I've Seen This Film Before
Jame & Rae//Parte 1: I think I've seen this film before.
I think I've seen this film before
And I didn't like the ending
You're not my homeland anymore
So what am I defending now?
You were my town
Now I'm in exile seeing you out
I think I've seen this film before
So I'm living at the side-door
J
ames Morrison ha una storia terribilmente complessa alle spalle, e questo basta.
C'è questo detto,"la mela non cade mai lontano dall'albero", ma lui doveva essere caduto proprio durante un uragano per quanto lontano fosse dagli standard della sua famiglia.
Il punto è: la vita di Jame è stata un inferno per tanto tempo.
Era nato Gay in una famiglia omofoba, con una passione innata per la medicina da dei genitori antivaccinisti.
Non ricordava una sera in cui suo padre non gli aveva tirato uno schiaffo, una mattina in cui non era uscito urlando.
Non ricordava una mattina in cui entrando in casa di Rae un ora prima dell'inizio delle lezioni, l'altro non dovesse tranquillizzarlo e disinfettargli un po' le ferite.
"Niente medicine, solo il volere di Dio", cavoli se non ci fosse stato Rae e le bustine di paracetamolo di contrabbando infilate tra i quaderni, probabilmente sarebbe morto di febbre a quattordici anni.
Il punto è che Rae era sempre stato l'ancora. Ricordava le volte in cui aveva guardato le lamette e pensato "mh, perché no?", ricordava il periodo in cui voleva andare via e non tornare più, e ricordava anche Rae, sempre la, pronto a ricordargli che avrebbe perso lui.
Col suicidio, niente più Rae, e camminate infinite il sabato sera, e auricolari condivisi, e risate sincere e abbracci confortanti.
Niente più sorrisi caldi.
Ricordava Rae sempre la, ad abbracciarlo a metà, a lasciarlo dormire sul suo petto.
Ricordava di avere sedici anni, e poggiare le labbra sulle sue per la prima volta, poi per la seconda, poi per la terza.
Alla quinta il bacio era più veloce, alla settima era accompagnata dalle mani, e alla nona magari è meglio non dirlo.
Alla duecentesima stavano ridendo, alla diecimilaquattrocentesima stavano traslocando al college.
La tredicimilanovecentotreesima era il loro ultimo bacio ufficiale. Era il loro bacio da "questa è l'ultima volta che ci amiamo"
E la tredicimilanovecentosedicesima, era l'ultima volta in cui si erano toccati davvero, in cui avevano posto dei limiti perché si facevano male a vicenda, si spezzavano il cuore, si amavano fino a distruggere le ossa, fino a non potersi togliere le mani di dosso, fino a non potersi amare di più. Avevano imposto delle regole.
E James aveva iniziato la sua specializzazione medica post laurea.
In Iraq.
James aveva fatto richiesta per il fottuto Iraq, come specializzando di chirurgia d'urgenza.
Due mandati gli sono bastati.
E poi Rae è tornato nella sua vita, ed è stato tutto un casino.
Tredicimilanovecentodiciassette, è il bacio che si sono lasciati sfuggire otto mesi dopo essersi ri-incontrati. E diciannove, e venti, e ventuno, e trenta, perché non ci si scambia un solo bacio in notti come quella.
Quella è anche la notte in cui si scorticano di nuovo, innamorati come sempre, e si dicono "no. Non puoi amare lui" senza sapere che nessuno ha mai smesso.
Quello è il mese in cui Rael inizia a uscire con Jeremy Lang. Il mese in cui il cuore di Jame si spezza.
Raphael -Rael- Wilson non è forte, e se lo ripete ogni giorno.
Rael Wilson ama il suo migliore amico da quando ne ha memoria, ma tra tre settimane sposa un altro.
Rael Wilson è un casino. Non ci vuole arte per capirlo.
Se ne sta seduto la, in quel cafe, a fissare il profilo di Ji-James.
"Jame" si ripete "non è più tuo quel Jim"
Lo ricorda un istante, il padre del migliore amico che manda Jame al tappeto con un ceffone dopo aver preso Raph a cinghiate in viso per aver provato a difenderlo.
"non sei più il mio Jim. Non ho concepito un mostro."
E James" fanculo, Jim non esiste più. Non è mai esistito. Io sono James -fanculo- Morrison. E se ti azzardi a sfiorare Rae un altra volta, quella cintura te la ritrovi su per il culo."
In quel momento lo aveva amato tanto da spezzarsi il cuore-quel ragazzo era terrorizzato dla padre, eppure si era ribellato. Si era ribellato per Rae. Gli aveva spezzato il cuore in modo così positivo da lasciarlo senza fiato. Perché cazzo, amava quel ragazzo da un bel po' e avevano solo sedici anni in grazia di Dio. Ma quella fu la prima volta in cui le oro labbra si sfiorarono. E fece girare la testa a Rae.
Ricordava la prima sera in quel loro appartamento in tantino troppo lontano dal college che avevano occupato per più o meno sei anni, nudi, a letto, dopo un altra delle loro notti.
-Mi hai chiamato Jim.- gli aveva fatto notare James malinconico, steso sul suo petto con lo sguardo perso.
-Volevo farlo.- aveva confessato Rae, e l'altro aveva alzato il viso solo per guardarlo stranito e addolorato.
-Tu sei Jim.- aveva spiegato. -Sei il mio Jim, mi rubi la cuffietta, mi baci le labbra. Sei il mio Jim, mi stringi la mano e ridi. Sei il mio Jim, ti prendi la febbre a trentasette e ti comporti come se fossi a un passo dalla tomba.
Hai litigato con tuo padre e ti fai chiamare per intero, e questo può anche andarmi bene. Ma provi anche a cambiare il tuo carattere, le tue abitudini, i tuoi modi. E ripeto, con gli altri mi va anche bene, ma non fare così con me. Non fingere di essere diverso con me. Non fingere di essere indistruttibile. È del vecchio Jim che mi sono innamorato, non di questa maschera. È te, che amo. Te che piangi per le commedie romantiche, e non riesci nemmeno a friggere un uovo in padella e che fai le tisane solo quando sei triste. Io amo t...-
Ma Jame-Jim lo stava già baciando, e da allora era stato Jim solo per lui, solo per i loro momenti, solo finché non si era autodistrutto tutto, e lui aveva iniziato a ferirlo e Jim aveva iniziato a piegarsi, e Rae aveva preferito lasciargli un bacio sulla fronte, e dirgli che forse era meglio smetterla. Non era durata.
Non era durata, le loro mani stavano di nuovo esplorando i loro corpi, le loro labbra si stavano di nuovo togliendo il fiato a vicenda, si stavano amando si nuovo, il più rumorosamente possibile, l'amore dell'addio.
E Ji-James era scappato. In guerra. Aveva fatto fuggire l'amore della sua vita verso un luogo in cui rischiava di esplodere/venir torturato/restare vittima del fuoco nemico/squarciato in due da una di quelle spade curv-ok forse è il caso di smettere di pensarci, si?
E poi era tornato, e stava bene, e rideva, e all'aeroporto aveva alzato un po' la maglia e abbassato di poco il lembo della tuta per mostrargli con un sorriso divertito da bambino entusiasta la sua ferita di battaglia, un foro di pallottola in corrispondenza dell'anca ma che in un modo come un altro non aveva lasciato danni ossei.
James stava bene, e rideva, e prendeva un sorso di birra, poi due, poi tre, e Rae lo seguiva e ancora e ancora, finché James non si alzava a cantare la canzone che passava alla radio ballandola fluentemente-e chi era Rae per non baciare quelle labbra così rosse e lontane? Chi era lui per dire no al loro amore nuovo, quello che non era mai passato, che non era mai andato via, che tornava di nuovo, più forte di prima, in nuovi gemiti, nuovi rumori, ma stesse labbra, stesse dita, stessa pelle, una singola nuova cicatrice che aveva ottenuto la dolce compagnia di un succhiotto per qualche sera.
Quello era l'amore del ritrovamento, del "mi sei mancato, cazzo", il nuovo respiro dopo un apnea troppo lunga.
E li aveva spaventati.
Perché erano ancora persi come allora , ancora innamorati come un tempo. Erano ancora pronti a restare nonostante tutto il dolore.
E non poteva farlo soffrire per tutta la vita senza che se ne andasse mai. Non poteva amarlo con tutto il cuore e fargli quello. Perché voleva dire che durante le liti non avrebbe avuto nessun altro. Un amico da cui rifugiarsi, qualcuno da chiamare.
E allora si nasconde. Si nasconde dietro Jeremy.
(-Puoi chiamarmi Jim.-
-No.-
-ma...
-Sei Jim per tutti. Non voglio essere tutti, non voglio una maschera.-
-Tesoro, sono limpido come l'acqua.-
-Si. Certo. Non preoccuparti, te lo trovo lo stesso in soprannome.-)
E Jeremy, (-che ne dici di Rem?- -Andata.) Rem non lo sapeva, che non era per quello. Non lo sapeva di essere Rem, solo perché non lo avrebbe mai amato come amava Jim.
Non lo sapeva.
Una cosa da mettere in chiaro di Rem, è che si lascia accecare da ciò che prova, ma non è stupido.
" dov'è Jim?" non c'aveva fatto caso fino alla stanza di ospedale, Rae con la pancia ricucita che legge in libro e James che entra con una garza sterile attaccata con lo scotc medico sulla fronte, si poggia alla soglia, sorride ed esala un -hey capitano della squadra di nuoto. Il trucco non era semplicemente "non annegare"?-
E a Rem tocca indovinare che sia un dettaglio dei loro anni da liceali, prima che possa venir travolto da un sussurro.
Un sussurro solo, dopo una giornata di mutismo da parte del suo ragazzo.
-J. Rem, Jay è vivo.-
E Rem sorride.
Perché l'uomo che sposerà in due mesi, ama ancora il suo migliore amico.
"merda"
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