Capitolo 52 "Dormi piano al mio fianco..."
Dopo aver mangiato la pizza e la torta e dopo aver cantato "perché è un bravi ragazzo" modificandolo apposta, arrivammo ai regali.
Regali consegnati e dopo i vari ringraziamenti, la musica inziò e le persone si scatenarono.
Io e Michele ballammo un po', divertendoci.
Poi, Michele andò un attimo in bagno e io mi sedetti al bancone, mentre ordinavo da bere.
"Ehi" vidi Alberico sedersi accanto a me, io sorseggiavo il mio drink
"Ciao" gli sorrisi
"Come va con Michele?" Chiese lui dopo i soliti convenevoli del tipo <come stai?> o <ti stai divertendo?>
"Benissimo...perché?" Gli chiesi confusa
"Be...io mi chiedevo se magari, visto che era il tuo cantante preferito...questa potrebbe essere solo una cotta passeggera" disse temendo la mia risposta
La mia espressione cambiò.
"Ma cosa stai dicendo?! Certo che no, io lo amo veramente" dissi seria alzando un poco la voce per la musica
"Alessia...sii seria per favole, tu sei una fan" disse con il mio stesso tono
"Io non sono una fan, ho smesso di esserlo da quando l'ho incontrato dal vivo, lui è diventato un amico, e poi qualcosa di più, tu non puoi saperlo" ribattei irritata
"Io lo dico per te, non vorrei che soffrissi quando vi lascerete, né tu né lui" afferma
"Noi non ci lasceremo, io lo amo, e lui ama me" esclamo alzandomi
"Ne sei sicura?" Chiede indicando dietro di me
Mi giro e noto Michele che balla con Lea, sono molto vicini.
Dovrei ballare io con lui.
"Che cosa c'entra? Stanno ballando, tutti lo fanno" protestai
Alberico si alzò.
"Ma non così"
"Ora basta, smettila di dire fesserie" sbottai tappandomi le orecchie con le mani
Non c'è la facevo più, stavo cedendo.
"Apri gli occhi" sbottò lui
"Che sta succedendo?" Domandò una voce dietro di me.
La sua voce.
Mi girai verso Michele.
"Niente" disse Alberico
Il primo mi guardò e il secondo fece bene a levare le tende.
"Alessia..." richiamò la mia attenzione su di lui
Io non avevo dubbi si di lui, Alberico me li aveva messi in testa.
Non volevo rovinargli la festa, era il suo compleanno.
"Cosa c'è?" Chiese preoccupato accarezzandomi una guancia
Scossi la testa per poi abbracciarlo.
"Ehi..." mi accarezzò la schiena, lentamente
"Vuoi andare a casa?" Domandò dolce al mio orecchio
"No, non voglio rovinarti la festa" dissi allontanandomi un poco da lui
Ci sedemmo su dei divanetti, mi appoggiai a lui mentre Michele mi canticchiava qualcosa all'orecchio per tranquillizzarmi.
Poi, cercò di tirarmi su il morale, portandomi a ballare qualcosa di abbastanza veloce e movimentato, e ci riuscì abbastanza bene.
Quando si fece tardi, decisimo di tornare a casa.
Salutammo tutti e tornammo a casa mia.
Aveva dormito a casa mia alcune volte, e avevo conservato apposta un cambio per lui.
"Mi dispiace averti rovinato la festa" dissi dopo essermi cambiata
Lo vidi seduto sul letto, con la camicia tutta sbattonata e i pantaloni del pigiama messi.
Io indossavo dei semplici pantaloni e una sua maglietta enorme.
"Non hai rovinato niente, è stata una serata bellissima" affermò guardandomi mentre mi posizionavo tra le sue gambe
"Ora mi vuoi dire cos'è successo?" Chiese accarezzandomi un fianco
"Tu lo sai che ti amo?" Chiesi ignorando la sua domanda
"Certo che lo so e ti amo anch'io, perché?" Era confuso
"Con Lea è successo qualcosa?" Lo ignorai ancora
"Ma cosa stai dicendo? Abbiamo solo ballato, Alessia che ti prende?!" Esclamò a voce più alta alzandosi
Deglutì, preoccupata.
"Prima che tu arrivassi...ho parlato con Alberico" iniziai
Lui annuì.
"Dice che io esco con te solo perché sei un cantante, che sono solo una fan, che la mia è una cotta passeggera e che tu non mi ami davvero" ammisi
Vidi la sua espressione cambiare. Il sio sguardo farsi serio, la mascella serrata e il suo silenzio mi spaventava.
"Ora lo vedrà" sbottò e fece per andare verso la porta
"No Michele, resta qua" lo tirai per un braccio
"E permettergli di andarsene in giro a dire certe cose?!" Sbottò alzando la voce
"E cosa vuoi fare? Picchiarlo?! Scusami ma tu non mi sembri esattamente il tipo" esclamai
Lui sbuffò passandosi una mano tra i capelli.
"Tu lo sai che non è vero, io ti amo davvero" disse subito dopo
"Certo che lo so, tranquillo" lo rassicurai
"Ho smesso di comportarmi da fan da quando mi hai visto piangere dietro casa mia" gli confessai
Sorrise baciandomi per poi stringermi a sé.
Quando mi staccai, andai verso l'armadio per decidere i vestiti del giorno dopo, prima di andare a dormire.
Ciò non fu possibile avendo Michele che era preso da una dolcezza infinita e che mi stringeva le braccia alla vita, baciandomi il collo.
Sbuffai girandomi verso di lui.
"Smettila" risi
Lui scosse la testa spingendomi dolcemente contro il muro.
Lo guardai, gli occhi pieni di desiderio.
Si chinò su di me, quanto bastava per sentire i suoi respiri, poi quando mi avvicinai per baciarlo si tirò indietro, sorridendo giocoso.
Afferrai i lembi della sua camicia aperta costringendolo ad appoggiarsi alla parete con gli avambracci.
Provai a baciarlo ma lui piegò la testa di lato per sfuggirmi, aveva voglia di giocare quella sera.
Si avvicinai ancora e con le labbra mi sfiorò la pelle dietro l'orecchio seguendo la linea dalla mascella fino al collo.
Trattenni il respiro con il cuore a mille.
Con le dita percorsi la curva delle sue spalle fino al petto, poi lo tirai verso di me facendo finalmente scontrare le nostre labbra.
Sospirai su di lui e vidi spuntargli lentamente un sorriso malizioso.
Mi sollevò e la mia schiena si appoggiò al muro mentre le mie gambe si chiusero attorno alla sua vita.
Risi baciandolo ancora.
Le mie dita si strinsero attorno ai suoi capelli mentre lui inziò ad indietreggiare.
La mia schiena trovò presto il contatto con il materasso mentre tiravo Michele sopra di me.
Mi sfiorò le labbra e ben presto scese a baciarmi il collo.
Passai una mano sulla pelle estremamente bianca lasciata scoperta dalla camicia aperta.
Ritornò a baciarmi le labbra.
Si staccò un attimo per guardarmi negli occhi, preoccupato, come se volesse capire il mio stato d'animo.
In risposta gli sorrisi e lo tirai nuovamente a me facendo combaciare le nostre labbra.
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