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Capitolo 34 "Everything's changing"

Mi invitò a sedermi sulla poltrona proprio di fronte a loro, seduti sul divano.

"Cosa c'è?" Chiesi confusa

"Ecco...mi hanno spostato a Catania, dovrò lavorare lì" disse brevemente lui

"E quindi...?"

Sapevo già cosa stavano per dirmi.

"Ci trasferiremo a Catania Alessia" concluse mia mamma

"Ma...e io cosa...cioè voi..." mi misi le mani sulla faccia

"Tu puoi restare qua, o venire con noi, stai per finire il liceo, puoi iniziare l'università là" cercò di convincermi papà

"Ma i miei amici sono tutti qui" dissi triste

Il mio pensiero corse subito a Michele.

"Te ne faresti degli altri là" disse la mamma

Sofia, Alice, tutte le ragazze...e Michele.

Proprio ora che avevo capito cosa provavo.

Scossi la testa.

"Per ora voglio solo finire il liceo" sospirai

Loro annuirono.

"Quando partirete?" Chiesi

"Un paio di settimane al massimo"

"Ok" mormorai, poi ritornai in camera per buttarmi sul letto

Volevo rimanere qua, ma era troppo tempo che non vedevo i miei genitori.

Ma non volevo andare via, abbandonare tutti per ritornare a Catania.

Vi spiego in breve: Io sono nata a Catania, vivevo là.
Ma poi hanno trasferito mio padre qua a Milano quando avevo circa 12 anni e quindi ci siamo trasferiti tutti qui.

Avevo desiderato così tanto rimanere nella mia città natale, ma ora...ora avevo degli amici.
Mi ero fatta una vita e non volevo tornare indietro.
****

Nel pomeriggio Alice mi inviò un messaggio chiedendomi di raggiungerla a casa sua.

Qualche ora dopo

"Io non capisco!" Sbottò Alice alzandosi dal divano

"Passate un sacco, ma proprio un sacco di tempo insieme! Perché non siete ancora fidanzati?!" Si lamentò Sofia seguendo Alice

Era chiaro che alludessero a me e Michele.

Gira e rigira il discorso andava a parare sempre la.

"Ma cosa state dicendo?! Se non stiamo insieme forse vuol dire che non siamo fatti per quello" spiegai

"Vai a dirlo a qualcun'altro" replicò Alice

"Parlando d'altro...cosa dovevi dirci sui tuoi genitori?" Chiese Sofia

"Partono ancora?" Indovinò Alice

"Si...e questa volta non tornano" sospirai

"Cosa?" Esclamarono in coro

"Si trasferiscono a Catania, mio padre ora lavora là" dissi

"E tu...?" Fece per chiedere Sofia

"Per ora voglio solo finire il liceo" sbuffai lasciandomi cadere sul divano

"Ok, allora...oggi usciamo? Così ti distrai un po' " mi sorrise Sofia

Annuì.

"Chiamo gli altri" disse Alice prendendo il telefono per poi allontanarsi

"A me non la dai a bere, avanti, cos'è successo?" Chiese Sofia quando Alice fu scomparsa nell'altra stanza

"C'è qualcosa che Michele non mi vuole dire, sapevi che Giulio è partito?" Chiesi

"Giulio è partito?! Perché non l'ha detto?!" Replicò Sofia

Lei sembrava veramente sincera, forse non sapeva davvero niente.

"È strano quando parlo di lui, diventa freddo, rigido, strano" conclusi

"Magari hanno solo litigato" alzò le spalle

"Non lo so" sbuffai non tanto convinta

"Per me esageri" sospirai, poi la vidi alzarsi dal divano

Forse aveva ragione, stavo esagerando.

Alice tornò in stanza poco dopo, sorridente.

"Beh allora andiamo?" Chiese

"Chi c'è?" Chiede Sofia

"Allora...noi più Michele e Luca, Lea e le k4u" disse lei

"Dove e a che ora?" Chiese ancora Sofia

"Tra cinque minuti davanti al Duomo" spiegò

Sbuffai.

"Non mi va" mi lamentai

"Avantiii, rivedrai il tuo bel principino" ridacchiò Alice

Arrossì lievemente mentre loro scoppiarono a ridere.

"Smettetela" bofonchiai alzandomi

Mi infilai la giacca, poi uscimmo di casa.

"Allora...ci devi raccontare niente di te e Michele?" Chiese Alice

Scossi la testa.

"Sicura?" Fece con un sorrisetto malizioso

"Siamo usciti e...niente, non voleva che tornassi a casa con il buio e sono rimasta a dormire da lui" spiegai brevemente

Loro sorrisero maliziose.

"Non pensate male" risi colpendole con un braccio

Loro risero.

Erano quasi le 8 e il sole era quasi del tutto calato.

Passeggiammo fino al Duomo dove incontrammo Lea e Muriel intente a parlottare e poco dopo intravidimo i ragazzi tra la folla.

"Buonasera" sorrise raggiante Sofia

Ci salutammo, poi inziammo a fare un giro in centro.

Ero rimasta incantata alla vista di Michele.

Indossava una semplice maglietta bianca e dei jeans blu più una giacca bianca.

Alla mia vista, aveva sorriso ma non ci eravamo detti molto.

"Chiudi la bocca, altrimenti sbavi" mi sussurrò Sofia ridendo

La guardai male e lei rise insieme ad Alice ed insieme dopo essersi scambiate un'occhiata, mi spinsero verso Michele.

"Ma che cavolo fate?" Sussurrai minacciosa

Loro mi spinsero ancora e stovolta mi scontrai con Michele che ridacchiò.

"Ehi" sorrise mettendomi un bracccio sulle spalle

"Ciao" mormorai imbarazzata

"Allora...novità?" Chiese poi

"Non proprio" dissi

"Cioè?" Chiese confuso

"I miei partono" spiegai

"Questa non è una novità" rifletté lui

"Partono ma non tornano" conclusi

"Come? In che senso?" girò il viso verso di me

"Hanno trasferito mio padre a Catania, vivranno lì" dissi

"Oh" fu la sua ultima risposta mentre continuavamo a camminare

Dopo una piccola paseggiata, decidemmo di mangiare in un piccolo ristorantino.

Ci sistemammo ad un tavolo.

Ai miei lati avevo Sofia e Alice, davanti a me c'erano Lea, Federica e Michele e alle estremità dei tavoli c'erano
Luca e Velia.

Ordinammo qualcosa da mangiare, poi inizammo a parlare tra di noi.

"Sei un figo però" sentì Lea pronunciare queste parole, rivolte a Michele

"Lo so che sono un figo" ridacchiò lui

Abbassai lo sguardo sentendo il cuore perdere qualche battito.

Ero così maledettamente gelosa ma mi rifiutavo di ammetterlo.

"Tutto ok?" Chiese Alice a bassa voce

Annuì.

Ero sicura che a Michele piacesse Lea, lei era così bella e simpatica, ovvio che le piacesse.

Alzai lo sguardo su di lui e lo vidi mentre si piegava per stamparle un bacio sulla sua guancia.

Andava sempre peggio.
Era meglio cambiare aria.

"Io vado un attimo fuori...mi sento poco bene" dissi alzandomi dal tavolo

"Ma stanno per portare le nostre ordinazioni" esclamò Lea

"Iniziate pure senza di me" replicai allora

Andai fuori dal locale e lì mi sentì già meglio.

Se fanno tutta la sera così, io non credo di poter reggere.

Mi appoggiai a un muro dietro di me. Non sapevo che fare.

Rimasi lì per un paio di minuti finché non sentì dei passi avvicinarsi.

"Ale stai bene?"  vidi la figura di Michele sbucare dall'angolo

"Si va meglio" dissi distrattamente

Lo vidi sbuffare per poi alzare gli occhi al cielo.

"Vuoi dirmi che succede?" disse avvicinandosi a me

Il mio cuore iniziò a battere più velocemente.

Abbassai lo sguardo per non fargli vedere il rossore che si stava piano piano propagando sulle mie guancie.

Vidi le scarpe di Michele rientrare nel mio campo visivo, poi due dita mi sollevarono il mento e i suoi occhi verdi si mischiarono nei miei.

"Sono sempre io, puoi dirmi tutto lo sai?" accennò un sorriso

"Si lo so" sussurrai

"Vuoi rientrare per andare a mangiare?" gli chiesi

"Nah, qui è meglio..." sorrise

"Dai abbracciami scema" rise allargando le braccia

Lui aveva questa strana capacità di riuscire a mettermi a mio agio sempre.

Lo strinsi e nel frattempo pensai a un modo per dirgli che lui mi piaceva.

Perché dovevo dirglielo.
In un modo o nell'altro. O lo avrei perso.

Poggiai la fronte sulla sua spalla e respirai il suo profumo.

Quando ci staccammo trovai il suo viso incredibilmente vicino al mio. Quasi da togliermi il fiato.

Rimanemmo così per istanti che sembrarono infiniti e il mio sguardo cadde sulle sue labbra.

Avevo un crescente desiderio di poggiarci le mie, ma non avrei mai avuto il coraggio di farlo.

Poi vidi il suo viso avvicinarsi lentamente al mio.

Sto sognando vero?
Tra poco svengo

Ma proprio nel momento in cui Michele era ad un centimetro dal mio viso, sentì la voce di Sofia arrivarmi alle orecchie.

"Ragazzi! Dove vi siete cacciati?!"

Michele si allontanò di scatto, si portò una mano alla nuca arrossendo visibilmente.

"Oh! Ho interrotto qualcosa?" Chiese Sofia sbucando improvvisamente e notando la faccia di Michele

"No..." mormorai fissando Michele ancora sconvolta

"Le ordinazioni sono arrivate" esclamò Sofia

Io annuì.

Michele mi lanciò un'occhiata, poi mi seguì all'interno del locale.

Io non sapevo come sarebbe andata a finire la serata.

"Tutto bene?" Chiese Sofia mentre mi sedevo

Annuì.

Poco dopo anche Michele rientrò.
Durante tutta la cena ci fissammo in modo strano, senza parlare mai.

Michele stava in disparte, con la testa china e perso tra i suoi pensieri, chissà cosa stava pensando.

Tutto questo era strano. E assurdo. Troppo assurdo.

~Spazio Autrice~

Oggi capitolo bello lungo.
Non doveva andare proprio così, ma ho deciso di cambiare il finale per farvi impazzire di più 😂😂

Ad ogni modo spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ricordo di lasciare una stellina qui sotto e un commentino in cui mi fate sapere cosa ne pensate.

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