Trentacinque
<<Devi riprenderti Jen, non puoi stare ancora in casa>> dice Lyla con parole dolci <<sono dieci giorni che non esci da quando sei tornata all'università... so che... la morte di tuo padre è stata un duro colpo ma non puoi segregarti in casa e, senza offesa ragazza, ma inizi a puzzare... da quanto non ti fai una doccia?>>
Alzo le spalle e mi risdraio sul mio letto.
Dieci giorni fa sono tornata all'università. Con mia madre non ho risolto niente, nè con mio fratello... ho salutato i parenti, che poi mi hanno dato i loro regali di compleanno.
Dovevo andare ad una sottospecie di riunione per l'eredità di mio padre ma non ci sono andata, mi spediranno una lettera con scritto tutto e alcuni suoi oggetti.
So solo che ora un quarto di quella casa è mio... per il resto non so niente.
Ho chiesto a Caleb di andare via subito. Dopo quella notte, tra l'altro, ci guardiamo in modo diverso.... credo di amarlo ancora, ma è tutto da vedere.
Sto studiando a casa. Siccome io e Lyla facciamo gli stessi corsi, quando lei finisce viene da me e mi spiega cos'ha detto il prof.
L'unica volta che sono uscita di casa è stato per andar a fare un esame, poi ho detto addio all'aria esterna.
<<non mi va di uscire>> mi lamento.
<<adesso tu ti alzi!>> prende il piede che tengo fuori dalle lenzuola e cerca di trascinarmi, ma io mi aggrappo al letto.
<<sul serio, Jen! Mi ha chiesto Caleb di convincerti, visto che a lui non lo ascolti!>>
<<io lo ascolto! Poi, che decida o meno di fare quello che mi chiede, sono affaracci miei!>> parlo a fatica, visto che sto usando tutte le mie forze per tenermi alla struttura del letto.
Dopo qualche secondo non c'è la faccio più e mollo, facendo cadere me dal letto e Lyla per terra.
<<ascoltami bene! Oggi c'è la partita di football di Caleb, okay? Quindi ti fai una doccia, ti cambi e ti porto dal parrucchiere e dall'estetista>>
Mi alzo in piedi e la guardo male.
<<non ho intenzione di andare dal parrucchiere, i miei capelli stanno benissimo così come sono! E non andrò certo dall'estetista... a fare cosa, poi?!>>
Faccio qualche passo indietro per allontanarmi da lei, vedo che sta prendendo la rincorsa per prendermi e so che, quando vuole, può essere molto forte e riuscire a trascinarmi in bagno.
<<Jennifer, sei una bella ragazza, davvero, ma al momento i tuoi capelli sono lunghi fino a metà della tua schiena ossuta e vanno trattati con un certo decoro. Quindi, che tu lo voglia o no, ti porterò dal parrucchiere! Sai che la mia famiglia è benestante e che ho un bel gruzzolo da parte. Quindi non mi faccio problemi a comprarti le cose, perchè non so come spendere i miei soldi! E l'estetista ti serve! Ti sei sgranocchiata le unghie tutta la settimana dal nervoso e ora sono tutte spezzate! Per non parlare delle tue gambe! Amica mia, sembri un bigfoot! Ti servono una ceretta e una manicure, magari anche una pulizia del viso!>> dice tutto d'un fiato.
Da quando l'ho conosciuta ho sempre trovato buffo il modo in cui accelera le parole quando è arrabbiata.
Si ferma un attimo a prendere fiato mentre guarda un punto fisso su di me. Poi riprende a parlare:
<<quindi... se sua maestà mi fa il piacere, ascolti! Vatti a fare una doccia perchè puzzi! Cosí ti porto a mangiare qualcosa e poi facciamo un pomeriggio di shopping e bellezza tra donne... e magari anche con Michel! Ti ricordo che io sono il livello due di insistenza, non farmi chiamare lo stallone Gay perchè lui ti butta giú dalla finestra... e lo sai! Muoviti!>>
Prende un peluche e me lo tira, mentre io corro fuori dalla stanza e vado verso il bagno...
Non voglio che dica a Michel di venire qui... mi fa paura quando si arrabbia.
Lyla sta completamente impazzendo, sono due ore che siamo in giro per il centro commerciale e ha comprato troppi vestiti, per i miei gusti.
Non so nemmeno dove trovi tutta la forza di tenere quei sacchetti.
Ogni vetrina in cui passiamo è uno schiamazzo del tipo "oh, guarda quello!" oppure "lo vuoi? Te lo compro!" o anche "sarei una bomba sexy con quello addosso!".
Le ho concesso di comprarmi un burro cacao rosa, niente di più.
Ma adesso sta arrivando Michel... con lui e lei insieme in un centro commerciale faccio prima a spararmi.
Dondolo le gambe aspettando che Lyla urli qualcosa per farmi capire che Michel è arrivato, si mette in punta di piedi e scruta tra la folla inutilmente.
<<è alto quasi due metri, Lyla, se arriva lo vedi anche senza mettermi in punta di piedi>> le ricordo. Ma lei mi zittisce con un gesto della mano.
E poi eccolo: l'urlo.
<<Michel! Michel siamo qui! Ehi! Mich.... oh, mi ha visto>> si tranquillizza dopo che lui le fa un gesto con la mano.
Mi alzo in piedi, forse potrei progettare una via di fuga.
Non dire idiozie!
Sto parlando seriamente.
Allora sei seriamente un'idiota se speri di riuscire a scappare a questi due.
<<ragazze! Ragaz... Jennifer? Come ti sei conciata?>> mi guarda da capo a piedi con sguardo disgustato.
Con il dito mi fa segno di girare e io lo faccio.
Non credo apprezzi i pantaloni della tuta, le scarpe da ginnastica, i capelli legati in disordine e una maglietta con scritto "I love KFC".
<<sei un pugno nell'occhio, Jenny... sul serio, sei vestita da gattara...non è un bello spettacolo... e poi tesoro, lasciatelo dire, hai una pelle davvero orribile! Sono punti neri quelli che vedo? Bleah! Non eri così nemmeno al liceo... okay no, al liceo era proprio orribile>> dice riferendosi a Lyla, che annuisce <<e poi guarda quelle mani! Cosa sono! Le hai usate come grattugia? E sei dimagrita un sacco! Eri così carina prima! Adesso sembri mortisia->>
Lo interrompo con un gesto della mano e lui tace subito.
<<Ciao, Jennifer! Come va? Oh bene, grazie, e tu Michel? Bene, grazie. Ti va di andare in libreria? Sì, certo, andiamo... vedi Michel, questa dovrebbe essere una conversazione tra amici! Non "bleah! I tuoi capelli fanno schifo oggi">>
Gli dico sarcasticamente mentre lui fa cenno di sì con la testa, per farmi intuire che ha capito.
<<ma io non sono il tuo amico... sono il tuo migliore amico! E in quanto tale posso dirti che: sì, Jenny, i tuoi capelli fanno davvero schifo oggi... dove hai detto che è il parrucchiere più vicino, Lyla?>>
Scuoto la testa più volte mentre entrambi prendono uno dei miei polsi e mi trascinano.
<<allora, come li vogliamo tagliare i capelli?>>
Chiede la parrucchiera dai capelli corti biondi platino attraversati da una ciocca rosa.
<<cosa?! Io non voglio tagliare i capelli!>>
Mi oppongo.
<<uguali... solo più corti di cinque centimetri>>
Dice Lyla al posto mio, la guardo male.
<<... magari con dei boccoli alla fine>>
La guardo peggio.
Percorriamo il corridoio del mio dormitorio... del dormitorio maschile.
Ogni ragazzo al quale passo davanti fischia e io abbasso lo sguardo, mentre i miei due amici mi seguono a testa alta.
Sentendo il baccano che si è creato tutti i ragazzi si sono affacciati fuori dalla porta... sono di un rosso peperone.
Mi è difficile camminare sui tacchi a spillo ma qualcosa mi ricordo... l'ultima volta che ho messo dei tacchi è stato a Manhattan e non è finita molto bene.
Quando passiamo davanti alla porta di Andrew mi aspetto che Michel si fermi a salutarlo e lo baci. Invece il mio vicino sorride a me e non sfiora Michel nemmeno con lo sguardo.
Mi dice un "sei bellissima" e poi non ci ferma.
Arrivo davanti alla 413 e cerco le chiavi, quando le trovo mi soffermo un attimo a guardare la casetta oro rosa con il 91 inciso.
La partita di Caleb è stasera... ho onestamente paura di andarci, mi chiedo come reagirà una volta che mi vedrà... così.
Entro in casa e Lyla e Michel mi seguono.
La casa è ovviamente vuota, la partita è tra due ore e lui è uscito a cena con degli amici per non so bene cosa.
Non me lo ha spiegato, in realtà.
Vado in camera e per la prima volta, dopo il centro commerciale, mi guardo allo specchio...
Non sembro nemmeno io.
<<allora? Abbiamo fatto un bel lavoro, vero?>>
Chiede orgogliosa Lyla.
Annuisco.
I capelli sono più corti e boccolosi, ricadono poco più giù delle spalle... le onde fanno notare dei riflessi rossicci che non sapevo di avere.
La pelle è con il mio solito pallore, ma è pulita... non indosso molto trucco, solo del mascara e un rossetto che mi fa le labbra rosate... le lentiggini risaltano e stranamente non mi fanno fastidio.
I miei occhi verdi vengono messi in luce dalle ciocche che mi cadono casualmente sul volto.
La maglietta è a maniche corte, bianca infilata dentro i jeans a vita alta.
Ho delle scarpe a spillo nere... fanno malissimo.
<<sono... sono... non sembro nemmeno io>>
<<non è vero! Sembri tu! Solo che sei in una versione di te migliorata... una Jennifer 2.0>> dice Michel <<e che non sembri una barbona>> conclude.
<<però posso togliermi le scarpe?>> chiedo disperata.
Loro fanno di no con la testa.
Allaccio le scarpe da ginnastica nere e devo dire che sono una goduria per i miei poveri piedi.
Loro mi guardano con disapprovazione. Dopo una discussione durata ben dieci minuti li ho convinti a farmi togliere le scarpe in cambio di un aggiunta a loro scelta che non fossero scarpe con il tacco.
<<aspetta qui due secondi>>mi dice Lyla e sparisce dalla mai camera.
Intanto ne approfitto per parlare con Michel di Andrew.
<<allora...>> inizio.
<<io ed Andrew ci siamo lasciati...>> si tappa subito la bocca.
<<questo lo avevo capito... perché?>>
<<erano venuti i suoi a trovarlo per fargli una sorpresa e io ero lì con lui... peccato che abbia praticamente nascosto che stessimo insieme e che mi abbia trattato come tratta i suoi... amici... sai, pacche sulle spalle e cose del genere... poi mi ha dato il colpo di grazia, dicendo ai suoi che stava frequentando una ragazza nuova, cosa a quanto pare vera... solo che non mi aveva detto niente>>
<<...Non è da Andrew fare una cosa del genere...>>
Lyla rientra i camera e il discorso finisce lì.
Ci guarda stranita e intanto nasconde qualcosa dietro la schiena... cerca con lo sguardo di capire la situazione ma non ci riesce, così alza le spalle e mostra in tutta la sua bellezza la felpa viola della squadra di football di Caleb con le maniche bianche e dietro scritto dietro "EVANS 91".
<<stasera metterai questa!>>
E ora... TEAM CALEB, siete pronti?
Facciamo una prova generale, per fare vedere a tutti chi siamo!
Invadiamo internet con gli hashtag del NOSTRO TEAM!
Postiamo su Instagram una nostra foto o un disegno che richiama la JALEB (ad esempio, una vostra foto con il primo libro di Quel coinquilino snervante o... quello che volete!), inserendo gli hashtag #quelcoinquilinosnervante #jaleb #teamcaleb e taggandomi.
A domani!
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