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sette

<<e... cosa vi siete dette tu è Veronica?>>
Chiede lui continuando a voltarmi le spalle.

<<perché hai mentito?>>
Sono infastidita, vorrei... vorrei... non lo so nemmeno...

<<Jennifer... non mi va di parlarne>>
Perché diavolo non mi guarda negli occhi?!

<<fino a due secondi fa pensavi il contrario...>>

<<Jennife->>

<<Perché mi hai mentito Caleb? Non è una domanda così difficile>>
Dico gesticolando senza senso con le mani

<<tu non hai idea di quanto sia difficile!>>
Urla girandosi.
<<cosa altro avrei dovuto fare? Eh? Cosa?! Tu stavi baciando quella sottospecie umano biondo! Jen, andiamo!>>

<<non ero in me! Caleb dannazione! Ero ubriaca!>>
A questo punto dubito che qualcuno non ci abbia sentito urlare.
Sopratutto perché queste pareti sono di carta velina.

<<come facevo a sapere che eri ubriaca?>>

<<secondo te avrei mai fatto una cosa del genere? Pensavi davvero questo di me? Pensavi che fossi solo una stupida ragazzina infedele?!>>
Prendo un grosso respiro per cercare di calmarmi e più o meno ci riesco.
<<e comunque non hai risposto alla prima tra le mie milioni di domande!>>
Puntualizzo cercando di non urlare.
A quanto pare decide di fare la stessa cosa anche lui, infatti abbassa il tono di voce.

<<non possiamo passare alla prossima?>>

<<no, rispondi>>
Dico seria.
Si passa una mano sugli occhi e stringe i denti facendo scattare la mascella.
È attraente vero?
Perché devi arrivare nei momenti meno opportuni?!
Scusa! Me ne vado!
Brava.
Però è sexy.

<<io... non so cosa mi passasse per la testa... avevo anche bevuto qualche bicchiere e... Dio... ti assicuro che è più difficile di quanto sembri trovare le parole...>>

<<Spiega e basta>>
Ordino andando a sedermi sul divano, poggio i  gomiti sulle ginocchia e mi passo una mano fra i capelli per lo stress.

<<Come ho già detto, tu eri con quello lì e vi stavate baciando.... che schifo... sul serio, come hai fatto a baciare quel rospo?>>

<<non cambiare discorso... va avanti>>
Insisto cercando di trattenere un sorriso, lo sento sospirare.

<<io... credo di averlo fatto per ferirti... sai come reagisco quando mi sento ferito... non voglio essere l'unico e->>

<<e quindi hai ben pensato di dirmi che mi avevi tradito per farmi sentire uno schifo solo perché non ti ho dato la mia verginità prima...>>

<<non pensavo davvero quelle cose...>>
Sì siede sul tavolino davanti al divano e mi guarda negli occhi... I suoi occhi sono così belli, marroni con quelle striature verdi, sembrano corteccia con dell' umido muschio.
Scuoto la testa e mi riprendo.

<<però le hai dette...>>

<<ma non le pensavo>>
Stringo i pugni e distolgo lo sguardo da lui.
Sento una sua mano che poggia sul ginocchio.

<<c'è stato un giorno in cui hai pensato di venire da me e dirmi che era tutta una bugia? Almeno uno?>>

Sul suo volto appare un sorriso sghembo e mi devo trattenere dal sorridere a mia volta, ancora.

<<ogni giorno>>

<<e allora perché non lo hai fatto?!>>
Strillo all'improvviso... che razza di...

<<perché mi avresti preso a schiaffi!>>
e poi ti avrebbe ficcato la lingua in gola.
Perché devi essere così volgare?!
<< ho visto come mi evitavi al supermarket, allo Starbucks e, grazie a dio, che andavo in libreria quando tu non eri di turno>>

<<non ti avrei tirato nessuno schiaffo... okay... forse...forse uno>>

<<fammi finire Jen.>>
Si passa una mano tra i capelli perennemente in disordine.
<<poi, in biblioteca, ti ho visto con la tua amica->>

<<Lyla>>
Preciso.

<<si... quella... fatto sta, ti ho vista con lei e, per quanto fossi vestita alla cavolo di cane, sorridevi... dopo due mesi in cui non ti ho visto sorridere lo stavi facendo e, se pur inconsciamente, lo stavo facendo davanti a me, Jen.
E ti assicuro, che non c'era spettacolo più bello in quel banale posto che è la biblioteca.
Se ti fossi venuto incontro in quell' istante avresti smesso di sorridere, se ti avessi detto che ti avevo mentito ti saresti arrabbiata.... non potevo sopportarlo.
Quindi ho deciso di andare avanti e ignorare la situazione>>

Quindi hai iniziato a portarti a letto ragazze su ragazze, pensando che non me ne accorgessi.

<<ho bisogno di stare un attimo da sola per pensare... solo un minuto... o due>>
Lo guardo negli occhi, lui fa la medesima cosa ma nel suo sguardo c'è preoccupazione, come se gli stessi per dire addio una volta per tutte.
<<ti prego Caleb>>
Mi guarda un ultima volta incerto poi ve in camera sua senza dire niente.
Cosa faccio? Cosa diavolo faccio?
È la seconda volta che mi fa stare male perché ne ha voglia e io non intendo più stare a questo gioco... ma d'altra parte non l'ho ancora dimenticato del tutto.
Io lo amo, almeno, una parte di me, quella parte di me desidera stare con lui per sempre, ridere, scherzare, baciarlo... ma l'altra parte sa che lo rifarebbe ancora una volta e questo non posso accettarlo.
Il mio telefono che, a proposito, ha lo schermo rotto, squilla e mi avverte che mi è arrivato un messaggio.
Numero sconosciuto.
Guarderò poi con più attenzione.
Sento bussare dalla porta della stanza di Caleb.
<<hai finito di pensare?>>
Chiede impaziente.
Ma poi a cosa dovevo pensare? Magari lui non vuole più avere niente a che fare con me... mi sto facendo tanti, troppi film mentali... come sempre.
Caleb esce dalla stanza senza prima che io gli dia risposta e come i nostri sguardi si incrociano restiamo fermi entrambi.
<<Caleb>>
<<Jennifer>>
Diciamo insieme.
Poi un altro secondo di silenzio, lui mi fa cenno con la testa di parlare.
<<cosa dovrei fare?>>
Lui sembra sorpreso dalla mia domanda, infatti sbarra gli occhi senza saper rispondere.
<<nel senso: mi hai detto tutto questo... insomma... perché hai detto queste cose? Cosa pensi dovremmo fare?>>

<<io non credo potrebbe funzionare ancora, ci abbiamo provato e non ha funzionato... basta>>

<<già... credo tu abbia ragione...non voglio soffrire ancora>>

<<quindi è finita?>>
Chiede per esserne sicuro.
<<finita>>
Dico senza esitare un attimo.
Abbasso lo sguardo per il silenzio imbarazzante che si è creato e quando lo rialzo accade tutto in un secondo.
I nostri occhi si incontrano ed entrambi ci avviciniamo velocemente l'uno all'altro.
Le sue mani si poggiano sulla mia vita
in una presa salda per tenermi  ferma, le mie braccia vanno intorno al suo collo per farlo avvicinare a me.
Le nostre labbra si incontrano dopo tanto tempo e ,Dio, mi è mancato da morire poterlo baciare.
Meno male che era finita.
Ignoro ciò che dice la mia coscienza.
Non mi importa.
Le nostre lingue si toccano e il bacio diventa sempre più dolce.
<<non dovremmo>>
Dice sulle mia labbra per poi tornare a baciarmi.
<<già>>
Dico anche io cercando di non interrompere il bacio.
<<facciamo che questa è l'ultima volta?>>
Chiede.
<<okay>>
Rispondo.
Le sue labbra passano sul mio collo mentre io gli tolgo la maglietta in un movimento felino.
Passo la mano sul suo addome ben definito e lo sento rabbrividire e ridere per l'effetto che lui fa a me e che io faccio a lui.
<<vedo che sei in adorazione>>
Sussurra divertito al mio orecchio.
<<sta zitto Evans>>
Lo rimprovero.
La situazione si fa più lenta.
Le sue mani fredde vanno sotto la mia maglietta e mi accarezzano la pancia facendomi sospirare.
Poi mi sfila la maglietta e mi guarda qualche secondo.
Mi prende per i glutei e mi fa saltare.
Metto le gambe intorno alla sua vita per reggersi meglio, le nostre labbra si incontrano di nuovo e intanto mi porta nella sua stanza.

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