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Capitolo 36 "E il cuore resta immobile..."

Era da un paio di giorni che evitavo Michele, in realtà non volevo incontrarlo per paura che dicesse qualcosa sull'episodio dell'altra volta.

Quel giorno però non riuscì ad evitarlo.
Sofia e Alice mi avevano costretto ad uscire con loro e ovviamente per sfortuna della sorte, c'era anche lui.

Appena l'avevo visto, avevo abbassato lo sguardo arrossendo leggermente.

Lui non aveva detto niente, era rimasto a guardarmi e basta.

****

C'eravamo fermati in un bar per prendere un gelato, io avevo liquidato la cosa con una scusa, rimanendo fuori ad aspettarli.

"Non mi starai mica evitando?" La sua voce mi fece raggelare

E ora?

"Cosa?" Mi girai verso di lui, sentendo il suo sguardo verso di me

"Mi stai evitando" ripeté

"No..." non riuscì a trovare una scusa credibile

Lo vidi incrociare le braccia al petto, poi rimase in silenzio.

"È per quello che è successo l'altro giorno, vero?" Chiese a bassa voce

Non risposi.

"Devo...devo andare" dissi vedendo le ragazze tornare con il gelato in mano

"Aspetta" cercò di fermarmi ma io me la svignai

"Ragazze mi sono appena ricordata di dover fare una cosa" spiegai velocemente

"Aspetta ma non puoi andare" cercò di dire Alice ma io mi ero già incamminata verso non so dove

Evitare i problemi era più facile che affrontarli.

"Alessia aspetta"

Ecco, ci mancava solo che mi seguisse.

Camminai più veloce cercando di seminarlo, ma dopo aver camminato un po', mi sentì afferrare il polso da delle dita calde che mi fecero voltare subito.

"Perché continui a scappare?" Chiese Michele serio

Lo guardai, frustrata.

Indossava dei pantaloni neri e le sue Nike bianche.
Quel giorno aveva una maglietta nera coperta da una giacca grigia e da un giubbottino smanicato nero.
I suoi capelli erano coperti da un cappello.

"Scappare? E da chi?!" Sbuffai poggiandomi alle mura di un palazzo

Lui si avvicinò a me.

"Dalle ragazze, da me" affermò piano, guardandomi negli occhi, ormai vicinissimo alla mia faccia

Non ce la potevo fare.

"Ti sbagli" dissi evitando il suo sguardo

"Almeno guardami quando ti parlo" replicò ancora alzandomi il viso verso di lui

Deglutì e alzai lentamente gli occhi su di lui.

P.O.V Alice

Michele e Alessia erano spariti, ancora.

"Ma dove saranno finiti quei due?" Chiesi

"Saranno da qualche parte a flirtare" ridacchiò Chiko

Risi.

"Come sei stupido" lo spinsi leggermente mentre lui rideva

P.O.V Michele

Avevo sbagliato l'altro giorno, non dovevo provare a baciarla.
Era evidente che non provasse niente per me.

Mi sento uno stupido.

"Ascoltami, mi dispiace per quello che è successo l'altra volta... Io non volevo, mi sono fatto prendere dalla situazione" dissi guardandola negli occhi

Lei per un secondo sembrò delusa.

"Tu sei una mia cara amica e io ti voglio molto bene, non voglio rovinare il nostro rapporto" mormorai

"Anche io..tu sei molto inportante per me Michele" disse per poi abbracciarmi

Io la strinsi forte.

"Ti va di andare da qualche parte? Non lo so, al parco o cose del genere?" mi chiese dopo essersi staccata

"Ehm...mi piacerebbe ma ho un impegno adesso, facciamo che appena finisco ti chiamo ok?" inventai sul momento

Lei annuì, poi si allontanò.

Sbuffai appoggiandomi al muro, passandomi una mano fra i capelli, frustrato.

"Cazzo" esclamai

*****

"Nino che succede? Oggi siete completamente scappati tu e Alessia" chiese Alice sedendosi sul mio letto

Sbuffai.

"Niente Ali, va tutto bene" sospirai
Ero sdraiato di schiena sul mio letto, e fissavo il soffitto.

"È successo qualcosa?" Chiese

"Sai quando ti ho detto che ho cercato di baciarla ma Sofia ci ha interrotti?" le ricordai

Lei annuì.

"Oggi abbiamo chiarito, le ho detto che non volevo baciarla, che le voglio bene e non voglio rovinare il nostro rapporto" sbuffai

"Dillo, sono un coglione vero?" le chiesi

"Un po' si" sorrise lei

"Perché non le hai detto che ti piace?!" sbottò lei

"Non lo so Alice...non riesco a capire cosa provo per Alessia, e cosa prova lei naturalmente" dissi reggendomi con i gomiti

"È evidente che provate dei sentimenti molto forti l'uno per l'altro, quindi che aspettate?" Domandò

"Non è sempre così facile come la fai tu" risposi sconsolato

"Cosa c'è di difficile?" Sorrise

"Be...c'è che...forse non c'è niente" riflettei

"Devo andare ma tu pensaci ok?" Si alzò dal letto

Annuì.

"Grazie" le sorrisi leggermente

"Di nulla, sono qui per questo" rise per poi lasciarmi un bacio sulla guancia e sparire oltre la porta della mia camera

Dovevo fare qualcosa, era ovvio. Ma cosa?

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