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Capitolo 30 "So let me understand"

Sparì due secondi in bagno per cambiarsi e nel frattempo riflettei.

C'era qualcosa che non andava, qualcosa sotto.

Ma non ebbi il tempo di fare supposizioni che lui tornò subito.

"Dai vieni" ritornammo nel salone e lo vidi sedersi sul divano

Io rimasi in piedi davanti a lui, con le braccia incrociate al petto.

"Dai non sarai mica arrabbiata per questo?" Chiese

Non gli risposi, ed evitai il suo sguardo.

"Daaaaii" sporse il labbro all'infuori, assumendo l'espressione da cucciolo

Non sapevo resistergli quando faceva così.

"Non ci provare Bravi" sbuffai

"Bravi?" Chiese con un sorriso sghembo sul viso, sporgendosi in avanti

"Si esatto, ho detto Bravi!" Ridacchiò alzandosi

"Sei proprio cattiva" mi prese in giro prendendomi per i fianchi

Arrossì violentemente mentre lui avvicinava il viso al mio.

"Ma mai cattiva, quanto me" disse iniziando a farmi il solletico, tenendomi tretta tra le sue braccia.

"No ti prego smettila" risi

"No, ti serve una punizione per avermi trattato male" Ridacchiò

Non riuscivo neanche a stare in piedi, mi buttai sul divano mentre cercavo di scappare.
Lui mi seguì a ruota, sistemandosi sopra di me.

"Te la farò pagare" dissi tra le risate

Non c'è la facevo più.

"Uuh che paura" rise

"Basta!" Esclamai

"E allora dimmi che mi vuoi bene" mi obbligò

"Ok ok ti voglio bene ma ora smettila" risi

Sorrise per poi smettere di farmi il solletico, sospirai di sollievo.

"Stronzo" mi alzai dal divano dopo avergli dato un pugno sul braccio

"Ahia!!" Si lamentò massaggiandosi il braccio

Risi mentre lo guardavo.

"Sei arrabbiata con me?" Chiese serio

Sospirai.
"Voglio solo sapere cos'è successo" sussurrai

"Non ne voglio parlare più Ale... Possiamo cambiare discorso?" disse solo passandosi una mano fra i capelli, come quando è nervoso

"Ma perché?!" chiesi cercando di capire

"Perché si, e basta, smettila di fare domande!" esclamò infine sbuffando irritato

Abbassai lo sguardo mortificata.

Maledetta curiosità.

"Dai vieni qui" attirò la mia attenzione dopo qualche attimo

Aprì le braccia e mi invitò ad avvicinarmi.

Lo scrutai un attimo, indecisa, poi mi avvicinai e Michele mi accolse fra le sue braccia e io mi sistemai sulle sue gambe, abbracciandolo.

Poggiai la testa sulla sua spalla mentre lui mi accarezzava la schiena.

Riuscirò a scoprire cos'è successo, con o senza il suo permesso.
So che mi sta nascondendo qualcosa.

Mi concentrai sulle sue braccia, strette alla mia vita e i brividi che si propagavano su tutto il mio corpo.

Stavo così bene tra le sue braccia.
Amavo tutto di lui.
Le sue braccia, forti e capaci di abbracciarmi e di farmi sentire al sicuro.
I suoi capelli, morbidi e pazzi proprio come lui.
I suoi occhi, adoravo i suoi occhi, erano così verdi e meravigliosi.

E poi, la cosa che più amavo di lui, il suo sorriso. Così bello e luminoso che era capace di farmi sorridere anche quando non ne avevo voglia.

Cavolo, ero proprio innamorata persa.

"A che pensi?" Sussurrò al mio orecchio

"A te" lo guardai, accarezzandogli i capelli

"E a quanto ti voglio bene" mentì

Abbassai lo sguardo.
Non potevo dirglielo, avrei rovinato tutto.

Lui sorrise, poi si chinò verso di me per lasciarmi un bacio sulla testa.

"Anche io ti voglio bene, troppo" mi strinse forte

Adoravo questi momenti con lui, il suo essere dolce e sorridente.
Odiavo vederlo triste.

"Che vuoi fare?" Chiese

Alzai le spalle poggiando la testa sul suo petto.

Poco dopo sentì il mio telefono squillare dall'altra parte della stanza. L'avevo poggiato sul tavolo, prima.

Sbuffai e fui costretta ad alzarmi dalle gambe di Michele.

Raggiunsi il telefono e appena lessi il nome sul display, mi irrigidì.

"Va tutto bene?" Chiese Michele alzandosi e venendo verso di me

Scossi la testa e gli mostrai il cellulare.

Il suo sguardo si fece serio, poi mi guardò e si addolcì un po'.

"Vuoi che ti lasci sola?" Chiese

"No"

Poi, dopo un momento di esitazione, risposi.

"Pronto" sospirai

Michele mi prese la mano per tranquillizzarmi.

"Alessia" la sua voce era inconfondibile

Mamma...

"Che onore ricevere una tua chiamata" risi sarcastica

"Alessia ascoltami..." la interruppi, mentre la rabbia iniziava a montare dentro

"No, ascolta tu! Mi avete abbandonata, ancora, ve ne siete andati, perciò non chiamatemi più" sbottai

Michele mi accarezzò la schiena per calmarmi, ma ero troppo arrabbiata anche per lui.

Questa volta neanche lui sarebbe riuscivo a farmi sbollire la rabbia.

Poi sentì sospirare al telefono.
Strano che fosse così calma.

"Dove sei?" Disse piano

"Che ti frega?!" Sbottai alzando la voce

"Ti prego Alessia calmati" mi sussurrò Michele all'orecchio

I brividi che seguirono mi fecero passare un po' la rabbia, ma non tutta.

"Noi siamo a casa, siamo appena arrivati, dove sei?" Ripeté

"Sono fuori" dissi secca

"Quando torni?" Chiese ancora

"Non lo so"

Lei sospirò.

"Dobbiamo parlarti, è una cosa importante...ti aspettiamo" poi chiuse la chiamata

Sbuffai sonoramente posando il telefono sul tavolo.

Mi trascinai fino al divano dove mi lasciai cadere.

Michele mi raggiunse e si sedette accanto a me.

"Tutto ok?" Chiese appoggiando una mano sulla mia schiena

Annuì.

"Vuoi parlarne?" Chiese dolcemente

"Sono qua, loro sono di nuovo qua" spiegai

"È una buona cosa no?"

"Non lo so" sussurrai

"Mia mamma dice che devono parlarmi, dice che è importante" mormorai dopo

"Parlaci, senti cosa ti vogliono dire" suggerì

"Io voglio solo dei genitori normali, che mi supportino, che mi vogliano bene e che mi chiedano come va la scuola e tutto il resto, chiedo troppo?" Mi voltai a guardalo, con gli occhi lucidi

"No" mi accarezzò il viso, passando una mano sotto agli occhi per scacciare le lacrime

Mi attirò in un abbraccio.

****
"Si sta facendo tardi...è meglio che vada" sussurrai staccandomi dalle sue braccia

Guardai l'ora. Erano ormai le 11 e 30.

"È buio fuori, non mi va di lasciarti andare da sola...puoi rimanere qui stanotte se ti va" mi propose arrossendo un po'

Quando arrossiva era ancora più carino.

"Va bene" sorrisi

"Con che cosa dormo?" Chiedo imbarazzata

"Vado a vedere cosa darti" sorrise, poi si alzò sparendo in camera sua

Accesi il telefono navigando un po' su instagram e capitai in una foto di Michele dove ci abbracciavamo.
Era di pochi giorni fa.

E sotto aveva scritto:

"Basta poco per essere felici💙"

Lessi alcuni commenti dopo aver messo mi piace. Era così dolce quando voleva.

"Ci stai nascondendo qualcosa?"

"Nuova ship"

"Ma chi è questa?"

"Oh oh Michele fa conquiste"

E commenti vari.
Non sapevo se essere felice o no.
Poco dopo vidi tornare Michele dalla camera.

"Michele" lo chiamai

Gli mostrai la foto e lui sorrise.

"L'hai vista allora" sorrise

"Cosa penseranno gli altri adesso?" Chiesi

"Che sei una mia amica"

Sollevai un sopracciglio.
Lui rise.

"In camera trovi tutto, sono le cose più adatte che ho trovato"

Annuì, poi andai in camera sua per cambiarmi.

Ero buffa con i suoi vestiti addosso.

Appena tornai, rise.

"Sei stanca?" Chiese

"Un po' " mi stropicciai un occhio con la mano

"Andiamo bimba" mi porse la mano e io la presi ridendo

Cosa mi stava facendo Michele Bravi?

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Cioè ditemi qualsiasi cosa ma non che lui sia brutto, perché vi uccido😂😂⬆️⚠️⬆️

Spero che il capitolo vi sia piaciutoooo😜😜🤘

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