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quarantasette

Guardo Caleb seduta sul letto, intento a dormire sotto le coperte con le sue braccia avvolte attorno alla mia vita, come se dovessi scappare da un momento all'altro.
Sono solo le sette di mattina e io mi sono svegliata da poco e, dopo aver passato un momento a realizzare che siamo entrambi nudi sotto le coperte, ho iniziato a fissarlo.
Guardo attentamente ogni singola parte del suo viso...0è bellissimo.
Non posso darti torto... complimenti a mamma Evans! Ha fatto un ottimo lavoro!
Te ne vai una buona volta?
Poi d' un tratto la stretta di Caleb sulla mia vita diventa più forte e poco dopo mi ritrovo sdraiata sul letto con il suo viso tra i miei seni.
So di essere diventata rossa in viso e di essermi irrigidita.
<<Caleb... sei sveglio?>>
Lui però non risponde.
Cerco di levarlo muovendolo un po' nella speranza che si sposti da solo, ma quello che succede è ancora peggio.
Sento i suoi denti mordere il mio capezzolo così da provicarmi una scossa nella schiena, che però mi fa reagire.
<<Ouch>>
Dice rivolto con la faccia contro il pavimento.
<<mi hai fatto male al naso>>

<<anche tu mi hai fatto male!>>
Sbotto.
Certo che sei lunatica... poi ti lamenti di lui... non mi sembrava che ieri ti dispiacessero i suoi morsi.
Lo so... ma... ecco io...
Caleb si alza dal pavimento mettendo in bella mostra tutta la sua nudità e io divento automaticamente più rossa di prima.
<<prima che mi spingessi giù dal letto mi stavo godendo il panorama...>>
Sbuffa venendo verso di me per poi sporgersi e darmi un bacio a stampo.
<<comunque buongiorno anche a te bambinetta>>

<<'Giorno...>>sorrido << ho fame>>

<<sia mai che tu non ne abbia... vuoi che ordini il servizio in camera?>>
Chiede indossando finalmente un paio di boxer.
Alzo le spalle per fargli capire che per me è indifferente, anche se non mi dispiacerebbe mangiare in stanza.

<<Ho capito, chiamo subito la reception >>
Sì siede ancora sul letto e prende in mano la cornetta del telefono.
Quando parla al telefono con altre persone la sua voce diventa ancora più seria e più roca del solito, talmente autoritario... mette quasi soggezione.
<<Mocciosetta, tu che vuoi?>>
Il mio sguardo si tramuta in uno sguardo satanico.
<<passami il telefono>>
Lui obbedisce un po' intimorito.
<<posso ordinare quello che voglio?>>
Chiedo con un sorriso pieno di malizia.
Lui annuisce.
<<allora... vorrei: del bacon, uova all'occhio di bue, formaggi di tutti i tipi che avete, crema di nocciole, pane tostato, burro d'arachidi, della cioccolata calda con i mashmallown, una spremuta d'arancia, voglio tenermi in forma, e dell'acqua minerale>>
Ripasso la cornetta a Caleb che mi guarda come una mamma guarda con disapprovazione un figlio.
Alzo le spalle e risdraio sul letto stringendo il lenzuolo.
<<arriverà il giorno in cui diventerai una botte>>

<<arriverà il giorno in cui me farò una ragione>>
Lo sento sbuffare.
<<vado a farmi una doccia>>

<<okay, intanto io chiamo un attimo una persona>>
Annuisce e prima di entrare in bagno so ferma a guardarmi.
<<non parlate di me, vero?>>
Dice alzando un sopracciglio.

<<ho di meglio di cui parlare>>
Detto questo entra in bagno.
Mi metto a sedere e digito velocemente il numero e aspetto che Lyla risponda.

<<Jennifer?>>

<<non sono vergine>>

<<come no? Mi hai detto che non hai mai fatto... oh....>>

<<già... oh...>>
Dico guardando ancora le lenzuola macchiate di sangue.
sto al telefono con lei per circa dieci minuti discutendo su ogni particolare.
<<quindi è stato bravo?>>
Chiede.
In quel momento esce Caleb dal bagno con un asciugamano in vita.
<<si mamma, ti verrò a trovare quando posso.>>

<<cosa?>>
Chiede Lyla dall'altra parte del telefono.

<<ti voglio bene anche io, salutami la nonna>>

<<la nonna? Cos' è un nome in codice?>>

<<okay, mamma, ciao>>
Chiudo la chiamata e guardo Caleb che non ha nessuna espressione sul volto.

<<era Lyla, vero?>>
Chiede.
Io abbasso lo sguardo.
<<si>>

<<stavate parlando di me, vero?>>

<<probabile>>

<<quel "probabile" è un si?>>

<<si>>


Dopo che mi sono lavata e dopo aver mangiato tutto quello che il servizio in camera ha portato per me e mezza colazione di Caleb, abbiamo deciso di andare in giro per i negozi.

<<vuoi che porti qualcosa?>>
Mi chiede Caleb mentre mi guarda con in mano un solo sacchetto a differenza dei miei cinque grandi sacchetti.

<<no, c'è la faccio da sola>>
Dico con orgoglio.

<<non sparare cazzate>>
Mi ruba dalle mani tre dei miei sacchetti e gli aggiunge dove teneva l'altro sacchetto per poi prendermi per mano.

<<Mi dici cosa hai comprato?>>
Lo supplico riferendomi al misterioso sacchetto.

<<no>>

<<ti prego>>
Provo a fare il labbruccio ma ottengo solo un morso al labbro inferiore.

<<scordatelo>>
Sussurra sulle mie labbra.

<<la metti così? Okay!>>
Stacco le nostre mani e mi incammino.

<<dove vai?>>
Urla mentre mi allontano.

<<a mangiare, è ora di pranzo>>
Camminando però mi fermo davanti a un negozio di biancheria intima.
In vetrina c'è un completino di pizzo bianco con dei nastrini neri.
Pensi gli possa piacere?
A me piace di certo.
Sento un braccio avvolgere la mia vita.
<<vuoi entrare a provarlo?>>
Chiede appoggiando il mento sulla mia testa.
Annuisco.
<<non mi parli perché non ti dico cosa c'è nel sacchetto?>>
Annuisco ancora.
<<sei una bambina, lo sai?>>
Annuisco ed entro nel negozio da lui seguita da lui che sbuffa.
Chiedo alla commessa il completino in vetrina ma lei sembra come incantata da Caleb che si guarda in torno con disinvoltura.

<<ehi, vuoi una foto del mio ragazzo? Dura più a lungo>>
Le dico schioccandole le dita davanti agli occhi.
<<si, si mi scusi>>
Dice scocciata.

<<però sei ancora gelosa>>

<<non montarti la testa, scoprirò cosa c'è in quel sacchetto>>

<<certo certo... piuttosto, che ne dici di provare quello?>>
Mi domanda speranzoso indicando un completino rosa a righe nere.

<<no>>

<<perfavore>>
Chiede dandomi un bacio.

<<forse>>

<<davvero?>>

<<no>>
La commessa torna con il completino e me lo da.
<<grazie>>
Ma Non risponde così vado nel camerino sempre seguita da Caleb.
Lui sta per entrare nel camerino ma io chiudo la porta lasciandolo fuori.
<<scherzi?>>
Sì lamenta da fuori.
Mi spoglio e metto il completino per poi uscire.
<<come sto?>>
Chiedo guardandomi allo specchio.
Caleb non risponde così mi giro verso di lui che mi guarda senza proferire parola.

<<quindi?>>
Lui si alza e mi viene incontro entrando nel camerino chiudendo la porta alle sue spalle.
In un attimo le sue labbra sono sulle mie in un bacio caldo e passionale.
<<Caleb>>
Dico in un sussurro sulle sue labbra per ricordagli che siamo in un camerino .
<<cosa?>>

<<siamo in un camerino>>

<<lo so>>

<<non possiamo>>
Lui sbuffa e si allotana passandosi una mano tra i capelli con uno sguardo da cane bastonato.

<<Magari dopo>>
Gli dico per consolarlo.
Il suo sguardo si illumina ed esce felice dal camerino.
Mi vesto ed esco anche io dal camerino sotto sguardo di disapprovazione da parte di una mamma che aspetta fuori dal camerino sua figlia.
Vado alla cassa e vedo ancora il completino che piaceva a Caleb, che aspetta fuori dal negozio.
<<potrei avere anche quel completino rosa e nero>>

Esco dal negozio con il sacchetto.

<<torniamo in albergo?>>
Chiede Caleb.

<<prima andiamo a mangiare>>

<<albergo>>
ordina.

<<cibo>>
Ordino io.

<<albergo!>>

<<cibo!>>

<<Caleb? Jennifer?>>

<<che vuoi?!>>
Chiediamo all'unisono io e Caleb alla voce che ci ha chiamato.
Perché lui? Perché tra tutti?!
<<chi c'è Nicholas?>>
Chiede una voce stridula dietro Nicholas.
Io e Caleb rimaniamo completamente paralizzati.

<<Nicholas>>
Sussurro.
<<Jessica>>
Sussurra Caleb.












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