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sei

<<allora, è da tanto che non ci vediamo... tu... va tutto bene?>>nota, probabilmente, la mia espressione disgustata.
Con delicatezza mi poggia una mano sulla spalla, ha un'espressione preoccupata.
Mi esce una risata amara dal profondo della gola.
<<...Jennifer? È successo qualcosa tra te è Caleb?>>

<<Non lo so, Veronica... potrei farti la stessa domanda, ma so già la risposta>>
Alzo lo sguardo per vedere se hanno aggiunto qualche altra bevanda... e per distrarmi dalla sua vista.

<<cosa intendi?>>

<<Veronica, lascia perdere sul serio, ho avuto una giornata terribile, ed è iniziata solo da un'ora, non sono in vena di parlare... con te in primo luogo>> sospiro <<un frappuccino al caramello>> dico infine al cassiere mentre prendo i soldi dalla borsa.

<<Jennifer>>
La ignoro completamente, non ho davvero voglia di parlarle.
<<grazie>> ringrazio il commesso ed esco dallo Starbucks con il frappuccino freddo tra le mani.
Perché diamine ho preso una bevanda fredda?! Non potevo prenderne una calda? Si muore di freddo ed ora la situazione non è di certo migliorata.
Cammino verso il dormitorio, voglio andare a dormire.
<<Jennifer!>>
Sento ancora urlare.
Mi sta seguendo?!
Stalker.
Aumento il passo.
<<Aspetta! Posso sapere cosa ho fatto almeno? >>
Mi fermo e mi giro lentamente.
<<hai davvero il coraggio di chiederlo? >>
Le lacrime iniziano a salire, gli occhi diventano umidi e cerco davvero di non mettermi a piangere per tutta la rabbia che ho in corpo.

<<si... visto che non so di cosa stai parlando>>
Sospiro e si mette una mano davanti agli occhi come stressata.

<<Caleb mi ha detto che voi... che voi... Dio non riesco nemmeno a dirlo>>
Stringo i pugni e sento una lacrima rifarmi il volto.
Cerco di sostenere il suo sguardo, fa in mezzo sorriso.
<<credo di aver capito cosa ti ha detto Caleb>>
Fa una risata sarcastica alla fine è come vede che la guardo male si copre la bocca.
<<scusa>>
Dice.
<<sai cosa? Lascia stare>>
Sto per girarmi ed andarmene.
<<certo che tu continui ad essere testarda, da quando ti ho conosciuto!>>
Mi fermo e la guardo mentre si avvicina e mi picchietta la testa come si fa con i bambini.
<<io e Caleb non siamo mai stati insieme ... almeno durante la vostra relazione...>>sospira guardandomi dall'alto e poi mi regala un tenero sorriso come per dirmi che mi capisce.
Mi sono accorta solo adesso di quanto sia più alta rispetto a me.
Non ci vuole molto.

<<ti ho già detto quando ci siamo conosciute che non vado a letto con i ragazzi delle altre... perché so come ci si sente ad essere la ragazza in questione... e posso dirti con certezza che quell' idiota non è andato a letto con nessuna...>> alza gli occhi al cielo e io mi sento davvero davvero in colpa << diamine Jennifer... hai visto come ti guardava?!>>
Dice alzando la voce.
<<siete due idioti, entrambi>>
Ride e mi prende per il polso.
<<vieni da me? Da quel che ho capito hai davvero bisogno di rilassarti e sfogarti, e niente è meglio di tanto cibo, prodotti di bellezza e una maratona di serie tv>>
Guardo un attimo per terra...
Certo che anche tu sei brava a puntare il dito subito verso le persone.
Ma anche tu-
No, davvero brava... non è così che ti ho insegnato.
<<devo fare una cosa prima>>
Le dico.
<<vengo da te più tardi...>>

<<emh... okay>>
Le lascio il mio caffè ed inizio a correre.
Cosa fai?
Vado a casa.
E cosa pensi di fare una volta li?
Parlerò con Caleb.
E poi?
Non lo so.
Perché stai correndo?
Perché arrivi prima.
Ma non soffrivi d'asma?
Rallento il passo e mi fermo facendo dei respironi.
<<è stata... una pessima... una pessima idea>>
Divo tra me e me.
<<che cosa é stata una pessima idea, bambinetta?>>
Alzo lo sguardo ancora piegata in due per lo sforzo.
<<ehi Caleb>>
Dico.
<<stai bene?>>
Chiede accigliato.
Annuisco e mi tiro su ancora con il respiro corto.
<<dove stavi andando?>>
Gli chiedo.
<<al corso di Biologia avanzata>>

<<Quanto è importante?>>

<<sono cose che ho già studiato per conto mio... quindi->>

<<okay andiamo>>
Lo prendo per il polso e lo trascino verso il dormitorio.
Lui mi segue, inizialmente fa un po' di resistenza, io gli do uno strattone, lo sento mentre si lamenta ma poi non obietta più.

<<puoi dirmi dove stiamo andando?>>
Chiede stressato.
<<al dormitorio>>

<<perché stiamo andando al dormitorio?>>

<<ti devo parlare>>
Dico.
Lui si ferma di colpo, ormai qualche metro davanti al dormitorio.

<<non mi piace questa frase, non mi piace e non mi è mai piaciuta>>

<<sta zitto e muoviti>>

Dopo qualche minuto di silenzio chiudiamo la porta del nostro appartamento e lui va velocemente in camera sua per lasciare lí  i libri e il computer.
Torna in salotto e si siede sul manico del divano guardandomi.
Giusto... dovrei dire qualcosa.
Apro la bocca per emettere qualsiasi suono ma la richiudo subito.
Non sai cosa dire...

<<quindi?>>
Chiede Caleb senza distogliere lo sguardo.
<<quindi... ecco... io...>>
Il ragazzo davanti a me sospira e stringe il tessuto del divano tra le mani.
<< Mocciosetta... ti ho trovata per strada senza fiato, mi hai visto e mi hai trascinato a casa, facendomi saltare il corso di Biologia avanzata>> si alza in piedi e viene verso di me << e ora non mi sai motivare questo tuo comportamento... e non è la prima volta in questo periodo in cui ti comporti in modo strano>>
I nostri volti si fanno sembra più vicini.
<<Jennifer... cosa diavolo ti passa per la testa?>> tocca con un dito la mia fronte << Spiegamelo... ti prego... perché io non lo riesco a capire>>
Le parole si chiudono man mano in un sussurro.
I nostri nasi sono ad un millimetro di distanza.
Siamo immobili, nessuno muove un muscolo.
Come mai finiamo in queste situazioni ogni volta.
Faccio un lungo respiro e sento il suo profumo che mi mancava... perfino il suo odore e buono.
Poi le sue labbra si posano sulla mia fronte in un caldo e gentile bacio.
Sento un vuoto dentro che non dovrei sentire...  voglio che le nostre labbra si tocchino ancora per un ultima volta.
Si allontana e va verso la cucina.
Mi lascia li ancora con le gambe che tremano.

<<ho incontrato Veronica>>
Gli dico d'un tratto.
Lo vedo irrigidirsi di colpo.





 

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