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Capitolo 50 "Ho sentito il bisogno di vederti arrivare..."

Aprì gli occhi sentendo la sveglia trillare al mio fianco, feci per spegnerla ma qualcosa mi bloccava.

Il braccio di Michele mi avvolgeva la vita con una presa salda.

Era un gesto incredibilmente dolce, lo faceva sempre quando dormivamo insieme.

Riuscì a spegnere la sveglia e accesi il telefono.

Appena guardai la data, sorrisi istintivamente.

19 dicembre.

Mi girai verso Michele ed iniziai ad accarezzargli piano i capelli, più disordinati del solito.

Lo vidi sorridere e aprire gli occhi mostrando il loro colore verde che tanto mi incantava.

Si alzò un poco per poi poggiare le sue labbra sulle mie.

"Buon compleanno, Michy" sorrisi

"Che bel risveglio" disse ridendo

Sorrisi e mi alzai.

Mentre Michele cercava di mettere a posto quel groviglio che aveva in testa, io andai a fare la colazione.

Feci il caffè, poi presi i cornetti che avevo preso la sera precedente.

Poi, versando il caffè in due tazze, sentì delle braccia avvolgermi la vita.

Sorrisi e mi girai verso di lui.

"Buongiorno" gli scoccai un bacio sulla guancia, ridendo alla vista dei suoi disordinati capelli

Misi le due tazze di caffè a tavola e due piattini per i cornetti.

"Se mi fai una colazione così, voglio che il mio compleanno sia tutti i giorni" rise

"Non ti ci abituare" dissi prendendo un sorso dalla tazza

Mangiammo con tranquillità anche se io feci abbastanza in fretta, avendo lezione.

Poi corsi a prepararmi. Indossai una felpa rossa, dei pantaloni scuri e dopo una delle sue grandi giacche.

Le adoravo.

"Ci vediamo dopo, ti avverto, stasera usciamo, quindi vestiti bene" lo avvertì per poi dargli un veloce bacio a stampo

Sorrise prima di fermarmi per un braccio.

"Aspetta, ti accompagno, se mi dai cinque minu-" lo interruppi

"Non ti preoccupare, torna a dormire tranquillo...goditi questa giornata" risi scompigliandogli i capelli

"Buona giornata" sorrise e io uscì di casa

Andai a scuola, poi quando uscì, nel primo pomeriggio, mi recai in quel locale che avevo prenotato.

Era un posto abbastanza carino dove io, Sofia, Vicky, Alice, Muriel, Lea e Chiko preparavamo il tutto.

Potta e qualche altro amico sarebbero arrivati più tardi.

Avevamo messo della musica di sottofondo, per far tutto in allegria e un vocio di chiacchiere e risate aveva riempito il locale.

All'improvviso sentì il mio telefono vibrare, mi stavano chiamando.

Era Michele.

"Shh, zitti tutti, spegnete la musica, Michele sta chiamando" esclamai

All'improvviso tutto il rumore cessò e la stanza divenne incredibilmente silenziosa.

"Metti in vivavoce" suggerì Sofia

"Ok, ma voi state zitti" dissi, poi accettai la chiamata

"Ehi Michy, tutto ok?" Dissi allegra

"Ehi, si tutto a posto, dove sei? Mi manchi" disse dolce

Quasi tutte le ragazze fecero gli occhi a cuoricino, con sguardo innamorato.

Feci segno alle ragazze di stare zitte.

"Sono con...le ragazze, stiamo facendo una passeggiata, tra poco arrivo, sei a casa mia o tua?" Dissi cercando di inventarmi una scusa che tenga

"Mh...va bene, ci vediamo dopo, sono a casa mia...ti amo" disse dopo un po'

Sorrisi mentre le ragazze facevano segno di sciogliersi, mentre il mio cuore si stava sciogliendo davvero.

"Anche io Michele" sorrisi per poi chiudere la chiamata

"Ma quanto siamo teneri" mi prese in giro Chiko

Risi per poi prendere il giubbotto e mettermelo.

Li salutai dando l'appuntamento a quella sera, poi uscì dal locale.

Arrivai al palazzo dove abitava Michele e aprì la porta con le chiavi che mi aveva dato lui, poi arrivai al suo appartamento.

Appena aprì la porta, scoppiai a ridere.

Michele era sdraiato sul divano, però al contrario.

Aveva la testa che quasi sfiorava il pavimento, i piedi sullo schienali e il telefono tra le mani.

"Ma cosa stai facendo?" Chiesi chiudendo la porta alle spalle

"Sto...controllando i social" spiegò guardandomi

"In quella posizione?" Dissi ancora ridendo mentre mi toglievo il giubbotto e lo appendevo all'attaccapanni

"Sì" rise mettendosi a sedere composto

"Tu piuttosto, la smetti di rubarmi le felpe?" Disse ridendo indicando la mia felpa

Be in realtà era la sua.

Però lo sapevo che lui adorava quando indossavo i suoi vestiti.

"Che hai fatto stamattina?" Chiesi sedendomi accanto a lui

"Uhm vediamo...sono rimasto un po' a casa tua, poi sono venuto qua per cambiarmi e successivamente sono andato in studio per far impazzire i produttori con la copertina del nuovo album-" raccontò

Io risi.

"Il solito" dissi

"E sono stato sommerso di auguri su tutti i social, ed infine ho registrato un video per il mio canale YouTube" mi sorrise

"Una mattinata impegnativa insomma" rise

Fece spuntare quelle adorabili fossette che io tanto amavo.

Mi prese il mento con due dita poggiando le labbra sulle mie.

Dopo poco si staccò sorridendomi.

"Tu?"

"Sono stata a lezione e poi...ho incontrato le ragazze e abbiamo fatto un giro" dissi cercando di essere il più convincente possibile

Lui mi guardò un attimo, non chiese nient'altro, ma non ero sicura che mi avesse creduto.

"Hai fame? Vuoi qualcosa da mangiare?" Chiese dopo poco Michele alzandosi dal divano per andare in cucina

"Un pochino in realtà" ammisi alzandomi

"Cosa vuoi?" Mi chiese aprendo il frigo e guardandoci dentro

Fece una smorfia e io scoppiai a ridere.

"Mi sa che non c'è niente qua dentro" rise

"Dai se vuoi andiamo a mangiare qualcosa fuori" disse avvicinandosi a me

"No, non preoccuparti, non fa niente, non ho neanche così tanta fame" esclamai

Lui appoggiò le mani sui miei fianchi avvicinandomi a sé.

"Vedi che non mi fa nessuna fatica andare a prendere qualcosa qua all'angolo" mi sussurrò

"Non preoccuparti" dissi di nuovo scostandogli i capelli dalla fronte

Sorrise per poi baciarmi.

Appoggiò una mano sulla mia guancia per allungare il contatto, poi mi lasciò dei baci sul mento, sulla mandibola, sulla clavicola, per poi risalire verso il collo.

Mi persi in quei baci mentre Michele abbassava la zip della mia grande felpa.

Le sue labbra tornarono sulle mie mentre infilava una mano sotto di essa stringendomi ancora più a sé.

Mi staccai guardandolo negli occhi.
Accennò un piccolo sorriso prendendomi la mano.

Mi portò fino al divano dove si stese con me di fianco circondandomi la vita con le braccia.

"Non saprei cosa fare se tu non ci fossi" mi sussurrò all'orecchio

Mi strinsi più a lui sprofondando nel suo petto, addormentandomi poco dopo.

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