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Trentaquattro

Le sue labbra.
Carnose e dolci.
Morbide ma allo stesso tempo cosí secche.
Da troppo tempo non si toccavano, sento bruciare le mie sotto il suo contatto.
È una bacio desiderato da entrambi.
Lento e veloce in alternanza.
Mi tira il labbro inferiore con i denti, una scarica mi attraversa. Non sa come comportarsi.
Lo sento esitare ma io non voglio che finisca qui... deve continuare.
Mi avvicino ancora e spingo la mia lingua contro la sua dolcemente.
Lui risponde, le sue mani mi prendono la vita e mi tirano su lentamente senza alcuno sforzo, avvolgo le gambe attorno al suo busto e mi tengo saldamente.
Mi mancava, tutto questa mi mancava da morire.
I suoi baci si spostano sul collo dove sa che sono sensibile, poi continua dietro l'orecchio.
Inarco la schiena, ma lui mi tiene verso di sè.
Si sposta nella stanza senza mai staccare le sue labbra da me.
Chiude la porta, mi ero dimenticata fosse aperta.
So cosa vuole fare... e a me va bene.
Mi poggia sul letto e mi guarda dall'alto, scruta ogni mia singola parte di pelle scoperta... che al momento è molta. Leggo nei suoi occhi che si sta controllando, c'è una battaglia dentro di lui... mi guarda e stringe la mascella, lo guardo anche io.

<<Caleb...>> lo chiamo <<... lo voglio anche io>>

<<è sbagliato... tutto questo è sbagliato, non dovrei approfittare di te, tu lo stai facendo per distrarti e io ti sto dando corda>>

<<l'hai detto tu... lo sto facendo per distrarmi, ti prego... voglio cercare di dormire e questo è l'unico modo...>>
Lui si allontana da me e si prende la testa tra le mani.
Cammina avanti e indietro davanti al letto.
Mi metto a sedere e mi copro il seno con braccio.
Okay è... imbarazzante.
Mi sento presa in giro.
Perchè non vuole fare sesso con me? Non mi trova attraente? Forse è per quello.

Guardo in basso e sento gli occhi farsi lucidi, tiro un grosso respiro.
Lui si ferma, dopo essersi accorto che sto per piangere.
Devo mettermi qualcosa addosso... questa non sono io.
Io non vado alle feste, io non mi ubriaco, non chiedo sesso per distrarmi.
<<Jennifer... che hai?>>
Mi chiede.

<<mi passi la felpa per favore?>>
Ignoro palesemente la sua domanda e indico la felpa rossa di prima.
Lui va alla sua valigia e prende una sua felpa.
Nera e larga, almeno per me, con il cappuccio e una tasca unica davanti.
Me la porge, io la indosso senza pensarci due volte.
Non vuole che io rimetta la felpa della festa.
Annuso la sua, ha il suo odore... sorrido e cerco di non farmi vedere mentre sniffo il suo profumo.

<<annusi la mia felpa? Ancora?>>
Mi guarda male, ma sorride.
Annuisco alla sua domanda.
Mi chiedo ancora perché non abbia voluto, ha detto che mi ama, allora perchè non vuole? Forse non prova più nulla per me? Non gli piaccio più in quel senso...
<<ha il tuo odore>>continuo.

<<sì, lo so... è la mia felpa>>
Risponde ovvio.
Sono stanca e so già che passerò una notte insonne... per mio padre, per quello che ho detto al suo funerale davanti a mia madre e mio fratello e... a tutti, poi penserò anche a Caleb.
Ho già capito che non dormirò per niente oggi, ma tanto vale provare.
Mi alzo e mi tolgo i jeans, restando solo in felpa e mutande.
Lui mi osserva mentre, senza dire nulla, mi metto sotto le coperte.
Non mi toglie gli occhi di dosso e la cosa inizia a infastidirmi.

<<Caleb... puoi anche andare a dormire>>
<<no>>
<<no?>>
<<no.... sto qui fino a quando non ti addormenti>>
Oh...
<<... e hai intenzione di fissarmi tutto il tempo?>>
<<sì>>
<<buona fortuna allora, non credo riuscirò a dormire>>
Lui fa avanti e indietro nella stanza, si ferma e mi guarda, poi ricomincia.

Passano trenta minuti e ancora non riesco ad addormentarmi...
Fisso la mia valigia a lato del letto, non ho un pensiero preciso in mente ora, ma a qualcosa sto pur pensando, anche se insensato.
La porta della mia camera che si chiude mi distrae dai miei pensieri.
Caleb è uscito... si é stufato di controllare se stessi dormendo o meno? Probabile.
E invece, poco dopo, rientra tenendo in mano una scatoletta impacchettata e un grosso sacchetto.

<<che hai in mano?>> chiedo tirandomi su a sedere.

<<ecco... ho pensato che, siccome non riesci a dormire, tanto vale che tu apra i miei regali per il tuo compleanno>>
Sospiro, conoscendolo avrà speso una barca di soldi.

<<quanto hai speso?>>

<< quasi niente, uno non l'ho proprio pagato, in realtà... non l'ho rubato, tranquilla>>
Mi sento rassicurata che non abbia pagato uno sproposito, come fa di solito.
Mette sul letto il sacchetto grande e me lo porge.

<<andiamo... aprilo>>

<<ho sonno>> protesto.

<<tanto non riesci a dormire, quindi... aprilo>> ordina.
Sbuffo e apro il sacchetto.
Una felpa grigia...
Lo guardo confusa e lui fa cenno con la mano di continuare.
La sua felpa grigia... quella del suo liceo.

<<... ma... era nella mia valigia!>>
Dico sbigottita.

<<lo so... la stavi usando solo tu, quindi ho pensato di regalartela un volta per tutte>>
Alza le spalle e io gli sorrido.
<<be'... grazie, come regalo è insolito, soprattutto perché è una cosa che era già mia>>

<<non era tua!>>
Mi corregge.
<<sì, lo era!>>
Ribatto io.
<<no, non lo era!>>
Sbuffo e poi sussurro "sì, lo era", giusto per avere l'ultima parola.

<<tieni... c'è anche questo>>
Mi passa la scatoletta, con l'incarto in tessuto rosso e un fiocco nero.
Tolgo entrambi, una scatoletta blu si presenta davanti a me, la prendo e la tengo stretta tra le mie mani.
Sembra così preziosa.
Alzo lo sguardo e lo vedo che si dondola sui talloni e si guarda attorno, nota che i miei occhi sono fissi su di lui e allunga le labbra in una linea dritta.
Ha un'espressione molto buffa in questo momento. Sembra un bambino che, dopo aver dato un regalo fatto in casa alla mamma, aspetta una sua reazione.
Mi incoraggia ad aprirlo con un gesto della mano, alzo gli occhi al cielo e lo accontento.
Dentro la scatoletta c'è un portachiavi d'oro rosa a forma di casetta stilizzata, il ciondolo è piatto e opaco, con inciso sopra il numero "413" del nostro appartamento.

<<...ecco... devi... devi girarla>>
Mi dice, è visibilmente imbarazzato, si gratta dietro la nuca e guarda il basso.
Fa effetto vedere un ragazzo così alto a grosso essere in imbarazzo.
È quasi... tenero.

Giro il portachiavi e vedo un'altra incisione, più grande.
"91"
Lo guardo tra le mie dita... pesa.

<<novantuno... novantuno?>>
Chiedo guardandolo.

<<è il mio numero di Football... l'ho preso il giorno dopo che mi hai detto che saresti venuta alla partita il prossimo sabato, ho pensato che avresti potuto avere qualcosa con il mio numero che non fosse la mia maglietta, così da non far ingelosire Nicholas... ma a quanto vedo non c'è più Nicholas, quindi è un po' inutile...>> mi spiega.
Con tutto quello che è successo mi ero dimenticata della partita di football.
Voleva darmi la sua maglietta, io voglio la sua maglietta.
Ma così sembrerei la sua ragazza.

Non ne vedo il problema.

Io non sono la sua ragazza.

A questo si può rimediare subito.

Non mi trova nemmeno abbastanza attraente per fare sesso... figuriamoci per diventare la sua ragazza.
Mi scende una lacrima di stress e cade subito sul pavimento, cerco di asciugarmi la guancia il più velocemente possibile ma lui mi nota comunque.
<<ehi, bambinetta, perché piangi? Non... non ti piace il regalo? Lo possiamo cambiare, se vuoi te ne compro un altro... i soldi non mi mancano, lo sai>> mi porta una mano alla guancia e me la asciuga bene.
Scuoto la testa facendo segno di no e poi parlo:
<<il regalo è bellissimo, Caleb; avrai speso non so quanti soldi solo per la catena e l'anello, figuriamoci per il ciondolo... lo adoro davvero>>

<<allora? Cos'hai? Non vuoi la felpa? Vuoi che me ne vad->>

<<no, non andartene!>> scoppio <<... non andare>>

<<okay... quindi?>>

<<... perchè ... ecco... perchè non vuoi fare sesso con me? Non mi trovi attraente?>> chiedo tutto d'un fiato.
Lui sbarra gli occhi, come se avessi appena bestemmiato.
<< ... ti senti quando parli? Mi chiedi se non ti trovo attraente? Hai la più pallida idea di cosa ti vorrei fare in questo momento, mentre indossi solo una mia felpa e un paio di mutande che non lasciano spazio all'immaginazione? Dio santo... Jen... prima non ho fatto sesso con te perché sarebbe stato solo quello: sesso. Tu volevi una distrazione, non un rapporto affettivo come sempre... so come sei fatta Jennifer, tu solo al culmine della pazienza fai questo genere di cose. Dopo essere esplosa.
Te ne saresti pentita e io voglio che tu faccia sesso con me solo perché lo desideri veramente, solo perché mi ami.
Io non voglio fare sesso con te perché io voglio fare l'amore con te... e tu stessa mi hai insegnato che è ben diverso.
Quindi non pensare nemmeno per un secondo che tu non sia bella, perchè lo sei... e appena mi darai il permesso, un permesso serio, io farò tutto quello che voglio farti da mesi ormai e che immaginavo di fare con ogni ragazza con cui facevo solo ed esclusivamente sesso... mi ha capito?>>
Mi dice tutto d'un fiato e alla fine tira un lungo respiro.
È la cosa più bella che mi abbiano mai detto... e in questo momento ne avevo davvero bisogno.
Sbadiglio involontariamente e mi tappo subito la bocca.
<<uno sbadiglio non era proprio il tipo di risposta che mi aspettavo, ma va bene comunque...>> sospira <<vai a dormire... sono le cinque di mattina e domani pomeriggio torniamo all'università... e si riinizia a studiare, se non sbaglio hai un esame sul papilloma virus...>>
Annuisco e torno nel letto, con il portachiavi stretto tra le mani.
Poggio la scatolina sul comodino e tengo il suo numero tra le dita.
Poi spengo la luce.
Lui si mette davanti alla porta ad aspettare che io mi addormenti,
Lo guardo nel buio, senza maglietta poggiato sullo stipite della porta.
I capelli in disordine e le occhiaie sotto gli occhi.
Fa fatica a restare sveglio, ma ci riesce per me.

<<Caleb...>>
Lo chiamo.

<<sì, bambinetta?>>
<<dormi con me?>>
Lo vedo da qui alzare le sopracciglia stupito.
<<...sei stanco, lo vedo da qui ... e poi magari con te vicino riesco a dormire...>>
Lui mi guarda pensieroso ma poi viene verso di me e si infila sotto le coperte.
Faccio passare il suo braccio sotto di me e mi appoggio al suo petto caldo mentre con la mano gelata mi accarezza.
E, come sempre, tra le sue braccia e il suo battito cardiaco che mi accompagna, vado tra le braccia di Morfeo.


Per il momento questo è tutto.

Allora, siete pronti per la NOVITA'?

Scoprirete tutti i dettagli GIOVEDì 28!

Ma magari... ci sentiamo prima per un nuovo capitolo!

Okay, ora provo a rispondere ad alcune delle vostre domande più ricorrenti.

1) Quando uscirà il cartaceo del secondo libro?

Probabilmente a novembre. Con il team della casa editrice ce la stiamo mettendo tutta per riuscirci. Vi farò sapere con precisione appena la data di pubblicazione sarà definita con certezza.

2) Non riesco a trovare il primo libro in libreria. Come posso fare?

Il primo libro è disponibile in tutte le principali librerie d'Italia (sicuramente in Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli, Hoepli, Il libraccio ma anche in tante altre) e della Svizzera italiana. Se per caso lo hanno finito, potete ordinarlo lasciando un piccolo acconto e arriverà nel giro di qualche giorno.
In alternativa, potete acquistarlo su internet, accedendo ai siti delle principali librerie on line, tra cui Amazon, Mondadoristore, IBS, Hoepli, Libreria universitaria, Il libraccio, ebay,... Comprandolo su internet, di solito c'è uno sconto del 15% sul prezzo di copertina, che compensa le spese di spedizione.

3) Non riesco a trovare il primo libro su Wattpad. Dopo che è stato pubblicato il cartaceo lo hai levato da Wattpad?

Il primo libro è ancora pubblicato interamente su Wattpad. Per trovarlodovete andare sul mio profilo (fate clic su Kora Smoosh), visualizzate le mieopere e lì trovate entrambi i libri.    

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