D'un tratto mi svegliai. Ero ancora nel mio letto.
Era stato solo un incubo.
Pensai subito di controllare la scatolina e, per mia fortuna, era ancora li, non si era mosso niente.

"Non capisco..." pensai "era tutto troppo reale. E se non fosse solo un sogno? Se fosse un...avvertimento?
Scartai subito quell'idea.
"Ma cosa penso. Dovrò solo abituarmi a questa storia del trasferimento e tutto andrà bene".

~{=}~

Poco dopo, andai al piano di sotto e sentii mia madre chiarmi.

«Tesoro vieni, ti ho preparato la colazione» la sua voce proveniva dalla cucina.
«Grazie mille, ma non ho molta fame oggi» dissi io avvicinandomi a lei
«Ma come? Ti ho preparato i muffin al cioccolato, proprio come piacciono a te» mi porse un muffin, e beh, come avrei potuto dirle di no?
Alla fine mangiammo imsieme e, quando finimmo, lei mi avvertì che sarabbe dovuta uscire per fare delle commissioni.
Pensai che sarebbe stato bello, insomma, avrei avuto la casa tutta per me.
Ma alla fine, nulla andò come previsto.
Appena mia madre uscì, subito mi buttai sul divano e diedi un occhiata al telefono. Tutto normale, finché non sentii una piccola cosa muoversi. All'inizio pensai che si trattasse di un topo, quindi mi armai di scopa e setacciai tutto il piano di sotto. Vidi quel 'topo' muoversi in lontananza verso le scale. Iniziai a rincorrerlo, fin quando non arrivò vicino i gradini. Avevo intenzione di trascinarlo fuori la porta, ma poi lo vidi strappare la carta da parati sul muro e infilarsi al suo interno.
Non mi aspettavo proprio che dietro quella carta da parati, ci fosse un buco. Appoggiai la mano su di essa e sembrava ci fosse qualcosa sotto. Iniziai leggermente a strappare la carta, fin quando non vidi il legno di una porta. Era di un legno consumato negli anni, e cigolava molto. Girai la manopola e quella porta si aprì, rivelando delle scale che portavano in quella che sembrava una cantina. Accesi la torcia del mio telefono e incominciai a scendere. Le scale scricchiolavano ad ogni mio passo, un rumore che non avevo mai sopportato. Appena scesi l'ultimo gradino, sentii una piccola risatina provenire da sopra le scale, poi si aggiunse il rumore della porta cigolare e infine il rumore della serratura. La porta si era chiusa.