto che una mano le copre la bocca.
Le sue palpebre sono immobili, cosa che mi fa pensare che stia dormendo.
Vedo che il suo viso è rigato dalle lacrime e solo dopo alcuni minuti lei smette di piangere e da un angolo scoperto delle sue labbra noto che sta sorridendo.
Questo radicale cambiamento mi fa intuire cosa, o meglio chi, sta sognando, ma mai come questa volta mi fa piacere. Almeno lui la rende felice. Io non riesco a rendere felice nemmeno me stesso!
Mi allontano da lei, piano piano, per non farmi sentire, e mi fermo sulla scala, chiudendo la porta e appoggiandovi contro l'orecchio per sentire se si sveglia e dice qualcosa, perché da addormentata è silenziosa... più del solito.
Quando si sveglia la sento spostarsi un po' e dire con voce flebile: "Smetterò di coprirmi la bocca con la mano prima di dormire, mi basta tornare a casa!"
Dev'essere una cosa importante e difficile per lei. Quell'unica volta che l'ho vista dormire, ovvero oggi, lei stringeva forte la presa sulla sua bocca con la mano sinistra e con la destra si massaggiava la testa, o, per meglio dire, era in una posizione che faceva presagire che stesse per fare quel tipo di movimento.
Penso al fatto che lei ha fatto tanto per me: mi ha aiutato quando ero ubriaco, mi ha curato quando il suo amico Calum mi ha preso a botte nonostante l'avessi aggredita lanciando il suo bastone in un punto a caso per spaventarla, fregandomene del passaggio degli altri, cosa a cui lei pensava e che io sapevo.
Aspetto che si riaddormenti e quando, dopo tre ore, lei riesce a ritornare nel mondo dei sogni, prendo le sue cose caricandomele addosso, la prendo in braccio e, senza far rumore, esco dalla cantina e vado in direzione di casa sua. Noto il portone del palazzo aperto e tiro un sospiro di sollievo, ma come farò con l'appartamento?
Vedo apparire una donna bionda che ha il volto coperto dalle mani. Quando solleva di poco la testa vedo che le sue labbra sono uguali a quelle della ragazza che stringo tra le braccia.
"Sei a casa. Addio piccolo angelo!" le dico prima di adagiarla sulle scale e metterle vicino tutte le sue cose.
Sto per salutarla con un bacio sulla fronte, poi ricordo quello che mi ha più volte ripetuto oggi e lascio perdere. Se lo sapesse non so come potrebbe reagire.
Addio piccola mia! Perdonami per non aver saputo trattarti come meriti. Perdonami per essere tanto vigliacco da non riuscire a chiederti perdono da vicino. Perdonami per aver cercato di separarti dall'unica persona che forse poteva distruggere la corazza che io ti avevo obbligata a costruire per proteggerti. Perdonami... se puoi.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro