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quarantatrè

Ho fame.
Dopo aver dormito tra le braccia di Caleb per circa due ore, il mio stomaco ha iniziato a brontolare.
In tutta questa confusione stamani ho bevuto solo un caffè ma non ho mangiato niente.
Esattamente sono le 11:30am.
La prima cosa che mi viene in mente di fare e cercare di svegliare Caleb per avvisarlo, invano, ciò che ottengo è solo qualche lamento.
Ci rinuncio, così scrivo un bigliettino dove gli dico che sono giù al bar a fare colazione.
E quella era la mia intenzione...
Ma siccome è quasi ora di pranzo il bar è chiuso.
Quindi eccomi qui nel Bar più vicino al hotel mentre aspetto altro caffè e gusto il mio cornetto.
Quando arriva da mangiare, mi fondo subito sul cibo senza preoccuparmi degli sguardi altrui.
<<per essere così piccola mangia velocemente...>>
Una voce maschile e alta mi distrae.
Mi volto e davanti a me c'è il ragazzo che si era offerto di portare le valige.
L'uniforme è sparita e la camicia che aveva sotto essa è più aperta.
Tra le dita ha una sigaretta e i capelli non hanno più il gel ma sono comunque ordinati.
<<Toby... giusto?>>

<<giusto... allora, dove è suo fratello?>>

<<il mio ragazzo sta dormendo, era molto stanco e io ero molto affamata...quindi...>>

<<capito...>>

<<non sembravi un tipo da sigaretta...>>

<<che tipo le sembravo?>>

<<non da sigaretta>>
Guardo l'ora:
11:55am.
<<devo andare, se Caleb non mi trova al Bar dell'Hotel si preoccupa...ciao Toby>>

<<signorina...>>
Mi saluta.

Quando sto per entrare in albergo vedo uscire Caleb con aria preoccupata.
<<ehi, tutto okay?>>
Chiedo.
<<dove diamine eri?! Non ti ho visto al bar! Manatthan è grande! E senza offesa ma il tuo senso di orientamento non è granché!>>

<<Caleb sto bene, il bar era chiuso così ne ho trovato uno fuori dall'Hotel... sto bene...>>

<<mi hai fatto prendere un infarto!>>
Io rido e lui mi guarda male.
Dovrei sentirmi soddisfatta per il fatto che ha avuto paura che mi fosse successo qualcosa?
Bhe lo sono.
Lo abbraccio tra il chiasso per strada.
<<non farlo mai più...>>

Dopo essere saliti in stanza ho preso una mappa della città, la quale mi è stata proibita di portare poiché "Caleb conosce ogni singola strada".
Ci siamo fermati a chiedere due volte le indicazione per l'Empire State Bulding.
Quando eravamo fuori dall'albergo si vedeva la punta, poi Caleb ci ha fatto prendere una "scorciatoia" e ci siamo completamente persi.

<<poi sono io quella con il pessimo senso dell'orientamento>>

<<hanno aggiunto delle strade!>>

<<come si fa ad aggiungere delle strade?>>sbuffo <<mi fanno male le gambe...>>
Lui sbuffa a sua volta è si ferma per poi abbassarsi davanti a me.
<<sali>>
Dice.

<<cosa?>>

<<sali sulla schiena... non voglio sentirti lamentare tutto il tempo, quindi per l'ultima volta volta, sali>>
Ubbidisco e salgo sulla sua schiena avvolgendogli il busto con le gambe.
Metto le mani intorno al suo collo e poggio il mento su una spalla.
<<come è bello il mondo da quassù...>>

<<è bello essere alti, vero?>>
Scherza prendendosi gioco della mia bassezza.

Dopo esserci persi un altro paio di volte alla fine c'è l'abbiamo fatta ad arrivare.
<<bambinetta, ora puoi anche scendere...>>

<<ma io sono comoda...>>
Mi lamento.

<<scendi, dobbiamo fare il biglietto...>>
Scendo e lui si stiracchia.
Poi andiamo a fare la fila per il biglietto.
Davanti a noi c'è una ragazza, capelli neri e occhi azzurri, alta con i tratti del viso definiti, che guarda Caleb da testa a piedi con fare provocatorio.
Che gran zoccola.

<<è bello vero?>>
Le chiedo in sussurro.
Le mi guarda stranita.
<<è davvero un peccato per quella malattia contagiosa che lo ha afflitto...>>
Alzo le spalle e quando ha fatto il biglietto se ne va senza guardare indietro.

<<di preciso che malattia avrei? Non dovresti starmi vicina se è così contagiosa...>>
Mi sussurra all'orecchio.

<<due biglietti interi, perfavore>>
Chiedo quando finalmente è il nostro turno.
<<grazie>>

<<è bello vederti gelosa...>>

<<non ero poi così gelosa...>>

<<oh no... figurati...>>
Sorride.
È talmente diverso da quando l'ho conosciuto.
Prima non sorrideva quasi mai.
<<che hai da fissare?>>

<<niente...>>
Alza le spalle e saliamo in ascensore.
Ci saranno circa quindici persone, quindi io e Caleb finiamo schiacciati uno contro l'altro è io gli do le spalle.
Lo sento tossire imbarazzato.
E solo poi capisco il perché è divento paonazza.

<<Caleb...>>
Sussurro.
<<smettila...>>

<<Jen, non lo controllo io... comunque la situazione non mi dispiace...>>

<<Caleb!>>
Lo sgrido cercando di tenere basso il tono di voce, ma lui ridacchia.
Una signora incinta di fianco a noi ci guarda male.
<<a quanti mesi è?>>
Cerco di scacciare l'imbarazzo.

<<non sono incinta...>>

<<oh... capisco...>>
Caleb si trattiene dal ridere e io gli tiro una gomitata.
Quando le porte si aprono noi spintono la gente per uscire il prima possibile e mi trascino dietro Caleb.
Ma mi blocco subito alla vista di Manatthan dall'alto.
<<wow...>>
Mi fiondo subito sulle sbarre e cerco di sporgermi il più possibile per vedere meglio quanto siamo in alto.
Intanto Caleb mi tiene la vita per la vita, cercando di non farmi cadere.
<<è fantastico...>>
Sospiro.
<<siamo talmente in alto... oh no... siamo talmente in alto...>>
Mi ritraggo immediatamente.
<<bambinetta tutto bene?>>

<<è la prima volta che sono così in alto...>>

<<soffri di vertigini?>>

<<no... almeno non pensavo...>>

<< non è così pauroso, vieni...>>
Mi prende per mano e mi fa andare nel angolo meno affollato.
<<metti i piedi qui...>>
Dice indicando il muretto.
<<scordatelo...>>

<<Jen,ti tengo io...>> dice guardandomi negli occhi.
Salgo sul muretto.
<<no, Caleb ho paura... è troppo alto...>>

<<rilassati...>>
Adesso che sono sul muretto siamo alti uguali.
Così inizia a darmi dei piccoli baci sul collo e mi avvolge la vita completamente con le sue braccia.
Mi rilasso immediatamente e chiudo gli occhi.
Quando gli riapro, guardo sotto, anche se mi fa meno paura per impulso scendo dal muretto, inciampo ma fortunatamente Caleb mi sorregge e mi guarda come se fossi una bambina di cinque anni.
Mi tira su e poi di mi da un piccolo bacio.
Metto le mani intorno al suo collo e prolungo il bacio.
Sentiamo degli applausi, così andiamo a vedere.
Un uomo di circa trent'anni è in ginocchio davanti ad una donna di qualche anno più giovane completamente in lacrime con un anello in mano.
La donna annuisce senza dire niente e sforzandosi di non piangere oltre.
Sorrido per la bellissima scena e sento le braccia di Caleb avvolgere da dietro e il suo mento appoggiato sopra la mia testa.









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