1.
Non ricordo precisamente cosa successe dopo.
Ricordo solo mia madre, delle urla e poi il buio totale.
~{=}~
Mi chiamo Thomas Brown, ho 16 anni e sono figlio unico. Vivo solo con mia madre, Carla Smith, da ormai 8 anni, da quando mio padre, Lucas Brown, morì in un incidente d'auto.
Mio padre era tutto per mia madre, infatti, dopo la sua morte tutto cambiò. Ci son voluti sei anni per far riprendere mia madre dalla sua depressione e sembrava che tutto stesse andando nel verso giusto per la nostra famiglia, fino ad arrivare a oggi.
~{=}~
«Thomas. Thomas scendi un secondo, ti devo parlare» mi chiamò mia madre dal piano di sotto.
«Eccomi. Qualcosa non va?»
«Oh no, assolutamente. Volevo solo avvisarti che ho appena letto che vendono una casa distante un ora da qui e-»
«Non dovremmo mica trasferirci, vero?»
Mia madre sospirò, si avvicino a me e baciò la mia fronte scompigliando i miei capelli castani, poi parlò.
«Tesoro, lo puoi notare anche tu che ormai questa casa sta cadendo a pezzi: i pavimenti cigolano, i soffitti sgocciolano e poi, per quanto possa sforzarmi, ci sarà sempre il pensiero di tuo padre che ormai non è più tra noi, che mi farà sentire sempre male.»
Si avvicinò a un mobiletto e prese una foto in bianco e nero che raffigurava lei e papà al loro martimonio.
Non posso vedere mia madre quando è triste, infatti è stato difficile convivere insieme a lei quando era in stato di depressione. Alla fine accettai. Era al settimo cielo per la mia risposta, tanto che mi abbracciò e per poco non mi faceva soffocare.
Per me sarebbe stato difficile ambientarmi nella nuova città, nella nuova scuola e con i nuovi amici. Sono da sempre stato un tipo timido e, a volte, succedeva che mi chiudevo in me stesso e non comunicavo molto con i compagni. Ma sarei cambiato. Nuova casa, nuova vita.
«Allora è deciso, chiamo i signori dell'articolo» disse mia madre euforica
Poco dopo venne a bussare alla porta di camera mia per informarmi che questo weekend saremo andati a visitare la nuova casa per decidere se comprarla o no.
~{=}~
I giorni passarono e andammo a visitare la nuova casa. Era davvero bella e molto grande. Aveva anche un giardino. La casa era a due piani, come la nostra, ma era più spaziosa, i pavimenti non cigolavano, dal soffitto non colava niente e avremmo potuto costruire nuovi fantastici ricordi. Non era una casa nuova, ma era stata abitata già in passato da una famiglia nermerosa, almeno così ci avevano detto i venitori. Alla fine decidemmo di acquistarla e di trasferirci al più presto possibile.
Ma ancora non sapevamo a cosa stavamo andando incontro.
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