Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Il ragazzo che non aveva più tempo

Spine di uno stelo marcito, corolla appassita, sacrificio di una belva feroce che ha prosciugato ogni linfa vitale, ali tarpate da una furia cieca, brandelli di carne maciullati con avidità, macina ricordi che la condurrebbero a inabissarsi in fondali smarriti tra l'indifferenza di chi non soppesa il dolore che non sfiora la propria anima.

Rimproveri e moniti ancor giungono alle sue orecchie mentre, avvolta dal braccio di Austin, lascia l'ufficio dell'agente Morris.

L'avvocato ha faticato non poco per convincere lo zelante poliziotto dell'innocenza di Austin, l'uomo si è premurato di informarli della sua intenzione di proseguire le indagini su quella notte.

La mano di Trisha sgualcisce la stoffa della sua camicia, lui rilascia baci tra i capelli della giovane sussurrando parole che non ode.

Lei innalza piano le pupille, inclina il capo per osservare lo spigoloso mento, le labbra piene, i solchi profondi che ne tracciano i contorni e dove la sua unghia mangiucchiata dell'indice si va a posare.

Le gambe si muovono lente, assecondando i loro gesti, le iridi di Trisha si riempiono della sua essenza, si crogiola nel bagliore del suo sguardo mentre la bocca di Austin avanza verso lei.

La giovane ciondola nel calore del suo corpo, interra le ragioni per cui dovrebbe scostarsi, la paura di un altro corpo che s'imponeva sul suo abbandona ogni giudizio e s'innalza sulle punte per accorciare la distanza.

«Trisha, siamo qui! Guarda chi c'è?» lo squittio di Meredith lascia i loro volti a pochi centimetri l'uno dall'altro, sospiri spazientiti fuoriescono dalle labbra dei due innamorati e si fondono dopo che quelle di Austin mimano un abbiamo tutto il tempo.

La pianta dei piedi tocca nuovamente il suolo, il profilo del viso segue la direzione del richiamo di Meredith, le palpebre sono ancora socchiuse, le ciglia volgono in alto e le pupille affondano nel corpo che affianca quello dell'amica.

La mano sfila dal fianco di Austin, la bocca si arriccia prima che gli angoli si distendano in un sorriso.

Non bada al corpo irrigidito di Austin, salta gli ultimi gradini e azzera ogni distanza correndo, compie un balzo e le sue gambe circondano i fianchi di Mason, le loro fronti si scontrano e le braccia si sorreggono.

«Come stai, Trisha?» il ragazzo alita sul suo viso, lei affonda la testa nel collo dell'amico, lasciando la sua domanda fluttuare nell'aria.

«Sei tornata da lui?»

Trisha scivola dal suo corpo, le braccia sono ancora ancorate al suo collo mentre poggia i piedi sull'asfalto, tozzi ardenti animano le iridi differenti.

Il rumore di foglie calpestate, ciottoli che rimbalzano, il volto di Mason oltrepassa il suo e si arpiona in quello di Austin, una lugubre linea increspa la bocca.

I capelli le ricadono sulle palpebre mentre si volta per osservare Austin, le ossa scricchiolano durante un movimento sgraziato, i lapislazzuli, a cui s'incatena, inchiodano il volto di Mason prima di sputare fiero: «È un problema per te?»

«Calma, Rogers! Non dovresti temere nessuno, sbaglio?»

«Meredith, per favore!» Trisha sbuffa spazientita verso quell'amica che continua a palesare ostilità per colui che riesce ancora a far vibrare la sua anima.

«Trisha, possiamo parlare da soli? Andiamo alla caffetteria di James e torniamo, ti chiedo pochi minuti.» Mason avanza una richiesta che lei non può rifiutare.

Guardinga, osserva gli altri due, spettatori silenziosi e colmi di speranze che non collimano tra loro, «Voi due, promettete di non uccidervi?»

«Non temere, Trisha, non lo ucciderei mai... davanti alla centrale di polizia.» Sguardo angelico e ghigno malefico, Meredith non tarda a mostrarsi compiaciuta.

Rantoli incessanti e ansimi dilaniati giungono alle sue orecchie, lei scatta in direzione di Austin: ha la bocca marmorea, un liquido porpora sgorga dalle narici e rantoli di tosse fanno vibrare la giugulare.

Lo raggiunge e affonda i palmi sul volto emaciato, i polpastrelli ustionati non accennano a spostarsi dalle gote infossate, «Austin, cosa succede?»

Febbricitante, scuote il capo, le sue parole sono seppellite da spasmi involontari, il petto s'innalza frenetico, i suoi battiti sono affannati mentre quelli di Trisha si spengono lenti. «Austin, rispondimi! Cosa ti prende? Chiamate i suoi genitori, dove sono finiti?»

«Rogers, tutta questa scena è per evitare che Trisha si allontani? Patetico!»

«Meredith...»

«Lascia perdere, Trisha. Non preoccuparti, non è nulla. Sono solo influenzato, aggiungi l'ansia per oggi e questo è il risultato. Andresti a prendermi un po' d'acqua? Porta con te la tua amica, finirà con l'uccidermi davvero», Austin biascica ansante.

Lei scuote il capo con vigore, guarda i suoi amici e li supplica disperata: «Ragazzi, potreste andar voi? Grazie».

«Trisha, va' tu! Non succederà nulla e potrai cercare i miei, per favore.»

Il braccio di Austin è ancorato al suo, la fronte accaldata affossa nell'incavo del collo mentre le labbra secche sfiorano la sua clavicola. «Ti prego.»

Acconsente incerta, si scosta intimorita, i polpastrelli affondano nel braccio di Meredith che trascina con sé in una folle corsa, urta con foga ogni persona che intralcia la sua strada, volti sgomenti che evita noncurante, pneumatici stridano sull'asfalto quando attraversa incroci senza guardare.

Meredith fatica a stare al suo passo, Trisha ode i borbottii con cui inveisce contro Austin, ma non vi bada; entra nel primo locale che vede, supera ogni individuo allineato davanti alla cassa, beccandosi occhiate torve e insulti urlati che l'amica zittisce con il pungente sarcasmo.

La stessa furia anima il percorso inverso, la ricerca dei Rogers finisce nell'obblio, giunge alle spalle di Austin senza che lui possa notarla.

I palmi affondano sulle ginocchia, cerca di regolare il fiato; lui è innanzi a Mason, ha le spalle ricurve e il capo chinato, lunghi crepitii interrompono le sue frasi smorzate. «Ha bisogno di qualcuno che la protegga.»

La voce di Mason sovrasta il suo debole respiro, «Hai paura di non esserne capace, Rogers?»

«Potrei... potrei non averne più il tempo, Wood!»

Crepe segano le sue ossa, squarci lambiscono la carne, graffi recidono le vene, «Che cosa significa?»

Palpiti fanno vibrare il collo di Austin, segue il tremolio uscito dalla bocca della sua amata, un suono gracchiato che lede le pliche vocali.

Trisha ha le unghie incuneate nei palmi delle mani, attende una risposta che giunga a placare i suoi timori.

«Austin, è arrivato il momento di dire tutta la verità!»

«Mamma, ti prego!» Annie giunge al fianco di Trisha, spossata e macilenta. La giovane serra le palpebre per raccogliere un dolore che non potrà placarsi, lì ,racchiusa tra le pieghe di ciglia intorpidite, si posa una lacrima solitaria.

Suoni che si sovrastano, voci concitate e fiati smorzati, una sola frase accompagna la sua disfatta: «Il linfoma è tornato!»

Spazio autrice

Non riesco a crederci neppure io. Ho impiegato pochissimo tempo per aggiornare.

Qualcuno è riuscito poi a scoprire il mistero del capitolo precedente? No? Bene!

Mason è tornato e Meredith ne è molto felice.

Austin, invece, non sembra tanto contento eppure si affida a lui per proteggere Trisha. Un gesto davvero nobile.

Trisha scopre delle sue condizioni. Come reagirà?

A presto
Baci
Mariarosaria

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro