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Capitolo 22 "E poi lasciarti andare, se chiudi gli occhi e provi a respirare..."

P.O.V Michele

Alessia si era addormentata mentre cantavo, era così bella mentre dormiva, così serena e tranquilla.

La strinsi e provai a dormire un po' anche io.

*****

Mi svegliai sentendo Alessia muoversi.

Appena aprì gli occhi, vidi il sudore sulla sua fronte e la mia maglietta stretta tra le sue dita.
Decisi di svegliarla, scuotendola leggermente per la spalla, preoccupato.

"Ale...Alessia svegliati"

Le toccai la fronte, cavolo se era calda.

P.O.V Alessia

Quando mi svegliai, l'unica cosa che sentì fu la mia faccia appoggiata a una superficie morbida ma non era un cuscino e neanche una coperta o materasso.

Riconobbi la maglietta nera di Michele davanti agli occhi.

Stavo così bene tra le sue braccia.

Ma neanche un secondo dopo avvertì una fitta allo stomaco e la testa inziò a girare.

Michele mi scuoteva leggermente per la spalla.

Feci uscire un piccolo lamento dalle mie labbra.

Mi tirai a sedere, con una mano sulla fronte sudata.

"Ti è salita la febbre, molto probabilmente" disse Michele guardandomi

"Stenditi su" si alzò sparendo poi in cucina

Feci come aveva detto e ritornai a sdraiarmi

Michele tornò due minuti dopo porgendomi poi un panno bagnato che mi mise sulla fronte e un bicchiere d'acqua con dentro probabilmente la medicina.

Presi tutto senza fare storie.

"Andrà meglio vedrai" mi rassicurò lui inginocchiandosi accanto a me

"Grazie per ieri sera comunque, scusami per quello che ho fatto" sussurrai imbarazzata

Accennò un sorriso.

"Tranquilla"

Quando la medicina iniziò a fare effetto, la testa smise di girare e il dolore allo stomaco si placò.

Mi misi a sedere.

"Dovresti rimanere sdraiata" suggerì lui

"No, sto meglio, davvero" lo rassicurai

Mi guardò ancora preoccupato.

"Voglio farti vedere una cosa"

Gli presi delicatamente una mano guidandolo verso una stanza della mia casa a lui ignota.

Non gliela avevo mai mostrata, anche perché non ci passavo molto tempo là.

I miei vogliono che rimanga sempre pulita e ordinata.

Aprì una porta scorrevole per poi entrare e mostrare la stanza a Michele.

"Wow" disse lui a bocca aperta

Era un salotto, un semplice salotto, ma molto bello.

Il pavimento era di marmo bianco e nero e i divani erano bianchi come la panna.

Era una stanza grande, adatta ad accogliere ospiti quando ne avevamo.

E poi, una televisione grande e piatta era messa davanti ai divani.

Fortunatamente quella TV era anche una wii, e quando ero piccola ci passavo molto tempo.

"A te" dissi porgendogli un telecomando

Lui lo prese sorridendomi, e così iniziammo a giocare.

****

"Guarda c'è un ragno!!" Esclamò Michele

Io mi voltai terrorizzata ma un secondo dopo mi voltai verso di lui quando lo sentì gridare.

"Ho vinto!!"

"Stronzo lo hai fatto apposta" sbottai ridendo

"Nooo" rise

"Ma vaffanculo" risi spingendolo per farlo cadere sul divano

"Ehi" scoppiò a ridere

"Da quando usi questo linguaggio?" Chiese con finto tono scandalizzato

"Stai zitto che tu sei peggio di me" replicai

Lui ridendo mi prese un braccio tirandomi verso di lui e così facendo caddi sulle sue gambe.

Smisi di ridere quando Michele avvicinò il suo viso al mio facendo sfiorare le nostre labbra.

"Non è vero" ridacchiò

Avevo una gran voglia di baciarlo.
Di sentire le sue labbra sulle mie.

Arrossì fino alla punta dei capelli e Michele ridendo mi baciò una guancia per poi abbracciarmi.

Cercai di regolarizzare il battito del cuore che era accellerato notevolmente.

Poi, continuammo a giocare come se nulla fosse successo.

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